Imitare la famigerata formula Souls-like non è affatto cosa da poco e Lords of the Fallen ne è consapevole. Non puoi semplicemente traslare la formula di Dark Souls su una nuova IP per considerarla vincente in partenza: è necessario che gli sviluppatori trovino nuovi modi per innovare il genere di riferimento. Non molto tempo fa, Lies of P ha provato ad offrire la sua interpretazione delle meccaniche di gameplay già viste in Bloodborne, ma Lords of the Fallen va oltre, offrendo una meccanica distintiva che cambia completamente il modo in cui si gioca.

Ma è sufficiente per elevarsi, orgogliosamente, sull’olimpo dei Souls-like? Scopriamolo insieme…

Una lanterna, due mondi

Lords of the Fallen getta il giocatore oltre mille anni nel passato, nella medesima linea temporale dellomonimo capitolo del 2014. Il Dio demoniaco Adyr, imprigionato per millenni, è tornato “alla vita” pieno di rancore e sta diffondendo il male nelle terre di Mournstead. Starà a noi, un Crociato Oscuro e Portatore di Lampade, sconfiggere Adyr e porre fine al suo malvagio dominio di tirannia. Fedele al genere, Lords of the Fallen adotta un approccio rilassato alla sua narrazione e, per la maggior parte, lascia che il mondo parli da solo. Dalle vette ghiacciate alle paludi melmose, assorbiremo ogni dettaglio del mondo di gioco, dando un senso di appagamento non appena metteremo insieme tutti i pezzi.

Per chi ha già giocato titoli From Software o affini, è opportuno aspettarsi le seguenti caratteristiche: combattimenti “fisici”, nemici difficili, scorciatoie da sbloccare e Vestigia (falò) da attivare. Guadagnando Vigore, la valuta del gioco, aggiorneremo costantemente le statistiche e le armi del nostro personaggio, che useremo non appena saremo tenuti ad affrontare uno dei boss del gioco. Questa parte del gioco, se presa isolatamente, è buona, ma non incredibile. Il combattimento non ha mai la stessa precisione di un Elden Ring, giusto per citarne uno, e la varietà dei nemici lascia molto a desiderare – inoltre lo spazio tra le Vestigia è a tratti eccessivamente lontano. Anche gli scontri con i boss, sebbene divertenti, non evocano davvero quel senso di epicità di altri titoli dello stesso genere. Per fortuna, qui entra in gioco la meccanica del “mondo doppio”, elevando l’intera esperienza al di là di essere solo un altro clone di Dark Souls.

In Lords of the Fallen, ci sono due mondi “coesistenti”: Axiom, il mondo dei vivi, e Umbral, il mondo dei morti. Con l’aiuto della tua Lampada Umbral, puoi scrutare questo altro mondo o addirittura trasportarti completamente lì. A prima impressione, questa meccanica potrebbe sembrare un po’ trita, ma passa un po’ di tempo con essa e ti rendi conto che Axiom e Umbral sono intrecciati nel DNA del gioco.

Sostanzialmente, Umbral sblocca nuovi percorsi per farti progredire nel mondo, con scale, ponti e portoni aperti che non sono presenti in Axiom. Tuttavia, questa meccanica dona al giocatore una “vita extra”, poiché ogni volta che muoriremo in Axiom, saremo inviati a Umbral con una possibilità in più di continuare. Attenzio però che la nostra presenza a Umbral può essere più vista come una maledizione piuttosto che una benedizione. Riceveremo sì un moltiplicatore di Vigore, ma i non-morti saranno ora alle nostre calcagna oltre ai nemici regolari che vagano per Axiom. Più rimarremo in Umbral, più ostili e pericolosi diverranno i nemici. Fare un “viaggio a Umbral” diventa quindi seriamente rischioso: certi checkpoint ci consentiranno di trasportarci nuovamente ad Axiom, ma dovranno altresì essere liberi da nemici.

Una volta abituati a questa meccanica, e ai rischi che comporta, passare da Axiom a Umbral diventerà sempre più un abitudine. Per accedere ai percorsi Umbral dovremo semplicemente alzare la lampada, esponendo parte del secondo mondo di gioco davanti ai nostri occhi. Decidere quando e come passare tra Axiom e Umbral aggiunge una dimensione completamente nuova a Lords of the Fallen, ed è senza dubbio la parte più riuscita dell’intera esperienza costruita da HEXWORKS.

Il primo Souls-Like in Unreal Engine 5

Una parte di ciò che rende così ben riuscita l’intera esperienza di Lords of the Fallen è la presentazione audiovisiva. Grazie all’apporto di Unreal Engine 5, Lords of the Fallen è semplicemente uno dei Souls-Like più belli di questa generazione, senza contare il Demon’s Souls di Bluepoint: la resa visiva dello “scrutare attraverso la lampada” o semplicemente di passare a Umbral trasforma istantaneamente i paesaggi fantasy in location infernali. È apprezzabile avere un gioco che abbraccia appieno la generazione attuale, e anche dopo diverse decine di ore di gameplay, siamo ancora impressionati dai meravigliosi intrecci tra i due mondi.

Non possiamo dire lo stesso delle prestazioni: nella versione PC, da noi testata per questa review, il gioco presenta diversi problemi di rallentamenti, nonostante la buona configurazione in nostra dotazione. Nonostante siano passati diversi giorni dalla pubblicazione, il gioco soffre ancora di qualche rallentamento occasionale e di qualche problema con l’audio.

Concludendo…

Lords of the Fallen è un Souls-like di buona qualità. Mentre molti altri cercano di perfezionare la formula, vedi ad esempio l’ottimo Lies of P, l’obiettivo imposto da HEXWORKS, per Lords of the Fallen, è quello di provare a innovare la formula base di gameplay. Il titolo ha indubbiamente un buon numero di problemi, ma le meccaniche offerte dal doppio mondo di gioco, ad oggi, non hanno eguali.

Compatibilità con Steam Deck:
Verificato

Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Ryzen 7 5800X
RAM: 32 GB DDR4

CI PIACE
  • La “dualità” tra Umbral e Axiom dona una profondità enorme al gameplay
  • Graficamente d’impatto grazie ad Unreal Engine 5
  • Ottimo level design
NON CI PIACE
  • Diversi problemi di ottimizzazione
  • Ripetitività dei nemici nelle fasi più avanzate
  • Combat system da migliorare
Conclusioni

Lords of the Fallen è un ottimo action che, nonostante i grossi difetti di struttura e tecnici, riesce a proporre alcune variazioni alla classica formula Souls-Like “imposta” da From Software. Un titolo che sa di rilancio, per CI Games, e che potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza per questa IP.

7.5Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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