In un comunicato ufficiale, 11 bit studios ha risposto alle recenti accuse sull’impiego di contenuti generati da AI in The Alters, spiegando che tutte le risorse AI sono state utilizzate “in maniera molto limitata e solo come WIP temporanei” durante lo sviluppo.

Un singolo testo creato tramite AI, destinato a una texture di sfondo, è stato inserito per errore nella versione finale del gioco, a causa di una svista interna. Subito dopo la segnalazione, il team di 11 bit studios ha avviato una revisione completa, confermando che si è trattato di un caso isolato, e ha già messo in cantiere l’aggiornamento per sostituire quell’asset.

Parallelamente, 11 bit studios ha ammesso di aver fatto ricorso all’AI per localizzare all’ultimo minuto i sottotitoli di alcuni filmati con licenza presenti nell’area sociale del gioco, coprendo circa 10.000 parole su un totale di 3,4 milioni tradotte in tutte le lingue (0,3% del testo complessivo). Questa scelta, dettata dall’urgenza di rispettare la data di lancio, ha evitato ai giocatori non anglofoni di trovarsi con dialoghi in inglese, ma l’editore riconosce che “in retrospettiva è stata una decisione sbagliata” e avrebbe dovuto informare preventivamente la community.

Per il futuro, il team di 11 bit studios garantirà che i partner di traduzione autorizzati intervengano al più presto con una patch di hotfix, assicurando la stessa cura riservata al resto del gioco. Nel frattempo, 11 bit studios sta rivedendo i propri processi interni per gestire in modo più rigoroso l’utilizzo degli strumenti AI, ribadendo l’impegno verso la “narrazione artigianale” e la massima trasparenza nei confronti dei giocatori.

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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