Nel “gergo” di noi appassionati di wrestling, il cosiddetto comeback è quella fase del match dove un face (un buono) risorge dalle proprie ceneri per ribaltare il dominio dell’hell (il cattivo), solitamente approfittando di una propria signature move o una forsennata serie di attacchi. Ebbene, quello di Final Fantasy XIV si può proprio considerare uno tra i più spettacolari comeback della storia videoludica moderna, affiancabile a quello di altri titoli, tra cui ci risulta impossibile non citare No Man’s Sky.

Tornando a Final Fantasy XIV Online, impossibile non citare la sua prima apparizione sul mercato PC: il gioco fu – senza mezzi termini – un vero e proprio disastro, tra un motore grafico incredibilmente mal ottimizzato, un net code ai limiti dell’impraticabilità e una quantità folle di bug, più o meno gravi. Questo lancio disastroso, portò Square Enix ad attuare un’operazione di restauro, mobilitando centinaia di dipendenti sul progetto oltre che fondi aggiuntivi. Final Fantasy XIV è così andato sempre più rafforzandosi dal suo revival con A Realm Reborn nel 2013. Sotto la guida di Naoki Yoshida, il gioco è diventato amato sia dai giocatori appassionati di MMORPG che dai normali fan della serie classica JRPG, grazie a una narrazione brillante, combattimenti immensamente soddisfacenti, e un ottimo comparto audiovisivo.

Final Fantasy XIV: Endwalker, oggetto della nostra recensione, affronta probabilmente la sua sfida narrativa più impegnativa: portare a conclusione i suoi più grandi filoni narrativi. La nostra sfida personale, d’altro canto, è stata quella di sopravvivere alle eterne code di accesso ai server che, specialmente nel periodo delle festività natalizie, non ci hanno consentito di spolpare a dovere questa nuova mega espansione.

Endwalker sarà riuscito nell’impresa? Scopriamolo insieme nella nostra recensione…

Una narrativa tanto JRPG poco MMORPG

La trama di Endwalker procede a un ritmo incredibilmente sostenuto, ricca di colpi di scena e sorprese che, sicuramente, faranno felici i fan del titolo online di Square Enix. Freschi della calda accoglienza riservata a Shadowbringers, gli story designer Natsuko Ishikawa e Banri Oda sono stati in grado di “pensare” ad una narrativa ancora più centrale che, come suggerito dal titoletto, è più assimilabile a quella di un JRPG classico piuttosto che ad un MMORPG.

Il main scenario di Endwalker è indubbiamente il piatto forte di questa produzione e, sebbene molti dei suoi temi e dispositivi principali non siano nuovi al mondo della narrazione e del mito, Endwalker raggiunge picchi qualitativi in virtù dell’incredibile qualità della sua scrittura e della pura attenzione ai dettagli. La storia richiama molti elementi narrativi chiave di prima, offrendo nuove angolazioni e profondità aggiuntiva, che ripagano immensamente. Endwalker fa uso smodato di influenze mitologiche e storiche – quella greca e asiatica sono gli esempi più evidenti – ma le fonde superbamente con il suo eccellente world building, in modo tale che questi luoghi si adattino perfettamente a ciò che già sappiamo del mondo.

Sebbene Square Enix sia stata in grado di ricorrere a diversi “trucchi” di design, i limiti grafici del suo motore sono evidenti, principalmente quando alcune texture e superfici vengono viste da vicino. Tuttavia, Endwalker è ancora un piacere da guardare e i compromessi tecnici operati da Square Enix riescono, in qualche modo, a mantenere stabile il titolo sul fronte delle prestazioni. Il livello di dettaglio e la bellezza degli scenari e dei modelli è evidente e, ovunque, e ci sono innumerevoli panorami o luoghi che vale la pena esplorare solo per dare un’occhiata.

