Lo scettro del miglior videogioco di corse è essenzialmente conteso da due serie, entrambe appartenenti a due mondi (e soprattutto piattaforme) differenti: Gran Turismo su Playstation e Forza Motorsport su Xbox. La ricerca della simulazione e del realismo, sia visivo che di controllo e risposta della vettura, ha dettato degli standard pressochè impareggiabili. Probabilmente, rispetto alla serie Polyphony Digital, Forza Motorsport è sempre stata più immediata per l’utente, pur mantenendo una carica simulativa non inferiore a Gran Turismo. Abbiamo ora tra le mani un nuovo esperimento, se così si può dire, ovvero Forza Horizon, uno spin-off della serie regolare di Forza Motorsport, carico di aspettative, curiosità e dubbi. Questa volta Turn 10, storico sviluppatore della serie, sé stata affiancata dai talentuosi ragazzi di Playground Games, un team composto da programmatori che hanno lavorato a diversi classici, tra cui Colin McRae Rally, Burnout e Project Gotham Racing. Dopo giorni intensi si prove, eccoci pronti a fare una disamina attenta di questo nuovo capitolo della saga Forza.
Il Festival dei vostri sogni
Il gioco si svolgerà all’interno del (fittizio) Festival Horizon, una manifestazione automobilistica ambientata in Colorado. Per partecipare alle gare avremo bisogno di un pass, che guadagneremo nella prima gara-tutorial. Una volta ottenuto il primo bracciale potremo affrontare degli eventi, dove guadagneremo ovviamente dei crediti da spendere in nuove auto o potenziamenti delle attuali e, soprattutto, punti per arrivare al successivo bracciale e successivo set di eventi. I crediti possono essere ottenuti anche dalla guida estrema, con derapate, sorpassi e scie che ci premieranno e ci faranno scalare la classifica di notorietà, partendo dalla posizione 250 fino alla vetta. Tra una gara e l’altra ci sposteremo da un punto all’altro della mappa, aiutati dal comodissimo GPS vocale, oltre che dalla mappa, e dal comodo indicatore di traiettoria che abbiamo imparato a conoscere nei capitoli regolari della serie. La struttura, come si può intuire, è molto semplice e ricorsiva, e permette al giocatore di avere sempre da fare, la funzione GPS evita la sgradevole sensazione di essere persi nella mappa (come avveniva in Burnout Paradise). Saranno anche presenti alcuni eventi facoltativi, come andare alle ricerca delle insegne da distruggere (100 in totale, e ogni insegna distrutta sarà un 1% di sconto quando potenzieremo le nostre vetture), gioielli nascosti da recuperare (ovvero auto abbandonate) e, infine, le gare clandestine. Per chi volesse, c’è anche la possibilità di sfidare singolarmente i 250 piloti del festival, incontrandoli nell’esplorazione libera della mappa basterà il tasto X per far partire il duello.
Apparenza disimpegnata, cuore serissimo
Nonostante di avverta nell’aria un’atmosfera rilassata e underground come se ne sono viste fin troppe, la sostanza una volta in pista è completamente diversa. L”aria poco rassicurante da Need for Speed ProStreet viene spazzata via immediatamente dal tubo di scappamento del nostro motore. Una volta in pista, Forza Horizon dimostra che, per quanto disimpegnato (se non addirittura burino) possa sembrare, resta sempre un capitolo della serie Forza Motorsport. Il sistema di guida realistico già nella selezione media automatica che ci viene fatta, e scalabile verso l’alto o verso il basso liberamente, è la versione riveduta e corretta dell’acclamato Forza Motorsport 4. Un sistema di guida prossimo alla perfezione, in grado di piegarsi alle esigenze dei novizi e di mettere a dura prova i piloti più navigati. Ad aiutare i meno esperti ci sarà la funzione di riavvolgimento del tempo, in ogni momento attivabile con il tasto Y, che ci consentirà di rimediare a un errore o un incidente tornado indietro di qualche secondo. La gestione della fisica, e la guida in generale, non ha subito alcun livellamento per il basso, presentandosi come gioco di corse duro e puro come pochi, sbeffeggiando immediatamente coloro che si sono fermati alla singola apparenza. Forza Horizon è un videogioco di guida realistico, immersivo e adrenalinico, dagli eventi singole piuttosto brevi, adattandosi così alle esigenze di tutti, e riesce con facilità incredibile a tenere il giocatore incollato alle schermo per sessioni di gioco incredibilmente lunghe. Il tempo tra un evento e l’altro è scandito dalla guida in libertà, senza la possibilità alcuna di perdersi, che sfrutteremo per incamerare punti grazie alle nostra spericolatezza, sfiorendo la macchine a folle velocità o avventurandoci in catene di punti con moltiplicatore (niente di nuovo per chi ha giocato Burnout). La guida libera diventa una sorta di divertente pausa tra una sfida seria e l’altra, contribuendo inaspettatamente a bilanciare il ritmo di gioco, ottenendo un risultato praticamente perfetto.
