Indiana Jones torna sulle nostre console
La storia del cinema ha prodotto nel corso del tempo diversi capolavori, alcuni dei quali sono rimasti impressi in maniera indelebile nella memoria collettiva. Una delle saghe simbolo degli anni 80 è stata quella di Indiana Jones: quando Harrison Ford prestò il suo viso all’archeologo e avventuriero Indy, niente avrebbe fatto pensare allo strepitoso successo che ne sarebbe conseguito. Al primo film, “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta”, seguirono altre due pellicole, ossia “Il Tempio Maledetto” e “L’Ultima Crociata”, quest’ultimo con la partecipazione di Sean Connery . Dobbiamo certamente dare merito alla pellicola se fino ad oggi sono stati sviluppati i giochi ispirati al personaggio icona di quegli anni. A differenza di quanto accade solitamente nelle trasposizioni videoludiche tratte da un film, i primi titoli aventi come protagonista il noto archeologo si sono rivelate delle ottime avventure grafiche. LucasArts (allora LucasFilm Games), riuscì nel 1989 e nel 1992 a tirare fuori due avventure che i videogiocatori di vecchia data ricorderanno con gioia: “Indiana Jones e l’Ultima Crociata” e “Indiana Jones And The Fate Of Atlantis”. LucasArts, consapevole della sua popolarità, ha incluso quest’ultimo titolo come succulento extra da sbloccare e giocare con il Wiimote. Il gioco “Indiana Jones e il Bastone dei Re” è la terza avventura intrapresa da Indy dopo “La Macchina Infernale” (1999) e “La Tomba dell’Imperatore” (2003) e si propone di rivoluzionare il modo di vivere le avventure nei panni del dottor Jones. L’azione, già di per sé molto variegata, è stata resa ulteriormente interessante dall’adattamento alle caratteristiche uniche di ogni console, dal controller del Wii al touch-screen del DS.
Noi non seguiamo mappe di tesori nascosti e la x non indica, mai, il punto dove scavare
La storia dello Scettro del Re ci trasporta nell’anno 1939 immediatamente dopo gli eventi narrati nell’ “Ultima Crociata” e poco tempo prima che avesse inizio la Seconda Guerra Mondiale. Indiana, ancora una volta, deve far fronte alla follia nazista e al suo fanatico obiettivo, quello di recuperare le antiche reliquie del passato narrate nella Bibbia . Nelle due pellicole dedicate, i nazisti andarono alla ricerca della leggendaria Arca dell’Allenza, contenente le tavolette dei comandamenti e del calice dell’ultima cena, il Santo Graal, entrambi oggetto dei desideri del Furher. Seguendo la scia tracciata da queste vicende, gli sviluppatori hanno inserito nel contesto un altro manufatto biblico: il bastone di Mosè. Quest’antica reliquia, che secondo il libro dell’Esodo fu il bastone con cui Mosè scatenò le sette piaghe e separò le acque del Mar Rosso per permettere al suo popolo di liberarsi della schiavitù Egizia, è il perno attorno al quale ruota tutta la trama del titolo. Per impedire che questo antico manufatto cada nelle mani dei fanatici nazisti, Jones intraprenderà un viaggio che lo porterà in giro per il mondo tra location come Sudan, San Francisco, Istanbul, Panama e Nepal. Anche se la trama sembra interessante quanto i film che vedono come protagonista Indy, il lavoro svolto da A2M non riesce, però, a coinvolgere appieno il giocatore a causa di una trama poco lineare e povera di filmati d’intermezzo. Non è un caso se spesso il giocatore è chiamato a dover ricorrere all’utilizzo del diario per cercare di capire come muoversi.
