L’assalto dei guerrieri cibernetici

In un futuro non ben precisato l’arte della guerra potrà essere praticata davvero da chiunque… I soldati saranno comunque addestrati in un regolare esercito all’avanguardia, ma perfino per coloro che hanno subito gravi danni fisici in battaglia c’è ancora una speranza. Per salvare le vite di questi eroi, infatti, è nata l’associazione Spyborgs, un’istituzione che recupera i soldati feriti o con amputazioni agli arti e recupera i loro corpi attraverso degli impianti cibernetici, rendendoli guerrieri senza paura e dall’enorme potere e, insieme, salvandogli la vita… Però qualcosa va storto… Piano piano, tutti i membri degli Spyborgs iniziano a scomparire , piano piano, uno per volta: nessuno riesce a capire dove siano finiti e si finisce, addirittura, per pensare a un complotto interno… Jackal , infatti, uno dei membri della squadra, sembra insolitamente voglioso di potere e questo pare averlo portato verso uno stato di pura follia… Che ci sia lui dietro la scomparsa di tutti questi combattenti del futuro? Sta a tre membri degli Spyborgs ancora attivi, Stinger, Clandestino e Bouncer, indagare sulla scomparsa dei loro compagni in una guerra all’ultimo pugno di ferro!

Il passato ritorna e si stabilisce nel futuro!

La caratteristica principale che ha colpito i vari giocatori interessati a “Spyborgs” quando questo fu annunciato fu il genere a cui esso appartiene: si tratta , infatti, di un picchia duro a scorrimento duro e puro , dei quali la storia videoludica è felicemente piena! Tuttavia, questa stessa storia insegna che la stessa formula, se ripetuta con criterio, può sempre fornire un discreto divertimento: si pensi soltanto a casi come “Final Fight”, “Captain Commando” o “Cadillacs And Dinosaurs”. “Spyborgs” fornisce un insieme di tre differenti personaggi, ognuno con le sue peculiarità che richiamano, anch’esse, a una tradizione classica: Stinger , il leader del gruppo, equipaggiato con un braccio cannone cibernetico, che equilibra velocità e potenza; Clandestino , una ninja armata di spada che predilige attacchi deboli ma veloci; Bouncer , un robottone gigantesco, lento e goffo ma incredibilmente potente, ottimo per le risse selvagge. All’inizio di ogni sezione di gioco il giocatore può scegliere di impersonare due membri della squadra, con la possibilità di scambiare il controllo di ciascuno di loro istantaneamente con la semplice pressione del tasto “+” (a meno che non sia controllato da un giocatore umano, in una frenetica modalità cooperativa). L a combinazione Nunchuck più WiiMote , unica disponibile, si rivela adeguata per tutte le potenzialità che questo titolo ha da offrire: il tasto A è adibito al salto, mentre i tasti B e C sono utilizzati rispettivamente per gli attacchi leggeri e quelli pesanti, questi ultimi utili per smantellare le difese dei vari robot nemici. Il tasto dorsale Z viene utilizzato per le difese e per attivare le devastanti combo di squadra: una volta riempita la barra della potenza (di colore arancione) è possibile richiamare il proprio compagno ed eseguire una mossa letale grazie ad alcuni movimenti dei controller . L’effetto di luce e la particolarità di questi movimenti, rilevati con insolita e appagante precisione, rendono questi momenti tra i più esilaranti di tutte le partite! Il gioco calcola le combo attraverso un sistema comunemente usato, valutandole con delle lettere dalla A alla D: purtroppo, i tempi morti tra un colpo e l’altro sono davvero molto brevi e il numero necessario di colpi per ottenere un voto alto è troppo alto per essere raggiunto con i personaggi più forti, obbligando il giocatore ad utilizzare Clandestino nel caso volesse raggiungere questo obiettivo. Durante la partita, inoltre, si possono raccogliere dei nuclei colorati , identici alle sfere utilizzate ormai in ogni gioco d’azione, utilizzabili per ricaricare la propria energia, il proprio potere o, da ultimo, aumentare il livello del proprio Spyborg. Ogni eroe può aumentare quattro caratteristiche particolari attraverso l’utilizzo dei nuclei di colore rosso: Energia Vitale, Recupero dell’Energia, Danno inflitto e Attacchi a disposizione . Il problema principale, però, risiede nella completa identità fra di questi quattro parametri per tutti gli Spyborgs, annullando di fatto ogni varietà tra un personaggio e l’altro, escluse quelle già citate e radicate nel character design del personaggio stesso.

