Il genere dei survival ha, da qualche anno, catalizzato l’attenzione generale, quantomeno per quanto concerne l’ambito più spiccatamente multiplayer in un’era pre-PUBG e Fortnite. In linea di massima, una buona fetta dell’offerta ludica, specialmente in ambito PC dove la scena indie è fiorente e davvero indipendente o quasi, sono stati molti i rappresentanti del genere che, con formule più o meno differenti, hanno offerto a decine di giocatori vasti spazi aperti in cui sopravvivere, ma anche costruire e potersi allegramente malmenare. In quest’ottica, si piazza il titolo di Blue Isle Studio – Citadel: Forged With Fire – una sorta di ibrido tra un survival multiplayer succitato e un classico MMORPG fantasy dai soliti crismi triti e ritriti, offrendo però al contempo un’interpretazione piuttosto personale del settore preso in esame.
Un po’ di storia…
Il titolo è il frutto del lavoro di Blue Isle Studios, di già autore di Valley e Slender: The Arrival ed è stato rilasciato in Early Access a luglio del 2017, su Steam. Ottenendo un ottimo riscontro sia di critica, sia di pubblico per la sua capacità di fondere caratteristiche classiche di un gioco di ruolo, ai canoni degli MMORPG, unitamente alle caratteristiche dei moderni survival game online. Proprio durante questo mese, il titolo è finalmente stato rilasciato nella sua forma completa, anche per Playstation 4 e Xbox One.
Mostri, magia e…case
Citadel: Forged With Fire è un gioco di ruolo con forti elementi sandbox e survival, impreziositi da una cornice complessiva che avvicina il titolo ad un classico MMORPG. Nel gioco infatti, oltre ad esplorare una terra incantata piuttosto vasta, potremo utilizzare magie, esplorare, dedicarci alla costruzione di oggetti vari ed eventuali, assieme al partecipare a veri e propri conflitti bellici. Una sorta di Rust che incontra The Elder’s Scroll, con tutte le varianti del caso. In linea di massima, Citadel: Forged With Fire è un titolo che, nel suo pescare sapientemente da vari generi, apporta discrete novità al genere: il vasto mondo aperto del titolo è popolato di tanti elementi interattivi, assieme a nemici controllati dall’IA che andranno da sgherri di basso rango a titani spaventosi e molto difficili da abbattere.
Il tutto, mentre esploriamo alla ricerca di materiali e oggetti, nel mentre abbattiamo nemici per guadagnare esperienza per divenire via via più potenti. Una volta adentratici nel magico mondo di gioco, saremo inizialmente chiamati a creare il nostro personaggio e scegliere il punto iniziale da cui partire. Di lì, nel più classico “operandi” degli RPG, saremo accolti da alcuni NPC che ci daranno alcune quest basiche iniziali che avranno il solo scopo di introdurci alle meccaniche base del titolo. Data la cospicua profondità del titolo, è da sottolineare che il tutorial sarà, per certi versi, un po’ troppo basico, non andando ad introdurre in modo appropriato anche il sistema delle skill e della crescita complessiva del personaggio e, soprattutto, per quanto concerne il crafting: tutte cose che impararemo via via o consultando qualche piccola guida su internet. Come ogni survival che si rispetti, in Citadel: Forged With Fire potremo altresì accumulare diversi tipi di materiali base per poter, effettivamente, costruire un numero piuttosto vasto di oggetti ma, al contempo, anche sbizzarrirci con fantasiose costruzioni, anche intricate.
Al contempo però, il titolo di Blue Isle Studios non ci costringerà a tener sempre presenti valori quali fame, sete ecc, allontandosi per certi versi proprio dai canoni dei titoli di sopravvivenza recenti. Citadel: Forged With Fire, in quest’ottica, ci propone un sistema di crafting e building piuttosto classico nel genere ma sicuramente vasto e dalle intricate possibilità. Il crafting, in linea di massima, sarà il cuore pulsante del gioco: nonostante il suo animus sia spiccatamente ruolistica, la stragrande maggioranza del nostro equipaggiamento andrà minuziosamente elaborato, sia con la ricerca dei giusti materiali, sia con le premesse necessarie alla sua costruzione. In questo senso, Citadel: Forged With Fire offrirà una raccolta degli ingredienti necessari piuttosto basilare, se confrontata con altri esponenti del settore: avremo pochi arnesi, alcuni addirittura non migliorabili, che servirano per accumulare gli ingredienti necessari alle nostre “mire” costruttive. Gli ingredienti saranno altresì ottenibili anche dai nemici, animali e dai campi dei banditi sparsi per l’intera mappa di gioco.
