Siamo riusciti, finalmente, a mettere le mani su una tra le più interessanti esclusive Nintendo Switch di questo inizio 2021, Bravely Default II. Il jrpg di Square Enix è il terzo capitolo ufficiale di questa saga, iniziata quasi nove anni fa su 3DS con Bravely Default e il suo sequel diretto Bravely Second: End Layer.
Bravely Default II, pur scollegandosi dagli eventi narrati delle due precedenti iterazioni, offre comunque un gameplay estremamente classico, che si rivolge ai fan del genere nella sua forma più pura.

Grazie ad una copia, fornitoci gentilmente da Nintendo, abbiamo provato a lungo la nuova avventura di Square Enix e siamo quindi pronti, come sempre, a fornirvi un nostro responso finale.

Buona lettura…

Ah sh**, here we go again!

Bravely Default 2 è la sagra del clichè. Inutile girarci troppo interno. A partire dalla trama, che ci mette nei panni del classico eroe “smemorato” che, da lì a poco, sarà impegnato a salvare il mondo dal cattivone di turno, salvando la dolce principessa – in questo caso, la Principessa Gloria – andando alla ricerca di alcuni cristalli in grado di ristabilire l’ordine nell’universo. In aiuto al nostro eroe, durante lo svolgimento dell’avventura, avremo a disposizione diverse aggiunte al nostro party, a partire da mago Elvis e la sua inarrestabile guardia del corpo Adelle.

La storia di Bravely Default II è dannatamente lunga: facendo qualche conto, vi terrà impegnati per circa una cinquantina di ore di gioco e, più di una volta, vi domanderete il perché di cotanta longevità. La narrativa, infatti, è ben lontana dall’essere considerata memorabile, visto che la struttura si basa comunque su scelte già utilizzate e abusate dalla stessa Square Enix, nel corso degli ultimi trent’anni di storia del JRPG.

Un eroe smemorato alla ricerca dei cristalli

Come dicevamo, il gioco offre una narrativa totalmente slegata da quella dei due precedenti capitoli, tal da consentire ai nuovi giocatori di affrontare l’avventura offerta da Bravely Default II in totale serenità.

La turnazione dell’eroe

Bravely Default 2 si presenta come un tradizionale gioco di ruolo a turni, caratterizzato, però, da una difficoltà tarata verso l’alto, in grado di mettere a dura prova le abilità “strategiche” dei giocatori amanti del genere, nella sua forma più pura e classica.

Gli scontri in Bravely Default 2 avvengono attraverso l’ottimo Active Time Battle, capace di rendere ogni scontro ragionato e mai “banale”. Il giocatore, infatti, come una partita a scacchi vera e propria, dovrà ponderare con cura ogni singola mossa, andando a sfruttare in maniera ragionata ogni singolo componente del party, caratterizzato da una classe.

Il combat system di Bravely Default 2 metterà a dura prova le capacità strategiche dei giocatori.

Se nei diversi JRPG provati negli ultimi anni, si è sempre riusciti a “rompere” il sistema di gioco, optando per un farming eccessivo dei membri del party, in Bravely Default 2, l’elevato livello di difficoltà costringerà quasi sempre il giocatore a elaborare con cura una strategia vincente, specialmente quando andiamo a parlare degli scontri coi boss.
Una delle aggiunte che differenziano, sostanzialmente, il combat system di Bravely Default 2 da quello dei restanti JRPG classici sul mercato, è la presenza delle meccaniche di “brave” e “default”. La prima, ad esempio, permette di concatenare più attacchi e turni in una sola sequenza, mentre la seconda mette il nostro eroe sulla difensiva, consentendogli di accumulare PB, ovvero punti battaglia.

Il vero protagonista di Bravely Default 2 è sicuramente il sistema di classi. Ogni classe, nel titolo Square Enix, permetterà al nostro party di adattare strategie sempre diverse, utili per affrontare le battaglie più impegnative. Una scelta scellerata di classe per il nostro party porterà, infatti, ad un “game over” prematuro, costringendoci a rielaborare le nostre strategie per lo scontro.

La qualità degli scenari poco si presta alla modellazione poligonale dei personaggi, in puro stile “chibi”.

Un altro aspetto che, purtroppo, ci ha delusi non poco è il comparto tecnico. Considerando il salto considerevole, in termini di hardware, tra 3DS e Switch, ci saremmo aspettati una maggior cura rivolta verso la componente estetica del gioco che, a partire dai modelli dei personaggi, tendenti ad uno stile “chibi” e privi di particolari dettagli in grado di farli allontanare dall’anonimato. Per quanto riguarda le ambientazioni, gli sviluppatori hanno optato per un mix curioso, che mischia elementi 3D a scenari disegnati a mano che, purtroppo, creano un effetto “finto” a volte fin troppo fastidioso. Un peccato, considerando che spesso, negli ultimi anni, la stessa Square Enix è stata in grado di regalarci perle audiovisive di indubbio spessore su Nintendo Switch, a partire dal recente Dragon Quest XI S.

Sul fronte sonoro, invece, un plauso alla direzione generale, che è stata in grado di proporre una pletora di brani di assoluto spessore. Buono il doppiaggio, in lingua inglese, valorizzato da una localizzazione in italiano (testuale) di ottima fattura.

Concludendo…

Bravely Default 2, nonostante un solido combat system e un sistema di gioco “hardcore” in grado di mettere a dura prova i giocatori più esigenti, è un titolo fin troppo dimenticabile, vuoi per alcune scelte infelici in termini estetici e vuoi per una narrativa banale, caratterizzata da una marea di clichè tipici del genere JRPG. Nonostante tutto, Bravely Default 2 è un titolo imperdibile per gli appassionati del genere che troveranno, nel nuovo titolo Square Enix, un valido esponente nella sua forma più “pura e classica”.

CI PIACE
  • Combat system pulito e assolutamente ben strutturato
  • La gestione delle classi
  • Gli amanti del genere JRPG, nella forma più classica, lo adoreranno
NON CI PIACE
  • Tecnicamente piuttosto deludente
  • Narrativamente povero
  • Fin troppo complesso, a volte
Conclusioni

Bravely Default 2 è un JRPG fin troppo classico, che si rivolge principalmente agli appassionati del genere. Un titolo narrativamente dimenticabile che, però, offre un combat system di pregevole fattura, che costringerà i giocatori ad elaborare strategie vincenti per portare al termine gli scontri.

7Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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