Il ritorno dei Sayan HD
L’immortale saga di Dragon Ball, ideata e disegnata dall’ormai celebre mangaka Akira Toriyama, continua a mantenere nel tempo il fascino originale catturando nel suo ciclo di episodi e volumi generazioni e generazioni. Quello che è uno degli anime più apprezzati dal grande pubblico (specialmente da quello più giovane), non ha mai mancato un appuntamento con le console che hanno caratterizzato il mercato nel corso degli ultimi decenni.
Un franchise così potente come quello di Dragon Ball ha mantenuto, in ambito videoludico, una qualità media costante ed ha dimostrato come sia possibile realizzare dei picchiaduro di un certo spessore accessibili contemporaneamente ad un pubblico più e meno esperto.
Dragon Ball Raging Blast è l’ennesimo beat ‘em up che riprende personaggi, eventi e ambientazioni, della storia di Goku & Co. e che tenta di sancire definitivamente il passaggio alle console moderne dopo i brillanti capitoli della saga Budokai e Budokai Tenkaichi appartenenti alla precedente generazione di console.
Prima dell’arrivo di Dragon Ball Raging Blast, l’unico episodio di riferimento della serie su console next gen è rimasto il precedente Burst Limit, un titolo, che pur sancendo il passaggio della serie alle nuove console, non fu in grado di sfruttare adeguatamente le caratteristiche hardware delle piattaforme, oltre a non deliziare i fan di una storia ricca di fatti e personaggi.
Discorso totalmente opposto va formulato in merito a Raging Blast; questo secondo capitolo, infatti, dimostra progressi tangibili a distanza di circa un anno e vi assicuriamo che di novità di cui parlare ce ne sono tante.
Menù di alto livello
Quello che può sembrare un semplice tentativo di espansione del suo predecessore, pad alla mano prova di essere molto di più. Il menù principale non è altro che l’indice dei contenuti disponibili e di per se mette già molta carne sul fuoco.
Le modalità storia, scontro, dojo (training), sfide, torneo, multiplayer online e Personalizzazione Suprema, compongono un prologo invitante alla mole di contenuti presenti in questo titolo. Si tratta di informazioni che rallegreranno i fan in cerca di un titolo longevo, e fidatevi se vi confessiamo in tutta franchezza che Raging Blast lo è senza ombra di dubbio.
La modalità storia è la classica modalità che proietta il giocatore nelle diverse saghe che compongono l’intero storyline di Dragon Ball.
Ad arricchire la modalità vi sono ulteriori saghe aggiuntive con nuovi brevi spezzoni di eventi alternativi. Quasi tutte le saghe (alternative e non) possono essere giocate in qualsiasi momento.
Seguendo gli eventi principali è possibile giocare l’intera serie Dragon Ball Z assistendo a brevi spezzoni animati che utilizzano il motore grafico del gioco e, ovviamente, disputare i numerosi combattimenti.
In modalità scontro è possibile disputare liberamente scontri personalizzati: giocatore vs CPU, giocatore 1 vs giocatore 2 e CPU vs CPU.
Da segnalare la buona dotazione iniziale di personaggi così da non obbligare i giocatori a completare prima la storia per disporre di una buona varietà di protagonisti (e antagonisti).
Entrando nel dojo (training) è possibile imparare tutti i segreti dell’arte del combattimento in Dragon Ball Raging Blast. Tramite questa modalità si apprendono tutti i comandi base piuttosto che i comandi e le mosse più avanzate per giocatori esperti.
La modalità sfida e torneo consentono, rispettivamente, di disputare degli scontri in situazioni particolari e di disputare tornei di 16 giocatori (max) online ed offline.
Mentre la modalità Personalizzazione Suprema necessita di essere ripresa in seguito, quella online non ha bisogno di particolari presentazioni visto che si dimostra funzionale e consente di allestire sfide e tornei tra i giocatori di tutto il mondo senza troppe difficoltà e incomprensioni.
Dinamismo e spettacolo, si passa al combattimento
Il rooster di protagonisti e antagonisti, principali e secondari, di Dragon Ball Raging Blast arriva a contare la presenza di 70 personaggi giocabili (trasformazioni comprese). Un numero elevato e soddisfacente, pur non raggiungendo i numeri della serie Budokai Tenkaichi.
Arrivati sul campo di battaglia si ha prova della funzionalità del nuovo sistema di combattimento atipico e contro ogni “corrente” di picchiaduro disponibile oggi sul mercato. Namco Bandai ha pensato bene di non farne solo una questione di originalità, avendo cura allo stesso tempo di ricreare la spettacolarità e il dinamismo degli scontri che hanno reso tanto celebre la serie animata.
Affinché questo fosse possibile sono stati ricreati degli ampi scenari (fedeli alla serie) interamente giocabili.
