La storia dietro lo sviluppo di The Forgotten City, oggetto della nostra odierna disamina, è sicuramente molto interessante. Nata come quest scaricabile per il celebre RPG di Bethesda, The Elder Scrolls V: Skyrim, dalla mente di tre brillanti sviluppatori, divenne subito uno tra i contenuti più scaricati su PC, diventando la prima mod a vincere il rinomato Writer’s Guild Award. Il successo della mod, spinse i tre ragazzi a fondare un vero e proprio team di sviluppo – chiamato Modern Storyteller – e iniziare a “trasformare” la loro creazione in un vero e proprio titolo standalone, staccandolo completamente dalle limitazioni imposte dal Creation Kit di Bethesda.
Quattro anni di sviluppo e siamo finalmente giunti alla fatidica data di rilascio. Dopo aver ricevuto dal publisher una chiave in versione PC, abbiamo provato, dall’inizio alla fine, The Forgotten City e siamo quindi pronti a fornirvi il nostro consueto responso finale.
Buona lettura!
The many shall suffer from the sins of the one
Risvegliati sulle rive del Tevere da una misteriosa figura femminile, che risponderà al nome di “Karen”, cercheremo fin da subito di far luce sul nostro passato scoprendo, ben presto, di soffrire di una sorta di amnesia, che ci impedirà di ricordare gli eventi antecedenti al nostro salvataggio.
Come siamo finiti quasi annegati sulle rive del Tevere?
Dopo un primo dialogo con la ragazza, responsabile del nostro salvataggio, scopriremo che alle nostre spalle la presenza di una vecchia rovina romana. La ragazza, in realtà, si trovava lì per caso, in attesa di qualcuno da mandare all’interno delle rovine in cerca di un’altra persona, un certo Al. Tramite le risposte date alla ragazza durante il dialogo iniziale, andremo a definire “la scheda” del nostro personaggio, di certo semplicistica, ma che avrà un certo peso nei dialoghi nelle fasi successive dell’avventura.
Ripresi i sensi, inizieremo ad avventurarci nella misteriosa rovina romana, scoprendo ben presto il cadavere impiccato di Al, con tanto di nota scritta atta a testimoniare il suo “fallimento”. Continuando la nostra discesa nelle rovine, scopriremo ben presto la missione e la scoperta di Al: all’interno delle rovine è infatti presente un misterioso portale che, una volta attraversato, ci porterà indietro nel tempo di oltre duemila anni. Le rovine, prima decadenti, iniziano ora ad assumere una struttura più definita: una città romana scavata all’interno di una montagna.
Arrivati alla “città dimenticata” inizierà quindi il gioco vero e proprio. Parlando con gli abitanti del posto scopriremo ben presto che questa apparente e idilliaca civiltà “vive” nella paura. All’interno della cittadina non vi sono leggi, ma tutti sono tenuti a rispettare la sola e unica “Golden Rule”, la regola d’oro. Ogni “reato” o atto di malvagità compiuto all’interno della cittadina, scatenerà una vendetta da parte di una, non identificabile, entità superiore, provocando la trasformazione in statue d’oro di tutti gli abitanti del luogo.
Ma quale sarà il nostro compito all’interno della città dimenticata? Scoprire il segreto dietro alle origine della città, prevenire la “rottura” della Golden Rule e, ovviamente, tornare nel presente, possibilmente interi.
Svelarvi ulteriori dettagli della trama di The Forgotten City potrebbe seriamente compromettere la vostra avventura e, pertanto, ci teniamo a fermarci anzitempo, evitando di togliere il velo da alcune succulenti sorprese sul fronte narrativo. Detto questo, ci teniamo ad elogiare l’estrema complessità e qualità della scrittura della produzione targata Modern Storyteller che, nonostante una longevità non eccessiva (ci muoviamo intorno alle 6/7 ore di gioco), propone comunque finali multipli a seconda di come ci “muoveremo” all’interno della città dimenticata, andando quindi ad influire positivamente sul fronte rigiocabilità.
Un arco e la parola: le nostre armi all’interno della città dimenticata
Lato gameplay, The Forgotten City si configura come un’avventura in prima persona, “ereditando” molti aspetti dalla sua precedente esperienza sull’engine di Skyrim.
A partire dai dialoghi a scelta multipla, la “parola” sarà la nostra principale arma all’interno di The Forgotten City: fin dalle prime battute di gioco, infatti, saremo tenuti a conoscere l’intero cast di personaggi che popola la città, curiosando sulle loro origini, motivazioni e, perché no, relazioni con gli altri abitanti. In base alle informazioni carpite dai dialoghi, popoleremo il nostro quest journal e solamente esplorando ogni anfratto della mappa di gioco, potremo procedere al meglio nella nostra avventura. Essendo un titolo perlopiù “dialogato”, ci teniamo a segnalare la mancanza della lingua italiana, che potrebbe rappresentare un limite per i poco affini agli altri “idiomi”.
Non mancheranno anche alcune sezioni “action”, limitate al solo uso dell’arco, che, seppur capaci di regalare un minimo di varietà in più al gameplay del titolo, risultano forse un po’ troppo macchinose e limitate.
The Forgotten City, ci teniamo a segnalarlo, è un titolo sviluppato da sole tre persone e il fatto che siano comunque riusciti a regalare un risultato grafico quantomeno soddisfacente, è di per sé un mezzo miracolo. Il gioco, a differenza della mod, poggia le sue basi sul solido Unreal Engine 4, capace di offrire una mole di dettagli di tutto rispetto, specialmente per quanto concerne l’ambientazione. Un po’ meno riusciti i modelli dei personaggi, ben diversificati ma poco “credibili” sul fronte delle animazioni, facciali e non.
Il doppiaggio in lingua inglese, affidato ad un team di professionisti, è molto buono, così come la scelta musicale, all’altezza della situazione.
Concludendo…
The Forgotten City è, ufficialmente, la sorpresa di questa estate 2021. Nato come mod di Skyrim, il titolo di Modern Storyteller ha compiuto passi da giganti, diventando un gioco fatto e finito interamente standalone. Solo per l’originalità della narrativa e le interessanti meccaniche che derivano da essa, meriterebbe di essere provato, senza contare il prezzo competitivo con cui è possibile acquistarlo sui vari store digitali – PC e console.
Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Intel Core i7-8700k
RAM: 16 GB DDR4