Quando 2K ci ha invitati per una first look ad un suo nuovo titolo, per più di un momento ci siamo ingenuamente domandati di cosa avrebbe potuto trattarsi. Quando ci siamo trovati nella buia e piccola stanzetta riservata alla presentazione, però, il vasto paesaggio desolato realizzato in Cel Shading che abbiamo visto a schermo non ha dato adito a dubbi, lasciando subito intendere quello che ci avrebbe aspettato nei successivi trenta minuti: una ricca e intensa dimostrazione di quello che sarà Borderlands 2, il seguito di quell’inestimabile gioiello sviluppato dai ragazzi di Gearbox Software, precedentemente conosciuti per la serie di Brothers in Arms, e ancor prima per lo splendido Half-Life: Opposing Force.

![][__userfiles__Borderlands 2_MercKey_1920x1080(1).jpg]

Ain’t no rest for the wicked

Inizialmente, ci siamo domandati perché Gearbox avesse scelto proprio la Gamescom per presentare a tutta la stampa il proprio gioco, ma la risposta è arrivata direttamente dai ragazzi della software house: per gli sviluppatori, Colonia è stato un terreno fortunato, dove hanno seminato i propri frutti migliori. Il primo Borderlands, spiegavano, è stato uno dei più grossi rischi mai presi dal team: un mondo tutto nuovo, feature grafiche implementate solo da pochi (e mai troppo egregiamente), e soprattutto un progetto monumentale che (come il tempo ha dimostrato) sarebbe costato tanto tempo e tanto denaro. Eppure il gioco è piaciuto, e, come la logica di mercato impone, non poteva mancarne un sequel: noi esultiamo perché sia stato affidato al team di sviluppo originario, e non senza motivo.

La prima, grossa novità che ci viene fatta notare sta nell’ambientazione: il personaggio usato nella demo (un tank brutto, grosso e cattivo), è in mezzo alla neve, elemento del tutto nuovo per la serie; ma di lì a poco la situazione è destinata a riscaldarsi, e non poco, tanto che tra una sparatoria e l’altra la quest conduce il protagonista in una classica zona arida e rocciosa. E da qui la prima, grande novità; tutto ciò che si vede a schermo, spiegano gli sviluppatori, è visitabile – niente limiti alla mobilità del giocatore, che può liberamente scalare una catena montuosa e scoprire cosa c’è dall’altro lato. Non ci viene detto quanto il mondo di gioco sarà vasto, ma viene fatto intendere che la longevità del titolo si attesterà sugli stessi livelli del predecessore (40-50 ore).

![][__userfiles__Borderlands 2 – NightStalkers.jpg]

Intanto, ci viene spiegato che, se da un lato l’interfaccia di gioco non è stata modificata moltissimo, dall’altro l’intero sistema delle armi è stato completamente ricreato da zero; non perché quello di Borderlands non funzionasse bene, ma perché, viene detto, non c’è limite al meglio e si può sempre fare di più. Le sorprese, in effetti, non tardano a farsi vive; molte armi funzionano in modo totalmente diverso rispetto al primo capitolo della serie, e molte di queste sono state adattate allo stile scanzonato e spiritoso che caratterizza il pianeta di Pandora. Un’arma in particolare ci ha simpaticamente colpiti: anziché essere ricaricata, veniva gettata via e rigenerata automaticamente, permettendo di scagliarla (e farla esplodere) contro un nemico. Dopo poco, lo sviluppatore raccoglie un altra mitragliatrice, di un tipo inedito per la serie: è una Bandit, un mitragliatore pesante dal caricatore generosissimo – l’arma ideale per chi vuole sparare a qualunque cosa si muova senza preoccuparsi di ricaricare. Dopo qualche istante un gruppo di mostri simili a degli Yeti attacca il personaggio, scagliandogli addosso diversi massi di roccia – alcuni colpiscono il protagonista, altri vengono da lui distrutti o rimandati indietro; nel frattempo, ci viene spiegato che non solo tutto quello che vediamo a schermo non è regolato da script, ma anche che nella realizzazione dei nemici di Borderlands 2 Gearbox si è concentrata soprattutto sulla varietà degli stessi, e di conseguenza sui diversi modi in cui è necessario affrontarli. Di questo abbiamo una dimostrazione decisamente esplicativa all’arrivo del primo boss, in realtà presente soltanto per strappare qualche risata ai giocatori: uno Psycho protetto da uno scudo, al quale è legato un nanetto irrequieto e aggressivo; qualche colpo è sufficiente a staccarlo dal suo padrone, che con nostra piacevole sorpresa smette di attaccare il protagonista e comincia ad inseguire l’esserino, cercando di malmenarlo.