I personaggi scelti possono muoversi liberamente all’interno dell’area di gioco e sfruttare gli spazi aerei, terreni e acquatici. Alcuni elementi del terreno sono distruttibili (ovvero rocce, colonne e collinette) scaraventando l’avversario su di essi ed arrecando un danno aggiuntivo.
L’attacco base del sistema di combattimento è quello di mischia, una serie di pugni e calci che è possibile sferrare caricati o in serie.
Gli attacchi mischia e il tasto direzionale basso accrescono l’aura accumulata, che garantisce la possibilità di sferrare attacchi più potenti e sofisticati. Consumando una certa quantità di aura è possibile lanciare sfere di energia, volare a più alta velocità, trasformarsi, eseguire super attacchi e utilizzare le abilità speciali.
Quest’ultimi vengono eseguiti inclinando la levetta analogica destra verso l’alto, in basso o verso sinistra e destra. Un totale di quattro super attacchi, da selezionare tra una numerosa serie disponibile per ogni personaggio in modalità “Personalizzazione Suprema”. Le abilità speciali invece cambiano a seconda del personaggio scelto, per tanto si hanno combattenti che sfruttano le proprie caratteristiche fisiche, quelli che prediligono l’uso di attacchi di mischia, ed altri che contano più su attacchi di energia o doti specifiche di difesa.
Ciliegina sulla torta sono gli Attacchi Supremi eseguibili dopo aver raggiunto il più alto livello di aura possibile. Questi ultimi arrecano una quantità di danni devastante (oltre ad essere piacevoli ed appaganti da vedere) e da soli possono sentenziare la sconfitta o la vittoria.
Non per ultima la libertà di personalizzazione di ogni combattente tramite una griglia a scacchiera, dove collocare delle pedine che producono effetti diversi in battaglia. Durante il corso della storia si potranno sbloccare nuovi lottatori e allo stesso modo nuovi super attacchi.
La personalizzazione ha ampio spazio in questo nuovo capitolo di Dragon Ball, infatti per ogni combattente si possono creare fino a tre set di personalizzazione; questi set verranno poi scelti prima di uno scontro in base alla strategia che si vuole adottare.
Infine, per rendere la pietanza ancor più gustosa e completa, dal menù principale si accede al “Museo”, sezione in cui ritroviamo ulteriori extra sbloccabili legati al mondo di Dragon Ball.

Il piacere di osservare un anime
La tecnologia che muove Dragon Ball Raging Blast restituisce una sensazione di completezza e qualità raffinata negli anni. Con un occhio rivolto al passato è indubbiamente affascinante notare il livello grafico raggiunto dal titolo Namco Bandai. Di fatto il capitolo in questione è tranquillamente paragonabile, come qualità di modelli poligonali e colori, ai disegni animati della serie TV. Le animazioni giocano un ruolo fondamentale, così come agevolano il confronto con l’anime le tecniche di regia scelte durante i match.
Non a caso il filmato di apertura è realizzato con lo stesso motore grafico del gioco, capace di gestire senza alcun rallentamento 60 frame per secondo. Sia chiaro che la perfezione è ancora lontana, infatti, volendo essere precisi il titolo sarebbe stato identico alla serie animata se fosse stato applicato un filtro antialiasing in grado di rendere tutto più nitido e pulito.
I difetti maggiori però si riscontrano nella gestione della telecamera virtuale. Troppo spesso ci si ritrova a non vedere più i lottatori o a non vedere più il proprio. Un vero problema negli scontri più concitati, in cui perdere di vista il proprio personaggio porta ansia e frustrazione.
Musiche, doppiaggio ed effetti sonori, sono come sempre al servizio dei fan. La qualità e la varietà della colonna sonora allieta il giocatore minuto dopo minuto e la libera scelta tra doppiaggio giapponese o inglese è la prova inconfutabile che proprio tutto nel gioco mira a soddisfare in primis i fan della serie.
Conclusioni
Ci sembra inutile, a questo punto, dover motivare i seguaci più incalliti o gli appassionati più passionali l’acquisto del secondo capitolo di Dragon Ball per console HD. Raging Blast è il miglior esponente della serie per Xbox 360 e PlayStation 3, merito soprattutto del ritorno alle meccaniche della ex saga Budokai Tenkaichi. Eppure le nuove meccaniche e l’originale sistema di combattimento, seppure quest’ultimo possa non piacere a tutti, sono elementi che dimostrano quanto Namco Bandai abbia voluto fare sul serio per promuovere il brand tramite il titolo, e non il contrario. L’aspetto visivo ha solcato nuovi orizzonti per la serie ed anche se la completezza in termini di personaggi selezionabili non è ancora stata raggiunta in toto, si tratta di un bel balzo in avanti rispetto al precedente Burst Limit.
Danilo “ilDake” Recchia