La realtà virtuale in ambito videoludico è stata una meta a lungo desiderata. Facendo un piccolo passo indietro nel tempo e tornando al me bambino sul finire degli anni 80, ricordo ancora con estrema chiarezza le prime voci che cirvolavano a riguardo. Il futuro che si prospettava sembrava uscire dal migliore dei film di fantascienza e da quelle immagini mentali che, confunsamente, noi piccoli nerd in erba creavamo, si generavano sentimenti contrastanti: da una parte il desiderio di raggiungere velocemente un futuro che appariva lontano, misterioso eppure così affascinante, dall’altra la paura verso questo progresso che sembrava cosi potente, quasi oscuro. Oggi la realtà virtuale è, per l’appunto, una realtà che alcuni vedono come un passo coraggioso, una tappa obbligata per l’evoluzione del media vidoeludico, secondo altri, invece, la Vr è poco più che un giocattolo destinato ad un’utenza molto ristretta.

Secondo il boss di PlayStation, Jim Ryan, la Vr rappresenterà il futuro del gaming,  ed ha descritto la realtà virtuale come una “opportunità strategica” per Sony.

Ryan ha detto: “Abbiamo lanciato PSVR nel 2016 e abbiamo avuto il tempo di comprendere l’esperienza VR per anni. Quello che ho imparato dalla realtà virtuale è che il mercato potenziale è enorme. Voglio continuare a fornire un’elevata esperienza di gioco per intrattenere la comunità “. Secondo alcune ricerche, la realtà virtuale crescerà fino a 45 milioni di utenti entro il 2025.

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Videogiocatore di vecchia data. Cerca di contrastare con tutte le sue forze la feroce ondata di divulgatori videoludici che, giunti sul nostro pianeta sotto mentite spoglie, cercano di blastare noi comuni videogiocatori . Papà per vocazione e felice organizzatore dell'evento ludico Play The Game

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