C’era una volta…

…Già, non si può iniziare un articolo del genere senza la famosa introduzione di ogni fiaba. Quando si parla dei giochi del (o dal) passato spesso la fantasia e la nostalgia giocano brutti scherzi. L e meccaniche al giorno d’oggi si sono evolute , in ogni caso sono cambiate, così tanto da rendere obsoleti, per alcuni, gli schemi dei grandi classici. Vanillaware ha voluto proporre qualcosa di diverso , che non significa necessariamente nuovo, per portare un oggetto che facesse contrasto con le mille produzioni tutte uguali che si affacciano sui nostri saturi mercati. “Muramasa: The Demon Blade” , distribuito in Italia da CiDiverte, è una dedica ai videogiocatori di una volta e un omaggio a un modo di giocare in due dimensioni, oggi praticamente scomparso.

Muramasa: The Demon Blade

Due storie, un paese

Lo stupore comincerà a manifestarsi nel giocatore una volta scelta la periferica di gioco. Tra le tre configurazioni possibili, Nunchuk più Wiimote, Pad Classic e Pad Nintendo Gamecube consigliamo caldamente quest’ultimo. All’avvio della nuova partita avremo alcune scelte da effettuare, prima su tutte la consueta scelta della difficoltà. Muso e Shura, che ai più diranno meno di niente, stanno rispettivamente per facile e impegnativo, ma non temete il gioco incomprensioni. L’ottima localizzazione del gioco fa convivere gli ideogrammi giapponesi, anche con traslitterazione occidentale, ma con una puntale traduzione in italiano nella parte bassa dello schermo, un buon modo per non rovinare l’atmosfera giapponese e rendere tutto comprensibile a noi europei. Subito dopo potremo scegliere liberamente da quale storia partire, se da quella di Momohime o di Kisuke. Il dato di salvataggio ci permetterà, ogni volta che caricheremo, quale delle due storie proseguire, e ogni volta potremo cambiare il livello di difficoltà.

Nella prima storia saremo nei panni di Momohime, una principessa il cui corpo verrà posseduto da un guerriero , Jinkuro, che se ne servirà per ottenere la sua vendetta. Nell’altra invece, impersoneremo il ninja Kisuke, svegliatosi in totale amnesia e braccato dai suoi “colleghi” ninja . Entrambe le storie sono incentrate su Senji Muramasa, uno spadaio in grado di forgiare delle katana leggendarie che, anche se spezzate, una volta nel fodero sono in grado di rigenerarsi grazie all’energia accumulata dal rancore delle anime dei nemici uccisi.

Muramasa: The Demon Blade

Action o RPG?

Il ritmo di gioco sarà scandito da splendide e infinite battaglie. Ci sposteremo da una zona all’altra del Giappone, incontrando nemici in ogni angolo, e dovremo sfoderare la nostra lama praticamente sempre. Nonostante quest’impostazione hack’n slash ci si accorge quasi subito che la struttura è molto più elaborata rispetto a un tradizionale picchiaduro a scorrimento. I n effetti gli elementi ruolistici sono onnipresenti e toccano molti rami, permettendo anche una certa personalizzazione delle strategie d’attacco. Alla fine di uno scontro riceveremo un certo ammontare di punti esperienza che andranno a sommarsi a quanto precedentemente incamerato, facendo così salire sia il livello che i punti vita oltre che, naturalmente, la potenza del personaggio.

Ogni volta che sconfiggeremo un boss sbloccheremo una katana , che andrà a finire nel nostro enorme inventario.

Man mano che le raccoglieremo potremo far forgiare a Muramasa delle nuove spade, unendo le precedenti, selezionandole da una struttura a albero genealogico. L’equipaggiamento possiede un totale di quattro slot adibiti al combattimento che potranno essere occupati sia da alcune katana che da oggetti che tenuti equipaggiati aumentino le nostre capacità (come Forza e Abilità). Potremo addirittura cucinare , raccogliendo e mescolando i vari ingredienti sparsi per il viaggio, come riso e tofu, sbloccando le ricette tramite i libri di cucina che compreremo (o troveremo nascosti) e prepareremo manicaretti in grado di risollevare le situazioni critiche, aumentando i punti vita. In più, subito dopo aver mangiato, avremo per qualche secondo una maggior forza, dettata dalla sazietà. Oltre alla barra della vita dovremo tenere d’occhio anche quella dell’Anima, che rappresenta l’energia della spada, e una volta finita quella l’arma si spezzerà: succederà spesso ma niente di grave, e dopo qualche istante tornerà a nostra disposizione. Se con il tasto L del pad del Gamecube cambieremo lama, con il tasto R potremo spostare gli oggetti a uso rapido, da utilizzare con il tasto X nelle battaglie più impegnative. In definitiva, la struttura action nasconde una vera e propria anima RPG che, per quanto non richieda moltissimi passaggi gestionali, favorisce a rendere l’avventura godibile e variarne l’approccio.