![][__userfiles__Borderlands 2 – SnowAttack.jpg]

Una volta sconfitti entrambi, la quest, che ha come obiettivo principale il salvataggio di un amico, prosegue addensandosi sempre più di nemici ed esplosioni; mentre con piacere notiamo come il feedback degli spari ai nemici sia stato migliorato notevolmente, notiamo un dettaglio minore, ma che corregge uno dei difetti principali del primo Borderlands: adesso, quando lo scudo del personaggio viene distrutto, un effetto grafico più o meno vistoso lo palesa immediatamente, mettendo il guardia il giocatore. Ad un certo punto, ai canonici nemici cominciano ad aggiungersene altri più grossi e cattivi, e lo sviluppatore coglie prontamente la palla al balzo per illustrare un’ulteriore novità del titolo: ora a regolare l’IA dei vari Npc ci sono dei leader (tutti più o meno riconoscibili), la cui uccisione migliora esponenzialmente le possibilità di successo in combattimento: alcuni sono semplicemente delle guide, che una volta eliminate gettano nel caos i propri lacchè, mentre altri fungono da guaritori, o addirittura attirano altri nemici nell’area; è il caso di alcuni elicotteri che continuano a portare sul campo di battaglia robot armati fino ai denti, abbastanza duri da abbattere. Ad aiutare lo sviluppatore, fortunatamente, si aggiunge un altro personaggio guidato da un suo collega: ci viene detto che il multiplayer è stato migliorato e reso ancora più intuitivo e veloce, permettendo a più giocatori di unirsi alle partite senza troppi problemi, persino a livelli di esperienza diversi. La classe dell’altro personaggio non è nuova al brand di Borderlands: è la Siren, ma con un bel po’ di novità dalla sua; novità che, purtroppo, non ci vengono illustrate in previsione di una futura presentazione. Dobbiamo accontentarci della sola classe del tank, il cui sistema di upgrade viene finalmente mostrato: l’abilità speciale permette di portare due fucili contemporaneamente (di qualsiasi dimensione, ma solo per un periodo di tempo limitato), mentre le altre mostrano evidentemente un carattere meno passivo rispetto a quelle del primo Borderlands, in cui tendenzialmente non facevano altro che modificare valori numerici come danni o probabilità di un colpo critico. Le abilità, in Borderlands 2, aggiungeranno nuove opzioni tattiche alle partite. Abbiamo contato ben tre alberi di abilità, con dieci diverse skill ciascuna; viene da sé che in questo nuovo capitolo della saga la personalizzazione del proprio alter ego ricoprirà un ruolo fondamentale.

![][__userfiles__Borderlands 2 – WarLoaderBandits.jpg]

L’ultima parte della presentazione vede l’obiettivo della quest (il nostro amico da salvare), spostarsi continuamente, costretto a bordo di una prigione volante; costringe quindi il tank a inseguirlo per tutta la mappa, potenzialmente anche all’infinito. Gli sviluppatori affermano che nel primo Borderlands gli obiettivi erano fin troppo statici, e che in questo nuovo titolo avranno un carattere più imprevedibile e dinamico. La demo si conclude con una piccola sezione dedita a mostrare la generazione procedurale delle armi: tutte, proprio come in Borderlands, hanno aspetto e caratteristiche diverse, e a schermo siamo riusciti a contarne una trentina, nessuna uguale a un’altra.

Graficamente il gioco ci è parso solido e pulito: i progressi grafici non sembrano essere stratosferici, ma abbiamo notato che la fisica e le animazioni sono state notevolmente migliorate. La versione mostrata era quella PC, con tanto di Anti-Aliasing e filtro antisotropico, e l’intera demo ci è parsa scorrere fluida e senza cali di framerate. Nel frattempo, non possiamo far altro che lucidare i fucili e ricaricare gli scudi: si torna su Pandora!

[__userfiles__Borderlands 2_MercKey_1920x1080(1).jpg]: /images/v/600×338/__userfiles__Borderlands 2_MercKey_1920x1080(1).jpg [__userfiles__Borderlands 2 – NightStalkers.jpg]: /images/v/600×338/__userfiles__Borderlands 2 – NightStalkers.jpg [__userfiles__Borderlands 2 – SnowAttack.jpg]: /images/v/600×338/__userfiles__Borderlands 2 – SnowAttack.jpg [__userfiles__Borderlands 2 – WarLoaderBandits.jpg]: /images/v/600×338/__userfiles__Borderlands 2 – WarLoaderBandits.jpg

Articolo precedenteVault di Calibur 11 – Case Esclusivi per Xbox 360
Prossimo articoloHANDS ON / Mario Kart 7
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.