Circa due anni fa abbiamo messo le mani su Civilization VI, sesto capitolo di una delle saghe più apprezzate – e longeve – nel panorama degli strategici/gestionali. La sesta fatica dei ragazzi di Firaxis riuscì a convincerci appieno, regalandoci un titolo complesso ed estremamente stratificato sul fronte gameplay, capace non solo di garantire un’esperienza di gioco unica nel suo genere ma anche una longevità letteralmente stellare. Dopo aver passato ore ed ore a resistere agli attacchi nucleari del Mahatma Gandhi, abbiamo rivolto tutte le nostre attenzioni sulla neo annunciata prima espansione: Rise and Fall, disponibile dall’8 Febbraio su Steam al prezzo di circa 30 euro.
I ragazzi di Firaxis saranno riusciti nell’intento di donare nuova verve ad una formula di gioco già collaudata e funzionale?

Scopriamolo insieme nella nostra recensione…

Lealtà e governatori

Per chi avesse già avuto modo di mettere le mani su Civilization VI, impossibile trovare grosse mancanze o lacune nel comparto contenutistico del titolo Firaxis. Il gioco, infatti, imparando dagli errori dei suoi predecessori si è da subito imposto con una formula di gioco completa ed estremamente appagante, capace di immergere il giocatore nelle partite per lunghissime sessioni, senza mai distogliere lo sguardo dal monitor. Grazie alla sua enorme scalabilità, inoltre, Civilization VI si è da subito dimostrato non solo come il miglior titolo della serie dal punto di vista grafico ma anche da quello dell’ottimizzazione.

L’obiettivo di Firaxis, nello sviluppo di Rise and Fall, non può quindi essere quello di colmare ipotetiche mancanze di contenuti presenti in Civilization VI, visto che – di fatto – tali mancanze non esistono. Quello che i ragazzi di Firaxis sono riusciti a proporre è un qualcosa che, senza nulla togliere alla formula di gioco originaria, prova a rifinire alcuni aspetti del gameplay, andando ad aumentare il range di possibilità che tutti gli appassionati di strategia ricercano in un gioco marchiato Civilization.

L’introduzione dei governatori, forse la più grande aggiunta di Rise and Fall, ci darà modo di controllare le città molto più dettagliatamente rispetto a prima. Essi potranno essere ingaggiati oltre che assegnati alle varie città in nostro possesso; ognuno di essi sarà dotato di abilità uniche oltre che di un proprio albero di promozioni. Se sfruttati a dovere, infatti, i governatori potranno differenziare a dovere ogni città grazie anche alla nuova meccaniche di lealtà introdotte con questa espansione. In Rise and Fall, infatti, ogni città possiede una lealtà individuale nei confronti del leader. Se lasceremo che il livello di lealtà di una città si riduca di troppo, dovremo necessariamente affrontarne le conseguenze: rivolte, dichiarazioni di indipendenza e produzioni ridotte o, addirittura, il passaggio ad un’altra civiltà. Il meccanismo di lealtà introdotto in Rise and Fall è, di fatto, un’arma a doppio taglio: un valore basso ci condurrà ad una fine lenta ma inesorabile, così come un valore alto ci darà modo di espandere i nostri confini senza dover necessariamente “venire alle mani”.

Una nuova importante aggiunta alle meccaniche di gioco è sicuramente quella relativa all’età. Con Rise and Fall, le nostre partite vedranno alternarsi Età oscure ad Età dell’oro a seconda del “rendimento” della nostra – o delle altre – civiltà durante lo svolgimento del gioco. Durante questo alternarsi di periodi di fioritura o, contrariamente, di regresso della nostra civiltà, dovremo quindi completare obiettivi che ci consentiranno di mantenere i nostri territori in uno stato di crescita costante. Tuttavia, non sempre l’entrata in una Età oscura può esser visto come un “malus” dato che, il superamento di tale fase, ci consentirà di portare la nostra civiltà in quella che viene definita Età eroica, una versione “potenziata” dell’Età dell’oro.

Ottime anche le aggiunte di puro carattere contenutistico, come il miglioramento generale dell’interfaccia di gioco e l’introduzione di nuove Meraviglie, leader e civiltà (tra cui spicca il celebre Genghis Khan).

Sul fronte puramente estetico, Rise and Fall non propone sostanziali cambiamenti a quanto proposto dal gioco base. Il titolo rimane graficamente gradevole, sia nel dettaglio delle mappe che in quello dei vari leader e governatori. Ottime, sempre, le musiche che ritornano in grande stile anche per questa espansione.

Concludendo…

Rise and Fall rappresenta tutto quello che era lecito aspettarsi da una espansione per un titolo del calibro di Civilization VI. Aggiungendo senza stravolgere, i ragazzi di Firaxis sono riusciti a migliorare in toto l’esperienza di gioco, già pienamente soddisfacente, proposta dal gioco base, attraverso gradite aggiunte alle meccaniche di gameplay come i governatori, la lealtà e il passaggio alle diverse Età. L’introduzione di nuove civiltà, leader e meraviglie è la “ciliegina sulla torta” di questa espansione che ci risulta davvero impossibile da non consigliare a tutti gli amanti della saga e, sicuramente, a tutti i possessori del sesto capitolo, desiderosi di provare con mano le nuove interessanti proposte per ributtarsi in lunghe sessioni di gioco.

CI PIACE
  • Le meccaniche di lealtà e l’introduzione dei governatori aumentano sensibilmente le meccaniche gestionali del gioco
  • Nuovi leader e civiltà
  • Pulizia generale dell’interfaccia
NON CI PIACE
  • Le meccaniche di lealtà potrebbero mandare in crisi buona parte dei giocatori
  • IA non sempre impeccabile
Conclusioni

Con Rise and Fall i ragazzi di Firaxis sono riusciti a migliorare la già ottima esperienza di gioco, proposta dal gioco base, attraverso gradite aggiunte alle meccaniche di gameplay come i governatori, la lealtà e le diverse Età. Acquisto imprescindibile per ogni appassionato della saga e fortunato possessore del VI capitolo.

9Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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