Finalmente l’ora del giudizio è arrivata! Cyberludus ha speso migliaia e migliaia di caratteri dedicando speciali a quello che di fatto è stato il gioco più atteso della moderna storia videoludica. Inutile negare che l’ hype che si era creato attorno a Gran Turismo 5 era veramente enorme, complici le date di rilascio poi sempre puntualmente smentite. Bando alle ciance vi starete chiedendo com’è Gran Turismo 5? Gran Turismo 5 è esattamente conforme al prodotto che “purtroppo” la redazione si aspettava..I continui ritardi accumulatosi negli ultimi 4 anni ci avevano di fatto avvisato che questo GT5 si sarebbe rilevato un Guernica di Picasso incompleto, un bellissimo affresco scevro degli elementi che tutti si aspettavano. Da questo capirete che il gioco ha di fatto spaccato la critica in due, essendo di fatto un prodotto molto controverso; sbalorditivo per certi aspetti, ma incapace di introdurre elementi di vera innovazione, spinto da meccaniche di marketing che stavano diventando insostenibili per Sony. Dalla interminabile presentazione (lunga la bellezza di 7 minuti) si comprende la maniacale cura che il nostro Yamaguchi ha riposto nella realizzazione del progetto. La dovizia di particolari si nota anche dalla grafica del menù di gioco, minimal e molto chiara; è praticamente impossibile perdersi poichè tutti gli eventi e le opzioni sono ben localizzati e facilmente raggiungibili. Inizialmente ci è data la possibilità di installare parte del gioco su hard disk così da velocizzare i caricamenti tra una sessione e l’altra; si tratta di riversare sulla memoria della nostra PS3 circa 10 giga, operazione che porta via circa 45 minuti, ma che è possibile mettere in background mentre si gioca. Sfogliando il menù è impossibile non soffermarsi sulla GT TV , una vera manna dal cielo per tutti gli appassionati, contenente moltissimi video inerenti ai bolidi più belli in circolazione e frammenti salienti di storici eventi. Insomma, la sensazione che si respira è quella di trovarsi di fronte a una vera e propria Treccani dell’automobilismo.

Cosa c’è di nuovo..

Tra le varie modalità di gioco non manca la classicissima arcade dove a nostra discrezione potremo scegliere vettura e tracciato (la scelta di alcuni sarà vincolata dall’avanzamento nella modalità carriera) e sfidare gli avversari. Niente di nuovo sotto questo frangente quindi. Ma il vero core del gioco è chiaramente la modalità GT , un vero contenitore con tutte le competizioni presenti nello sterminato universo di Gran Turismo. Questo quinto capitolo, presenta due modalità: A-Spec e B-Spec . La prima è la classica carriera che prevede un avanzamento basato su livelli di esperienza incrementabili gareggiando e vincendo gli eventi. B-Spec invece è una vera e propria modalità manageriale dove lasceremo i panni del pilota per vestire quelli del manager gestendo i piloti, scegliendo vettura e set-up migliore. Lo step iniziale sarà quello di creare un pilota plasmando caratteristiche fisiche e caratteriali; successivamente andremo ad affrontare gli stessi eventi affrontati nella modalità A-spec con la sostanziale differenza che ci limiteremo a dirigere impartendo ordini come sorpassare o incrementare l’andatura. Chiaramente, più la gara si farà concitata più si spenderanno le forze fisiche e maggiore sarà quindi lo stress del pilota. La cosa brutta di questa modalità è che dovremo restare incollati allo schermo da spettatori per tutta la durata della gara, cosa più pensata per il calmo pubblico giapponese che per l’irrequieta platea europea. Previsto anche per la B-spec un sistema di crescita indipendente da quello A-Spec. Purtroppo, se non si è propriamente dei patiti, questa modalità, a causa delle sole tre opzioni di comando a disposizione (mantieni andatura, incrementa, sorpassa), potrebbe venire presto a noia che solo in parte è mitigata dalla possibilità di incremento dei crediti, dell’esperienza e dei trofei; elementi che permetteranno di arricchire il proprio ranking.

