MMORPG is WAR

Tra un World of Warcraft, implacabile ed in continua espansione, sul trono oramai da una decina d’anni, ed un avanzare sempre più insidioso dei free to play, Zenimax Online in collaborazione con Bethesda, dopo circa sette anni di lavoro, rilascia sul mercato il proprio ambizioso progetto a sottoscrizione mensile: The Elder Scrolls Online. Il titolo si propone come la fusione delle meccaniche tipiche della saga The Elder Scrolls in un contesto MMORPG. Armato di mouse e tastiera mi sono avventurato nuovamente a Tamriel ma questa volta non ero solo?

Molag Bal e l’Era degli Eroi

The Elder Scrolls Online è il primo titolo interamente online dedicato al brand di successo di Bethesda e sviluppato dallo studio texano Zenimax Online (talentuoso team composto da ex veterani del settore già al lavoro su MMO di successo come Dark Age of Camelot). Il gioco si colloca cronologicamente 1000 anni prima degli eventi narrati in The Elder Scrolls V: Skyrim, più precisamente nella cosiddetta Era degli Eroi. Un terribile male aleggia su Tamriel; Molag Bal, il principe daedrico della distruzione, inizia ad attuare il terribile piano di unificare il suo regno con quello di Nirn (l’immaginario continente dove hanno luogo le avventure degli Elder Scrolls) attraverso delle armi chiamate “dark anchor” (o “ancore oscure” per i meno avvezzi alla lingua inglese) fungenti da portali tra i due universi, riversando così creature di ogni tipo all’interno delle “pacifiche” lande di Tamriel. Come se non bastasse le razze all’interno del mondo di gioco sono in conflitto tra loro per il controllo della Città Imperiale (ci ritorneremo nel paragrafo dedicato al PvP), coalizzandosi così in tre diverse fazioni. Il nostro futuro alter ego verrà sacrificato da un seguace di Molag Bal di nome Mannimarco (nome già noto ai videogiocatori di vecchia data della serie TES), come mostrato nella cinematic iniziale, ritrovandosi prigioniero e privato della propria anima nelle segrete di Coldharbour, l’oscuro regno del principe daedrico.

Terminata la cinematic iniziale verremo subito a contatto con l’imponente editor del personaggio che permette un grandissimo quantitativo di possibilità di personalizzazione (soprattutto dal punto di vista estetico). La prima importante scelta da compiere è sicuramente quella riguardante la fazione; come accennato prima, in The Elder Scrolls Online al giocatore vengono proposte tre fazioni differenti ovvero Il patto di Daggerfall, Il dominio Aldmeri ed infine Il patto di Ebonheart. La scelta della fazione non solo sarà determinante nel PvP ma decreterà anche le aeree accessibili nel PvE dal nostro personaggio, fattore di certo limitante ma non per questo eccessivamente negativo. Scelta la fazione potremo quindi accingerci alla scelta della razza del personaggio ed, a meno che non siate in possesso della Imperial Edition, la scelta sarà condizionata da quella precedente della fazione. Lo step successivo è la scelta della classe, all’apparenza piuttosto limitata (le classi disponibili difatti sono solamente quattro: Dragon Knight, Templar, Sorcerer, e Night Blade) anche se il sistema adottato da Zenimax Online permette comunque uno sviluppo del personaggio piuttosto vario, dandoci la possibilità di creare ibridi tra classi differenti (come per esempio personaggi principalmente tank o dps con skill tipiche da healer). Dopo aver attraversato il lungo e tortuoso editor del personaggio, inizieremo finalmente l’avventura. Il prologo ovviamente fungerà da tutorial spiegando le meccaniche basilari del titolo, dal combat system alla gestione dell’inventario fino all’uso delle skill. Solamente dopo il prologo entreremo nel vero mondo di gioco che, come Bethesda insegna, proporrà ambienti aperti ed un quantitativo esagerato di quest.

