Che Tekken sia fra le serie picchiaduro 3D più fortunate è innegabile. Sia che si tratti di un cabinato, sia di una console portatile o domestica sono pochi gli amanti del picchiaduro che riescono a resistere all’invito presso l’Iron Fist Tournament organizzato dalla Mishima Zaibatsu. Ma qual è il segreto che si cela dietro al successo del prodotto marcato Namco? Analizzando la questione da un fronte puramente tecnico, la soluzione non può che essere il gameplay, estremamente rapido e intuitivo, capace di avvicinare al gaming anche i più scettici e i meno abili con il joypad: il richiamo alla battaglia è estremamente ampio. Personalmente, però, ritengo che la chiave di lettura di detto fenomeno sia un’altra, e che il successo della serie vada ricercato anche, e forse soprattutto, nella componente storyline, per quanto assurdo possa essere in un picchiaduro. Se è vero che in questo genere la storia è relegata perlopiù a un mero casus belli, lasciata ai margini, se non soppressa, è altrettanto vero che nel caso di Tekken puntare sulla storia si è rivelato essere una fortunata intuizione, sin dal primo capitolo. L’idea vincente è quella di non rivelare nell’arco dell’episodio il reale vincitore dell’edizione del torneo, lasciando l’utenza con il fiato sospeso: tutti i partecipanti possono puntare al titolo, il giocatore deve acquistare il capitolo successivo per soddisfare la sua curiosità. Ed ecco la strategia perfetta per una base di utenza solida e affezionata: puntare sulla storia, spingere l’utenza a domandarsi sul prosieguo della faida Mishima. La storia, in Tekken, rappresenta, dunque, uno snodo essenziale; i personaggi mutano in ragione di questa, gli scontri si orientano in base alle vicende personali, addirittura il modo di combattere rispecchia il vissuto dei personaggi. La storyline permea ogni dettaglio.
Namco (e oggi Namco-Bandai) è pienamente consapevole di detto potenziale, e in ragione di questo ha permesso che Tekken prima diventasse un Anime (di due episodi), e in seguito anche un film, arrivato nelle nostre sale la scorsa estate.
Per Namco è ora giunto il momento di rivolgersi a quella forte base di utenza, l’unica in grado di colmare il vuoto che separa l’utenza da Tekken 3D Prime Edition e Tekken Tag Tournament 2. E’ così che nasce Tekken Hybrid, un prodotto che racchiude il film in computer grafica Tekken Blood Vengeance, la riedizione in alta definizione di Tekken Tag Tournament, e un assaggio del futuro Tekken Tag Tournament 2. Scopriamone assieme i dettagli.
Tekken Blood Vengeance.
Un film in computer grafica sul mondo di Tekken, se ne sentiva il bisogno? Dopo aver visto in sala la riproduzione cinematografica, con attori in carne ed ossa, ammetto di averne desiderata la produzione, ma le cose non sono andate come desideravo. La storia offertaci prende le distanze da quanto narrato nella storyline principale, e ci racconta delle avventure di Xiayou e Alisa alle prese con un misterioso studente. Le due ragazze, inizialmente su fronti avversi, diverranno grandi amiche e cercheranno di venire a capo del mistero relativo al progetto Mutare.
Il film in CG prodotto da Namco Bandai è perlopiù sotto le righe, incapace di distinguersi per spettacolarità, azione o trama, offrendo un prodotto grossomodo scadente. Guardando il film si ha come l’impressione che detta produzione sia più che altro orientata a soddisfare un pubblico strettamente nipponico più che occidentale: la serie di Tekken è appiattita a quel lato della serie più metafisico, orientato a improbabili trasformazioni e scontri fra demoni, anziché al combattimento in senso stretto, dove i diversi e controversi personaggi significano anche diversi stili di combattimento e tecniche.
Senz’altro una splendida occasione sprecata. Sarebbe stato bello avere fra le mani un film che sviscerasse in maniera più completa la vicenda di Tekken, quando in un picchiaduro non era pienamente possibile, che riempisse quei vuoti della vicenda che sono oscuri ai più, ma soprattutto sarebbe stato bello entrare più a fondo nella caratterizzazione dei personaggi, che, invece, rimangono profondi come pozzanghere, in una produzione che non riesce proprio a lasciare il segno.
Poche le note positive: ottima la possibilità di godere del film su qualsiasi lettore Blu-Ray, come se fosse del tutto scisso dal resto dei contenuti; e spettacolare la realizzazione del 3D (ovviamente destinata a quei pochi che possono godere di questa tecnologia nelle proprie abitazioni).
Tekken Tag Tournament 2 Prologue.
