Vivo la mia vita un quarto di miglio alla volta recitava Dominic Toretto in “Fast and Furious”. Quei dieci secondi in cui si è veramente liberi, al volante della propria auto, respirando l’odore dell’attrito fra pneumatici ed asfalto, mentre tutte le altre vetture spariscono all’orizzonte nello specchietto retrovisore. Una scena senza dubbio molto poetica; ma se la realtà fosse diversa? Cosa accadrebbe se la differenza non fosse in quei dieci secondi che ti permettono di tagliare il traguardo prima dei tuoi avversari, ma in pochi attimi, frazioni di secondo dove tutta la tua vita ti passa davanti agli occhi? Un avversario alle costole, una potente sfera d’energia che parte dalla vettura investendoti a pochi metri dalla bandiera a scacchi, la tua auto che volteggia in aria come una farfalla nella tela di un ragno, intrappolata in quell’attacco nemico, furente di rabbia, impotente, l’avversario scatta fulmineo all’arrivo, festeggiato dal grande pubblico. Bizzarre Creation , già autrice di Project Gotham , torna sulla scena videoludica per impartirci una nuova lezione di velocità e sfide automobilistiche al cardiopalma: allacciate le cinture di sicurezza, si parte.

Strategia al volante.

Blur si auto-etichetta sin dalle prime battute di gioco come “un gioco di corse automobilistiche con power-up “. Sebbene l’influenza di marchi come Mario Kart, o del futuristico Wipeout appaia abbastanza palese, è bene, da subito, sottolineare che Blur non si esaurisce solo in questo. La creatura di Bizarre Creation trae ispirazione dai titoli su citati (ma anche da altri come Burnout, e ovviamente Project Gotham), rielaborandone gli spunti, ridefinendone e perfezionando le meccaniche, fino all’offrire un titolo oltremodo bilanciato, divertente e impegnativo. Durante una gara, infatti, potremo raccogliere ben otto differenti power-up (fra i quali la scossa, le saette, l’urto, la riparazione della vettura, lo scudo, ecc.), ma questi non sono semplici strumenti con i quali ostacolare la gara nemica, sono tasselli di un complesso mosaico, che se ben costruito può condurci alla vittoria. Tutti i power-up offerti durante il gioco possono, infatti, essere lanciati sia avanti, che alle nostre spalle, ma questo non solo con lo scopo di ostacolare la corsa di chi ci tallona, o occupa posizioni migliori della nostra, ma anche per neutralizzare l’offensiva nemica; niente è meglio di tre rapide saette dirette contro la scarica nemica per neutralizzarne gli effetti. Già, perché Blur è puro agonismo, è battaglia; ogni power-up ci consente di cozzare con prepotenza la propria lama contro quell’avversaria, trasformando il tracciato in un immenso campo di battaglia. Se la prospettiva di un carta-forbice-sasso fra vetture non vi alletta, non temete, Blur ha molto di più da offrirvi; ogni giocatore ha, infatti, la possibilità di incamerare fino a tre power-up , che può selezionare in ogni momento della gara, switchandoli con i tasti dorsali. Questa possibilità è senza dubbio uno dei punti focali dell’intero gameplay offerto dai Bizarre Creation; se, infatti, con un solo power-up era possibile infastidire l’avversario davanti con la speranza di superarlo in quest’attimo di difficoltà, con la combinazione di più di questi, è ora possibile mettere in atto posate strategie d’azione. Perché utilizzare senza raziocinio quella scossa, quando è possibile utilizzarla in combinazione con uno sprint, e ammirare il proprio nemico volteggiare in cielo mentre si sfreccia sotto questo verso il traguardo? Non vi sono limiti alla fantasia del giocatore, e Blur non fa che costringerci costantemente a edificare strategie rapidamente, mentre rapidi sfrecciamo fra i viottoli posti a scenario delle nostre sfide; ragionare prima che l’avversario ci castighi, prima che occupi quel posto del podio cui aspiriamo.

Conquista la folla con follia.

Dopo aver tratto i contorni della sfuggente e frenetica struttura del gamepl, possiamo dedicarci all’analisi dell’offerta di gioco dei Bizarre. La quantità di carne messa al fuoco è veramente spaventosa. Il giocatore, in modalità single player, dovrà farsi strada fra nove diversi campionati, ognuno dei quali teatro delle prodezze di uno dei nostri avversari (i tradizionalissimi boss di fine livello). Ogni campionato si compone di varie competizioni, tra cui gare tradizionali, a check point o sessioni di distruzione . Quest’ultime, prendendo spunto dall’ottimo titolo Criterion, chiedono all’utente di abbattere quanti più avversari possibili facendo utilizzo delle saette; ogni avversario abbattuto incrementerà il nostro punteggio, e ci concederà secondi extra per demolire altri avversari così da ottenere punteggi stellari. Per sbloccare le nuove competizioni è necessario ottenere almeno il terzo posto nelle sfide offerte; infatti, dal terzo posto in poi a fine gara, è possibile ottenere le luci, indispensabili per avere accesso alle sfide finali e ai nuovi campionati. Arrivare primi al traguardo, tuttavia, non è che uno degli obiettivi da conseguire in gara; se, infatti, gli obiettivi da conseguire in gara sono molto di più di un semplice posto sul podio. Primo fra questi è senza dubbio conquistare nuovi fan da aggiungere alla schiera dei propri sostenitori; utilizzando in maniera sapiente i power-up raccolti, guidando nella maniera più spericolata e mantenendo le posizioni, sarà possibile accendere l’entusiasmo della folla, e aumentando i fan, avere così accesso a nuove vetture da pilotare. E se conquistare la folla, e lottare per una medaglia, non dovesse bastarvi, ogni gara si compone di sfide extra, quali ad esempio passare sotto diversi archi luminosi senza mancare neanche un passaggio (risultato inutile, se non si consegue un posto sul podio). Insomma, con Blur non si rischia per nulla di annoiarsi durante una gara. Tuttavia, se guidare a rotta di collo, lottare per il podio e completare le sfide, mentre “bastardissimi” avversari, governati da una IA veramente cattiva, ti attaccano, spesso e volentieri proprio nei momenti più difficili di manovra dell’auto, risulta decisamente appagante per il giocatore, allo stesso modo il tutto può rilevarsi veramente frustrante, fuori portata giocatori occasionali.

