«You can’t save the world on your own»
Con queste parole, lo sviluppatore Fly Anvil e l’editore Nordcurrent Labs, introducono al mondo intero la loro creatura videoludica, Decision: Red Daze, pubblicata lo scorso 19 maggio in versione 1.0 su Steam. Un titolo che mescola diversi stili di gioco, con un tema piuttosto caro al mondo videoludico: una apocalisse in salsa zombie e la difficoltà, intrinseca, nel sopravvivere in una condizione di estremo pericolo. Un tema sin troppo utilizzato, tra film, fumetti e videogame, ma non per questo meno affascinante anche e soprattutto per le ipotetiche possibilità che, idealmente, concede.
Ma bando alle ciance, ecco a voi la recensione di Decision: Red Daze!
Cos’è Decision: Red Daze?
Decision: Red Daze è un gioco d’azione con visuale isometrica che pesca a piene mani da diversi generi videoludici, senza però “appesantire” troppo l’atto “ittico”. Oltre ai classici canoni degli sparatutto in stile “twin stick”, il titolo sviluppato da Fly Anvil offre anche dei solidi segmenti ruolistici, gestionali e da difesa della torre, tematicamente derivanti dall’ambientazione post-apocalittica.
Infatti, oltre a dover concretamente fronteggiare nemici simil-zombie, il giocatore sarà altresì chiamato alla gestione di alcuni accampamenti di sopravvissuti, non solo per quanto concerne l’organizzazione della difesa ma anche e soprattutto la raccolta e management delle risorse. Se volessi utilizzare dei nomi “altisonanti” della scena videoludica, Decision: Red Daze potrebbe essere paragonato ad una versione in chiave “sopravvivenza” di Hotline Miami et similia, con un pizzico (ma davvero un pizzico) di Dungeon Defenders.
Il mondo di gioco
L’ambientazione del prodotto di Fly Anvil, ricorda per certi versi il mondo desertico e brutale del primo Mad Max: Dust Bowl, questo il nome dell’area in cui si svolgeranno le vicende narrate nel gioco, da ridente cittadina si è velocemente tramutata in un apocalittico incubo fatto di aberrazioni mutanti e sopravvissuti che annaspano tra i rottami della società e la calura crudele del deserto. Ma cos’è successo? Nulla è certo, ma un misterioso fenomeno chiamato Red Daze, una sorta di nebbia rossa, ha tramutato una buona fetta della popolazione in una sorta di rabbiosi pseudo-zombie, lasciando i superstiti a sé stessi. Premessa non particolarmente originale a parte, Decision: Red Daze sarà governato da una linea narrativa presente ma non particolarmente elaborata e che ci vedrà naturalmente inseguire una serie di obiettivi cruciali per la sopravvivenza e l’allargamento della nostra milizia civile, ma nulla più o quasi. Va segnalata la presenza di un buon numero di dialoghi i quali, in linea di massima, consentiranno non solo un’espansione dell’ambientazione, ma anche la crescita dei personaggi (in questo caso del grado del carisma, utile per creare dei gruppi d’assalto).
Il gameplay
Il cuore meccanico del gioco ci vedrà scorrazzare per le lande desertiche di Dust Bowl alla ricerca di materiali, risorse e nuovi superstiti. Il gameplay si poggerà su di un classico sviluppo in salsa pseudo-ruolistica: una volta scelta la classe iniziale fra le diverse disponibili, tra costruttori, soldati e ranger, la quale non sarà vincolante, perché legata ad una o più statistiche passive che potremo comunque “coltivare” giocando ci ritroveremo catapultati nel mondo di gioco del titolo, come detto non particolarmente ospitale. Riducendo all’osso il gameplay, otterremo delle missioni principali da “sbrigare” dal nostro “mentore”, le quali saranno solitamente indirizzate alla ricerca di risorse, nuovi superstiti o alla liberazione di uno o più accampamenti. Ogni accampamento sarà composto da (poche) strutture fondamentali, come il magazzino centrale, i letti o le torrette difensive, i quali per poter esser potenziati richiederanno non solo un numero specifico di risorse ma anche un pre-requisito minimo relativo alle statistiche passive dei nostri sopravvissuti (ad esempio, perizia nel costruire, nel maneggiare armi ecc).
Ogni sopravvissuto avrà dalle caratteristiche peculiari che, al contempo, potranno essere potenziate compiendo determinate azioni: ad esempio, usare il medikit migliorerà le nostre statistiche in medicina, le pistole il nostro grado di specializzazione con le armi da fuoco ecc. In aggiunta, dovremo badare anche alla loro salute ed energia, oltre che permettere loro di dormire per recuperare la stamina: ogni qual volta manderemo a letto uno dei sopravvissuti, il gioco procederà innanzi di 24 ore. Oltre alla gestione intrinseca delle risorse umane e non, dovremo ovviamente fare i conti con i mutanti che popoleranno la landa desertica di gioco: essi andranno dai classici zombie a potenti mutanti dotati di bocche da fuoco o armi bianche e corazzati, i quali andranno “studiati” poiché in grado di scatenare abilità offensive piuttosto potenti. Essi, in linea generale, vagheranno per la mappa e circonderanno la nostra “area d’influenza” (delimitata dal Repeeter, uno strumento potenziabili che creerà una “zona sicura” attorno all’accampamento), oltre che tentare dei veri e propri assalti ai nostri insediamenti con regolarità. In questo frangente, il gioco assumerà dei connotati vagamente tower defense, anche se avremo pochissime possibilità difensive (in sostanza, le torrette fisse e i sopravvissuti) e poco spazio di manovra nel posizionamento dei sistemi automatici (nello specifico, le citate torrette saranno di già “pre-impostate”).
