Datemi tutti quei picarati!

A ben dieci anni di distanza dal primo dei sei capitoli della serie, il marchio del Professor Layton torna a deliziare il nostro palato di videogiocatori con un titolo che farà felici gli amanti delle avventure “enigmistiche”.

Già uscito sui dispositivi mobile, Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari è però qualcosa di completamente nuovo pur rimanendo saldamente ancorato al genere che la sua stessa serie ha creato. Si discosta dai suoi predecessori innanzitutto per un motivo macroscopico: il calmo e serafico Professor Layton non è più il protagonista, rimpiazzato da quel peperino di sua figlia Katrielle che sin da subito mostra di voler seguire la carriera del padre aprendo un’agenzia investigativa nel bel mezzo di Londra.

Sarà riuscita Level-5 a mantenere inalterato il valore ludico della produzione nonostante il cambio di rotta narrativo? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

Tale padre, tale figlia

Come abbiamo già accennato, dal punto di vista narrativo Layton’s Mystery Journey si discosta in maniera sostanziale pur rimanendo legata al nome di Layton. L’avventura inizia con l’apertura – non propriamente in pompa magna – del centro investigativo della già citata figlia dell’archeologo di punta di Nintendo, nel bel mezzo di una Londra a cavallo tra un passato romantico di età vittoriana e un presente innegabilmente “catchy”.

Non mancano, come da tradizione, alcuni fidati compagni di viaggio.
Si parte dallo sfigatissimo assistente Ben Greegy che, nel suo profondo altruismo, si rivela innamorato perdutamente della protagonista – che nonostante le sue doti deduttive pare non accorgersi di nulla -. Non meno importante ai fini dell’economia narrativa è il cane parlante Sherl (nome mutuato direttamente da quello dell’investigatore più famoso della letteratura inglese) che, colpito da amnesia, riesce magistralmente ad aggiungere una buona dose di surrealismo, una caratteristica che se ben dosata non può far altro che piacere.

I tre protagonisti sembrano funzionare egregiamente, sia presi singolarmente che in gruppo, e si rivelano capaci di offrire il giusto mix di caratterizzazione e simpatia.
Purtroppo la stessa cosa non si può dire a proposito del resto del cast. A parte una Rita che nasconde un background tutto da scoprire – e apprezzare – tutti gli altri personaggi sembrano appena abbozzati, buttati lì a caso solo per giustificare gli spostamenti della combriccola capeggiata da Katrielle, o poco più.

 

Le novità che porta il Tamigi non sono tutte buone

Abbandonata la “storia unica” dei capitoli precedenti, in Katrielle e il Complotto dei Milionari dovremo affrontare dodici casi apparentemente indipendenti tra loro, ma che attraverso lo scioglimento di alcuni nodi narrativi, si dimostreranno collegati tra loro da un particolare filo rosso. Per quanto la formula risulti più fresca e immediata, adatta a un personaggio giovane e dinamico come Katrielle, ci ha fatto storcere il naso un’eccessiva semplificazione del racconto.
Tale semplificazione non riguarda solamente le tematiche e il tono con la quale è raccontata l’avventura, ma anche il livello qualitativo del testo – spesso noioso e prolisso, colpevole di diluire eccessivamente le fasi “giocate” e, di conseguenza, rafforzare la sensazione di noia – lontanissimo dalle vette raggiunte con la prima trilogia del Professor Layton.

Il gameplay è invece rimasto praticamente lo stesso, ma anche sotto questo punto di vista ci troviamo di fronte ad un mezzo passo falso: gli enigmi, che sono più di un centinaio, sembrano essere notevolmente meno ispirati rispetto a quelli che ci hanno impegnati nei capitoli precedenti e, come se ciò non bastasse, presentano anche più di una forzatura di traduzione. Insomma, ci è sembrata un’offerta svogliata, imparagonabile a ciò che Level-5 ci ha dimostrato di saper fare.

Lo diciamo senza timore di smentita: non si può trovare un solo difetto sotto il profilo artistico.

Nonostante sia palese che la versione per la portatile di Nintendo non è altro che una conversione di quella disponibile su Google Play (l’effetto 3D non è supportato), i ragazzi di Level-5 hanno confermato l’eccezionalità delle loro capacità creative anche con questo Katrielle e il Complotto dei Milionari, supportate da una programmazione senza sbavature.
Forse la versione per smartphone riusciva a colpire maggiormente l’occhio del giocatore grazie al supporto di risoluzioni maggiori, ma nonostante l’ovvio limite hardware, il prodotto risulta pregevolissimo anche su 3DS.

L’audio si conferma in linea con la caratterizzazione del personaggio. Ballate romantiche e dalle suggestioni vittoriane si sposano alla perfezione con brani leggeri dal gusto J-pop, alcuni dei quali cantati. Un deciso cambio di rotta anche sotto questo profilo, che sicuramente non mancherà di essere apprezzato, soprattutto dai più giovani.

Concludendo…

Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari è un prodotto che tradisce la sua origine mobile, ma riesce a offrire comunque qualcosa di nuovo e immediato, impegnando per una decina di ore il giocatore che vorrà investire i quaranta euro necessari al suo acquisto.
Sicuramente è bello da vedere e da ascoltare, e grazie alla sua freschezza saprà far la gioia dei giocatori più giovani e meno esigenti.

Purtroppo una eccessiva verbosità delle linee di testo e un’offerta di enigmi poco ispirata ne intaccano fortemente la qualità. Per questo ci sentiamo in dovere di consigliarvi la versione per smartphone che offre esattamente lo stesso prodotto ad un costo decisamente inferiore.

CI PIACE
  • Una storia interessante
  • Protagonisti ben caratterizzati, Katrielle su tutti
  • Artisticamente ineccepibile
NON CI PIACE
  • Alcuni enigmi poco ispirati e con forzature nella traduzione
  • Dialoghi spesso prolissi e noiosi
  • Prezzo irragionevolmente troppo più alto rispetto alla versione per smartphone
Conclusioni

Un prodotto che racconterà una bella storia – anche se dai toni più leggeri rispetto al resto della serie – a chi saprà chiudere un occhio sulla prolissità dei dialoghi e su alcuni enigmi non sempre brillanti.

6.8Cyberludus.com

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Studente di "Archeologia e Culture Antiche" all'università di Salerno, passa il suo tempo interessandosi di tante, troppe cose. Nulla però è in confronto della sua passione per i videogiochi, quasi insana. Predilige il gioco su PC, il retrogaming, gli RPG e gli strategici, ma non disdegna tutto il resto, ad esclusione dei simulatori di guida che evita neanche fossero debiti.

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