Un’avventura avvolta di mistero
E’ trascorso più di un decennio da quando il primo Broken Sword ha visto la luce sui monitor dei nostri PC. Questo remake di Broken Sword: Shadow of Templars, una delle più appassionanti ed emozionanti avventure grafiche di sempre, fa il suo debutto sulle console di Nintendo grazie al lavoro del team Revolution. Sembra che la società di York abbia voluto, in qualche modo, rendere omaggio a questo titolo con due uscite, per Wii e DS, che ripercorrono pedissequamente le vicende originali. Quest’uscita presenta diverse novità, tra le quali l’arricchimento della storia, nuovi enigmi ed una grafica completamente rinnovata, senza contare lo sfruttamento dei peculiari sistemi di controllo. L’approdo di Broken Sword su Wii e DS, oltre a promettere piuttosto bene, apre la strada al genere su Wii, così come è stato su DS in occasione dell’uscita di “Hotel Dusk: Room 215” e de “Il Professor Layton e il Paese dei Misteri”.
Parigi la città dell’amore, del romanticismo e dei sogni…
La scena si apre nella capitale francese, dove l’attraente Nicole Collard, fotoreporter del quotidiano Liberté, ha appena ricevuto un nuovo incarico dal proprio caporedattore: recarsi a Palais Royale, dove l’aspetta un’intervista esclusiva al magnate dei media Pierre Carchon. Pochi attimi prima di cominciare l’intervista, però, il suo interlocutore viene ucciso e Nicole, che si trovava impegnata con la moglie di Carchon, riesce a vedere con i suoi occhi l’assassino, un uomo travestito da mimo che pochi istanti dopo la tramortisce. E’ qui che comincia l’avventura della giornalista Nicole Collard, una storia che la vedrà catapultata in una sinistra cospirazione legata ad una antica leggenda medievale, ricca di mistero e suspance, che mai avrebbe immaginato di vivere in prima persona.
Poco dopo entra in scena il carismatico George Stobbart, turista americano da pochi giorni in visita nella città parigina per ammirare la cultura e i costumi europei. Una mattina, senza preavviso, si verifica un evento che cambia radicalmente il futuro di entrambi i personaggi. Mentre George si trova a sorseggiare una bibita all’esterno di un bar al centro di Parigi, una strana figura travestita da clown entra ed esce velocemente dal locale. Subito dopo il bar va in frantumi e l’americano, fortunosamente illeso, si trova invischiato in un susseguirsi di eventi che, assieme a Nicole (conosciuta di lì a poco), lo porteranno ad interessarsi al caso. L’avventura originale che vede coinvolto George Stobbart, circa un ottanta percento della storia, conta in totale di una dozzina di ore di gioco per essere portato a termine, con naturalmente i puzzle proposti modernizzati per adattarsi all’uso del pennino. L’enfasi del gioco è incentrata soprattutto sull’esplorazione e l’uso degli oggetti, con il DS che si rivela un ambiente più che adatto per questo tipo di avventure interattive. Ritrovarsi di fronte a quella sceneggiatura così ricca che ha reso Broken Sword un classico sembra strano non solo perché si tratta di un titolo rimasto a lungo nella memoria dei videogiocatori, ma anche per l’enorme quantità di lavoro sui contenuti, paragonabile ad un capolavoro letterario, realizzato dallo studio Revolution nel 1996. Questa edizione di Broken Sword è stata, inoltre, rinominata Director’s Cut per motivi che vanno al di là della sola preoccupazione dei creatori di offrire una versione definitiva del gioco, così come era stata concepita in origine.
Intrighi, mistero e suspance
Broken Sword: The Shadow of the Templars rappresenta la classica avventura grafica. Il gioco si basa sullo svolgimento delle azioni attraverso l’uso di un cursore che ha diversi scopi, da mezzo per l’esplorazione a strumento per interagire con gli oggetti, risolvere gli enigmi e parlare con tutti i personaggi della storia. A differenza dei moderni giochi l’approccio di Broken Sword è più metodico e lineare, meno frenetico. La combinazione tra la veste grafica unica del gioco, un ritmo serrato ed una presenza costante di enigmi, è un terreno più che fertile per il parco titoli della console portatile. Allo studio Revolution sono stati abilissimi ad adattare tutte le azioni che prima venivano relegate al mouse al touch-screen del DS. In questo Broken Sword, infatti, più che trovarci di fronte ad un “punta e clicca” abbiamo un “trascina e rilascia”. Durante il gioco ogni scena presenta delle zone d’interesse, segnalate da un cerchio trasparente, con le quali è possibile interagire toccando con il pennino lo schermo e scegliere l’opzione desiderata. Una volta evidenziato il cerchio abbiamo a disposizione una serie di azioni possibili: per afferrare un oggetto, ad esempio, non dobbiamo far altro che spostarci sull’icona corrispondente, in questo caso una mano chiusa, e rilasciare lo stilo. È inoltre possibile sfruttare vari elementi per aiutarci con le indagini, come la mappa, che rappresenta un buon mezzo per muoverci da un luogo all’altro, l’inventario, che custodisce tutti gli oggetti trovati durante le ricerche ed il telefono, che ci permette di metterci in contatto con tutte le persone che ci hanno lasciato il numero. Un ultimo elemento aggiuntivo di questo nuovo Broken Sword è l’opzione aiuto. Ogni qualvolta ci troviamo in difficoltà nella risoluzione di un enigma possiamo fare ricorso ad alcuni aiuti, grazie ad un’icona posta nella parte superiore dello schermo.
