Non è semplice disquisire sul ruolo di WarioWare o, in generale, della figura di Wario, come elemento secondario dei piani della Grande N. D’altronde, all’apparenza, l’ideologia soggiacente alla caratterizzazione di questo personaggio prevede che egli rappresenti l’antagonista del celebre idraulico italiano e niente di più. Il concetto stesso di “cattivo”, nelle narrazioni nintendiane, viene permeato da una raffigurazione iconografica mariesca (altre volte zeldiana) i cui diktat narrativi alludono essenzialmente ad una continua lotta tra bene e male. È così che, nullificando il potenziale di determinati personaggi, si instaurano una serie di meccanismi comunicativi per i quali molte produzioni vengono eclissate col tempo. Basti pensare, infatti, ad opere dal calibro di Metroid, di cui trovate uno speciale sulla saga cliccando qui, o proprio alla serie di WarioWare. Tuttavia, nel corso di questa recensione, vogliamo parlarvi di un travolgente titolo di grande impatto nel line-up di Nintendo Switch, WarioWare: Get It Together!

WarioWare, meno parole e più azione!

Le strampalate disamine raccontate in WarioWare: Get It Together! prendono piede in quel di Città Diamante, un luogo iconico per l’immaginario wariesco. L’uscita dell’ultimo fenomeno videoludico, Super Pyoro, è finalmente giunta alle porte, ed il titolo sta andando a ruba nella piccola cittadina. Gli scaffali dei negozi di videogiochi si svuotano e le persone si ammassano per accaparrarsene una copia. Tuttavia, queste non sanno che, non molto lontano da lì, un’altra azienda di videogiochi, la “WarioWare, inc.”, sta tentando il grande colpo di fortuna. Tra quelle mura, un team di sviluppo capeggiato dal nostro amato e maleodorante Wario ricerca il tutto per tutto nella creazione di un’opera digitale. Si spera, infatti, che questa creazione possa portare tanta ricchezza a tutti (o forse solo a Wario?). Il sogno della Warioware, inc. sembrerebbe essere pronto quando, ad un tratto, un inspiegabile errore di programmazione imprigiona Wario ed i suoi amici nel videogame.

Si intuisce facilmente, dalle premesse di un incipit narrativo alquanto semplice, come l’avvio di WarioWare: Get It Together! sia fortemente pretestuoso. In effetti, tenendo conto della caratura ludica del titolo, quello che importa realmente è l’azione. Sin dalle primissime battute di gioco traspare infatti un forte senso di privazione narrativa, ingombrante ai fini di un’esperienza concettualmente differente. D’altronde, la nemesi di Wario costituisce una negazione dei valori narrativi che, per l’idraulico italiano, hanno determinato un motivo di successo. L’avventura del videogiocatore viene così permeata da un dinamismo puramente arcade, intrattenente e che si divincola dalle catene di una fabulazione sempliciotta che altrimenti assumerebbe più rilievo del dovuto. Si manifesta l’idea di un titolo che vada oltre i consolidati canoni ludici, creando un’opera di spessore che mutua le proprie radici da una tradizione videoludica ben consolidata, stravolta nella creazione e che costruisce una incontrovertibile rottura col proprio passato.

Un cambio di rotta rispetto al passato di WarioWare

Da WarioWare: Get It Together! traspare un forte senso di rivoluzione che sancisce un punto di rottura con i precedenti capitoli della saga. Pur seguendo le orme dei propri predecessori, questo riesce magistralmente nell’intento di regalare un’esperienza che strizza l’occhio al passato. L’idea di fondo rimane la stessa: una lunga sfilza di minigiochi (ben oltre i duecento) coinvolgeranno il giocatore in prove adrenaliniche e all’insegna della follia. Il livello di sfida, seppure sia abbordabile e rimanga ancorato ad un’accessibilità videoludica per tutti i giocatori, si lega ad una crescita esponenziale. Via via che si avanza nei livelli, il ritmo e la frenesia diverranno sempre più incalzanti, determinando a conti fatti un’esperienza di gioco incredibilmente divertente. D’altro canto, il vero piatto forte della nuova produzione di casa Nintendo sussiste in un cambio di rotta nel concept dell’accessibilità dei livelli, sempre al di sopra delle righe con la loro estetica piacevolmente eccentrica.