Il “vero” Gran Turismo

Come si è più volte ribadito il vero ” core ” del game è senza ombra di dubbio la modalità A-spec che permette di costruire il proprio impero di macchine, partendo, come sempre, con una semplice utilitaria. La struttura della carriera è pressoché perfetta e permette una costante e progressiva crescita. Si parte con la categoria Principiante fino ad arrivare alla categoria Estremo per un totale di cinque. Ogni categoria è una sorta di grande contenitore con diversi eventi che differiscono tra loro per i veicoli che vi possono gareggiare (trazione anteriore, o posteriore, utilitarie) e dal livello di esperienza necessario per la partecipazione. Il sistema di crediti è molto ben implementato e permette dopo un po’ di sessioni di avere a disposizione un gruzzoletto decente per permettersi di acquistare un auto degna di questo nome ed iniziare a modificarla a piacimento. Da questo punto di vista Gran Turismo ha fatto storia e anche questo Quinto capitolo non è da meno, proponendo un’esperienza ricca e appagante, degna di un vero e proprio RPG automobilistico. Chiaramente, più si avanza di livello più le cose si faranno complicate e si dovrà addomesticare bolidi da oltre 500 cv. Presenti le formule Nascar e le vetture da Formula 1. Quando si parla di modalità A-Spec non si possono non menzionare gli Eventi Speciali che sono forse il meglio dal punto di vista dell’organizzazione, della progressione e della diversità delle competizioni, che spaziano dalla formula Nascar, ai kart, per finire ai rally e ai bellissimi Grand Tour . Negli eventi NASCAR potremo ad esempio usufruire di un’utilissima scuola guida dove il campione Jeff Gordon in persona ci illustrerà i fondamenti dello stile di questo particolare campionato. E’ evidente che dal punto di vista dell’offerta Gran Turismo 5 è quanto di meglio si possa desiderare da un gioco di corse automobilistiche. Non mancano nemmeno le classiche patenti che hanno fatto la storia moderna della creatura di Yamaguchi e che di fatto rappresentano forse il modo migliore per i neofiti per avvicinarsi al mondo di GT, consentendo di fare pratica e di apprendere le basi di una guida sportiva.

E’ ora di scendere in pista

Parlando del gioco vero e proprio si evincono subito la raffinatezza del modello di guida e i passi in avanti compiuti rispetto a Prologue .Il feeling è sicuramente invidiabile al punto che basta veramente poco per prendere confidenza con il sistema. di guida. Totalmente personalizzabili sono i tasti che permettono di trovare la configurazione che più ci aggrada. Inutile dire che il raffinato modello di guida otterrà il meglio dall’utilizzo dell’accoppiata volante + pedaliera, che diventano quasi propedeutici se si vuole un’esperienza più “reale”. Gran Turismo è come una bella donna che non perde mai il suo fascino nonostante siano passati ormai diversi anni dalla sua prima apparizione sulle “vecchie” PS1. Pad alla mano riesce ad ammaliare e catalizzare l’attenzione per molto, moltissimo tempo. Difficile infatti stufarsi se si è appassionati di giochi di guida, poiché la creatura Poliphony ha davvero molto da offrire e da dire. I veri problemi purtroppo arrivano quando si compiono escursioni fuori pista o durante le collisioni e/o speronamenti con i nostri avversari. In questi frangenti tutta la sopraffina tecnica del modello di guida va totalmente a farsi benedire; ci ritroviamo infatti di fronte ad una retrograda gestione dei danni fisici che incide solamente sull’estetica della vettura (quindi niente danni meccanici) e incoraggia una condotta di guida sporca e poco incline alla precisione della staccata. Purtroppo però i continui ritardi ci avevano dato ben più di un indizio che non ci sarebbe stata una vera gestione dei danni: elemento che è sempre mancato nella serie e che si sperava invece venisse implementato in maniera convincete. L’assenza di penalizzazione quasi incita il giocatore ad adottare la classica tecnica dell’aprire la farfalla del gas a manetta sul rettilineo per poi appoggiarsi letteralmente sugli avversari al fine di sopravanzarli; questo rappresenta un buon viatico verso le primissime posizioni. Di fatto le macchine appaiono di gomma, capaci di rimbalzare in ogni qualsivoglia superficie; questo, unito all’assenza della penalizzazione, incide moltissimo sul livello della simulazione, ed è veramente un peccato perché la portata che Yamaguchi ci aveva propiziato era davvero ricca e di ottima qualità. Anche l’AI degli avversari sembra risentire un po’ troppo di questi antichi difetti; fortunatamente nelle competizioni più avanzate i nostri avversari cominceranno ad essere degni di tali nomi, discostandosi “dall’effetto trenino” tanto caro alla serie. L’esperienza di guida è sì appagante, ma presuppone molta devozione e la totale disattivazione di tutti gli aiuti elettronici. Se con le utilitarie sembrerà di assistere ad una competizione in slow motion , con le vetture più potenti la musica cambierà totalmente e tenerle in pista si rivelerà compito quantomeno arduo, prevedendo una perfetta customizzazione dell’acceleratore, del freno e della gestione del sovrasterzo e sottosterzo. Tutti questi elementi permettono di elevare il modello di guida nell’olimpio dei migliori titoli del genere, ma dovete sempre tenere ben a mente che il meglio lo otterrete solo disponendo di un ottimo volante e relativa pedaliera.

