È un periodo “confuso e felice” per tutti gli amanti del genere videoludico dedicato alla sopravvivenza e che, soprattutto, posseggono un PC che non va esattamente a legna. Difatti, nelle ultime settimane, sono stati diversi i titoli appartenenti al sopracitato settore, ad esser rilasciati, tra cui naturalmente troneggiano Enshrouded, titolo di cui ci occuperemo in questa succosa anteprima, e Palword. Dopo un periodo piuttosto lungo di test, tra l’altro condotti con una demo pubblica liberamente scaricabile da Steam, Keen Games GmbH ha rilasciato la “prima” versione “ufficiale” di Enshrouded, che è liberamente disponibile per l’acquisto. E nel mentre il gioco sta ottenendo un ottimo (e meritato) successo su Steam, con il traguardo notevole di un milione di giocatori in contemporanea attivi sulla piattaforma Valve, in definitiva la domanda è sempre la stessa: il gioco vale la candela?

Senza più ciarlare, ecco a voi la nostra anteprima di Enshrouded!

Nato dalla Fiamma

Enshrouded è un gioco d’azione in terza persona, con vividi elementi di sopravvivenza, costruttivi e ruolistici. Un trinomio sicuramente non di nuova concezione, ma che comunque, se ben eseguito, è la base netta per costruire qualcosa di eccellente. L’attributo “ruolistico” non è lì, messo a caso, anche da un punto di vista squisitamente narrativo: il gioco è ambientato nella terra “fantastica” di Embervale, landa un tempo rigogliosa ed ora, invece, in preda ad una terribile e demoniaca nebbia. Una pestilenza divoratrice che, com’è d’uopo, toccherà a noi debellare a colpi di piccone, martello e spada. In tutto questo, il nostro innominato alter-ego, chiamato Flameborn, risvegliatosi da un lungo sonno si ritroverà letteralmente ignudo o quasi, con l’obbiettivo di sopravvivere e svelare il mistero dietro quella oscura peste che ha lasciato Embervale in preda a terribili aberrazioni. Ma qual è il nostro, ultimo scopo? Riaccendere la “Fiamma”, un fuoco sacro, in grado di tenere a bada la succitata nebbia ed arginarla a dovere, evitando che inghiotta ogni cosa. Dunque, non avremo chissà che premesse narrative originali, ma la trama di Enshrouded sarà sufficientemente curata e solidamente canonica da interessare, quasi pavlovianamente, tutti gli appassionati di fantasy. Naturalmente, il fulcro di un ludo è il suo cuore meccanico e, da questo punto di vista, il titolo di Keen Games non si fa cogliere impreparato. Macroscopicamente, ogni aspetto di Enshrouded funziona piuttosto bene e, nonostante non sia tutto esattamente perfetto, le fondamenta sono già piuttosto solide ed espanse.

Non appena risvegliato, dovremo letteralmente “correre” alla ricerca dell’occorrente basilare per sopravvivere: quindi, com’è ormai standard in giochi del genere, saremo chiamati a raccogliere diversi materiali da terra ed iniziare, qui e lì, a costruire i primi rudimentali attrezzi per sopravvivere. Sia lato oggetti, sia lato edifici, costruire in Enshrouded sarà abbastanza semplice: i menù sono sufficientemente chiari ed incastrare i vari pezzi di un edificio, così come “customizzarlo” (ad esempio, ritagliando un piccolo spazio utile per inserirci una finestra), sarà abbastanza semplice ed intuitivo. In aggiunta, sono già presenti diverse “chicche” particolari, oggetti e decorazioni con cui arredare a piacimento il nostro giaciglio e non solo. Il nostro scopo, come detto, sarà quello di riportare la Fiamma ad Embervale, ma non saremo esattamente soli: esattamente come noi, nel mondo di gioco vi saranno diversi, cruciali personaggi non giocanti “dormienti” e che dovremo risvegliare. Ve ne sono cinque, al momento, disponibili, ognuno d’essi in grado di “sbloccare” ed espandere un aspetto del gioco, al contempo offrendo anche un ventaglio di semplici quest. Perciò, già di base, potremo contare su di una trama principale, che orientativamente ci porterà via una ventina d’ore, più tutta una serie di quest secondarie che otterremo da tomi, libri e pergamene sparse casualmente per il gioco. Se volessivo dedicarci ad una speed-run, considerando anche che dovremo necessariamente fermarci a raccogliere risorse e quant’altro e sviluppare alcuni strumenti specifici necessari (come, ad esempio, il rampino, che dovremo usare in punti specifici del gioco), il gioco potrebbe portarci via almeno una cinquantina d’ore. L’esplorazione, ovviamente, sarà cruciale: sparse per Embervale, troveremo delle zone completamente ricoperte dalla succitata Nebbia. Una volta addentratici, scatterà un timer da rispettare rigidamente per non incorrere in una fine ingloriosa. In queste aree, vi saranno nemici, materiali speciali ed oggetti d’interesse in relazione alla quest. Durante il corso del gioco, oltre ai classici “meccanismi” tipici dei giochi di sopravvivenza, vi saranno anche delle aree in cui cimentarci in (basilari) sezioni in stile piattaforma, tra arrampicate col rampino, saltelli allegri su mari di lava ecc.

