Come in tutti i campi dello “scimile umano” (hard quotes mode on, perché siamo contro i baroni della scienza) esistono degli “unicum”. Creazioni sui generis riconoscibili a colpo d’occhio, anche se non si è esattamente esperti o amanti dello specifico segmento intellettuale a cui appartengono. Inkulinati (l’accento è sulla “u”, biricchini), titolo di cui esamineremo le fattezze in questa disamina, appartiene esattamente a questa ristrettissima categoria. Non solo perché, con uno sguardo, è di già possibile notare l’estetica “personale” del titolo realizzato da Yaga Games. Ma anche e soprattutto per uno stile di gioco sicuramente canonico ma, al contempo, personale ed originale, cucito attorno ad una miscellanea di generi videoludici, unitamente proprio all’estetica medievale di cui si fregia il titolo. E se il titolo, quanto meno in Italia, può provocare qualche malsana risatina (in realtà, è la commistione delle parole “inchiostro” in inglese (ink) e “Illuminati”, una società segreta dedita all’utilizzo di una sostanza magica chiamata “living ink”) la creazione di Yaga Games ha diversi assi nella sua manica di tela ricamata. Ma procediamo innanzi, con la disamina della versione Steam di Inkulinati.
Pergamene “viventi”
Inkulinati è un gioco di strategia a turni in due dimensioni che mescola, al suo interno, diversi stili ludici, principalmente legandosi alla tradizione ruolistica “materiale” e, al contempo, allacciandosi anche alla sempre più fiorente famiglia dei titoli “roguelite” e dei tower defense. Potremmo, per facilità di “immaginazione”, paragonare il titolo ad un Darkest Dungeon in salsa medievale, seppur vi siano comunque delle concrete differenze stilistiche e non solo tra i due titoli. Inkulinati, in realtà, è un termine con cui si definisce un maestro disegnatore in grado di far prendere vita ai disegni che realizza su carta. In modo specifico, noi giocatori interpreteremo un giovane discepolo di quest’arte, intento appunto ad apprenderne le fondamenta, al contempo “attraversando” un universo medievale sì sui generis, ma fedele alla tradizione e al folklore europeo. In questo senso, dapprima affronteremo le basi del gioco attraverso l’Accademia, un lungo e piuttosto approfondito tutorial separato dalla campagna principale dove apprenderemo, appunto, le basi dell’arte che abbiamo deciso di apprendere. Il titolo di Yaga Games ci propone anche una trama che, seppur non sia particolarmente profonda o straordinariamente intrecciata, costruita come una serie di “episodi casuali”, conterrà al suo interno una linea narrativa comunque interessante, pervasa di comicità e scene che, facilmente, ci strapperanno più di qualche sorriso.
Evitando spoiler d’alto livello, il nostro compito sarà sostanzialmente salvare il nostro maestro, affrontando l’altra modalità di gioco definita “Journey”. Va subito specificato, così come ci spiega nelle battute iniziali lo stesso gioco, che il viaggio che affronteremo sarà ogni volta diverso nei modi e, soprattutto, nelle sfide che dovremo affrontare, anch’esse particolarissime. Ecco che, ad esempio, ad ostacolarci nel nostro viaggio si presenterà la morte stessa, Dante Alighieri, animali antropomorfi ed altre amenità bizzarre, tutte pescate a piene mani dalla tradizione letteraria e figurativa medievale. Naturalmente, il cuore pulsante dell’opera è il suo specifico sistema di combattimento, che vedrà protagonisti ed antagonisti degli scontri posizionati sulla stessa linea d’azione, faccia a faccia, opportuntamente realizzata in due dimensioni e come se fosse una storia narrata attraverso rotoli e rotoli di pergamene. Il nostro obiettivo sarà abbattere il marginalia del nostro avversario, ovvero l’alter ego “disegnato” ai bordi del campo di battaglia. Ogni nostra creatura (sostanzialmente, le amenità bestiali partorite dalla fantasia del nostro maestro), occuperà un ruolo “fantasy” specifico, obbedendo a delle regole altrettanto rigide, in base al tipo di “classe” che rivestiranno (mischia, distanza ecc.). Inkulinati si muoverà come un classico strategico a turni, governato da dei punti azione (nel gioco resi come gocce d’inchiostro) che limiteranno le nostre possibilità. Ad ogni turno avremo a disposizione delle gocce di inchiostro da “investire” nei vari disegni e potremo muovere i nostri “soldati” sul campo per indurli allo scontro con gli altri animali presenti o direttamente col nostro avversario, in vari modi e non sempre “ortodossi”.
Battaglie mortali, a colpi di calamaio
Non faremo unicamente affidamento alle nostre care “evocazioni su carta” negli scontri, ma potremo sfruttare elementi ambientali (ad esempio, innescando delle esplosioni) oppure sfruttando abilità particolari che sbloccheremo nel corso del gioco (come la capacità di “schiacciare” con un dito oppure di spostare degli elementi con la nostra mano “virtuale”). In quest’ottica, in Inkulinati è possibile scovare tutti gli elementi classici dei giochi di ruolo a turni: ogni creatura disegnata, ad esempio, avrà delle caratteristiche uniche di forza e resistenza, oltre che capacità offensive e difensive specifiche con annessi “poteri speciali”. L’obiettivo, oltre che tra uno scontro con un gruppo di soldati e una serie di ardui scontri con improbabili boss, è quello di accumulare fama e denaro e, ovviamente, venir riconosciuti come maestri di quest’arte. Gli scontri avverranno, come specificato, in una serie di turni (nel gioco chiamati “Capitoli”) che, vicendevolmente, vedranno i nostri alleati “azzannarsi” con il nemico in una lenta, brutale ed inesorabile battaglia all’ultimo sangue. Ogni livello di Inkulinati può essere completato affidandosi a varie soluzioni, seppur le “rambate” si traducano tendenzialmente in gloriosi suicidi mascherati. Il gioco ci offre la possibilità di affrontare le battaglie in vari modi e non solo utilizzando scudo e spada: ad esempio, potremo decidere di utilizzare una altura per buttar giù un avversario o magari preparare una “trappola” in cui far cascare le truppe nemiche. Le possibilità sono davvero tante, vista e considerata la proceduralità di alcuni elementi che caratterizzeranno le pergamene in cui combetteremo, oltre che un level design tendenzialmente intricato e sviluppato sia sull’asse X che su quello Y. Cocenti sconfitte saranno all’ordine del giorno e, seppur perderemo la vita in una specifica linea narrativa, non tutto andrà perduto. Vi sarà una linea di progressione “statica” nonostante l’infausto risultato, come ad esempio le unità sbloccate nel corso del gioco, che ci consentirà comunque di ripartire sempre da una posizione leggermente migliore dopo ogni sconfitta.
