La Terza Guerra Mondiale nasce quasi per errore. Un fulmine colpisce un avanzato bombardiere stealth in volo causando un corto circuito ed il lancio della prima mortale testata nucleare. Il cielo si dipinge così delle scie degli altri missili. Tutti contro tutti. Una guerra che non ha nè vinti nè vincitori. E’ il 2064 d.C. e l’umanità non ha più una casa dove vivere.
Costretta a rifugiarsi sottoterra per sfuggire alle conseguenze radioattive dell’olocausto, realizza la gravità dell’errore compiuto e, per la prima volta dalla sua nascita, si raduna sotto un’unica bandiera. Con la scoperta della tecnologia Warp, grazie alla brillante mente del professor Trillas Bachtein, si rendono possibili i viaggi interstellari ed una infinità di nuove speranze prendono vita.
L’umanità si rende conto che la sua ultima possibilità di sopravvivere è quella di trovare una nuova casa; la priorità assoluta per la specie umana è esplorare l’universo alla ricerca del pianeta più adatto alla colonizzazione. La USTA è l’organizzazione creata al fine di perseguire questo nuovo urgente compito.
Grazie alle fatiche dell’intera popolazione terrestre vengono costruite una base orbitale e cinque navi stellari di ultima generazione. Agli equipaggi viene dato l’ordine di scovare il futuro Eden terrestre: la promessa di una vita migliore lontano dagli errori del passato, dove poter risorgere dalle ceneri come un’araba fenice. Per l’umanità, lo Spazio è l’ultima speranza.
Storia
Il giovane Edge Maveric, è il pilota della Calnus, uno dei cinque prototipi creati per esplorare l’universo. Nei 3 Dvd proposti dalla Tri-Ace, con oltre 40 ore di gioco, il protagonista ha modo di acquisire il comando della nave e vivere in prima persona l’avventura dell’ultimo quarto capitolo della saga “Star Ocean”. La nuova fatica Tri-Ace è un J-Rpg che propone una trama fantascientifica affiancata ad un sistema di combattimenti in tempo reale che ha fatto la fortuna della saga. Evitando di svelare ogni particolare della storia narrata, è sufficiente sapere che il giovane eroe ha modo di utilizzare la nave per recarsi su differenti pianeti della galassia, nel tentativo di trovare una nuova dimora per i terrestri.
Gli eventi prendono pieghe differenti e si intrecciano alle storie di nuovi personaggi e futuri membri dell’equipaggio della Calnus. La trama non si distingue particolarmente: colma di clichè e piuttosto prevedibile, viene descritta da lunghi filmati, con dialoghi poveri e poco brillanti. I co-primari risultano stereotipati ricalcando le classiche figure a cui si è sempre stati abituati dal genere e spesso non vengono minimamente approfonditi.
Anche il personaggio principale non sfugge da una simile condizione e, sebbene col proseguire dell’avventura le difficoltà affrontate sembrano volerlo far crescere interiormente, non sfugge alla sua statica figura di ragazzo coraggioso, impulsivo, dal cuore enorme e dal complesso d’inferiorità nei confronti del suo onnipresente amico/nemico di sempre. Le stesse motivazioni che spingono il curioso gruppo di eroi ad affrontare grandi avversità, salvo rare eccezioni, non si discostano dal desiderio di salvare l’universo con il potere inaffondabile dell’amicizia; ragioni certamente infantili per un pubblico adulto di videogiocatori.
Tali difetti vengono sopperiti dall’immensità stessa delle situazioni proposte, mai identiche o monotone: viaggi temporali, alieni mutanti, dimensioni alternative e molto altro ancora, richiamano appieno le potenzialità offerte da un’ambientazione fantascientifica. Il tutto condito dallo humour con cui dialoghi e filmati strappano un sorriso al videogiocatore e dal piacevole feeling che si respira vivendo l’esperienza proposta dalla Tri-Ace. A tratti vengono introdotti temi profondi ma non vengono mai sviluppati con il giusto peso. “Star Ocean IV” non brilla per l’originalità della trama ma riesce dove molti falliscono, catturando l’attenzione con il semplice divertimento. I co-primari del giovane Maverick sono quasi una decina: Reimi Saionji è l’amica di infanzia bella, intelligente, paziente e dal grande cuore che accompagna l’eroe fin dai primi istanti di gioco; Faize Sheifa Beleth è il primo extra-terrestre ad incontrare gli umani, fedele, intelligente, taciturno e riflessivo, il miglior amico che si possa desiderare insomma; Lymle Lemuri Phi è una bimba apatica che mostra particolari doti nel campo della Simbologia, antica arte arcana in grado di far lanciare veri e propri incantesimi; Bacchus D-79 è uno scienziato dal corpo robotico, apparentemente freddo, logico e calcolatore, dai toni pacati ma cortesi; Meracle Chamlotte è una ragazza gatto, perennemente affamata e sempre in movimento; Myuria Tionysus è un’appariscente donna determinata nei suoi doveri; Arumat P. Thanato è un uomo di comando responsabile e forte; ed infine Sarah Jerand è una giovane ragazza alata dai toni gentili ma incapace di volare.