Gameplay: è tutto perfetto?
In generale il loop ludico di Decision: Red Daze, pur presentando una routine piuttosto solida, non sarà privo di difetti. Tendenzialmente, il gameplay sarà estremamente ripetitivo e ci vedrà unicamente impegnati nella conquista di nuovi insediamenti e nella esplorazione degli ambienti, facilitata dall’indicazione delle “casse di bottino” sulla minimappa, i quali saranno in linea di massima esteticamente molto simili e scarni di dettagli. Per quanto concerne la conquista, essa consterà semplicemente nell’eliminare tutti i mutanti presenti in zona, spesso fattibile anche con un solo (giusto) elemento. Anche il lato managing del gioco sarà ridotto all’osso e presenterà diverse carenze soprattutto per quanto concerne informazioni a schermo (spesso indecifrabili o addirittura assenti) e funzioni cruciali (come, ad esempio, il poter spostare un elemento da un insediamento all’altro, fattibile solo controllando il personaggio prescelto in prima persona, o l’avere un dato complessivo delle risorse disponibili).
Per quanto concerne il combattimento, esso si presenterà meccanicamente limitato ma, nella sua semplicità, piuttosto ben riuscito e divertente: avremo possibilità di adoperare diverse armi, tra bianche e da fuoco, oltre che armature di diverso tipo e che doneranno statistiche differenti. In generale, gli scontri saranno quasi tutti piuttosto facili e l’unico, reale nemico, solitamente, sarà l’estrema velocità con cui si esaurisce la barra della stamina. Nonostante le tematiche “urgenti”, Decision: Red Daze non sarà un titolo particolarmente difficile o che richiederà grande pianificazione: in generale, il loot sarà più che abbondante e gran parte dei nemici saranno facilmente abbattibili anche solo con le armi melee e senza sprecare munizioni. Probabilmente, per chi fosse alla ricerca di un titolo a tema sopravvivenza più “critico”, Decision: Red Daze potrebbe non fare al proprio caso.
Tecnica
Decision: Red Daze, da un punto di vista squisitamente computazionale, si attesterà ad un livello intermedio ma con il “volto” riverso verso il basso. Esteticamente, il lavoro profuso è sufficiente a “tentare” il giocatore all’assaggio del suo gameplay, seppur il prodotto di Fly Anvil potrebbe tranquillamente passare come un canonico gioco mobile. In generale, ambienti e modelli poligonali saranno composti da dettagli mediocri e ripetitivi, con una tavolozza cromatica “slavata” e un po’ troppo “luminosa”. Se l’occhio non è particolarmente “coccolato”, da un punto di vista più squisitamente tecnico, la situazione non cambierà in materia “affettiva”: a partire dall’intelligenza artificiale sia dei nemici, che si faranno “attirare” facilmente lontano dai gruppi più grandi, sia dei nostri compagni d’arme che, al contrario, si lanceranno a capofitto in battaglie anche molto sfavorevoli numericamente, finendo spesso al tappeto.
Oltre ad una I.A. non particolarmente sfavillante, il titolo avrà anche alcuni fastidiosi “spigoli”: a partire da una traduzione in inglese non particolarmente corretta, che mista all’endemica carenza di informazioni creerà una sorta di “campo minato”, passando da veri e propri bug anche piuttosto fastidiosi (come la tendenza delle armi ad “auto-disequipaggiarsi” anche in momenti cruciali). Per quanto concerne le performance, esse saranno tendenzialmente di buon livello, inciampando solo in alcuni casi più “concitati” e solo su sistemi di basso livello. Va, comunque, segnalata l’assenza di opzioni grafiche avanzate: si potrà, infatti, solo muovere una barretta che denota la qualità e selezionare la risoluzione di riferimento.
Concludendo…
Dunque, Decision: Red Daze è da prendere o da lasciare? La risposta che ci sentiamo di dare, visto il costo molto contenuto su Steam, è di acquistare: la proposta di Fly Anvil è piuttosto originale e sui generis e, in linea di massima, vale la pena che sia supportata (e, conseguenzialmente, espansa). Detto ciò, nonostante il gioco sia stato pubblicato in versione 1.0, la sensazione è prepotentemente da “Accesso Anticipato”: il gioco, sia strutturalmente che a livello di programmazione, è ben lungi dall’essere perfetto e richiederà ancora una buona dose di labor limae e di “interventi critici” per poter finalmente risplendere.