Frusta e Revolver sfidano Wiimote e Nunchuk
“Indiana Jones e il bastone dei Re” offre tre modalità di gioco principali: una story mode, una modalità cooperativa e un multiplayer per quattro giocatori. La modalità cooperativa è composta da una serie di missioni che vendono impegnati i giocatori in una serie di sfide distaccate dalla storia principale e che hanno lo scopo di incentivare la cooperazione per portare a termine il livello. Bisognerà, ad esempio, remare contemporaneamente lungo le rapide di un fiume per raggiungere un tempio senza recare troppi danni all’imbarcazione oppure pilotare e sparare a bordo di un aereo. Questa modalità vede, inoltre, il ritorno di Henry Jones , il padre di Indiana. L’aspetto caratteristico della versione per la console Nintendo è rappresentato dall’accoppiata Wiimote e Nunchuck. Tutti i movimenti sono affidati ai due controller in maniera coinvolgente e piuttosto intuitiva. Il combattimento corpo a corpo prevede l’utilizzo dei controller come pugno destro e pugno sinistro , in maniera del tutto simile a quanto visto nella boxe di “WiiSport”. Montante, gancio e jab si eseguono utilizzando Nunchuck (pugno sinistro) e Wiimote (pugno destro) con semplici mosse dal basso verso l’alto o da destra verso sinistra. Come ben sapranno gli appassionati del professor Jones, la frusta è una delle sue armi preferite e nel gioco sarà attivata da un semplice gesto da fare con Wiimote e Nunchuck. La frusta giocherà anche un ruolo molto importante nell’avventura: con essa si possono agganciare, colpire e disarmare anche i nemici più forti. L’utilizzo della frusta non si limita soltanto al combattimento : questa sarà utile per dondolare sospesi dal suolo e per passare qualche dislivello altrimenti invalicabile. I controller del Wii saranno sfruttati anche per altre azioni speciali; immaginiamo di essere al buio e di avere con noi una torcia. Sfregando tra loro Wiimote e Nunchuck riusciremo ad accenderla per poi usarla come arma di fortuna, bruciando vivi insetti e schifosissimi ragni: questa è soltanto una delle tante occasioni in cui si useranno i controller in maniera insolita. Oltre che a contare sull’utilizzo di oggetti di fortuna e dei suoi pugni, I ndy potrà usare il suo fido revolver . Per utilizzarlo basterà puntare il Wiimote verso lo schermo come fosse una pistola e premere il grilletto per scaricare il caricatore sugli avversari. A queste possibilità si aggiungono molti elementi dello scenario, che si possono utilizzare per far fuori gli sprovveduti nemici. Sarà, inoltre, possibile raccogliere qualsiasi oggetto presente nello scenario (come palle da bowling, mazze e così via) e lanciarlo addosso ai nazisti oppure spingerli verso parti distruttibili dell’ambiente come, ad esempio, un acquario. L’unica pecca nei comandi è rappresentata da una risposta tardiva e da una leggera confusione che si crea durante gli scontri, elementi che però non disturbano più di tanto durante il gioco. Combattere sfruttando ogni arma a nostra disposizione e ogni elemento dello scenario sarà indispensabile per uscire vincitori da ogni sfida. Wiimote e Nunchuck svolgeranno un ruolo fondamentale anche al di fuori del combattimento. Trovarsi a dover fuggire da massi rotolanti o a schivare frecce avvelenate fuoriuscite dalle pareti non solo rientra in pieno nello stile Indiana Jones ma è anche un’eventualità alla quale ci dovremo abituare in fretta.
Grafica e sonoro
Appare immediatamente evidente come “Indiana Jones e il Bastone dei Re” non sfrutti appieno il potenziale della Wii. Tuttavia, il gioco riesce a mantenere un discreto livello grafico. Le panoramiche di ogni scenario possiedono un orizzonte visivo di grande impatto che si farà apprezzare per il numero di dettagli presenti su schermo. Peccato, però, che lo stesso trattamento e la stessa cura non siano stati dedicati alla realizzazione dei personaggi, caratterizzati da una costruzione poligonale semplice e poco dettagliata, in cui non è difficile scorgere le sagome seghettate dei personaggi e di qualche elemento dell’ambientazione. Il comparto audio risulta essere la sezione più elaborata del gioco. La colonna sonora include una selezione di melodie del celebre compositore John Williams , autore della colonna sonora dei film di Indiana Jones, e una selezione di musiche riprese dalla serie televisiva “Le avventure del giovane Indiana Jones”. Nella colonna sonora sono state inserite delle composizioni uniche, appositamente realizzate per il videogame. Infine, come buona abitudine di LucasArts, il doppiaggio è stato realizzato completamente in italiano e si avvale di un cast all’altezza che riesce a portare l’avventura videoludica ai livelli di quella cinematografica.
Conclusioni
“Il Bastone dei Re” segna il ritorno del nostro archeologo preferito, giunto così alla sua terza avventura videoludica. L’avventura dell’archeologo più famoso di Hollywood, pur partendo da un’idea interessante, non sembra essere stata sviluppata a dovere. Le ambientazioni sparse per il globo fondono l’ingegnosità di alcuni rompicapi con dei paesaggi suggestivi ed un comparto tecnico tutto sommato soddisfacente. Tutti questi elementi riescono a coinvolgere il giocatore sino alla fine della storia. Senza dubbio, una delle mosse più azzeccate da parte della LucasArts è l’inclusione negli extra del leggendario titolo del ’92, “Indiana Jones And The Fate Of Atlantis”, qui riproposto utilizzando il Wiimote al posto del mouse. E’ apprezzabile il fatto che LucasArts abbia deciso di includere questo gioiello come extra piuttosto che inserirlo sul catagolo del Wii Shop. Tralasciando alcuni difetti nei controlli e nei movimenti, che fortunatamente non incidono troppo nella giocabilità, “Indiana Jones e il Bastone dei Re” non vi farà pentire dell’acquisto, rivelandosi un’esperienza da non perdere sia per chi già la visse a suo tempo e sia per chi, per vari motivi, ne sente parlare solo adesso.