Nel corso del nostro divagar d’inchiostro, incontreremo mercanti o altri viandanti che ci imporranno delle scelte che, manco a dirlo, condizioneranno ciò che affronteremo successivamente. Incontri, anch’essi, generati casualmente e che, comunque sia, andranno ad aggiungersi ai numerosi elementi casuali che renderanno ogni sessione diversa. Quanto sin qui detto, sarà anche alla base dei “Duelli”, l’altra modalità di gioco che ci vedrà fronteggiare un giocatore umano a colpi d’inchiostro. Detto ciò, è bene sottolineare una evidenza che sarà chiara dopo poco: Inkulinati è un gioco difficile ed arduo. Una caratteristica comprensibile di già dal lungo ed articolato tutorial che, a conti fatti, si avvicinerà più ad essere una “mini-campagna” che un veloce ripasso delle meccaniche. La curva di difficoltà, nonostante i quattro livelli di sfida selezionabili e il già citato capitolo introduttivo, è brutale, tanto che molti giocatori potrebbero incappare in sonore sconfitte già nei primissimi livelli o, al contempo, arrendersi ad una notevole mole di informazioni da memorizzare, conditio sin qua non per riuscire a sopravvivere all’interno del gioco. Dunque, Inkulinati non è probabilmente il miglior gioco con cui avvicinarsi al genere, se si è dei neofiti ma, al contempo, è sicuramente una sfida per chi ha delle mascelle “possenti” per masticarla. in questo senso, per i veterani del settore, Inkulinati è probabilmente uno dei migliori titoli attualmente presenti sul mercato, per profondità, possibilità numeriche offerte dall’ampio bestiario ecc. Seppur, comunque vada, il titolo di Yaga Games non porti con sé nessuna novità rivoluzionaria, sono tante però le caratteristiche che lo rendono, a conti fatti, un titolo originale, nei modi e nelle intenzioni.
Tecniche di disegno
È inutile nascondersi dietro un dito: la caratteristica più affascinante ed evidente di Inkulinati è l’estetica. L’ambientazione è quella delle opere medioevali, con guerrieri realizzati come animali antropomorfi, ognuno con un suo stile e tanti dettagli. Il lavoro profuso dai designer è davvero pregevole e creativo, non solo sotto il profilo “immaginifico” ma anche e soprattutto storico e folkloristico, con diversi richiami alle favole, ai miti ma anche alla concreta storia dell’Europa medievale. Lo stile grafico scelto non poteva che essere quello dei disegni, ovviamente pensato per simulare le opere dei maestri di un tempo, così come le musiche sono di chiara ispirazione medievale, con “strombettanti” tappeti sonori alternati a “gravi” cori pseudo-gregoriani. Vi sono anche delle trovate molto originali, operate dagli sviluppatori, come ad esempio il continuo appoggiarsi sulla pergamena della nostra mano virtuale, elemente non secondario e che aiuta ancora di più ad immergerci nell’improbabile battaglia che stiamo affrontando.
Se artisticamente il titolo è eccellente sotto ogni punto di vista, anche per quanto concerne la generale pulizia tecnica il lavoro profuso da Yaga Games è quasi perfetto. Dopo circa un anno di Early Access su Steam, Inkulinati è praticamente privo di errori e bachi degni di menzione, così com’è caratterizzato da una fluidità solidissima (figlia, ovviamente, anche della sua natura tecnica “rilassata”). Va sottolineata anche l’integrale traduzione in italiano del gioco che lo rende, a conti fatti, un pochino più digeribile.
Concludendo…
Inkulinati è uno dei migliori strategici attualmente sul mercato: non solo per un’estetica particolare ed originale, ma anche per un comparto più squisitamente ludico profondo ed arduo da padroneggiare. Nonostante, nell’effettività delle cose, il gioco non porti con sé nessuna caratteristica fattivamente rivoluzionaria, il lavoro di Yaga Games per “complicare” la vita al giocatore, offrendo al contempo una buona pletora di scelte “canoniche” ed alternative, lo rende una delle migliori esperienze attualmente sul mercato. Detto ciò, l’unica caratteristica “negativa” che ci sentiamo di affibbiare alla fatica di Yaga Games, è proprio una certa “pesantezza” generale delle meccaniche, così come un alto tasso di difficoltà generale. Caratteristiche che lo rendono non esattamente un ottimo punto di partenza per chi voglia avvicinarsi al genere per la prima volta ma, paradossalmente, una sfida degna di questo nome per i veterani degli strategici. Nonostante ciò, resta un prodotto dal “basso” costo ma dall’alta rigiocabilità e profondità: un acquisto “sicuro” per gli amanti del settore!