Il governo britannico, sollecitato dai numerosi appelli  da parte dei consumatori, ha risposto pianificando azioni concerete contro i gruppi di scalper che, in tempi recenti, hanno preso di mira le nuove console, PS5 e Xbox SeriesX.

Sony e Microsoft, come riportato nelle nostre  news, stanno affrontando con grande sforzo la difficoltà relative al rifornimento dei nuovi hardware. Questa difficoltà scaturisce da una moltitudine di fattori: carenza di semiconduttori, problematiche di carattere organizzativo determinate dall’attuale pandemia e, ultimo, ma non per importanza, l’azione sconsiderata degli scalper.

Le aziende responsabili dello sviluppo del sofware bot, hanno agito, fino ad oggi, con arroganza e mancanza di rispetto, arrivando ad autoincensarsi ogni qualvolta veniva centrato l’obiettivo che ha permesso ai propri iscritti di recuperare grossi quantitatvi di console, successivamente reimmessi sul mercato parallelo a scopo di lucro.

La petizione popolare che richiede l’intervento da parte del governo britannico ha ricevuto oltre 15.000 firme, innescando così una risposta da parte del Dipartimento del governo per le imprese, l’energia e la strategia industriale.

“Credo che sia una pratica ingiusta che gruppi / individui ben finanziati possano esaurire le scorte di un singolo articolo e renderlo inaccessibile / non disponibile per il consumatore finale “, si legge nella petizione di Richard Glover.

È diventato quasi impossibile trovare una nuova console PS5 o Xbox Series X

Il governo del Regno Unito ha deciso di mostrare i muscoli e non prestare più il fianco ai colpi inferti da questo gruppo di individui il cui comportamente è moralmente deplorevole.

“Al momento attuale l’uso di software automatizzato per acquistare più biglietti di quanto consentito dal rivenditore è vietato, con multe per le violazioni”, si legge nella risposta, aggiungendo che il governo “sta discutendo di applaicare questa legge anche altri mercati con le associazioni di categoria competenti”.

“Stiamo discutendo la questione relativa all’acquisto all’ingrosso di articoli ad alta domanda come schede grafiche e console tramite bot automatizzati con associazioni di categoria come Ukie, l’associazione di categoria per l’industria dei videogiochi.

“Stiamo esaminando ulteriori azioni da intraprendere per prevenire questi comportamenti e stiamo lavorando con i rivenditori per migliorare l’esperienza dei clienti che acquistano i propri prodotti”.

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