Vedere il mondo con gli occhi di una spia

Nonostante la struttura semplicistica di questo titolo, “Spyborgs” nasconde alcune interessanti chicche per rendere interessante il proprio gameplay, prima su tutte l’implementazione della Spyvision . Il giocatore, durante la piena azione di gioco, può puntare sullo schermo il WiiMote per muovere un puntatore azzurro, essenziale per attivare questo potere: negli scenari di gioco, infatti, sono nascosti alcuni oggetti quasi invisibili , evidenziati da alcune sagome trasparenti, come se l’aria intorno a loro fosse più calda, più tersa: una volta evidenziati questi oggetti, il giocatore può premere A e scuotere il WiiMote verso l’alto per materializzare in tutto e per tutto l’elemento selezionato, rendendolo così fisicamente attaccabile. Attraverso questo singolare procedimento possono essere materializzati dei terminali, indispensabili per proseguire, casse e addirittura dei nemici! Oltre a questi elementi, tra i tanti oggetti di ricerca fanno la loro comparsa dei nastri magnetici contenenti alcuni interessanti spezzoni registrati utili per scoprire sempre nuovi punti oscuri della trama: si tratta di un interessante espediente per insistere sulla ricerca, soprattutto visto che, a quanto pare, il gioco vuole nascondere il più possibile la storia al giocatore… Infatti le introduzioni e i filmati sono davvero poveri di spiegazioni e dialoghi, al punto di costringere l’utente leggere il manuale per scoprire cosa sta succedendo! Nonostante tutto, però, questi nastri sono nascosti talmente bene che le nostre nozioni e le nostre conoscenze sulla trama si accresceranno a una velocità paradossalmente bassa…

Il dramma della varietà

Come molti potrebbero aspettarsi, anche “Spyborgs” è affetto da quel nefasto morbo che infligge molti giochi appartenenti al suo genere: la ripetitività. Sfortunatamente, una simile struttura gioco, se non viene sfruttata al meglio, è difficile da gestire per raggiungere un buon livello di divertimento… “Spyborgs” offre una buona serie di combattimenti che avranno come antagonisti, però, sempre gli stessi nemici , alcuni mascherati con una semplice colorazione differente. Gli scontri con i giganteschi boss risultano, come al solito, decisamente epici ma tutti i toni di esaltazione vengono smorzati da un’eventuale e improvviso esaurimento della propria energia, che costringe a riprendere la sezione di gioco dall’inizio, facendo perdere di fatto diversi minuti preziosi di gioco. Rigiocare quelle parti di livello, magari più di una volta vista la difficoltà del titolo (seppur modificabile in ogni momento nel menù), porta a una incessante, inevitabile frustrazione… La presenza delle medaglie , simili in tutto e per tutto agli Obiettivi e ai Trofei delle altre console, spesso non riesce comunque a mantenere alto l’interesse, visto e considerato che le condizioni richieste per ottenere questi riconoscimenti sono tutto meno che semplici da raggiungere! Curiosamente, nonostante tutte queste falle, il gioco è forte di un comparto tecnico decisamente sopra le righe: la grafica è molto pulita , le luci e i colori sono utilizzati egregiamente e la colonna sonora, composta principalmente da brani heavy metal, si dimostra perfettamente adeguata all’azione distruttiva che questo gioco propone a un giocatore che, se privo di particolari aspettative, potrà trovare in questo titolo una discreta fonte di svago.

Conclusioni

Audace ritorno alle origini della storia del videogioco, “Spyborgs” inserisce i concetti e le strutture dei beat ‘em up all’interno di un contesto futurstico, dimenticando però le formule utili per rendere la miscela di gioco intrigante come dovrebbe. La costruzione dei personaggi verte eccessivamente verso l’azione dura e pura, priva di tattica: forse non era questo che i tempi volevano, ormai un gioco maturo richiede molto di più. Nonostante questi problemi, la realizzazione tecnica, la colonna sonora e alcune strabilianti scelte stilistiche rendono “Spyborgs” un prodotto dall’innegabile fascino, consigliato ai giocatori hardcore che hanno la pazienza di sopportarne la ripetitività, favorendo tutta l’azione e l’adrenalina che, con estrema umiltà, questo titolo offre.

Alessandro “Il Notturno” Perlini

CI PIACE
Un disco pieno di azione allo stato brado
Tecnicamente appagante, a volte una gioia per gli occhi
Grandiosa modalità cooperativa
La Spyvision dona quel tocco di eleganza di più, una potenzialità intrigante
NON CI PIACE
Grandi falle nella spiegazione della trama
Da soli è estremamente ripetitivo
Il sistema di esperienza è ridicolo...
7Cyberludus.com
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