Con un’industria videoludica, in Italia, attualmente non al livello delle realtà estere, complice una cultura arretrata in tal campo e una concezione arcaica del videogiocatore più che l’incapacità degli stessi sviluppatori (i quali, invece, si rivelano validi quanto quelli di altri paesi) è sempre un piacere seguire titoli nostrani, assistere mentre vengono alla luce e, soprattutto, poterne testimoniare il valore e l’originalità.
Ed è proprio per questo motivo che oggi parliamo di Waking the Glares, sviluppato dal team italiano indipendente Wisefool Studio formato da solamente quattro ragazzi, uniti da una forte passione e dall’intenzione di creare videogiochi con un’atmosfera immersiva e coinvolgente, da vivere in tutto e per tutto. Questo giovane studio ha visto approvare dalla comunità di Steam su Greenlight (servizio che andrà in pensione a breve) il loro progetto e sono stati distribuiti, intanto, i primi due capitoli del gioco che recensiremo oggi.
E il naufragar m’è dolce in questo sogno
Una cosa è certa: i Wisefool Studio non hanno sicuramente intenzione di venire incontro ad esigenze di massa proponendo un titolo fruibile a tutti. Waking the Glares, infatti, è un’opera adatta ad un pubblico aperto alle sperimentazioni e ai giochi non incentrati esclusivamente sull’intrattenimento ma piuttosto sulla suggestione, su una componente narrativa marcata e su un lato artistico in primo piano.
La trama di Waking the Glares è presentata tramite dei capitoli ben divisi. Come già detto, attualmente sono stati pubblicati solamente i primi due dei sette capitoli del gioco (la cui pubblicazione dipenderà dal riscontro del pubblico sugli attuali) ed ognuno di essi apparentemente possiede un universo, un’era e dinamiche differenti. Essi non seguono una narrazione in comune, ergo non sono consequenziali tra di loro ma presentano un filo conduttore grazie ad una trama orizzontale che si svelerà col tempo.
Il protagonista della storia è Dawnfall, uomo la cui vita è stata sconvolta dal ritrovamento di un libro. Ora egli vagabonda in luoghi dove il tempo e lo spazio sono frammentati, proprio quei luoghi che il giocatore avrà la possibilità di esplorare. Ma oltre all’esperienza prettamente ludica, Waking the Glares ci darà anche la possibilità di approfondire i suoi segreti e la sua storia visto che, assieme al gioco, è disponibile anche un ebook del libro stesso, protagonista indiscusso del gioco. Ovviamente per ora si potranno leggere solamente i primi due capitoli e, con essi, si potrà arricchire quello che è l’universo creato dai Wisefool Studio.
In tutto questo, comunque, la natura criptica e misteriosa del gioco ci accompagnerà per tutta la sua durata e anche oltre, prendendo per mano il giocatore e lasciandolo circondare dal surrealismo e dalla magia.
La brevità del titolo, che dura poco più di un’ora in tutto, riesce comunque a muovere il nostro animo e, sopratutto, a lasciarlo pieno di quesiti riguardo i capitoli successivi, che si spera usciranno presto per completare l’esperienza di questo Waking the Glares.
Nella scia del walking simulator… ma non troppo
La visuale in prima persona dell’opera dei Wisefool Studio ci conduce in quella che è la dinamica principale del gameplay, ovvero l’esplorazione. Tutti gli ambienti richiederanno di essere visitati grazie all’attrattiva surreale che emanano e l’esperienza va vissuta in assoluta calma ed attenzione: tutto questo avvicina l’avventura di Waking the Glares al genere dei walking simulator, caratterizzati anch’essi da un’atmosfera avvolgente. E’ anche vero che l’opera di cui si parla non può essere considerata un simulatore d’esplorazione, visto che il gameplay è condito di vari elementi puzzle tipici dei giochi d’avventura. La risoluzione di piccoli enigmi ed il ritrovamento di oggetti saranno propedeutici all’avanzamento dell’avventura, il cui lato puramente ludico rimane scarno rispetto alla media delle solite avventure con puzzle ma che riesce, in maniere più particolari, a porre delle piccole sfide al giocatore.
Un viaggo in un mistero onirico
Waking the Glares possiede, senza ombra di dubbio, delle forti basi artistiche ed è palese che la cura ai dettagli della suggestione e dell’emozione sono stati presi in considerazione prima di tutto il resto al fine di lasciare un’esperienza che lasci il segno. Il fluire della breve, ma intensa, avventura è scandito da ambientazioni surreali che trascendono le leggi fisiche e naturali. I Wisefool Studio hanno utilizzato il motore grafico Unreal Engine 4 e propongono una realizzazione degli ambienti dettagliata e mai lasciata al caso, proprio per rendere piacevole l’esplorazione da parte del giocatore (come è ovvio che sia, in un ambiente spoglio e poco interessante da analizzare viene meno anche la voglia di procedere nell’esperienza). Le ambientazioni sono poche, visto che il gioco è breve e contiene solo i primi due capitoli, e sono sia interne che esterne: entrambe saranno permeate di quella magia che mette in dubbio le nostre menti su cosa sia veramente reale e cosa un sogno e, per ora, non ci è dato saperlo. I colori spiccano e l’illuminazione è totale, per questo Waking the Glares presenta quell’aspetto di ariosità, un’apertura fisica che è anche apertura mentale e spinta folle verso l’ignoto.
Concludendo…
Ottima prova quella degli italiani Wisefool Studio, che non si inginocchiano a standard videoludici classici ma hanno scelto di seguire la loro personale visione e dare più di una mera esperienza d’intrattenimento. Essi sembra abbiano imparato appieno la lezione di egregi walking simulator per creare un’opera che mescoli sapientemente suggestione, letteratura ed anche una buona dose di mistero e cripticità. Waking the Glares dimostra che, anche in Italia, ci sappiamo fare e rientra in una delle realtà da seguire nel panorama videoludico nostrano. In attesa dei prossimi capitoli del gioco, auguriamo a questo talentuoso team un bell’in bocca al lupo.