Forse una delle più grande mancanze dell’eccellente Resident Evil 4 Remake, titolo “esploso” su PC e console ad inizio anno, fu appunto la mancanza di quel DLC presente nel titolo originale, il Separate Ways che vedeva protagonista l’enigmatica Ada Wong.
Approfittando di mesi aggiuntivi di sviluppo, Capcom, si è preparata quindi al rilascio di Separate Ways, sottoforma di DLC premium al prezzo aggiuntivo di circa dieci euro. Insomma una somma contenuta che, a fronte della mole contenutistica proposta potrebbe davvero essere un affare, per i fan del titolo in questione – un tassello della storia mancante ed essenziale che potrebbe, anche, fungere da collegamento per futuri remake.
Ma andiamo con ordine, analizzando cosa Capcom è riuscita a sfornare con Separate Ways.
Buona lettura!
Due graditi ritorni
Separate Ways è una campagna addizionale di Resident Evil 4 che, a differenza di quella principale, vede protagonista Ada Wong – personaggio che abbiamo conosciuto nel secondo capitolo della saga, oltre che nel relativo remake.
Dopo gli eventi di Raccoon City, Ada Wong è una contractor al lavoro per Albert Wesker, storico antagonista della saga survival horror di Capcom, impegnata nel villaggio dei terribili Ganados con lo scopo di recuperare l’ambra – il suo atteggiamento “duplice” la porterà molto spesso a scontrarsi con il protagonista della storia principale – Leon – e con il suo stesso datore di lavoro, Wesker, culminando in un epilogo davvero ben costruito che riconduce tutti i fili ad un sempre più probabile remake del quinto capitolo.
Separate Ways è proprio l’anello mancante di un remake in grado di dettare scuola, specialmente per le produzioni future. Ad un costo, oggettivamente, irrisorio di circa dieci euro, Separate Ways è una vera e propria campagna aggiuntiva della durata di cinque ore (che, se vogliamo proprio dirla tutta, è una longevità addirittura superiore a quella del mediocre remake del terzo capitolo, uscito qualche anno fa). La storia riprende quella del contenuto addizionale dell’originale, ma la rielabora in una maniera incredibilmente coscenziosa, andando anche ad aggiungere quei contenuti tagliati – un po’ più “caciaroni” – che erano stati strappati via dalla campagna di Leon.
La longevità è molto bilanciata con la varietà di contenuti che la campagna ha da offrire, rendendo la storia di Ada pregna di cose di fare con il solito eccellente gameplay che questo remake è riuscito a mettere in mostra fin dal lancio. Seppur molte location siano state riprese in toto dalla storia di Leon, non abbiamo avvertito minimamente il fastidio dell’effetto backtracking o “deja-vu” che un po’ temevamo in fase di annuncio del DLC, abbiamo altresì trovato molto intelligente il level design pensato da Capcom, che riesce a proporre molte mappe originali, con alcune sezioni aggiuntive data dall’inserimento del rampino di Ada che, in alcuni frangenti, aggiunge un senso di verticalità alle eccellenti mappe del villaggio e del castello.
Un pacchetto finalmente completo
Non solo rampino nelle, gradite, aggiunte al gameplay di Separate Ways, Ada potrà inoltre contare su IRIS, una sorta di intelligenza artificiale posta sulle lenti a contatto della protagonista che, se attivata in specifiche sequenze di gameplay, potrà consentirci di visualizzare indizi, impronte e affrontare alcune sezioni di gioco con un approccio più “puzzle solving”.
Il gioco è, attualmente, uno tra gli action più incredibili mai concepiti: riprendiamo ancora una volta le parole di apprezzamento riservate alla campagna di Leon dato che, ovviamente, Separate Ways ne riprende l’ottimo gameplay. Le meccaniche action e di shooting – oltre che l’eccellente enemy design – sono ancora una volta quasi perfette, dando un ritmo all’azione davvero incredibile e facendo passare le ore di gioco in maniera quasi fulminea.
L’approccio all’azione è uguale ma non per questo meno valido – Capcom, furbescamente, ha attivato una serie di pensate atte a rendere la campagna di Ada perfettamente incastrata alle vicende di Leon, adottando diversi escamotage a livello di level design e gameplay, dando inoltre spazio a nemici che, in passato, erano solo che mere comparse: il “Black Robe”, ad esempio, riuscirà a farvi montare un ansia degna del Mr X dei tempi d’oro, e l’incontro che avrete con lui è senza dubbio ben strutturato. Anche le sequenze finali non perdono di qualità e spesso vi troverete ad affrontare alcuni boss da punti di vista completamente diversi di quelli di Leon, variegando al punto giusto.
Gradite anche le aggiunte alla modalità Mercenari che, da ora, vantano l’attesissima presenza di Albert Wesker nei personaggi giocanti, in grado di aggiungere quel pizzico di follia e violenza alle nostre scorribande nelle arene.
Il RE Engine in tutto il suo spessore
Come per la campagna originale, ci teniamo a ribadirlo: il remake di Resident Evil 4 è una vera e propria gioia per gli occhi. Un RE Engine in gran spolvero mette in mostra un titolo ancora più tetro e inquietante dell’originale, con ambientazioni rese in maniera divina ed un level design capace di far scuola per il genere dei survival horror. Come già dicevamo, il character design ha subito un revamp non da poco, arrivando a proporre dei modelli convincenti e ancora più credibili, specialmente sul fronte delle animazioni. Ada e Luis, in primis, sono due personaggi che hanno subito una riscrittura evidente, diventando comprimari essenziali e interessantissimi nella nuova base narrativa gettata dal remake.
Albert Wesker, l’attesissimo ritorno di questo DLC, torna ad essere una presenza “ingombrante” e interessante sullo schermo e si conferma uno dei villain più carismatici delle produzioni videoludiche moderne – chissà se mai avremo modo di vederlo in azione in un eventuale remake di Code Veronica o del quinto capitolo.
Concludendo…
Separate Ways completa in maniera eccelsa il pacchetto completa del remake di Resident Evil 4. Il voto in fondo non è tanto dedicato al DLC in sé, che rimane eccellente (specialmente ad un prezzo così vantaggioso) ma al modo in cui si incastra e completa il prodotto di Capcom che, a nostro parere, dovrebbe far scuola nei remake futuri. Un prodotto unico, quindi, che di diritto si va ad aggiungere alla “triade” di capolavori che abbiamo avuto modo di giocare quest’anno, quali Baldur’s Gate 3 e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.