High Voltage è un pugno di sviluppatori quasi sconosciuto al grande pubblico. I più attenti, però, ricorderanno che questi sono i creatori di un divertente e ben fatto sparatutto a scorrimento che risponde al nome di “Hunter: The Reckoning” , e relativo seguito. Mossi da tanta passione e da un grande desiderio di rivalsa, questi talentuosi ragazzi hanno creato “The Conduit” , uno sparatutto esclusivo per Nintendo Wii che non ha niente da invidiare alla spietata concorrenza.
MI CHIAMO FORD, AGENTE FORD
Le intenzioni degli sviluppatori erano chiare fin dal concepimento di questo gioco. Il panorama degli sparatutto in prima persona per Nintendo Wii è tanto desolato quanto sconfortante. High Voltage ha visto giusto è ha subito puntato a questo grande vuoto, a tratti incomprensibile, data la versatilità del sistema di controllo che dovrebbe garantire un’immersione e un coinvolgimento che la concorrenza può solo sognare. “The Conduit” narra delle avventure dell’agente Ford , il quale viene incaricato di infiltrarsi nei cuore di una base e recuperare un potente artefatto chiamato DIVA , caduto nelle mani sbagliate di un’organizzazione criminale conosciuta come “Il Cartello”. Raggiungere lo scopo della missione sarà un gioco da ragazzi, i problemi nasceranno quando il protagonista dovrà farsi largo tra i numerosi nemici, del tutto intenzionati a sforacchiare per bene l’intrepido agente. I colpi di scena non mancheranno di stupire, anche perché verremo subito a conoscenza della vera natura dei malavitosi: alieni provenienti da un altro pianeta e per nulla pacifici. La trama di “The Conduit” è un concentrato di tradizione e stile classico. Partendo dal vasto arsenale a nostra disposizione e concludendo con la fisionomia dei nemici, non sarà raro notare una certa, genuina ispirazione da alcuni tra i più famosi sparatutto a base di alieni: citiamo, tra i tanti, la serie “Halo” e “Area 51”. Il già citato arsenale è il vero piatto forte del gioco: s i parte dalle armi convenzionali e tipicamente umane quali pistole, mitragliatrici e fucili a pompa per concludere con una vasta gamma di armi aliene , molto pirotecniche, alcune devastanti, che potranno essere sottratte dai nemici abbattuti.
IL PICCOLO GRANDE CUORE DELLA WII MOSTRA I MUSCOLI
Tecnicamente parlando, il lavoro di High Voltage può essere definito encomiabile . I limiti oggettivi, dettati da una potenza dell’hardware di tutto rispetto ma non all’altezza della concorrenza si vedono tutti. Ma mettere all’impietoso confronto un titolo come questo con il colossale “Killzone 2” non sarebbe affatto giusto. Le scelte cromatiche, il design dei livelli e la stessa riproduzione dei nemici proposta da High Voltage, pur strizzando l’occhio ai grandi esponenti del genere, cerca di dire la sua e lo fa veramente bene. Gli spazi chiusi prevalgono su quelli aperti, e questi ultimi cercano, per quanto possibile, di essere evocativi: questo tentativo riesce ma solo in parte. Un plauso sarebbe d’obbligo solo per il tentativo lodevole avanzato da questo pugno di appassionati. Molto buona, d’altro canto, è la gestione delle luci, delle ombre e degli effetti speciali: primi tra tutti quelli provocati da esplosioni e raffiche con pistole aliene. Il sistema di controllo è tarato alla perfezione e garantisce il massimo del coinvolgimento. Già nella versione predefinita, proposta dai programmatori, rende al massimo. C’è comunque la possibilità di configurare completamente ogni comando, per soddisfare le esigenze di tutti i giocatori. Tra i classici comandi ne emerge uno assolutamente inedito, che va attivato tramite effettiva movenza da effettuare con il controller: i l colpo con il calcio del fucile/della pistola , sorprendente, spettacolare, immersivo. Giocando a fondo, come in tutti i giochi, i nodi prima o poi vengono al pettine. Anche “The Conduit” deve fare i conti con alcuni difetti – assolutamente marginali – che non compromettono assolutamente l’esperienza di gioco. Prima di ogni cosa bisogna segnalare che il titolo, affrontato in singolo, pur proponendo una trama degna di un bel film d’azione, si finisce in breve, brevissimo tempo: circa sei ore. Durante le avventure dell’agente Ford, inoltre, i nemici gestiti dall’intelligenza artificiale non dimostrano molte velleità tattiche . Spesso restano immobili, tempestandoci con tutto quello che hanno a disposizione ma senza cercar riparo dai nostri colpi. Altre volte sembrano non accorgersi di noi, oppure sono prevedibili, molto. Nei momenti più concitati e affollati, poi, il piccolo cuore della Wii viene messo a dura prova e i notevoli sforzi per gestire tutto quello che è sullo schermo si traducono in rallentamenti a dir poco fastidiosi. Niente paura: sono sporadici e di breve durata.
IN COMPAGNIA E’ MEGLIO
Oltre ad un comparto tecnico d’avanguardia e una bella storia da portare a termine, “The Conduit” offre la possibilità di incontrarsi e scontrarsi online nei server dedicati . Le modalità di gioco sono quelle classiche e prevedono: Deathmatch, Team Deathmatch, Cattura la bandiera e una piccola variante di questi ultimi, in cui appariranno di volta in volta degli obbiettivi da portare a termine; una squadra dovrà realizzarli e l’altra dovrà impedirne il compimento. Il massimo dei giocatori in campo è fissato a dodici ed è molto piacevole constatare la quasi totale assenza di lag che rende le sessioni molto piacevoli e divertenti. Le mappe a disposizione sono sette e sono tutte ottimamente confezionate, pronte ad accogliere i più temerari. Purtroppo non è presente un sistema che permetta di invitare nelle arene, direttamente, i propri amici: bisogna accordarsi prima, via chat o telefonicamente, incontrarsi nella lobby di gioco e infine entrare nella stessa mappa. Il processo è spiacevolmente macchinoso ma è questo, purtroppo, quello che si può avere!
Conclusioni
“The Conduit” è un grandissimo FPS per Wii. E’ un concentrato di citazioni e ispirazioni dettate dai più grandi esponenti del genere, ma riesce a dire la sua grazie ad un sistema di controllo di ottima fattura e da una realizzazione tecnica che lascia quasi pensare al miracolo. I limiti tecnici ci sono tutti, dettati da oggettivi limiti della piattaforma, il gioco non pretende di essere il migliore di tutti. Si attesta con tutta tranquillità come la scelta obbligata per tutti gli appassionati del genere e per tutti coloro che vogliono arricchire la propria collezione di un piccolo gioiello.
Antonio “Aurenar” Patti