Assassin’s Creed The Ezio Collection: la raccolta delle più importanti produzioni dell’intero brand, che rappresentano l’epoca d’oro di Ubisoft, approda finalmente su Nintendo Switch. A lungo, in questi giorni, abbiamo ripercorso le numerose tappe del grande maestro assassino Ezio Auditore da Firenze, ricordando con nostalgia i bei tempi andati dello studio di sviluppo canadese e analizzando la riproposizione di tre titoli evergreen, che compongono un’offerta contenutistica già disponibile su console di vecchia generazione e adesso arrivata nei lidi della console ibrida della grande N.

Dopo una lunghissima attesa per i fan della saga e per i nuovi arrivati, infatti, il numero di porting su Switch si espande notevolmente. Dapprima i giocatori avevano modo di accedere solo alle rimasterizzazioni di Assassin’s Creed 3, Black Flag e Rogue che, pur essendo ottimi capitoli, offrivano solo un quadro parziale della storia, “oscurando” un momento di apice mai più raggiunto dal brand.

Adesso, con la The Ezio Collection, sarà possibile ritornare in quel di una magnifica Firenze rinascimentale, passando per Venezia, Roma e giungendo persino nelle lontane terre di Costantinopoli.

Tuttavia, al di là di un innegabile sentimento d’amore, come si presenta questa nuova riedizione su Nintendo Switch?

Assassin’s Creed The Ezio Collection, tre capolavori d’altri tempi

Cominciamo questa disamina trattando la questione dell’offerta contenutistica messa a punto da Ubisoft: Assassin’s Creed The Ezio Collection offre tre grandi esperienze del passato, che seguono le orme di Ezio Auditore in Assassin’s Creed 2, Brotherhood e giungono al proprio culmine con l’ultimo viaggio in Revelations. Come se non bastasse, l’acquisto della collection garantisce la visione di due cortometraggi, Lineage ed Embers, dalla durata complessiva di circa un’ora e che raccontano le avventure antecedenti ad Assassin’s Creed 2 e gli ultimi attimi di vita di Ezio.

Di carne a fuoco ve n’è tanta, a tal punto da costituire un corpulento pacchetto irrinunciabile per i fan della prima ora. Rappresenta, però, un’offerta eccellente soprattutto per coloro i quali fossero intenzionati a muovere i primi passi in un macro-universo narrativo che ha grandi storie da raccontare. Non v’è modo migliore di iniziare, almeno su Switch, se non dai capitoli più belli e innovativi dell’intera saga, con tutti i pregi e difetti del caso.

A tal proposito, in riferimento alle grandi virtù di questo prodotto, eviteremo di trattare in rassegna le vicissitudini del celebre assassino, rimandandovi alla nostra recensione della versione PS4/Xbox One che potete trovare qui. Una grande storia come quella proposta nel lontano periodo che va dal 2009 al 2011, ricca di tradimenti, cospirazioni e sete di vendetta, non può che essere definita come un capolavoro senza tempo, anche a più di dieci anni di distanza. Dunque, in questa sede ci limiteremo a consigliarvi di recuperare Assassin’s Creed The Ezio Collection qualora non lo aveste ancora fatto. Tuttavia, quale edizione?

Un prodotto non esente da difetti

Le prime problematiche di questa riedizione riguardano il quantitativo di spazio richiesto alla console ibrida di Nintendo: parliamo di 35,3 GB totali per i tre giochi ed i due cortometraggi. Sono tanti, anche troppi, considerando che i modelli classici e lite di Nintendo Switch hanno una capienza della memoria di base che raggiunge un massimo di 32 GB. Si necessita, perciò, dell’inserimento di una Micro SD per ottenere lo spazio richiesto (fatta eccezione per i possessori di Nintendo Switch Oled).

Personalmente, l’esosa richiesta in termini di storage non è stata una problematica invalidante, seppur faccia storcere il naso se raffrontata a titoli dal calibro di Leggende Pokémon: Arceus (6,1 GB), Metroid Dread (4,2 GB) e tanti altri prodotti della stessa console.

Il lavoro svolto nella riproposizione di questo titolo subisce qualche piccolissimo inciampo in fase di apertura, ma riesce a riprendersi non appena si avvia anche una sola delle tre avventure proposte.

Il comparto tecnico di Assassin’s Creed The Ezio Collection vede numerosi compromessi richiesti per rendere l’esperienza quanto più accessibile in termini prestazionali, in portabilità e in docked. La versione Nintendo Switch del titolo, in modo del tutto conforme a quella per Playstation 4 ed Xbox One, presenta un miglioramento tecnico che vanta dalla sua una qualità superiore dei modelli poligonali e delle texture.

La direzione artistica di tutte e tre le iterazioni appare ancor’oggi ispirata, per quanto sia innegabile come il peso degli anni si faccia sentire, soprattutto sul fronte puramente ludico. Il tempo non è stato del tutto gentile con Ezio Auditore; è infatti onnipresente una risicata mole quantitativa di poligoni per la creazione dei personaggi che determina, nelle scene di intermezzo ed in alcune fasi di gioco, momenti alquanto grotteschi se comparato alle produzioni d’oggi.

Se avete già messo in precedenza le mani sulla medesima rimasterizzazione, è doveroso non sperare in alcuna miglioria di sorta, vista anche la natura ibrida della console Nintendo. Diviene inevitabile che la qualità del titolo, che approda su una piattaforma tecnicamente inferiore, risenta ulteriormente del peso degli anni, ma nonostante alcune -profonde- limitazioni siamo dinnanzi ad un porting che regge testa al confronto.

