Da preda a cacciatore… E’ incredibile come sia sufficiente un numerino, un sequel, a cambiare tutte le carte in tavola… Dopo la interessante avventura di Tommy per sconfiggere una potente razza aliena nel primo episodio di “Prey” ora è il turno del maresciallo Killian Samuels di farsi strada attraverso un mondo sconosciuto per annientare altri sgraditi ospiti… O forse, per vivere come loro, per loro o contro di loro… “Prey 2” riprende un evento avvenuto nel primo episodio, ovvero un incidente aereo appartenente alla precedente trama, e ne fa uscire vivo proprio il protagonista, che si risveglia in un luogo che non somiglia per niente alla propria terra: strane creature girano attorno alla carcassa del velivolo e, dopo un breve tentativo di difesa, Killian viene tramortito e tutto tace…
Un cacciatore di taglie deve conoscere bene il suo ambiente
Non si sa cosa sia davvero successo a Killian e cosa gli abbiano fatto gli alieni, dopo la sua cattura: sappiamo solo che ora è un cacciatore di taglie, armato di ogni possibile gadget utile per rendere al meglio nel suo violento mestiere. Il pianeta Exodus è un pianeta oscuro, dall’atmosfera noir, e sembra perfetto per il lavoro del criminale: di conseguenza, anche i cacciatori di criminali, magari assoldati dai criminali stessi, non possono che fare fortuna e Killian sembra averlo capito. Tra le ombre inquietanti di una città che serpeggia, tra il metallo delle grigie travi, Killian può effettuare tutti i movimenti tipici di un vero esperto di parkour, effettuando corse, salti e scalate e sfruttando ogni minimo appiglio con l’estrema scioltezza di chi ha capito che, per fare questo mestiere, non ci si può permettere nemmeno un secondo di riposo. Killian può cercare i suoi obiettivi con un radar e seguendo i puntini di colore rosso potrà ritrovare i criminali da eliminare e osservare, nel suo briefing di missione, se è sufficiente catturarli o se bisogna ucciderli per ottenere una gustosa taglia; mentre si cerca la propria preda, inoltre, si potrà utilizzare uno scan oculare per distinguere individui ostili, neutri e pacifici, segnalati da aloni verdi, gialli e rossi, e interagire con loro, sventando omicidi, rapine e ogni genere di violenza, salvando la vita a PNG necessari per ottenere informazioni o missioni oppure causandone, minando pericolosamente la propria reputazione, rendendo il proprio nome più timoroso anche per il peggior criminale e mutando il corso del gioco in una maniera decisamente anomala. Tutte queste statistiche e l’insieme delle missioni può essere gestito dalla Bounty Wire, una rete dei cacciatori di tagli, e il tutto può essere ulteriormente infarcito dalle notizie fornite dai vari informatori sparsi per il pianeta, tutti tipi loschi che possono essere corrotti dal denaro e dalla paura: è per questa ragione che i programmatori hanno scelto di lasciare la pistola di Killian nella fondina, in modo da estrarla soltanto in caso di necessità o per far prendere un bello spavento a chiunque voglia comportarsi male! Durante le fasi di cattura, il giocatore potrà utilizzare i gadget come più gli aggrada, sfruttando un sistema per planare da una piattaforma all’altra, degli scudi portatili e un attacco aereo attraverso potenti razzi: una volta catturato il ricercato con le elettro-bolas, Killian potrà consegnarlo direttamente al proprio cliente oppure torturarlo un po’ per ottenere nuove informazioni; ogni singola scelta, quindi, sembra influire sul destino del nostro personaggio e chissà qual è il vero piano di questi alieni… Perché hanno lasciato sopravvivere proprio solo Killian?
Conclusione
“Prey 2” cambia tutte le carte in tavola, facendo passare il giocare da un estremo all’altro in un colossale cambio di ruolo. Il mestiere del cacciatore di taglie è un mestiere duro ma resta ancora da capire perché Killian abbia deciso di intraprendere questa carriera, sempre che sia stata una sua scelta. Questi elementi di mistero, uniti ad un gameplay estremamente variegato ed accattivante, rendono questo titolo un interessante passo avanti per un franchise che, fermo da troppo tempo, poteva soffrire della troppa polvere depositata sul precedente episodio, la cui memoria è stata consumata dal tempo.