Mi perdonino gli immensi Lillo e Greg se principio questo articolo, un po’ complottista (ebbene sottolinearlo subito) e un po’ no, citando in modo improprio il loro altrettanto gigantesco spettacolo teatrale Il mistero dell’assassino misterioso. Un’opera tragicomica maxima, a mio modesto avviso, che condivide con il tema centrale che qui tenteremo di snocciolare non solamente un titolo convenientemente ironico. Ma, al contempo, così come nello spettacolo del “mostruoso” duo un gruppo teatrale, al sentirsi male di uno degli attori, improvvisa un ripiego del momento “ingaggiando” un “bibitaro” del teatro (Lillo!) al suo posto, allo stesso tempo “improvvisazione” e ripiego potrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere i temi portanti della vicenda legata a The Day Before, gioco ultra “wishlistato” (mi perdoni anche il Sommo) su Steam e rinviato di quasi un anno a poco meno di un mese dal lancio. Un rinvio sin troppo prevedibile per una parte dell’utenza («gli sviluppatori erano “scomparsi dai radar” da mesi») per certi versi ma che, comunque sia, non appena annunciato (in un modo per certi versi altisonante, quasi fosse una “buona novella”) ha scatenato l’ira funesta di tanti utenti, oltre che ilarità e domande al limitare del complottismo, tra thread di fuoco su Reddit e video al vetriolo su YouTube.
Il motivo del rinvio? Uno switch “improvviso” di motore grafico. Ma la motivazione non ha affatto convinto tanti fan del gioco che, al contrario, invece di “accontentarsi” della spiegazione ufficiale, hanno lasciato sfogo alla fantasia producendo tutta una serie di “teorie” simil-cospiratorie per svelare la “verità” sul delay.
Ma andiamo con ordine…
Il giorno prima… del rinvio
Per chi non lo conoscesse, The Day Before è uno sparatutto in terza persona multigiocatore online, molto vicino concettualmente a The Division ma con l’aggiunta (non da poco!) non solo di una classicissima apocalisse zombie, ma con essa anche tutta una serie di peculiarità relative alla sopravvivenza in un ambiente impossibile. Nella manciata di video rilasciati dagli sviluppatori, la carne sul fuoco “annusata” sembrava davvero tanta: atmosfera di livello, sistema di combattimento impegnativo, meccaniche sociali e multigiocatore tese ad un survival “ansiogeno”. Il tutto fuso all’interno di un mondo di gioco all’apparenza variegato e che ben sembrava rendere l’idea di apocalisse urbana e non (visto che, in teoria, il gioco prevedeva anche alcuni “biomi” extra-cittadini). In sostanza, sulla carta il titolo ha attirato quasi immediatamente l’attenzione generale della (vasta) fetta di utenza interessata al topic shooter+apocalisse zombie. Ma… c’è un però [cit.]: Fntastic e MYTONA, rispettivamente sviluppatore ed editore del gioco, dopo un trionfale annuncio avvenuto con un breve ma intenso video pubblicato nel gennaio del 2021, hanno lentamente iniziato a centellinare le informazioni.
Di lì, un altro paio di video gameplay, più lunghi e questa volta incentrati più specificamente sulle interazioni social e sulle possibilità esplorative, hanno infervorato ancor di più l’utenza, che ha reso il gioco il più desiderato di Steam, sovrastando addirittura titoloni attesissimi come Starfield, Stalker 2 e Vampire Bloodlines 2 (anch’essi, “gemelli del destino” con The Day Before, ovvero tutti rinviati). Fast forward ad alcuni giorni fa: d’improvviso, la data ufficiale di lancio del gioco, da mesi fissata al prossimo 21 giugno, viene disattesa. Infatti, con un messaggio apparso sui canali ufficiali social del gioco, sviluppatore ed editore hanno annunciato con “piacevolezza” il passaggio al motore grafico Unreal Engine 5, saltando quindi a piè pari dalla quarta versione sin lì utilizzata. E, pillola amarissima a piè di pagina, uno striminzito e inspiegabilmente “freddo” messaggio in cui annunciavano, a circa un mese e mezzo dal rilascio, che il titolo sarebbe stato rinviato sino al primo marzo 2023. Il tutto, dopo circa 5 mesi di “assenza” dai radar degli sviluppatori. Una “doccia fredda” terribile, inspiegabile e improvvisa per alcuni ma… non per tutti.