Tecnicamente parlando

Una delle tante peculiarità del titolo Poliphony, nonché elemento distintivo dalla concorrenza, è sempre stato il numero di vetture disponibili. Gran Turismo 5 conta su un parco macchine di oltre 1000 esponenti tra le migliori della categoria. Oltre ai concessionari che mettono a disposizione macchine suddivise per marca, esiste anche un mercato parallelo dell’usato dove è possibile acquistare vetture usate risparmiando qualche eurino. Nei concessionari si possono acquistare le cosidette auto premium (circa 200) che hanno un livello di dettaglio quasi incredibile per quanto sono state create con dovizia di particolari, dal cruscotto ai dettagli estetici. Purtroppo le auto usate sono state mutuate dalle precedenti versioni, riadattate in HD, ed arricchite di qualche dettaglio; la differenza con le auto premium è fin troppo evidente, inoltre, non dobbiamo dimenticare che per questa tipologia di vetture non è disponibile la visuale da cruscotto e i danni estetici sono molto meno curati. Se questa asincronia tra le due tipologie di vetture è abbastanza lampante, il risultato complessivo è comunque più che soddisfacente e la maniacale cura del dettaglio di Yamaguchi è sempre invidiabile. Dal punto di vista tecnico il comparto grafico di Gran Turismo 5 è appagante sotto quasi tutti i punti di vista, sfiorando a tratti il fotorealismo. La mole grafica si muove a 60 fps , abbastanza costanti e praticamente privi di rallentamenti. Purtroppo anche nell’aspetto tecnico ritorna a bomba la differenza di trattamento tra contenuti premium e standard ; come detto in precedenza i primi mutuati dai precedenti episodi e i secondi di nuova introduzione. Questo discorso vale sia per le auto che per i circuiti, in quest’ultimi la cosa è ancora più fastidiosa perché alcuni risultano quasi inspiegabilmente privi di un livello estetico decente e degno del blasone del brand. Da registrare anche difetti estetici come un leggerissimo bad-clipping , ombre non propriamente perfette e un fastioso tering (l’immagine si “sega” in due per mantenere la fluidità) visibile specialmente nei cambi di direzione che sta a testimoniare che l’hardware della PS3 è stato messo duramente alla frusta. Inappuntabile la modellizzazione dei tracciati, con le vecchie glorie tutte presenti all’appello. Non mancano nemmeno i grandi classici come Nurburgring Nordschleife, Suzuka o il Circuit de la Sarthe che ospita la 24 ore di Le Mans . Molto belli anche i circuiti cittadini come Londra o Tokio , ricchi di dettaglio e di charme , la cui bellezza è ulteriormente amplificata dal sistema dinamico di illuminazione. Presenti anche agenti atmosferici come la pioggia, purtroppo non in tempo reale, anche in questo caso la resa è molto convincente. Inappuntabile il comparto sonoro con campionamenti dei motori dei bolidi in HD e con 189 pezzi in mp3 con uno stile che spazia dalla chill out, al jazz fino ad arrivare al rock, che compongono una colonna sonoro davvero suntuosa in grado di accompagnarci durante tutte le competizioni.

