Il game director Eric Holmes ci ha mostrato in anteprima una sezione del gioco ambientata sul ponte di Gotham City, che il malvagio Firefly(nemico di Batman mai apparso nei precedenti capitoli della serie e la cui presenza è stata svelata proprio durante l’evento a Colonia) ha astutamente attirato l’uomo pipistrello con la minaccia di far saltare le bombe piazzate in precedenza.
La demo incomincia con Batman che entra in una stanza con gli scagnozzi di Firefly ignari della sua presenza. Sin da subito notiamo con piacere che le meccaniche fondamentali della serie sono rimaste praticamente identiche nonostante il team di sviluppo sia cambiato. I ragazzi di Warner Bros Games Montreal hanno riprodotto alla perfezione ogni opzione offensiva presente nel parco mosse utilizzate dal cavaliere oscuro nei capitoli precedenti: attacchi, contrattacchi, stordimenti col mantello e tutte le varie combo disponibili per incrementare il contatore dei colpi. In aggiunta scopriamo che Batman può adesso elettrificare i propri guanti, utile per affrontare ad esempio quei nemici protetti da armature e scudi. Oltre a permettere di eseguire una serie di spettacolari combo di pugni elettrificati questo nuovo potere ha molteplici usi per la risoluzione di piccoli enigmi ambientali, come attivare un ascensore o contatti di sensori che aprono porte altrimenti inaccessibili.
Al termine del sistema di combattimento (che purtroppo ha evidenziato in alcuni punti dei vistosi cali di frame rate), a differenza dei due Arkhamprecedenti il sistema di valutazione a lettere ci premia con punti esperienza addizionali: migliore è la nostra prestazione e più punti si ricevono, così da migliorare velocemente le caratteristiche associate al nostro eroe quali salute o resistenza. Per sbloccare una delle bombe di Firefly l’uomo pipistrello ha utilizzato il noto decodificatore con lo stesso minigioco per la decrittazione della password.
Anche le meccaniche stealth sono pressoché le stesse: si può, ad esempio, sfondare un muro per colpire alle spalle un criminale o afferrare il medesimo nascosti sotto le grate ai suoi piedi. La modalità detective ritorna e ultieriori possibilità mostrate nella demo vertevano sull’impiego di gas stordenti o del bat-artiglio per collegare due pareti attraverso una fune.
Dopo una serie di peripezie Batman riesce a raggiungere Firefly prima che quest’ultimo possa ferire il commissario Gordon e i suoi uomini accorsi sul posto (ricordiamo che trattandosi di un prequel dei giochi precedenti l’uomo pipistrello non ha ancora ottenuto la sua fiducia e viene trattato dalle forze dell’ordine alla stregua di un vigilante). Dopo un QTE nel quale il cavaliere oscuro evita di finire arrostito dal lanciafiamme del cattivone, riuscendo pure ad attirarlo a sé col bat-artiglio inizia uno scontro con i boss, quale momento migliore per terminare la demo della campagna principale?
Per fortuna abbiamo anche provato, controller Dualshock alla mano, una delle sfide del **Challenge Mode, chiamata "1 VS 100". In questa modalità bisogna sopravvivere ad un’ondata progressiva di nemici sempre più numerosi e letali, sino all’abbattimento di tutti e cento i nostri avversari. Il personaggio utilizzabile era il mercenario Deathstroke, disponibile col DLC al preordine. Ovviamente nella versione finale potremo affrontare la stessa sfida nei panni di Batman e altri personaggi.
Insomma, Batman: Arkham Origins ha proprio tutte le carte in regola per essere un degno erede dei giochi precedenti, e speriamo che per l’imminente uscita i difetti riscontrati siano già stati aggiustati dagli sviluppatori.