Valutare l’efficacia del sistema di controlli è quantomeno assurdo, poiché ci troviamo di fronte ad una vera e propria copia del gioco originale. Le aggiunte, come abbiamo accennato in precedenza, riguardano qualche episodio in più e il ritocco agli enigmi, che richiedono una spiccata bravura per essere risolti. Ogni puzzle, comunque, può essere risolto servendosi degli aiuti messi a disposizione dagli sviluppatori al fine di rendere più fruibile e meno frustrante il gioco, per lo meno per chi si cimenta in un’avventura punta e clicca per la prima volta.
Un affresco di Parigi
Chiunque abbia provato il titolo originale non è rimasto sorpreso soltanto dal sistema di controllo ma, soprattutto, da una veste grafica sbalorditiva e rivoluzionaria anche se in due dimensioni. In questa nuova edizione, il lavoro di restauro e aggiornamento è stato affidato alle esperti matite di Dave Gibbons, il genio artistico autore del celebre fumetto di Watchmen. Rispetto agli originali, i fondali e i volti dei personaggi realizzati da Gibbons diventano più forti e decisi, avvicinandosi allo stile proprio del fumetto d’autore. Visitando, durante la storia, la moltitudine di paesaggi splendidamente realizzati, l’impressione è quella di trovarsi in un fumetto interattivo. I personaggi di Nicole e George, così come i comprimari, interagiscono perfettamente con gli scenari, senza mettere in luce particolari difetti grafici. Probabilmente l’aspetto “fumettoso” rende minima la differenza tra gli elementi in primo piano e lo sfondo, a differenza di quanto accade su Wii in cui si nota, in modo evidente, la differenza tra il personaggio che guidiamo e l’ambiente circostante.
Per quanto riguarda l’aspetto sonoro, il gioco, nonostante sia stato tradotto completamente in italiano, presenta diversi refusi nella traduzione testuale, i quali fortunatamente non danno grattacapi durante il gioco. L’assenza dei dialoghi parlati – presenti nella versione originale – aumenta la percezione e l’ascolto delle musiche di sottofondo che comunque, pur accompagnando tutta la storia, non risultano mai invadenti. Dispiace l’assenza delle voci: avrebbero maggiormente evidenziato la costruzione stereotipata dei personaggi, anche se è intuibile come la scelta degli sviluppatori sia stata fatta soprattutto in funzione della capienza delle card DS.
Conclusioni
Revolution Software è riuscita a sfruttare le caratteristiche del DS rendendo l’esperienza di gioco davvero brillante, in molti casi più coinvolgente della controparte uscita per Wii. Ogni fan della serie si troverà di fronte ad un prodotto che raccoglie il meglio dall’originale e ne migliora diversi aspetti come il disegno dei personaggi e la presenza di nuovi capitoli e puzzle, cosa che rende ancor più completa l’esperienza di gioco. La storia dei due improvvisati detective ci terrà incollati agli schermi del DS fino alla fine grazie ai numerosi intrighi ed enigmi che ci verranno continuamente proposti. Certo, dispiace l’assenza delle voci di Nicole e George, ma il tutto è mitigato dalla presenza dei contenuti aggiuntivi. I pregi elencati, uniti all’ottima giocabilità del titolo grazie all’uso preciso del touch-screen, lo rendono un interessante passatempo anche per chi ha giocato al titolo originale. L’esperienza di Broken Sword: The Shadow of the Templars, impacchettata in questo Director’s Cut, è davvero un’ottima riproposta. Non male come risultato per un gioco che, a distanza di dodici anni, mantiene intatti i suoi pregi.