Aspetto tecnico e longevità
Dal punto di vista grafico, Forza Horizon rappresenta in assoluto un punto di riferimento per l’intera produzione videoludica a tema automobilistico. Un Colorado in splendida forma, esaltata da una gestione dell’illuminazione semplicemente incredibile, che trova il picco nell’impressionante tramonto. L’illuminazione influisce persino sulla guida, con i raggi del sole che in qualche occasione disturbano in modo a dir poco verosimile la guida del conducente. Tutto ciò che riguarda la rappresentazione del giorno e della notte, e relativa alternanza, è qualcosa di quasi inarrivabile. La rappresentazione dei veicoli, fiore all’occhiello della serie da sempre, non si smentisce regalando dei modelli poligonali dalla cura maniacale. Vista la mole di materiale in gestione in tempo reale (la gigantesca mappa, con le sue 246 strade, è liberamente percorribile, senza il minimo caricamento) i programmatori hanno scelto di avere un frame rate ancorato sui 30 frame al secondo, piuttosto che rischiare rallentamenti con 60 fotogrammi al secondo. Questa scelta incide in modo marginale sulla sensazione di velocità globale, sempre efficace e di forte impatto, permettendo tutti i dettagli presenti in pista, dall’ambiente circostante all’illuminazione, regalando un colpo d’occhio globale pressochè imbattibile. Il campionamento dei motori è, al solito, e,comiabile. Un lavoro certosino e dettagliato, che differenzia e caratterizza singolarmente le oltre 140 vetture presenti nel gioco. La musica di maniera è affiancata da un doppiaggio italiano ottimo, che popola le ben quattro radio ascoltabili durante la guida libera. Sorprendente l’attinenza delle frasi che sentiremo con gli eventi del gioco, oltre che la recitazione complessiva di livello molto alto. Le modalità multigiocatore si vanno ad aggiungere alla già ricchissima offerta single-player, con varie tipologie di gare affrontabili: la classica Gara veloce, la possibilità di guidare liberamente nella mappa con amici oppure affrontare una delle tre nuove modalità di gioco, ovvero Gatto e topo, Re, Infetto. La prima è organizzata in due squadre di colore diverso, blu e rosso, e un giocatore a fare il “topo” e il resto “gatti”. Solo il topo può vincere la corsa, quindi solo un giocatore per squadra, e il resto della squadra dovrà difenderlo e ostacolare il topo avversario. Speculari le altre due modalità, simili per regole e per i limiti di tempo. In Re un giocatore sarà il re e gli altri, scontandosi contro di lui, glielo dovranno rubare, chi lo otterrà dovrà resistere agli attacchi nemici e via discorrendo: alla fine vincerà colui che è stato re per il maggior tempo. Infetto, al contrario, vedrà il giocatore infetto che cercherà di contagiare gli altri, naturalmente devastando la loro carrozzeria, e il nuovo infetto cercherà a sua volta di contagiare gli altri fino alla fine del tempo: il giocatore rimasto infetto per meno tempo vince. I crediti online saranno spendibile anche nella campagna singolo giocatore. Purtroppo, escludendo le Gare Veloci e in parte Gatto e topo, le altre modalità nuove, per quanto divertenti e scanzonate, risultano un po’ fuori contesto in Forza Horizon, cocciando un po’ con la confezione realistica generale.
Concludendo…
Forza Horizon è una vera gemma per ogni appassionato di giochi di corse, indipendentemente dal livello di bravura e esperienza. Divertente per chi si avvicina ai giochi di macchine e in grado di dar filo da torcere ai più navigati, e soprattutto di occupare il giocatore per una miriade di ore, il prodotto Turn 10 e Playground Games è un autentico capolavoro, un prodotto imprescindibile per la propria categoria e punto di riferimento per tutti i giochi della categoria. Qualche difetto trascurabile, su tutti un multiplayer poco aderente al contesto, non scalfiscono il prodotto finale, consigliati a tutti praticamente senza riserva alcuna.