Come funziona Elder Scrolls Online

Il primo impatto con The Elder Scrolls Online è parecchio familiare per i giocatori di vecchia data della serie. Zenimax Online ha deciso di ricreare una sorta di rivisitazione dell’interfaccia vista nei precedenti capitoli: l’HUD è pressoché identico a quello presente in The Elder Scrolls V: Skyrim, così come la mini mappa superiore, la quale mostrerà attraverso icone specifiche i luoghi esplorabili e l’indicatore, anche i dialoghi sono rimasti praticamente invariati da quelli presenti nei precedenti capitoli (con classici dialoghi a scelta multipla) mantenendo anche il medesimo layout di comandi.

Lo stesso combat system, puramente action based, può essere considerato tuttavia molto più vario rispetto a quello visto in precedenza. Sebbene gli attacchi e le parate vengano comunque effettuate col medesimo sistema di controllo tramite mouse (pulsante sinistro per attaccare e destro per parare), le skill rappresentano una interessante variante capace di donare una caratterizzazione più “ruolistica” all’intera produzione. Le skill possono essere acquisite tramite specifici punti, ottenibili ad ogni level up oppure come ricompense per determinate missioni; capiterà anche di imbattersi, durante l’esplorazione di Tamriel, in pietre denominate Skyshard che, una volta raccolte, aggiungeranno skill points spendibili. Ovviamente la fatica di Zenimax Online presenta i suoi difetti più o meno grandi, primi tra tutti gli impatti poco efficaci sui nemici e, sfortunatamente, skill che fanno fatica ad attivarsi in determinate situazioni.

The Elder Scrolls Online presenta un PvE che ad ora considero uno tra i migliori mai visti nel panorama degli MMORPG. Il motivo? Non annoia! Più e più volte mi è capitato di giocare titoli online (lo stesso World of Warcraft) con livellamenti lenti e ripetitivi, causati principalmente da quest mirate poco alla trama ed ancor meno alla varietà di situazioni. In The Elder Scrolls Online, così come in ogni capitolo della saga ufficiale, esistono quest line differenti, ognuna narrata in maniera ottimale, doppiata (solamente in lingua inglese) e con sotto trame davvero peculiari. La varietà delle quest aiuta, da un certo punto di vista, il giocatore a non annoiarsi nel proseguo della storia. In aggiunta ad esse, gli sviluppatori hanno aggiunto grandi dungeon sia pubblici che a quattro giocatori (quest’ultimi richiedono un gruppo ben organizzato, visto il livello di difficoltà settato maggiormente verso l’alto). Notevole enfasi è stata data alla componente esplorativa: a seconda della fazione scelta, le aree esplorabili saranno completamente diverse. Zenimax Online ha deciso di puntare quindi a macro aree rispetto ad unica singola mappa esplorabile, feature che potrebbe far storcere il naso ai giocatori di vecchia data della serie o agli stessi player veterani di World Of Warcraft. Ogni macro area presenta anche un nutrito numero di città, una principale e altre minori. La vita cittadina di The Elder Scrolls Online è essenziale per lo sviluppo del nostro alter ego virtuale. In città sarà per esempio possibile utilizzare l’ampio e semplice sistema di crafting, visitare banche, le sedi delle gilde e naturalmente fare acquisti presso gli svariati mercanti (tra armi, armature e affini). Nonostante il PvE del titolo sia indubbiamente caratterizzato da un livello di qualità piuttosto elevato per il genere, è doveroso dire che, maxi-dungeon a parte, il gioco non spinge molto sulla cooperazione con gli altri giocatori visto che normalmente le quest possono essere completate tranquillamente anche in solitaria.

PvP: conquistiamo la Città Imperiale

Raggiunta la soglia del livello 10, in The Elder Scrolls Online si aprono le porte della cosiddetta Alliance War, permettendoci quindi di visitare Cyrodill. Ciò risveglierà qualcosa per chiunque abbia mai toccato The Elder Scrolls IV: Oblivion, visto che si tratta della medesima mega-ambientazione. Nel PvP, le tre fazioni si combattono per il controllo della Città Imperiale; il giocatore avrà quindi il compito di aiutare la propria fazione a vincere ed infine combattere lo stesso Molag Bal e la sua armata di daedra.