Gameplay
Il vero cuore della saga “Star Ocean” si rivela nella gestione dei combattimenti. Se non si è sufficientemente veloci è possibile incappare nei vari mostri che errano per le zone più pericolose. In pochi istanti il giocatore è catapultato in un’area limitata in cui Maverick e i suoi compagni devono affrontare uno scontro i tempo reale. La Tri-Ace propone lo stesso schema di gioco della serie, evoluto sotto diversi aspetti. Le opzioni messe a disposizione sono molteplici; si spazia dall’attacco semplice alla combinazione di diversi tasti che genero combo speciali. Durante lo scontro i personaggi accumulano della “rabbia” venendo colpiti o attaccando. Una volta caricata, può esser usata come una scarica di adrenalina in grado di aumentare temporaneamente le caratteristiche fisiche del personaggio, rendendolo così in grado di diventare ancor più letale.
Gli incantesimi e l’oggettistica si affiancano alle combo per approfondire le strategie possibili. Molto interessante è la possibilità di aggirare il nemico: durante lo scontro è possibile compiere un balzo alle spalle del proprio avversario, lasciandolo temporaneamente intontito e alla mercè degli attacchi. Una simile azione necessita di un ottimo tempismo poichè, se eseguita erroneamente, permette all’avversario di contrattaccare ed infliggere seri danni. Ogni personaggio possiede attacchi e doti uniche, per cui è molto importante saper scegliere con cura il gruppo adatto per affrontare le avversità; tuttavia il giocatore ha modo di personalizzare approfonditamente le loro caratteristiche avvicinando il sistema di gioco a quanto più gli aggrada. Acquisendo esperienza, denaro e punti abilità, il giocatore può far imparare nuove abilità oppure migliorarle rendendole più efficienti o distruttive.
I punti abilità possono essere sia personali che di squadra; nel primo caso vengono spesi esclusivamente per migliorare le caratteristiche del personaggio a cui appartengono; nel secondo il giocatore è libero di usarli come meglio crede, magari rinvigorendo i co-primari tralasciati o aumentando a dismisura le qualità di quelli preferiti. Esiste anche la possibilità di assegnare uno “stile di combattimento” attraverso il sistema “Beat”; tre sono gli stili disponibili: quello offensivo, quello difensivo e quello neutro. Ogni personaggio ottiene sempre un bonus aggiuntivo a seconda del livello dello stile scelto così come nuove particolari abilità aggiuntive. E’ quindi compito del giocatore decidere come gestire i singoli membri del gruppo per renderli una squadra vincente. A seconda dell’esito e delle azioni effettutate durante uno scontro è possibile riempire una “griglia bonus” che, al termine della sfida, permette di aumentare i premi acquisiti. In questo modo, giocando con cognizione di causa, si evitano le lunghe e noiose sessioni di gioco nel tentativo di potenziare i personaggi: migliore è la prestazione, maggiori sono i bonus concessi. Viceversa, cadendo vittima di un attacco critico nemico è possibile perdere completamente o parzialmente i bonus guadagnati nella griglia. Molto interessante risulta l’attenzione posta all’esplorazione; il concentrarsi pazientemente sulle mappe viene gratificato, non solo dalla scoperta di oggetti rari e migliori, ma anche da un piccolo bonus ai punti esperienza e ai punti abilità del gruppo. L’intelligenza artificiale proposta è discreta, senza rivelarsi eclatante: in difficoltà normale è quasi del tutto impossibile morire una volta acquisita la padronanza necessaria per comprendere il sistema di combattimenti. Spesso negli scontri di routine ci si tuffa a testa bassa senza imbastire alcuna strategia particolare. Fanno eccezione i boss, che richiedono anche un ottimo gioco di squadra ma non si rivelano per nulla impossibili da battere.
