Il mondo oscuro dei vampiri e, in generale tutto ciò che concerne l’occultismo vampiresco, è da sempre stato uno dei motori più potenti dell’immaginazione artistica umana. Si è perso il conto di romanzi, film, serie tv e addirittura opere musicali dedicate ai famosi succhiasangue, tra il serio e faceto. Come spesso accade però, buttarsi a capofitto in una produzione artistica dedicata ai vampiri è spesso a fortissimo rischio cliché, proprio perché tantissimo sin qui è stato scritto, detto e mostrato sui figli di Caino. Nonostante ciò, l’approccio a V Rising, titolo sviluppato da Stunlock Studios di già autore del bello e sfortunato Battlerite, è avvenuto a mente aperta seppur con qualche cautela non solo per l’argomento centrale, trito e ritrito, ma anche per tutta una serie di scelte specifiche e di commistione di genere compiute dagli sviluppatori.

Ma bando alle ciance, ecco a voi l’anteprima di V Rising attualmente in accesso anticipato su Steam.

V Rising è un gioco d’azione in tre dimensioni con visuale isometrica, meccanicamente a metà tra un canonico ARPG in stile Diablo e un top down shooter, dunque uno sparatutto bidimensionale con visuale dall’alto, vicino ad Hotline Miami e simili. Ma la descrizione sin qui operata non è sufficiente per sviscerare a fondo le peculiari meccaniche che contraddistinguono il titolo: infatti, oltre a combattere ed ottenere equipaggiamento e bottini di varia natura dai nemici sconfitti, saremo anche chiamati a creare e gestire un vero e proprio campo base con annesse tutta una serie di strutture utili ai fini del gioco. In sostanza, V Rising è un po’ Diablo, un po’ Hotline Miami, ma anche un po’ Age of Empires, avvicinandosi moltissimo ai classici survival molto in voga negli ultimi anni seppur tentando un distanziamento, sia concettualmente che meccanicamente, da quest’ultimi. Un’esperienza, è bene dirlo subito, già piuttosto matura e incorniciata da una spiccata componente on-line sia cooperativa che competitiva che ne aumenta a dismisura la complessiva fruibilità. Non v’è gioco di ruolo senza una storia e anche V Rising non fa eccezione: nei panni di un vampiro risvegliatosi dopo secoli di sonno oscuro, dopo che i figli di Caino vennero sconfitti dalle forze sacre dell’uomo, il nostro compito sarà quello non solo di sopravvivere in un mondo ostile ma addirittura di tentarne la riconquista. Una premessa narrativa non particolarmente eccezionale e una storyline che sostanzialmente si ferma qui: quindi, per chi cercasse nuovo angolo di visione letteraria sul tema vampirico, di certo non vi troverà praticamente nulla nell’opera di Stunlock Studio che, nel concreto, tocca il tema oscuro dei succhiasangue solo in modo superficiale. Ma nonostante V Rising sia piuttosto carente da un punto di vista squisitamente narrativo, meccanicamente e concettualmente il prodotto di Stunlock Studios è di già particolarmente elaborato, soprattutto se confrontato con altri titoli attualmente in accesso anticipato su Steam.

Da un punto di vista più squisitamente ludico, la carne al fuoco sarà tanta. Sfruttando, come detto, una visuale dall’alto in pieno stile Diablo, saremo chiamati ad esplorare una vasta mappa, molto articolata e creata a mano, al contempo divisa in una manciata di zone d’interesse quasi tutte legate al tema boschivo con poche variazioni cromatiche. A più classiche caratteristiche tipiche degli ARPG isometrici, come la raccolta di bottino dei nemici battuti e la possibilità di equipaggiare armi ed armature di vario tipo, si affiancheranno le caratteristiche più peculiari degli sparatutto con visuale dall’alto. Ecco che, sfruttando la combinazione mouse e tastiera, dovremmo proprio con il primo puntare effettivamente l’avversario sia che lo si attacchi con armi a distanza, sia che si opti per un approccio diretto con armi in mischia oppure uno più guardingo utilizzando diversi tipi di abilità. Un sistema di combattimento di già piuttosto ben calibrato ed arduo, mutuato visibilmente da Battlerite, che premierà più la strategia e il posizionamento che lo spam inconsulto di abilità. Ma come ben presto noteremo, la gran parte del bottino ottenibile dalle nostre esplorazioni, si tradurrà effettivamente nella raccolta di risorse utili per la costruzione e lo sviluppo progressivo del nostro campo base. Qui V Rising muta aspetto, avvicinandosi moltissimo a quanto già visto in titoli come Rust: dovremo quindi scegliere un area specifica della mappa, strategicamente difendibile, da circondare con forti mura e da riempire con tutta una serie di edifici utili per la lavorazione e la costruzione di oggetti e risorse via via più avanzate. Naturalmente le due anime del gioco, ovvero l’esplorazione e la costruzione, saranno parimenti fondamentali nell’intreccio meccanico e ludico del gioco: ed è qui che va sottolineato il primo plauso agli sviluppatori che, nonostante non abbiano rivoluzionato una formula di già inaugurata tempo addietro dai primissimi survival (almeno per il momento), hanno qui ben intrecciato l’animo dei giochi di sopravvivenza e di quelli d’azione isometrici, al contempo dosando in modo piuttosto oculato anche il dinamismo classico dei titoli in stile Hotline Miami con dei più classici elementi ruolistici.