Masayoshi Soken guida ancora una volta la direzione del suono e il team audio, inclusi i colleghi compositori Daiki Ishikawa e Takafumi Imamura, fa pieno uso delle nuove composizioni e della vasta libreria musicale di Final Fantasy XIV per rendere Endwalker una celebrazione sonora della saga completa di Hydaelyn e Zodiark. Praticamente tutto il cast di doppiatori inglesi, molti dei quali già al lavoro per Heavensward, sono tornati insieme ad alcuni nuovi nomi. Il gioco fa ancora una volta un uso appropriato del cast e degli accenti disponibili, con la solita scrittura brillante e la forte regia, in grado di consentire al cast di sfruttare la propria esperienza per mettere in scena una bella performance collettiva.

Le rifiniture lato gameplay

Il combat system di Endwalker non propone particolari stravolgimenti visto che, grazie al lavoro svolto in questi anni, Final Fantasy XIV ha raggiunto uno standard qualitativo quantomeno soddisfacente. Oltre a diversi miglioramenti a classi come Bard e Summoner, il gioco offre quindi due nuovi job, quali Sage e Reaper. La prima è una classe tipicamente dedicata agli healer mentre la seconda quasi totalmente incentrata sul corpo a corpo. Non mancherà, ovviamente, la presenza di una nuova razza giocabile – i Viera maschi – oltre che un aumento del level cap da 80 a 90.

Anche se la normale routine di gameplay in Endwalker è pressoché molto simile alle precedenti espansioni – con i giocatori intenti ad attraversare le zone aperte da punto A a punto B affrontando, nel frattempo, le diverse missioni trama disponibili – abbiamo, senza dubbio, apprezzato la presenza di più zone esplorabili come Labyrinthos, Thavnair, Garlemald e il Mare Lamentorum, su cui vi si appoggeranno ancora le classiche posizioni di fast travel, per accelerare i nostri spostamenti.

Insomma, la scelta di Square Enix per ottimizzare le già ottime basi gettati dalle precedenti espansioni è sicuramente la scelta vincente di Endwalker che, affrontate le innumerevoli code dell’ultimo periodo, sarà in grado di offrire una quantità smodata di contenuti, caratterizzati dalla sempre eccellente cura a cui il team di Yoshida ci ha abituati in questa “nuova” veste di Final Fantasy XIV.

Concludendo…

Impossibile non apprezzare l’ennesimo eccellente lavoro svolto da Square Enix per Final Fantasy XIV. Endwalker eleva l’esperienza online del titolo ad un livello superiore dove, ancora una volta, sarà l’ottimo comparto narrativo a farla da padrone in questa espansione carica di contenuti. Ancora inacquistabile per le problematiche di riempimento dei server, vi consigliamo di valutare seriamente l’acquisto una volta che la situazione si sarà normalizzata.

CI PIACE
  • La narrativa eccellente sarà, ancora una volta, il punto focale di questa espansione
  • Lato contenutistico sempre al top
  • Il design dei livelli e dei nemici
  • Comparto audiovisivo di livello…
NON CI PIACE
  • …nonostante i limiti dell’engine
  • Situazione server preoccupante
  • Le solite fetch quest che potrebbero allontanare i giocatori meno pazienti
Conclusioni

Un’espansione ottima che va a definire un ciclo narrativo diventato ormai la colonna portante di questo MMORPG. Il titolo firmato Yoshida riesce quindi a sorprendere per qualità e quantità anche se, al momento, risulta impossibile acquistare il gioco in maniera “normale” ed evitare un insieme di problematiche lato server che, sicuramente, potrebbero scoraggiare una buona fetta di utenza.

9Cyberludus.com

Articolo precedenteI nuovi Syn Buds Core di ROCCAT garantiscono un’alta qualità sonora per i gamer sempre in movimento
Prossimo articoloRazer lancia la nuova collaborazione con Hello Kitty and Friends
Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

E tu che ne pensi? Facci conoscere la tua opinione!