L’ultima grande qualità del titolo è la possibilità di creare nuovi oggetti con cui equipaggiare la squadra; esplorando, affrontando avversari o semplicemente osservando quanto è attorno ai personaggi è possibile acquisire le nozioni per inventare nuove armi, armature o pozioni. Le sessioni di ricerca e costruzione vengono condotte sulla Calnus e si basano sulle abilità acquisite dai personaggi: maggiori sono, più probabilmente è possibile inventare uno strumento potente e raro. Con l’esplorazione e i viaggi interstellari, è possibile acquisire il materiale necessario per costruire.
Le fonti della materia prima in genere sono i negozi, la raccolta dei frutti dagli alberi o il sondare il terreno alla ricerca di metalli dalla varia natura. I punti di salvataggio sono opportunamente studiati e vengono posizionati spesso nei luoghi più adatti: è possibile salvare prima di uno scontro importante piuttosto che perdere ore di gioco a causa di un impegno troppo urgente o un genitore troppo severo. Le missioni secondarie proposte non sono molto varie e, in genere, si limitano al dover creare o reperire un certo numero di oggetti. Esiste anche la possibilità di migliorare i legami tra Maverick e i membri della sua squadra. Ciò ha effetti sia sulla trama sia nei combattimenti, permettendo ai co-primari di infuriarsi con maggiore frequenza quando il loro eroe è prossimo alla sconfitta. Durante i salti nel Warp, la Calnus non raggiunge immediatamente la sua destinazione. Il giocatore ha quindi modo di interagire con il resto della squadra e scegliere come comportarsi per migliorare il suo rapporto di amicizia, in attesa di raggiungere la destinazione desiderata. Come se ciò non bastasse, sulla nave non sono presenti molte camere, ed è compito del capitano decidere le assegnazioni evitando di costringere ad una convivenza forzata chi non si sopporta. In questo modo, lo stesso Maverick ha facoltà di avere un compagno di stanza (o una compagna) e di migliorare la propria relazione.
Grafica e Sonoro
I dvd sono zeppi di filmati dall’ottima fattura e spesso si è spettatori passivi di spezzoni di trama di alcune decine di minuti. “Star Ocean IV” non è di certo consigliato a coloro che hanno solo qualche mezz’ora con cui divertirsi e i filmati sono solo uno degli elementi che rendono la sessione di gioco decisamente lunga. I personaggi sono disegnati secondo il classico stile Anime e posseggono animazioni molto gradevoli e fluide.
L’unica pecca grossolana è la scarsità delle movenze facciali, spesso così scarne da fallire nel tentativo di trasmettere al giocatore le emozioni vissute dagli eroi della Calnus. Anche se con questo difetto, il titolo è visivamente eclatante e risulta uno dei più affascinanti J-Rpg dell’ultima generazione. Il doppiaggio in inglese è altalenante: tra scene in cui il pathos raggiunge vette incredibili e momenti in cui alcuni voci riescono a diventare terribilmente odiose. Un simile difetto, se accostato ai dialoghi poveri e ai personaggi statici nel loro essere, genera un risultato decisamente mediocre e deludente. Le traduzioni in italiano a tratti non sono perfette ed il significato stesso viene stravolto, seppur molto raramente.
Effetti e colonne sonore, fortunatamente, superano la sufficienza e risultano più che discreti nel loro intento di coinvolgere.
Conclusioni
“Star Ocean IV: The Last Hope” non è un capolavoro privo di difetti. Le mancanze ci sono e, se ci si ferma a riflettere, sono evidenti e clamorose. Eppure, radunando insieme tutto quanto ci sia di buono e malvagio in questo titolo, il risultato è sicuramente più che positivo e gradevole. Differentemente da altri titoli, la fatica della Tri-Ace non stanca e continua ad invogliare il giocatore nel proseguire l’esperienza. A volte per la trama, a volte semplicemente per riuscire a costruire del nuovo equipaggiamento o ad esplorare una particolare nuova area. Il sistema di combattimento è divertente ed immediato e, col proseguire dell’avventura, riesce a mostrare il suo lato strategico. Se si è amanti del genere e si considera la trama un elemento importante ma non unico per gli RPG, il titolo riesce a guadagnarsi appieno la valutazione finale scelta. Nel caso si consideri lo svolgersi delle vicende essenziale è necessario abbassare di mezzo punto il voto.