Il gioco… che non c’è?
Facciamo un passettino indietro e poniamoci una domanda: il rinvio era davvero così imprevedibile? Basta dare uno sguardo alle discussioni inerenti il gioco sulla sua pagina Steam e su Reddit, per capire che da mesi il titolo è al centro di diverse “teorie cospiratorie”, al limitare del complottismo. Alla base di queste “teorie”, vi sarebbero diversi “indizi” che secondo gli utenti avrebbero di già, da tempo, indicato il rinvio come inevitabile. Come, ad esempio, un certo e prolungato silenzio relativamente allo stato di programmazione generale del titolo, nonostante il “pressing” costante dei fan, oltre che una certa carenza di informazioni maggiormente dettagliate (d’altronde, in circa un anno e mezzo, i video gameplay disponibili sono davvero pochi rispetto al “mare” di assett pubblicitari che solitamente precedono la pubblicazione di un videogame attesissimo). In aggiunta, a far infervorare una fetta dell’utenza, è anche l’intrinseca “stranezza” nelle tempistiche di rinvio: prendendo come esempio il caso di Cyberpunk (naturalmente, v’è una differenza di budget e forza lavoro notevole in questo frangente), il gioco venne rinviato di circa un paio di mesi per permettere una miglior pulizia generale (cosa che, come sappiamo, non è esattamente andata a buon fine).
Un rinvio tutto sommato temporalmente canonico e divenuto quasi standard nel settore dei Tripla A. Ma dieci mesi circa ad un “passo” dalla pubblicazione? Lì è tutta un’altra storia ed è impossibile non pensare che il titolo, quanto meno, sia in uno stadio ancora embrionale dello sviluppo e che la data di pubblicazione sia stata “ottimisticamente” annunciata. Ma la controversa situazione, oltre che una profonda delusione, ha nei fatti scatenato una serie di “quesiti” dalla difficile risposta che diversi fan si sono posti: il rinvio “estremo” per il passaggio ad un nuovo motore grafico, utile teoricamente per “potenziare” ed espandere determinate caratteristiche del gioco, era davvero necessario ad un mese e mezzo dal lancio? Soprattutto, considerando la retrocompatibilità dell’Unreal Engine 5 con la precedente versione del motore grafico, sottolineata sin dagli “albori” da Epic per sottolineare un più semplice passaggio al nuovo “sandbox” computazionale rispetto al passato, il gioco non avrebbe potuto esser pubblicato in accesso anticipato, formula ormai standard e rodata su Steam, ed espanso nei mesi successivi? Tanto più che, eventualmente, il cambio in corsa di motore grafico, non sarebbe stato eventualmente una novità o un qualcosa di impossibile: basta citare l’esempio calzante di Rust, titolo indipendente e sicuramente molto meno atteso agli inizi rispetto a The Day Before, che traslò verso lo Unity Engine durante la sua fase di accesso anticipato, con un semplice annuncio ed un mero download per gli utenti.