L’Alliance War è aperta a chiunque superi la soglia del livello dieci; dal livello 20 in poi, i giocatori subiranno un auto livellamento, permettendo quindi anche ai pg meno skillati di risultare competitivi fin da subito in modo da non subire la furia sfrenata dei player di livello più alto. Gli obiettivi all’interno di Cyrodill sono molteplici: bisognerà controllare villaggi, fortezze, città e avamposti. Naturalmente la fazione vincitrice è quella che riesce a conquistare e difendere quanti più luoghi possibili. Ogni locazione conquistata sulla mappa permette di acquisire punti, guadagnando bonus per ogni singolo membro della fazione in dominanza. I punti sono determinanti, visto che sono quelli capaci di determinare il vincitore della campagna.

Conquistare e difendere i punti di interesse sulla mappa è essenziale, per questo è necessario che ognuno possegga un ottima padronanza della propria build ed utilizzi al meglio le armi d’assedio acquistabili presso i mercanti. Le fortezze in nostro possesso dovranno essere poi rinforzate, garantendogli una maggior durabilità agli attacchi dei player in attacco nemici. Gli assedi possono durare anche ore e sono quanto di più vario e divertente si è mai visto negli MMORPG negli ultimi tempi, grazie anche alla diversificazione delle build dei giocatori. Sfortunatamente il netcode, ancora non ottimale, singhiozza in certi momenti concitati della battaglia, con freeze o lag più o meno pesanti.

Hero’s Engine: scalabilità e qualità

The Elder Scrolls Online poggia le proprie basi sull’ottimo Hero’s Engine (motore grafico già utilizzato da BioWare per Star Wars: The Old Republic) che sui sistemi più performanti promette un notevole livello di dettaglio, garantendo anche una elevata scalabilità nelle configurazioni meno recenti. Artisticamente, The Elder Scrolls Online è meraviglioso: il dettaglio riposto nelle ambientazioni di Tamriel mostra la cura degli sviluppatori nel rendere il mondo di gioco vivido e pulsante garantendo una maggiore immedesimazione. Il character design è molto buono, forse un po’ troppo caricaturiale rispetto a quello visto nei precedenti capitoli della saga “madre”. Il comparto sonoro è ottimo, caratterizzato da una fantastica soundtrack che ci accompagnerà durante le nostre scampagnate online e da un buon doppiaggio in lingua inglese.

Il gioco sfortunatamente non presenta alcuna localizzazione in lingua italiana, fattore che potrebbe essere limitante per alcuni considerando che le quest del titolo poggiano molto sulla trama e il lore tipico degli The Elder Scrolls.

In conclusione?

Tirando le somme, The Elder Scrolls Online è a tutti gli effetti un ottimo MMORPG. Sicuramente porta un buon numero di novità interessanti ad un genere che comunque avrebbe bisogno di una vera e propria rivoluzione strutturale. Il PvE è divertente e vario ma forse spinge troppo poco sulla cooperazione con gli altri player. D’altro canto il PvP è ottimamente congegnato, mostrando interessanti meccaniche di gioco dell’Alliance War. Il gioco merita sicuramente di essere provato ma va comunque detto che solo il futuro saprà dirci se i circa tredici euro mensili di abbonamento valgano davvero la pena di essere spesi?

CI PIACE
  • Si tratta del primo ed unico MMORPG dedicato a The Elder Scrolls e ne mantiene le meccaniche ed il lore.
NON CI PIACE
  • La sottoscrizione mensile è alta, forse troppo nonostante il titolo presenti un indubbia qualità.
  • Permangono ancora un nutrito numero di bug ma siamo fiduciosi che Zenimax Online stia lavorando il massimo per porre rimedio al più presto.
Conclusioni

Cosa rovina The Elder Scrolls Online? L’abbonamento! Il titolo è ottimo, ma con un sempre più insistente insediamento dei free to play sul mercato, Zenimax Online si è presa un bel rischio rilasciando il gioco con una sottoscrizione mensile. In ogni caso il gioco merita di essere provato, soprattutto per i fan della serie.

8Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.