Un magico e vasto mondo
Naturalmente, come ogni ruolistico nelle passate decadi, Citadel: Forged With Fire baserà il sistema di progressione del proprio personaggio sull’esperienza accumulata non solo compiendo azioni basilari, ma anche combattendo nemici via via più potenti. In generale, l’esperienza ci farà salire di livello e, come il gaming ci insegna, avremo quindi la possibilità di sbloccare differenti abilità non solo combattive ma anche e soprattutto costruttive. Un primo neo complessivo del gioco, è forse da ricercarsi nel suo orientamento complessivo verso le arti magiche: saranno presenti in Citadel: Forged With Fire abilità più fisiche e da combattimento ravvicinato, che però sembrano, sia quantitativamente che qualitativamente, “minori” rispetto alle arti magiche. Un’altra grossa mancanza, che si acuisce ancora di più se si considera l’essenza spiccatamente ruolistica di Citadel: Forged With Fire, è quella di una storyline anche solo abbozzata.
In linea di massima, seguendo gli insegnamenti dei precedenti survival, il titolo di Blue Isle Studios ci darà un mondo vastissimo da esplorare e tante cose da fare, ma non si fermerà a creare un fil rouge che dia un senso narrativo corposo alla nostra presenza, offrendo unicamente una serie di location da cui ottenere un numero piuttosto vasto di “fetch” quest in pieno stile Mmorpg. In quest’ottica, Citadel: Forged With Fire soffrirà degli stessi limiti classici dei survival, ovvero l’essere degli immensi calderoni dalle infinite possibilità pratiche ma che, anche grazie ad una certa ripetitività complessiva unita alla succitata carenza narrativa, perdono di mordente piuttosto velocemente, nonostante il sistema di combattimento, basato in larga misura sulla raccolta di oggetti utili al crafting di magie e sull’utilizzo di diversi strumenti, come bastoni o bacchette, che ci consentono di accedere a tipologie di incantesimi totalmente diversi, sia divertente, dinamico e sicuramente uno dei più elaborati del settore.
Ocu…lus Pocus!
Graficamente parlando, Citadel: Forged With Fire offrirà un comparto estetico notevole, elaborato e piuttosto diversificato. Ci saranno diversi biomi a caratterizzare l’enorme spazio aperto esplorabile, oltre che un complessivo design estetico e artistico validissimo che renderà il mondo di gioco, se non originalissimo, almeno ben realizzato nella sua dogmatica “obbedienza” ai canoni fantasy. Il mondo, largo quasi 40 chilometri quadrati, offrirà scorci dettagliati, montagne maestose, foreste rigogliose che si alternano a deserti mortali, il tutto armonicamente omogeneizzato. Tecnicamente, il titolo offre prestazioni di tutto rispetto e una pulizia generale più che buona seppur, data la sua natura open world, non sarà esente da cali di frame in situazioni più concitate non solo d’azione, ma anche e soprattutto di dettagli, unitamente a qualche compenetrazione e pop di dettagli sulla distanza. A questo, però, si unisca una generale alta ottimizzazione tecnica del titolo che, infatti, richiederà requisiti piuttosto bassi rispetto alla media per farlo girare degnamente.
Concludendo…
Citadel: Forged With Fire è uno splendido ibrido fra un gioco di ruolo e un classico survival: il titolo di Blue Isle Studios offrirà un vasto mondo aperto, tante attività da fare e motivi per esplorare. Però, in una cornice così incantevole, si sente dannatamente la mancanza di una storia e di una varietà maggiore di attività da fare.