Una spada lucente nella Nebbia

Il cuor battente del gioco, però, è probabilmente il combattimento: in questo senso, Enshrouded mostra i muscoli, offrendo un fighting system curato, di già ottimamente funzionante e performante. Avremo diverse armi fra cui scegliere, alcune costruttibili altre scovabili durante le nostre esplorazioni, un sistema di animazioni fluido ed un altro di hit-boxing piuttosto preciso. Al contempo, potremo contare su di una comoda schivata, utile per evitare le “angherie” nemiche. A proposito d’essi, avremo di già un buon numero di avversari, tra demoni non-morti, orchi, animali selvatici ecc., ognuno d’essi con un pattern specifico. Combattere non sarà difficilissimo ma nemmeno così facile: una scelta specifica degli sviluppatori, utile anche a creare un senso di “ansia” durante le nostre frequenti scampagnate. Enshrouded si poggia su di un sistema di stamina che, naturalmente, governerà ogni azione che sia combattiva o meno (forse, un tantinello “tirannicamente”), mentre il gioco ci presserà molto meno sul fronte sopravvivenza. Dovremo si badare a fame e sete, ad esempio, ma esse avranno solo la funzione di potenziare alcune caratteristiche del nostro alter ego e non saranno effettivamente limitanti. Un buon sistema di combattimento, al contempo, che si poggia su di un vasto sotto-sistema di abilità passive ed attive da sbloccare, organizzato a “galassia” in stile Path of Exile (seppur, naturalmente, molto meno esteso). All’interno d’esso, vi saranno delle visibili indicazioni che ci indurranno a perseguire una o più strade e giungere, ad esempio, ad un feroce barbaro oppure ad un leggiadro e aggraziato arciere. Un gameplay, dunque, ricco e dettagliato, impreziosito naturalmente dalla possibilità di esplorare Embervale.

Enshrouded, in defintiva, è un ottimo titolo che offre, già di base, un gameplay solido ed efficace. Il gioco, in sé, non apporta grandi innovazioni al settore seppur, considerando il suo stato di Early Access, si presenta al grande pubblico in forma smagliante (rispetto alla media). Manca, in questo senso, anche qualche miglioramento in stile “qualità della vita”, ma tutto sommato sono inezie di cui si può far a meno, almeno per il momento. Dunque, una base eccellente per costruire qualcosa di superlativo: un messaggio che, dato il successo che il gioco ha avuto al lancio, è stato ben recepito dai giocatori di tutto il mondo. Non ultimo, nell’eccellenza, il lato più squisitamente tecnico: Enshrouded è una meraviglia, innanzitutto, esteticamente. L’occhio più esperto non può che paragonare il prodotto di Keen Games ad un qualcosa non troppo lontano dai canoni fantasy “morbidi” inaugurati qualche decade fa da Fable e ripresi, anni dopo, da Breath of the Wild e affini. Il mondo di gioco è vibrante, caldo e colorato ed ogni cosa sarà più che egregiamente caratterizzata.

Esplorare Embervale sarà, dunque, un piacere per gli occhi, così come piacevoli saranno i modelli poligonali dei personaggi non giocanti e dei nemici. Un lato estetico più che pregevole che cozza, un tantino, con una pulizia tecnica ancora non particolarmente precisa: durante il nostro test, con un gaming rig di fascia medio/alta, abbiamo riscontrato degli improvvisi rallentamenti del gioco, oltre che dei piccoli bug qui e lì (alcuni fastidiosi, come una certa capacità dei nemici di far danno attraverso oggetti e mura). Il titolo ci consentirà anche di utilizzare un controller per muovere il nostro combattivo alter ego: un metodo di controllo che risulterà nettamente migliore rispetto a mouse e tastiera, data l’anima intrinsecamente action del gioco. Buono anche il comparto sonoro, con musiche ambient/orchestrali che ben accompagneranno le nostre peripezie.

Concludendo…

È naturalmente impossibile dare un giudizio definitivo su di un gioco che definitivo non è. Ma, immaginandolo fuori dall’Accesso Anticipato, allo stato attuale delle cose, Enshrouded potrebbe esser tranquillamente “marchiato” con un voto che oscilla tra l’otto e il nove. Il titolo, già ora, è ampiamente godibile e giocabile e presenta un pacchetto di contenuti, di base, piuttosto vasto. Il successo commerciale del gioco mette un attimo al “sicuro” sul futuro del titolo che, al momento, poggia su di una base solidissima. Naturalmente, nonostante una buona mole di contenuti e sistemi ludici tutto sommato ben implementati, il gioco ha dei limiti contenutistici e delle “repetita” che, ovviamente, andranno via via assottigliandosi con il supporto post-lancio. Non è rivoluzionario, ma è pregevolmente “scolastico”: un trampolino di lancio eccellente per continuare ad espandere e sviluppare il reame incantato di Embervale. Dunque, un acquisto stra-consigliato per gli amanti del settore e non solo!

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