Le migliorie generali apportate alle texture ed ai modelli poligonali richiedono necessariamente dei compromessi, optando per una risoluzione dinamica e per un caricamento pop-up di texture ed assets sullo sfondo, che tuttavia consente di mantenere stabile il frame rate a 30 fps in modalità docked e non, con solo qualche occasionale rallentamento nelle fasi più concitate di gioco. Pad alla mano, o console che sia, rigiocare ad Assassin’s Creed The Ezio Collection non è altro che una goduria, per quanto anche il gameplay risulti particolarmente invecchiato.

Ciò che influisce negativamente sulla valutazione complessiva dell’esperienza è l’inevitabile e necessario calo della risoluzione nelle sezioni di gioco con più elementi a schermo e dalla densità abitativa maggiore. Tra i titoli coinvolti maggiormente dalla problematica vi è Assassin’s Creed Brotherhood, qualche volta Revelations e quasi mai Assassin’s Creed 2. Tuttavia, vista anche l’ambizione produttiva che, ai tempi, il team ebbe nel creare un Assassin’s Creed dalla mappa così vasta e senza precedenti, il compromesso richiesto è più che accettabile.

I momenti peggiori della modalità handheld, seppure non siano così usuali, specialmente con le altre due iterazioni (Assassin’s Creed 2 e Assassin’s Creed Revelations).

In generale, quello che abbiamo tra le mani è un porting che, pur privato della componente online (che ritengo essere, personalmente, un inutile riempitivo), si presenta alla grande utenza come un prodotto di tutto rispetto. Le avventure del più grande assassino dell’epoca rinascimentale riescono ancor’oggi a offrire scorci ambientali bellissimi da vedere e contemplare, con una resa grafica davvero notevole anche in portabilità.

La trilogia su Switch presenta una buona qualità dei dettagli, seppure richieda grossi compromessi in termini di distanza di rendering delle texture.

Invece, in termini puramente di gameplay, ci sentiamo di ribadire ancora una volta come questa produzione non differisca di una virgola dalla sua controparte. Le fasi di parkour e di combattimento soffrono ancora di un concept non invecchiato perfettamente con gli anni, soprattutto nel caso di Assassin’s Creed 2 (per quanto, opinione soggettiva, si tratti pur sempre del miglior capitolo della saga), snellito e reso più dinamico nelle successive iterazioni.

L’unico margine di miglioramento previsto nella conversione su Nintendo Switch prevede l’implementazione di due feature che sfruttano l’hardware della grande N: il rumble HD e il touch screen in modalità handheld. Tuttavia, le novità in questione vengono relegate unicamente ai “momenti morti” del gioco, come nel caso del touch screen nell’uso della mappa e nella navigazione dei menù (paradossalmente rallentata e peggiorata proprio dalla novità, per cui il giocatore viene disincentivato dall’utilizzo).

Concludendo…

Anche in fase di campagna marketing era chiaro come le nuove introduzioni non volessero in alcun modo alterare l’esperienza utente, andando invece ad offrire un’avventura quanto più similare all’originale, con le dovute limitazioni tecniche.
Giunti a questo punto, però, sorgono spontaneamente delle domande: non tenendo conto di chi possiede unicamente Nintendo Switch e di chi predilige l’uso della modalità portatile, per cui l’acquisto di Assassin’s Creed The Ezio Collection sarebbe più che giustificato, a chi è indirizzata questa nuova riproposizione? Soprattutto, ha senso recuperare questi tre capitoli su Nintendo Switch quando, sulle altre piattaforme, il titolo è spesso soggetto ad una pesante scontistica, vista anche la politica dei prezzi di Nintendo non a favore del consumatore? La risposta a tali quesiti la lasciamo a voi.

Ricorda: nulla è reale, tutto è lecito.

CI PIACE
  • Modalità portabile con delle sbavature tecniche necessarie, ma comunque non invalidanti
  • Giocare in portabilità è alquanto piacevole
  • Tre grandi capolavori senza tempo, narrativamente ineccepibili…
NON CI PIACE
  • … Seppure il gameplay risenta del peso degli anni
  • Interazione spesso indesiderata con altri elementi presenti a schermo, specialmente nelle fasi di parkour
Conclusioni

Approdata nel 2016 su Playstation 4 ed Xbox One, Assassin’s Creed The Ezio Collection rappresenta la raccolta dei capitoli più belli dell’intera saga. Rimangono alcune perplessità circa la convenienza del prodotto per i possessori di altre console ma, qualora foste interessati alla modalità portatile per i tre titoli e/o aveste solo Nintendo Switch come piattaforma di gioco, consigliamo questa trilogia a tutti e senza alcuna riserva.

7Cyberludus.com

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Nato successivamente all'uscita di Playstation 2 e poco prima dell'approdo di Microsoft nel settore del gaming con la sua primissima Xbox, il suo amore per i videogiochi sboccia con i Pokémon, nella quale vi approda con l'indimenticabile Game Boy Advance SP. Ancora alla ricerca di un genere videoludico ideale, l'interesse per i vecchi classici del cinema gli ha permesso di comprendere l'ineccepibile importanza della narrazione nel videogioco, seppur non gli dispiaccia affatto destreggiarsi con prodotti antitetici dal calibro di Animal Crossing e Monster Hunter, o in alternativa recuperare perle del retrogaming a lui non appartenenti.

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