L’inserimento, in questa compilation, di Tekken Tag Tournament 2 Prologue non è per niente casuale, ma risponde a due ordini di ragioni: il primo è di dare un assaggio della produzione in arrivo, e in secondo luogo permette a chi ha visto il film di vestire immediatamente i panni degli eroi della pellicola. Prologue non è altro che una demo, anche abbastanza avida: i personaggi offerti sono solamente quattro (Xiayou, Alisa, Devil Jin e Devil Kazuya) e il massimo che è possibile fare è superare cinque stage in modalità Arcade, affrontando sempre gli stessi personaggi. Nonostante la formula offerta sia abbastanza magra, ciò non toglie la possibilità di diversi spunti di gioco, anche costruttivi: Namco, infatti, lungimirante, ha dotato Prologue di diversi trofei da guadagnare, così che anche questa demo potesse vantare una certa dignità di gioco.
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Nonostante l’occhiata fugace, è stato possibile già dare uno sguardo alle meccaniche e alla tecnica che Tekken Tag 2 ci offrirà. Il gameplay sembra essere, in realtà, ben lontano dalla sobrietà del primo episodio; Tekken Tag 2 è puntato molto di più verso lo spettacolo: lo spazio fra i combattenti si allarga, il numero delle combinazioni tag diviene molto più ampio e in grado di realizzare molti più danni, e nella maniera più teatrale possibile. Per il resto le meccaniche sembrano essere le stesse, e come nel primo episodio, i tag match risultano essere molto più profondi e improntati alla strategia degli incontri tradizionali offerti dalla serie: non è più possibile menare le mani in maniera casuale nel più rude button mashing, è indispensabile cadenzare in maniera razionale i combattenti a propria disposizione per raggiungere la vittoria.
Sul fronte tecnico è stato recuperato il motore grafico già adoperato in Tekken 6 Blood Rebellion, e migliorato e ri-definito per l’occasione, permettendo ora la gestione fino a quattro personaggi sullo schermo senza problemi di frame-rate.
Tekken Tag Tournament HD.
Ed eccoci finalmente giunti al contenuto più corposo dell’intera raccolta, nonché una vera e propria pietra miliare della saga. Sembrerà paradossale ma Tekken Tag Tournament, primo capitolo della serie a essere comparso su Playstation 2, un po’ in sordina, è il capitolo più apprezzato di tutti, o almeno è questo il parere dei grandi professionisti mondiali dell’Iron Fist. Il perché di tutto ciò non può che sfuggire al giocatore medio, si tratta di qualcosa apprezzabile perlopiù da quella piccola fetta di utenza che ha sublimato Tekken in un gioco dove memoria, abilità e strategia s’intrecciano a livelli elevatissimi. Così i c.d. pro con il primo Tekken Tag affrontano i diversi combattimenti tenendo conto dei frame che ogni mossa impiega per andare a segno, e quindi, spostando il gioco su un sistema di scopertura e relativa punizione: le juggle (combo aeree) s’incastravano con precisione matematica, relegando la fortuna ai margini dell’azione.
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Il gioco è qui riproposto in alta definizione, eccezion fatta per i filmati e per i menù, che per qualche oscura ragione sono stati esclusi dall’opera di restauro. La maggiore novità introdotta in questa riedizione dell’episodio è la velocità stabile a sessanta frame al secondo, un grande punto d’approdo se si ricorda l’orrenda conversione PAL che connotava il gioco originale.
Il prodotto è offerto nella sua completezza. Possiamo vantare la bellezza di circa quaranta personaggi, la totalità dei combattenti offerti dai primi tre Tekken; lottatori pronti a sfidarsi nelle tradizionali modalità Arcade, Survival, e Team Battle, ma soprattutto nel fiore all’occhiello dell’episodio: Tekken Bowl, un simpaticissimo mini-gioco dove i diversi eroi della serie si sfidano in un’improbabile partita a Bowling. Impagabili.
Conclusioni.
Difficilmente è possibile configurare Tekken Hybrid come un acquisto obbligato. I fan della serie senz’altro troveranno un buon motivo per acquistarlo, grazie anche alla complicità di un prezzo budget consigliato (39,99 ?), mettendo le mani sulla produzione cinematografica, assaggiando il capitolo in dirittura d’arrivo, ma soprattutto mettendo le mani su uno degli episodi più apprezzati di sempre. Tutti gli altri giocatori farebbero bene a voltare la propria attenzione altrove, nonostante la grande varietà di contenuti, Tekken Hybrid non è che un cocktail annacquato e con tanto ghiaccio. Se siete proprio curiosi di dare uno sguardo a Blood Vengeance, il nostro consiglio è di affittare la versione stand-alone in DVD o Blu Ray in qualche Blockbuster o affine.