Discorsi da multiplayer

L’opera di Poliphony non si è limitata solo a curare il single player ma fortunatamente ha voluto rivolgersi verso un aspetto come quello della community troppo spesso lasciato in disparte. In questo quinto esponente c’è la possibilità di creare i tracciati attraverso un editor che permette di scegliere il tema del tracciato, il meteo, l’ampiezza della curve; dopo aver fatto le nostre scelte il programma genererà il tracciato che potrà essere condiviso online o nella modalità arcade. Ma il lavoro fatto sulla community non si esaurisce quì, si possono infatti scambiare le vetture, le componenti, le vernici e perfino i clacson. Per quanto concerne le modalità multigiocatore, oltre la classica possibilità di sfidare il proprio amico in split screen , è presente la “vera” modalità multiplayer che dà la possibilità di creare una competizione scegliendo tra varie opzioni che permettono di selezionare il meteo su pista, la penalità nel caso di scontri, realismo, etc.; una volta creata la propria competizione si possono sfidare al suo interno fino a 16 giocatori, con il pieno supporto della chat vocale. Se da questo punto di vista il multiplayer è curato molto bene, dall’altro lato manca una vera struttura di ranking che in qualche modo possa valorizzare i progressi del giocatore; sarebbe stato quantomeno auspicabile l’inserimento di un sistema di esperienza similare a quello della modalità carriera.

Concludendo…

Crediamo sia apparso abbastanza lapalissiano nel corso dell’articolo che Gran Turismo 5 oggi non riesce più a stupire, ed i motivi sono molteplici. Vuoi per la ricerca della perfezione da parte di Yamaguchi, vuoi per la necessità di far uscire un prodotto di fatto non completamente terminato, vuoi perché l’inesorabile ghigliottina del tempo ha colpito anche un brand che sembrava inossidabile come quello di GT, ma che suo malgrado ha dovuto fare i conti con un progetto concepito ormai troppi anni or sono. Purtroppo i nostri timori di trovarci tra le mani un prodotto per certi versi mozzo, erano più che fondati. Oggi la creatura di Poliphony sembra annaspare di fronte al progresso e all’evoluzione, incapace di (ri) mettersi in gioco, a causa di una superiorità (o presunta tale) che si è guadagnata in tutti questi anni, ma che non è stata capace di confermare e consolidare nel capitolo più atteso della saga. Quello che esce fuori è un prodotto curatissimo sotto tutti i punti di vista, una vera enciclopedia giocabile dell’automobile, ma troppo narciso da permettersi il lusso di trascinarsi difetti che sono i medesimi da tanti, troppi, anni. Yamaguchi ha peccato di presunzione mettendo troppa carne al fuoco e allungando a dismisura il tempo ed i costi di sviluppo. Siamo certi che i fan storici della serie chiuderanno gli occhi anche di fronte all’assenza di una fisica credibile di gestione dei danni e ad un AI che di fatto non lo è; questi difetti rendono Gran Turismo 5 oltremodo “statico” se confrontato con gli ultimi successi del genere, molto più frenetici e moderni. In conclusione, Gran Turismo 5 è un bellissimo gioco, uno dei migliori esponenti del genere (i dati di vendita parlando di oltre 6 milioni di copie vendute), che come una bella donna non perde il fascino neanche invecchiando, ma che attualmente deve contendersi lo scettro con la serie Forza Motorsport il cui quarto capitolo è stato previsto nel 2011 come risposta a Gran Turismo 5. Poliphony è quindi avvisata.

CI PIACE
  • Finalmente è arrivato
  • Longevità ai massimi livelli
  • Ottimo comparto tecnico
  • Modello di guida appagante
  • Incredibile cura per i dettagli
NON CI PIACE
  • Difetti grafici fastidiosi
  • Poche auto premium
  • Assenza di danni fisici/meccanici
  • Assenza di un sistema di penalizzazione
Conclusioni

Crediamo sia apparso abbastanza lapalissiano nel corso dell’articolo che Gran Turismo 5 oggi non riesce più a stupire, ed i motivi sono molteplici. Vuoi per la ricerca della perfezione da parte di Yamaguchi, vuoi per la necessità di far uscire un prodotto di fatto non completamente terminato, vuoi perché l’inesorabile ghigliottina del tempo ha colpito anche un brand che sembrava inossidabile come quello di GT, ma che suo malgrado ha dovuto fare i conti con un progetto concepito ormai troppi anni or sono.

8.5Cyberludus.com

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