Controlli funzionali e esplorazione

I comandi di “Muramasa” sono piuttosto facili da apprendere. Il breve tutorial, all’inizio di ciascuna delle due storie, mette in evidenza la tutto sommato semplicità dell’utilizzo della katana e dello spostamento del personaggio. Per saltare basterà un tocco verso l’alto con la leva analogica del pad Gamecube mentre un doppio tocco ci permetterà di effettuare un doppio salto; al contrario l’inclinazione verso il basso, a sinistra o destra, ci permetterà di effettuare delle schivate. La katana verrà utilizzata semplicemente premendo il tasto A , e ogni tocco corrisponderà a un fendente, rendendo le combo letali; per pararsi basterà tenere la A premuta. Quando la barra dell’Anima sarà carica, con il tasto Y utilizzeremo l’abilità speciale della lama, che consiste in una mossa devastante da effettuare vicino al nemico.

Nonostante la potenziale caoticità, controllare il personaggio sarà sempre agevole e mai frustrante, anche la risposta dei tasti risulta molto soddisfacente. Presentato così sembrerebbe di trovarsi di fronte a una giocabilità scarna e superficiale ma, dopo poche ore di gioco, si noterà la profondità del sistema di combattimento, dovuta anche alla diversificazione dei nemici e dei boss da affrontare. La natura 2D del gioco ha permesso agli sviluppatori di proporre ambienti ampi e esplorabili, e nel corso delle storie saremo chiamati a ripercorrere i nostri passi a ritroso. In realtà non sarà mai un peso per il giocatore, sia perchè i tragitti non saranno mai eccessivamente lunghi sia perchè la possibilità di perdersi è quasi azzerata dalla mappa: potremo comprarla per ogni regione oppure la tracceremo passando nelle ambientazioni, attivandola con il tasto Z, con una bandiera rossa che ci ricorderà il posto dove dovremo recarci. Nel nostro incidere incontreremo biforcazioni, boss nascosti e missioni secondarie che allungheranno notevolmente la longevità del gioco.

Grafica e arte, un quadro perfetto

Le scelte estetiche di “Muramasa” sono di quelle che spiazzano, fanno innamorare alla follia, stordiscono e intrappolano il giocatore in un mondo di sogno da cui non si vuole uscire. Fondali ispirati sia a livello artistico che strettamente qualitativo , con colori e animazioni incredibili e un livello di dettaglio che va oltre l’immaginabile. Una cura maniacale assolutamente indescrivibile , dai boss ai dettagli più insignificanti, dalle animazioni dei protagonisti a quelle dei nemici. Una fluidità senza nessun intoppo anche con una dozzina di nemici a schermo, illuminazioni splendide alternate a spiazzanti sezioni in notturna. Varietà di ambientazione e di effetti climatici riuscitissimi, sembra davvero di giocare un anime. Insomma, non ci sono davvero aggettivi per definire quella che probabilmente è una delle migliori grafiche 2D di tutti i tempi, sia da per qualità di design che per “mera” tecnica. Una lavoro semplicemente perfetto, e trovare dei difetti diventa una sfida davvero difficile. L’unica cosa imputabile a Vanillaware, anche se non strettamente imputabile alla grafica, è il non aver inserito cut-scene significative ma, al fine di non spezzare troppo il ritmo, solo dialoghi con il motore di gioco, comunque più che egregi. Anche il sonoro resta su livelli altissimi, con musiche evocative giapponesi, che ricordano in maniera splendida i film di samurai o gli anime ambientati nel medioevo giapponese. Il doppiaggio, saggiamente lasciato in giapponese, è convincente e piacevole da ascoltare.

Longevità doppia

Come detto in apertura, il gioco ci mette a disposizione ben due storie indipendenti. Alla difficoltà minore, il gioco sarà piuttosto semplice escludendo i boss, molto tattici, impegnativi e soprattutto lunghi (per esempio il Capo degli Oni all’inferno potrà durare anche 20 minuti).

In totale per terminare le sole avventure principali avrete bisogno di circa 6-8 ore, che andranno però a moltiplicarsi se intenderete affrontare il gioco in difficoltà Shura o se vorrete scoprire tutti i segreti delle mappe.

Non si sente la mancanza della modalità multigiocatore, che poco si sarebbe sposata con le storie e avrebbe creato un fracasso fastidioso negli scontri contro i giganteschi boss. Globalmente il gioco non presenta difetti gravi, se non una narrazione inizialmente difficile da seguire (per l’assenza di cut-scene) e una potenziale ripetitività che in realtà non noterete se vi lascerete trasportare dalla magia audiovisiva di un meraviglioso Giappone interamente disegnato. Chi ama la cultura nipponica e/o il genere action RPG rischia di trovarsi tra le mani una delle fiabe più belle che un videogiocatore possa mai sperare di vivere.

Conclusioni

Uno dei più bei giochi Wii disponibili, uno dei titoli più belli e da hardcore gamer di questa generazione. Dopo alcuni mesi dall’uscita nipponica, “Muramasa: The Demon Blade” è finalmente giunto in Italia, e se amate il Giappone e le storie di Samurai e Ninja, non c’è alcun motivo per farselo scappare. Graficamente perfetto e iconograficamente definitivo, il titolo Vanillaware, nonostante alcuni difetti, punta a essere il gioco hardcore dell’anno su Nintendo Wii, e sicuramente uno dei più begli esempi di come fare un videogame oggi senza dimenticare uno storico passato.

Mikhail “MIK64” Vadalà

CI PIACE
  • Graficamente/iconograficamente perfetto
  • Giocabilità immediata e profonda
  • Elementi RPG ben integrati
  • Longevità molto buona
NON CI PIACE
  • Se odiate il genere...
  • Narrazione a volte imperfetta
9.2Cyberludus.com
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