E ancora: nella fattispecie, il passaggio ad un nuovo motore grafico, che vantaggi “critici” e immediati avrebbe potuto portare al gioco e tali da optare per un rinvio di circa un anno a poco più di un mese dal lancio? Anche perché, spulciando su internet, le differenze tra i due motori grafici ci sono eccome e puntano non solo sulla complessiva qualità degli assett “spendibili” ma anche sull’utilizzo più “ragionato” delle risorse e sulla complessiva velocità di accesso e caricamento dei componenti in cui un gioco è strutturato. Ma probabilmente, nulla di tutto ciò avrebbe oggi cambiato radicalmente l’essenza stessa di un gioco teoricamente prossimo alla sua pubblicazione e, ancora una volta teoricamente, in uno stato avanzatissimo di sviluppo ed ottimizzazione. Ancora meglio: le notevoli migliorie che Unreal Engine 5 potrà aggiungere al gioco con un anno circa di sviluppo in più, non rendono però direttamente ingiocabile un titolo pienamente sviluppato con la sua precedente versione (al momento, per la cronaca, tra i motori più utilizzati per la produzione di giochi attualmente disponibili sul mercato). Anche perché, qualitativamente parlando, quanto sin qui mostrato nei video gameplay rilasciati dall’annuncio di The Day Before, ha evidenziato un gioco di già “convincente” e all’apparenza sufficientemente “pronto”, sia per quanto concerne la qualità estetica che la complessiva fisica di gioco (naturalmente, i contenuti erano ancora a grandi linee un “mistero”). E poi, l’abbiamo già detto: non si sarebbero potuto inserire le supposte migliorie derivanti dall’Unreal Engine 5 in un successivo update, un po’ come ha funzionato per le versione “next gen” di Cyberpunk 2077 o per i giochi “cross generation” su console? Anche perché, nei fatti, sono circa dieci mesi di sviluppo in più, il che solitamente comporta, almeno sulla carta, un notevole dispendio di risorse aggiuntive (oltre che il dover subire il canonico “backlash” furente dei fan).
Le “teorie”
Ovviamente, una fetta d’utenza (spinta anche da un certo grado di fantasia, bisogna ammetterlo) non ha atteso l’eventuale risposta degli sviluppatori ai citati e “cocenti” quesiti (risposta che, comunque sia, al momento non sembra esser ancora stata data in modo esaustivo). Come spesso accade sull’internet, l’immaginazione ha galoppato molto velocemente e, in un lampo, i verdi prati del “complottismo” (e “gombloddismo”) sono stati percorsi e consumati da decine e decine di thread. E le teorie sono le più disparate: c’è chi sostiene che il gioco non esista affatto e che, in realtà, i video gameplay mostrati siano solo tech demo utili per “far casino” e attirare l’attenzione (?) su di un altro gioco di Fntastic, Propnight, il quale al momento ha una valutazione solo “nella media” su Steam. Altri invece, hanno puntato i loro 2 centesimi sull’ipotesi che vede i gameplay come “scriptati” e nulla più che elaborati “sondaggi marketing” aventi lo scopo di “indagare” sull’interesse che l’eventuale gioco avrebbe potuto innescare, prima di far partire l’effettivo sviluppo: in parole povere, scene prestabilite e montate ad arte per vedere se il titolo poteva piacere o meno, prima di mettersi “seriamente” a lavoro.
C’è chi invece, probabilmente con più concretezza, sostiene che lo sviluppo abbia subito notevoli ritardi per fattori come la guerra o come la “struttura organizzativa” dello sviluppatore (Fntastic ha sede in Singapore ma si avvale principalmente di collaborazioni professionali “in remoto”) e che lo switch di motore grafico sia, a tutti gli effetti, la dimostrazione che il titolo sia ancora in uno stato alpha e, sostanzialmente, ben lontano dalla sua completezza. Ed è comodo fare l’esempio di Ashes of Creation, attesissimo MMO attualmente in alpha e che proprio recentemente ha annunciato lo switch verso Unreal Engine 5. Ma il paragone, utile ai fini della “teoria”, comunque ha delle falle: Ashes of Creation è ben lungi dal rilascio, The Day Before era praticamente in fase “gold”. C’è chi addirittura ha parlato di “scam”, traducibile con un altisonante “truffa”, il che però è fuori d’ogni logica (visto che, a tutti gli effetti, nessun utente ha speso un centesimo per The Day Before). Teorie e ipotesi tutte da verificare: ciò che, però, resta concretamente agli atti, è un modo di relazionarsi con i fan probabilmente un po’ troppo lascivo e disinteressato: tanto hype (si è parlato addirittura di “rivoluzione” del genere), poche informazioni diffuse e sin troppo silenzio, rotto solo dopo mesi con un messaggio “agrodolce” e dai toni quasi entusiastici in cui si annunciava un ritardo di quasi un anno con motivazioni dal retrogusto un po’ “artificioso”. Insomma, non esattamente un fulgido esempio di “public relations”: non ci resta che attendere il primo marzo 2023 per conoscere la “verità”.