Garage, dolce garage.

A contribuire alla forte componente strategica di Blur è anche la scelta della vettura e “l’equipaggiamento”. Il titolo pubblicato da Activision conta la bellezza di circa cinquanta autovetture, tutte realmente esistenti (diversamente da quanto accade in Burnout), divise in quattro classi in base alla potenza della vettura. Se per scegliere un veicolo normalmente potevamo basarci sul numero di cavalli, o sul nostro gusto estetico, con Blur il tutto assume una rilevanza nuova. Dobbiamo affrontare una gara checkpoint? Molto meglio propendere per un’auto veloce. Adottiamo uno stile guida aggressivo? Una macchina resistente e stabile è quello che fa per noi. Per ogni competizione, e per ogni pilota c’è l’auto che meglio calza le caratteristiche richieste. Battendo i boss di fine campionato, avremo inoltre la possibilità di associare alle nostre vetture degli attributi speciali in dotazione, come la possibilità di potenziare l’urto, o aumentare il numero di saette da lanciare contro i nemici. Le combinazioni di auto e attributi possibili sono tantissime, rendendo quindi le competizioni senza dubbio varie, specie se in relazione a un ventaglio di ben dodici tracciati (che alcune sfide presentano anche al contrario), ognuno dei quali costellato di rampe, viottoli e scorciatoie; architetture polverose o claustrofobiche che fanno presto a trasformarsi nel fondale di un pandemonio senza precedenti.

20 piloti per me, posson bastare.

Se l’offerta single player di Blur è senza dubbio meritevole, non si può che spendere altrettante buone parole per il comparto multiplayer. Bizarre Creation si è davvero scatenata su questo fronte regalandoci una delle esperienze automobilistiche multiplayer di maggior pregio, con davvero tante chicche di contorno. Sin da subito il giocatore ha accesso ad alcuni potenziamenti relativamente alle caratteristiche dell’auto o l’utilizzo dei power-up, tanti attributi con i quali affrontare le sfide online, e tanti altri sbloccabili in seguito all’aumento di livello, così da consentire una crescita parallela dell’abilità di gioco e dei mezzi a propria disposizione. Lo stesso meccanismo è utilizzato anche per quanto concerne le modalità di gioco, alcune disponibili solo al raggiungimento di un dato livello; fra quelle disponibili in multiplayer non possiamo non segnalarvi la fantastica sfasciamotori , modalità che catapulta il giocatore in una grande arena dove i giocatori affronteranno una sorta di demolition derby con i power-up. Il multiplayer di Blur supporta fino a 20 giocatori in gara; sebbene il divertimento giovi della presenza di così tanti avversari, a farne le spese è l’aspetto strategico. Con così tanti giocatori agguerriti, scosse, speronamenti, e mine sparse sul campo, la competizione fa presto a divenire confusionaria, e il giocatore difficilmente riesce a edificare una linea di condotta utile alla vittoria; è mortificata così la profondità del gameplay. Molto sviluppata è anche la componente social del multiplayer di Blur; oltre alla possibilità di affrontare alcune sfide in squadra, il titolo dei Bizarre è perfettamente integrato con Facebook e Twitter.

La fusione di carrozzeria e asfalto.

Dal punto di vista estetico Blur non può che esaltare tutti gli amanti delle quattro ruote. Ogni porzione di carrozzeria, ogni centimetro d’asfalto, non fa che trasmettere in ogni istante di gioco velocità e frenesia al giocatore. Quanto appreso dagli sviluppatori nella loro esperienza con Project Gotham è stato interamente messo in pratica nel nuovo brand, offrendoci scenari davvero molto curati, e modelli poligonali delle vetture splendenti e realistici. Davvero ottimi gli effetti relativi ai power-up, teatrali e imponenti sottolineano con grande intensità il lato aggressivo della creatura Bizarre-Activision. Pollice su anche per il comparto audio, la soundtrack scelta dagli sviluppatori è incredibilmente aggressiva ed energica, in grado di accelerare lo scorrere dell’adrenalina nel sistema del giocatore.

Conclusioni.

La creatura Bizarre Creation è senza dubbio un prodotto di pregevole fattura; Blur riesce a soddisfare il giocatore quasi sotto tutti i punti di vista, grazie a un’offerta single player varia e longeva, e un multiplayer divertentissimo. Purtroppo il gioco, data la complessità e profondità, potrebbe allontanare il pubblico più “casual”, al quale anche noi consigliamo di vertere su titoli meno impegnativi di contemporanea uscita quali gli ottimi Split/Second Velocity o Modnation Racers . Per tutti gli altri giocatori Blur è senza ombra di dubbio un acquisto obbligato, un mosaico fantastico di buone idee, incredibilmente funzionante nella sua complessità; una fantastica esperienza da giocare fino all’ultimo power-up.

CI PIACE
Un immensità di cose da fare, molto longevo.\nStruttura di gioco complessa e profonda.\nIncredibilmente divertente sia in singolo che in multiplayer.
NON CI PIACE
Spesso frustrante, non adatto ai giocatori occasionali.\nIn sessioni di gioco più affollate può risultare confusionario.
9Cyberludus.com
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