Dagli zombie ai dinosauri il passo è breve

“Resident Evil” ha rivoluzionato il genere dei survival horror attraverso il sapiente utilizzo dei meccanismi di paura che hanno tenuto incollati sulla sedia milioni di videogiocatori, facendoli saltare sulla suddetta più di una volta. L’atmosfera, gli effetti sonori improvvisi ed il gameplay volutamente legnoso e impegnativo hanno fatto la fortuna del brand Capcom ; tale successo ha convinto sua maestà Shinji Mikami e la casa nipponica a produrre un nuovo marchio, simile alla serie “Biohazard” nelle meccaniche ma protagonista di una nuova storia e di una nuova forma di paura: i dinosauri. Signore e signori, ecco a voi ” Dino Crisis” , survival horror dalle tematiche fantascientifiche. Ambientato in un futuro non troppo lontano, azione adrenalinica e sangue sono le costanti di un’ansiogena corsa contro il tempo per la sopravvivenza. Se andate matti per i lucertoloni della preistoria, proseguite pure nella lettura.

Dino Crisis

Benvenuti nell’isola di Ibis

La storia di “Dino Crisis” si apre nei laboratori segreti della lontana isola di Ibis, nei pressi della Repubblica della Borginia, dove sembra che il dottor Kirk, luminare scienziato, sia morto da qualche anno a causa di un terribile incidente durante i suoi misteriosi esperimenti sulla Terza Energia. Questa sensazionale scoperta sembrerebbe in grado di trasportare attraverso il tempo creature viventi, in questo caso dinosauri, dalle epoche passate al presente. A questo punto entra in gioco la protagonista della vicenda, Regina, un agente dell’organizzazione segreta S.O.R.T. ,che viene mandata con altri tre agenti a investigare sulla situazione dopo che un loro collega, attualmente sull’isola, ha confermato che il dottore non è affatto morto come si credeva. Arrivati nei pressi della base militare segreta inizia l’incubo per la squadra, che verrà attaccata dai dinosauri bramosi di carne e sangue. La trama non spicca certo per originalità ma, comunque, rappresenta un pretesto narrativo interessante per introdurre i veri protagonisti indiscussi della vicenda: i dinosauri e la loro ferocia. Fortunatamente, la sensazione di panico costante a causa dell’improvvisa apparizione dei mostri e i mille dubbi della squadra sul da farsi creano un’atmosfera inquieta sufficiente per seguire gli intrecci della storia fino alle battute finali.

Dino Crisis

Incubo ad occhi aperti

Dino Crisis” abbandona la grafica pre-renderizzata, tipica di “Resident Evil“, in favore di veri e propri fondali 3D e di una rotazione costante della telecamera di gioco. Il risultato su PSX (la versione testata per la recensione) si sintetizza in una visione più uniforme e più libera degli ambienti di gioco e allo stesso tempo nella sensazione di essere continuamente osservati, elemento questo che valorizza ulteriormente la componente horror del prodotto. Le ambientazioni non spiccano certo per varietà: si passa da spogli corridoi a uffici in disordine e, talvolta, imbrattati di sangue a piattaforme elevate fino ad arrivare ad esterni privi di dettagli significativi. Un po’ più di originalità nella scenografia avrebbe di certo giovato a questo prodotto. Inoltre va evidenziato il fatto che, se da un lato i fondali 3D si confermano una piacevole scelta, da un lato, dall’altro rendono sia i modelli poligonali dei protagonisti che le schermate piuttosto spigolose. Un plauso va invece rivolto ai dinosauri come il T-Rex e i Velociraptor, che appaiono credibili e pericolosi sia nell’aspetto che nei movimenti. La colonna sonora è altalenante: pezzi bene orchestrati e inquietanti si alternano a motivi fastidiosamente ripetitivi; nemmeno il doppiaggio convince fino in fondo. Buoni gli effetti sonori, soprattutto i versi dei dinosauri che faranno gelare il sangue ai più fifoni tra i videogiocatori.

 

Resident Crisis

Il gameplay di “Dino Crisis” risulta sfacciatamente identico a quello di “Resident Evil”. Regina mira con il tasto R1 e spara premendo il tasto X. Tenendo premuto il tasto QUADRATO e muovendo lo stick analogico sinistro, Regina può correre lungo le ambientazioni e infine il tasto CERCHIO tornerà utile per richiamare il menù. Chi ha dimestichezza con gli episodi di “Biohazard” si abituerà in un attimo a dare la caccia ai dinosauri e a correre a più non posso tra un stanza e l’altra. Sfortunatamente il prodotto eredita dalla serie degli zombie anche l’eccessivo back-tracking, che causerà il noioso ritornare in ambienti già esplorati in passato per risolvere determinati enigmi o per recuperare oggetti necessari per proseguire l’avventura. A dare un tocco di originalità ci pensano i puzzle da risolvere, tutti incentrati sulla tecnologia futuristica: pass, codici digitali, scansione delle impronte e tanto altro ancora. I nemici sono coriacei al punto giusto e spietati nel darvi la caccia: il più delle volte potete scappare fino a raggiungere la porta più vicina mentre in altre sarete costretti a sputare fuoco dalle vostre armi, che spaziano dalle pistole, ai fucili con tranquillanti fino ad arrivare a strumenti di morte più potenti. Il vostro inventario non è un pozzo senza fondo e sarà necessario l’uso di cassette di sicurezza, sparse per i livelli, per riporre oggetti e armi, per poi riprenderle quando sarà necessario. Piuttosto carine alcune sequenze che vi vedranno costretti a premere un tasto entro un tempo limite, come ad esempio se sarete afferrati da un pterodattilo intenzionato a scagliarvi nel vuoto. L’avventura principale dura al massimo otto ore se avrete esplorato ogni singolo anfratto di gioco. Una volta conclusi i titoli di coda sbloccherete armi e costumi extra, oltre alla divertente modalità ‘Wipeout’, nella quale dovrete far piazza pulita di dinosauri entro un limite di tempo prestabilito. Infine, la presenza di ben tre finali influenzati dalla vostra condotta non fa che aumentare ulteriormente la longevità generale del prodotto.

Conclusioni

Dino Crisis” porta con se sia i pregi che i difetti del suo ‘fratello più grande’, “Resident Evil”. Ansia, salti dalla poltrona e tanta azione si mescolano ad una storia non proprio originale ma che cattura lo spettatore fino alla fine. Il tutto è confezionato da un comparto tecnico che poteva essere limato meglio ma che regala ugualmente atmosfera ed emozioni.

 

Scritto da Marco Delle Fave

CI PIACE
  • Atmosfera azzeccata
  • I dinosauri sono spaventosi e coriacei
  • Tanta azione e spavento assicurati
NON CI PIACE
  • Trama un pò banale
  • Eccessivo back-traking
  • Il comparto tecnico poteva essere limato meglio
Conclusioni

Se avete amato “Jurassic Park” e siete stanchi di sterminare solo orde di zombie famelici questo è il titolo che fa sicuramente per voi.

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