Non a caso, precedentemente, abbiamo voluto ribadire l’importante ruolo della nuova produzione della saga in relazione alle precedenti. La direzione intrapresa da Nintendo con quest’ultimo capitolo, infatti, costituisce un punto di svolta lodevole nella concezione stessa dei mini-game. Non si tratta più solamente di accedere ad una serie di micro-livelli a tema, ove il giocatore deve interagire con alcuni elementi dello stage. La singolarità di WarioWare: Get It Together! sta nel controllo di uno dei venti personaggi disponibili, fondamentale per il completamento del minigioco. Potrebbe essere considerata un’introduzione di poco conto ma, nella realtà dei fatti, questa variazione al sistema di gioco introduce un altro layer di difficoltà. Esiste, dunque, un’ulteriore stratificazione ad una struttura dapprima eccessivamente lineare, influenzando positivamente l’intera economia del gameplay. Questi personaggi, con le loro peculiari abilità, richiederanno un grande intuito da parte del giocatore nel ripensare ad una strategia per giungere al termine del livello.

Un videogioco alla portata di tutti

WarioWare: Get It Together! costituisce uno dei migliori videogiochi per famiglie tra le offerte del mercato di Nintendo Switch. Nonostante possa sembrare un titolo dalle meccaniche poco accessibili e stratificate, soprattutto a causa dell’incremento della complessità generale, abbiamo tra le mani un prodotto molto semplice da padroneggiare nella sua essenza ma, soprattutto, divertente da giocare in compagnia. D’altronde, un nome è una garanzia e a farla da padrone è un sistema di comandi estremamente intuitivo. Si potrebbe anche asserire che si tratti di una riduzione all’osso del gameplay, ma ciò che importa è come questo valorizzi parecchio la co-op in locale. Sarà necessaria la gestione dell’analogico e di un pulsante (uno qualsiasi tra i quattro) per muoversi ed eseguire le azioni nel repertorio dei personaggi. Tutto entra in sinergia con la natura ibrida di Nintendo Switch, che perciò rende questo WarioWare il titolo perfetto per una giornata con gli amici.

Concludendo…

Mettere le mani su di un titolo come questo WarioWare è risultata essere, in fin dei conti, un’esperienza da cui non conviene sottrarrsi. Il completamento di tutte le modalità di gioco esistenti richiederà ore ed ore di gioco, spaziando dalla Storia alla Wariopedia, dalla Gran varietà alla Coppa Wario e così via, scoprendo centinaia di divertenti minigiochi da provare e tante altre missioni ardue, ma non impossibili, da portare a termine. Che si tratti di una semplice partita con gli amici, unicamente relegata -purtroppo- alla cooperativa in locale, o che si tratti di collezionare la valuta di gioco completando i livelli ed al fine di personalizzare il roster dei venti personaggi esistenti, si avrà tra le mani un elogio alla follia, che accompagna mano nella mano sin dall’inizio permettendo di superare le insidie con un gruppo -numericamente variabile- di personaggi selezionati. Siete pronti a mettere piede in questa strampalata avventura?

CI PIACE
  • Grande varietà di minigiochi e modalità di gioco
  • Divertente da giocare in solitaria, ottima se provato in compagnia
  • Gameplay intuitivo…
NON CI PIACE
  • … Ma esageratamente ridotto all’osso
  • Prezzo elevato alla stregua della mole di contenuti
  • Assenza di un multiplayer online
Conclusioni

Proposto ad un prezzo non proprio irrisorio (49,99 euro), il titolo ha saputo comunque conquistarci pienamente, offrendo un’esperienza ludica dall’alta dose di divertimento. WarioWare: Get It Together! getta le basi per un nuovo futuro della serie, distaccandosi fortemente da un passato a cui, al contempo, strizza fortemente l’occhio.

8Cyberludus.com

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Nato successivamente all'uscita di Playstation 2 e poco prima dell'approdo di Microsoft nel settore del gaming con la sua primissima Xbox, il suo amore per i videogiochi sboccia con i Pokémon, nella quale vi approda con l'indimenticabile Game Boy Advance SP. Ancora alla ricerca di un genere videoludico ideale, l'interesse per i vecchi classici del cinema gli ha permesso di comprendere l'ineccepibile importanza della narrazione nel videogioco, seppur non gli dispiaccia affatto destreggiarsi con prodotti antitetici dal calibro di Animal Crossing e Monster Hunter, o in alternativa recuperare perle del retrogaming a lui non appartenenti.

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