L’ottimo lavoro profuso dai developer, si nota anche nel più concreto andazzo ludico: sin dai primi istanti, a guidarci nella scoperta delle varie meccaniche che caratterizzano il gioco, ci saranno una serie di missioni da portare a compimento. Esse andranno dal semplice abbattimento di alberi per l’accumulo di legna, allo sblocco e successiva interazione con uno specifico edificio. Naturalmente, non tutto ci sarà servito su un piatto d’argento: molte risorse andranno localizzate con intensive sessioni di esplorazione, mentre determinate ricette per la costruzione di oggetti o lo sblocco di fondamentali edifici di produzione, avverrà con l’abbattimento di specifici boss che saranno scovabili seguendo una scia di di sangue percepita dal nostro alter ego vampiresco. Parlando di quest’ultimi, i boss saranno sempre tendenzialmente complicati da gestire, ma la loro difficoltà di approccio sarà calmierata parzialmente nel caso in cui optassimo per giocare online con degli amici. Battere i “big cheese”, in aggiunta, ci consentirà anche di accedere a tutta una serie di abilità, divise fra scuole di “pensiero” diverse, che sul campo di battaglia faranno davvero la differenza. Avremo a disposizione, nel concreto, due abilità attive di attacco da utilizzare, una di movimento e un’abilità speciale in grado da sola di cambiare le sorti di una battaglia. Al momento, non vi sarà una grandissima varietà di skill e la gran parte saranno sostanzialmente interpretabili come abilità da lancio, in alcuni casi con effetti secondari legati al tipo di skill (ad esempio, di ghiaccio, illusoria ecc.). Non è solo offesa: vi saranno comunque sia anche specifiche abilità in grado di creare degli scudi protettivi o di indurci in uno stato di rabbia a ad aumentare la nostra capacità offensiva, quindi votate più al “supporto”. Non solo le difficoltà di reperimento delle risorse, non solo il cruccio di dover abbattere potenti nemici: nel titolo dovremmo fare altresì i conti con tutta una serie di meccaniche sapientemente inserite dagli sviluppatori e che avranno un notevole impatto nella complessiva economia del gioco. Ad esempio, vi sarà l’alternanza giorno-notte e, come tradizione ci insegna, la luce del sole ci brucerà in pochi istanti se resteremo ad essa troppo esposti. Ma non finisce qui: nelle fasi più avanzate di gioco, ad esempio, quando ci avventureremo nei territori umani, molti degli accampamenti dei villaggi saranno colmi di vere e proprie trappole per il nostro vampiro, come ad esempio cespugli di aglio oppure reliquie sacre in grado di danneggiarci il pesantemente e in poco tempo. Aggiunte “stilose” e che rendono l’esplorazione e, con essa, lo sblocco di pozioni per la resistenza, ancora più “urgenti”.

L’esperienza del titolo si concretizzerà in diversi modi visto che avremo diverse opportunità diverse di gioco: potremmo valutare l’esperienza in singolo, oppure tentare la sorte in uno dei tanti server ufficiali e privati disponibili sin dal giorno del lancio. Optando per il gaming on-line, avremo la facoltà di scegliere tra server esclusivamente PvE oppure contesti competitivi addirittura full-loot, dove si perderà tutto l’ inventario nel caso in cui sì dovesse essere abbattuti. Dunque, nonostante V Rising sia formalmente in accesso anticipato, nella effettività delle cose il gioco è di già sufficientemente profondo per essere considerato un titolo compiuto. Ovviamente, nonostante l’astuta variazione sul tema della classica formula dei titoli survivor creata dagli sviluppatori, il gioco ha ovviamente le sue pecche: al momento, ad esempio non vi sarà una grande varietà di armi, equipaggiamento e abilità. In aggiunta, il gioco ha degli evidenti limiti di equilibratura di abilità offensive e difensive, con alcune soluzioni che saranno nettamente superiori alle altre. Ad esempio, le armi a distanza risulteranno essere un must specialmente per quanto concerne l’abbattimento dei boss, quasi tutti in grado di scatenare un quantitativo spropositato di danni se rapportate al livello del giocatore nelle loro immediate vicinanze. In aggiunta, nonostante una solida componente ruolistica, la personalizzazione degli equipaggiamenti e la loro intrinseca varietà sarà molto limitata, parallelamente riducendo all’osso le opportunità ruolistiche accessibili. E naturalmente, nonostante piuttosto vasto e impegnativo cronologicamente parlando, l’andazzo ludico del gioco sarà dettato da un’agenda limitata semplicemente all’abbattimento dei boss utili per sbloccare edifici al contempo necessari per progredire e per completare le missioni segnalateci dal gioco. V Rising è sicuramente interessante e divertente ma avrà, come tanti altri esponenti del settore, da affrontare la sfida più ostica: limitare la ripetitività del suo gameplay e cercare, con soluzioni originali, di renderlo il più possibile personale per distanziarsi e differenziarsi. Detto ciò, per completare V Rising serviranno decine e decine di ore, specialmente se si opterà per giocare on-line in modo competitivo: l’obiettivo finale del gioco è l’ottenimento di alcuni artefatti difesi da potentissimi world boss e che doneranno netti potenziamenti ai loro possessori. Ve ne saranno in totale quattro e possederli tutti ci renderà il vampiro supremo nel server, denominato Dracula. Nonostante la meccanica sia interessante e sproni alla competizione, ottenere uno Shard non sarà complicatissimo e al contempo esso donerà un vantaggio netto rispetto ai giocatori normali. Se si pensa che penetrare le basi nemiche non sarà esattamente semplice o immediato, sia meccanicamente che a livello di prerequisiti di risorse ed equipaggiamenti necessari, emerge in modo chiaro che la meccanica sia un po’ sbilanciata verso coloro che investiranno tantissimo tempo nel gioco in pochi giorni, “rushando” per arrivare per primi alle fasi finali del gioco.

In ultima istanza, da un punto di vista tecnico il lavoro profuso dagli sviluppatori è di altissimo livello nonostante il titolo sia in formalmente in Early Access: l’ottimizzazione è di già di buon livello e potenziata da una buona selezione di opzioni grafiche. V Rising e altresì già vastamente scalabile è adatto a quasi tutte le macchine da gioco, anche alcune piuttosto vetuste. In generale, tranne qualche piccolo bug relativo principalmente alla compenetrazione poligonale e allo sporadico blocco dei modelli poligonali in alcuni elementi dello scenario, il gioco sarà sostanzialmente pulito e di già maturo per essere considerato, in base allo standard odierno, un gioco completo. Sono da segnalare, per dovere di cronaca, alcuni sporadici rallentamenti del gioco che alle volte occorreranno in fasi abbastanza intense di combattimento e con la contemporanea presenza di più elementi a schermo. Per quanto invece concerne il lato più squisitamente artistico, il gioco è stato ben congegnato: ad uno stile grafico cartoon non troppo lontano dai lidi di World of Warcraft, sono stati adattati ambienti naturali rigogliosi e dettagliati, seppur concettualmente ripetitivi (d’altronde, la stra-grande maggioranza della mappa sarà composta da un’enorme foresta). A livello visivo, il climax è sicuramente raggiunto dagli edifici, i quali non saranno tantissimi di numero ma comunque ben realizzati e che mescoleranno con una certa naturalezza diverse “anime”, dalle forge ai candelabri, tutte coerentemente interpretato con il tema gotico centrale del gioco. Un plauso va anche dedicato al comparto audio, nulla di epocale ma curato il giusto e coerente con le tematiche decadenti e sanguinolente tipiche del mondo dei vampiri.

Concludendo…

È probabilmente affettato parlare di capolavoro, ma V Rising è sicuramente uno dei migliori survival sulla piazza: nonostante sia in accesso anticipato, il suo gameplay è di già piuttosto strutturato e profondo, unendo in modo deciso e fluido più generi diversi di gioco. La possibilità di dedicarsi al gioco on-line è un’aggiunta di pregio e che fa la differenza in modo netto rispetto a tanti altri rappresentanti del settore che, spesso e volentieri, si sono presentati al day-one come un esperienza in singolo (e nemmeno troppo ben realizzata) e solo dopo tanti anni di sviluppo, in alcuni casi, hanno ampliato i loro orizzonti anche al multigiocatore on-line. V Rising, come già specificato, ha dei limiti ma nulla che non possa essere calmierato da una road-map intensiva e ben congegnata: sicuramente, il titolo è uno dei più promettenti del settore e le sue enormi vendite nei primissimi giorni dal lancio ne attestano l’indubbia qualità. Cosa resta da dire? Che a meno di una vera apocalisse, è impossibile che il titolo non arrivi almeno sul podio dei migliori survival attualmente disponibili sul mercato.

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