Il concetto di divinità è una complessa metafora dello sviluppo socio-culturale e tecnologico della società degli uomini. Dapprima motore del mondo e spiegazione “razionale” delle cose, anche a causa di un inevitabile processo di secolarizzazione che, in modo più o meno omogeneo, ha nel corso del tempo “oscurato” tutti i culti religiosi, oggigiorno è nulla più che una scelta personale e una valida bussola, a tratti, morale per tentare d’interpretare il mondo circostante. Nel mentre, ovviamente, è impossibile riassumere in poche righe il concetto di divino che ha pervaso, per millenni, l’arte e la scienza umane, possiamo sicuramente dire che nella tradizione folkloristica religiosa, esistono dei buoni e dei malvagi. Ecco, nel caso di Gods Will Fall, titolo sviluppato da Clever Beans ed edito da Deep Silver, il divino è sinonimo di malvagità. E, un po’ come accade nella saga di God of War, toccherà a dei semplici umani liberare il mondo dalle ciniche e malvagie presenze.

Ma, andiamo con ordine…

Dio è morto… magari!

God Will Fall è un gioco d’azione di stampo ruolistico, con visuale isometrica, che rientra nel sotto-genere dei “dungeon crawler”, ovvero quei titoli che ci portano ad esplorare sotterranei di varia natura e specie, alla ricerca di equipaggiamento via via migliore. Ma, oltre ad avvicinarsi al citato genere, Gods Will Fall sarà pesantemente caratterizzato anche da peculiarità in stile roguelike, quindi con la morte del personaggio che sarà “definitiva”. Con le dovute riserve, il titolo di Clever Beans si propone al grande pubblico con caratteristiche che ricalcano, in modo “ossequioso”, gli standard inaugurati decenni fa con Diablo, seppur ci aggiunga qualcosa di suo. Come già anticipato in incipit, in Gods Will Fall avremo l’arduo compito di abbattere dei malvagi. L’atroce dominio divino sull’umanità dura da millenni. Le crudeli e sadiche divinità pretendono cieca venerazione, attraverso un giuramento di lealtà, da parte di ogni uomo, donna e bambino. Chiunque non si pieghi al loro volere va incontro a una morte lenta e spietata. Ed è proprio, in un contesto terribile come questo, che i nostri eroi, membri di un clan celtico sopravvissuti ad un terribile naufragio, dovranno cimentarsi.

In questi “termini” inizierà l’avventura di Gods Will Fall: otto, intrepidi eroi, risvegliatisi su di un’isola caduta sotto il giogo delle divinità che, in modo sostanziale, vogliono combattere per distruggere le divine catene che oberano l’umanità. All’inizio, la nostra squadra di combattenti sarà generata casualmente, così come casuali saranno le statistiche che caratterizzeranno i nostri eroi. Chi veloce e fragile, chi lento e devastante, ogni personaggio avrà caratteristiche specifiche che dovremo ben captare per poter tentare di sopravvivere ai dieci dungeon, che culmineranno con altrettante, terribili divinità. In sostanza, uno dopo l’altro (e quindi, una morte dopo l’altra), invieremo i combattenti all’interno dei citati sotterranei, liberamente accessibili sin dall’inizio, a fronteggiare dapprima gli sgherri, passando per le entità più potenti e culminando, come detto, infine con gli dei che governano quel particolare reame. Una prima caratteristica peculiare del titolo, è rappresentata dal fatto che i complessivi punti ferita dei boss saranno ben visibili sin dall’inizio del livello. Uccidendo nemici che si frapporranno alla nostra guerra santa, oppure distruggendo determinate sezioni dei livelli, infliggeremo pesanti danni alle divinità, depotenziandole in vista dello scontro finale. Come detto, il gioco offrirà caratteristiche simili ai rappresentanti del genere roguelike, seppur anche in questo frangente, gli sviluppatori ci hanno messo del loro: infatti, dopo ogni sconfitta, l’eroe sopraffatto rimarrà in trappola all’interno del dungeon. Sarà quindi nostra premura scegliere un altro guerriero tra quelli rimanenti per provare a sconfiggere la divinità e riottenere quindi gli eroi caduti. Naturalmente, otto sconfitte si tradurrà in un game over e nella “rigenerazione” del clan da zero.

Un po’ Diablo, un po’ Dark Souls

La prima caratteristica fondante, sarà ovviamente quella relativa ai sotterranei che dovremo esplorare, i quali non saranno casualmente generati ma offriranno una conformazione “fissa”. Lo stesso dicasi delle divinità che ci accingeremo ad abbattere, le quali saranno sempre le stesse seppur, ad ogni “corsa”, si presenteranno con delle statistiche differenti.
Una volta addentratici nel dungeon, non potremo più tornare indietro a meno che della prematura dipartita del nostro alter ego, oppure della divinità che tentiamo di abbattere. Perciò, ogni “entrata” andrà valutata cautamente, in relazione anche alle abilità specifiche del combattente prescelto. Gods Will Fall non è un gioco semplice ed esaurire le possibilità (tradotto, veder morire tutti i propri eroi) è cosa piuttosto comune e facile. Ma, pad alla mano, dopo aver fatto vibrare i primissimi fendenti in aria, ci accorgeremo di come l’impostazione meccanica del gioco non sia, concettualmente parlando, lontanissima da quella di un Souls-like. I movimenti del personaggio saranno, come nel citato genere, lenti e “macchinosi”, senza contare che gli attacchi, sia lenti che veloci, avranno tempistiche specifiche e “immodificabili”. Ecco perché, in sintesi, buttarsi a capofitto in uno scontro, pensando di cavarsela unicamente premendo “casualmente” alcuni tasti, si tramuterà molto velocemente nella dipartita del nostro eroe. Avremo anche la possibilità di schivare gli attacchi o di pararli, con il giusto tempismo. In aggiunta, concatenando una serie di attacchi, avremo modo di riempire una barra chiamata “Sete di Sangue” che, in modo sostanziale, si tradurrà nell’attivazione di una abilità speciale che, oltre a “spaventare” i nemici, ricaricherà la nostra barra d’energia. Naturalmente, avremo modo di armare i nostri alter ego con una piuttosto vasta selezione di equipaggiamento, tra lance, mazze ed asce, oltre al mero potenziamento delle statistiche ottenuto via via con l’avanzare del nostro “piano” deicida. In generale, il feeling d’impatto del sistema di combattimento restituirà un sapore forse un po’ troppo semplicistico, visto che ci ritroveremo sostanzialmente ad usare sempre gli stessi tasti, oltre che una certa “latenza” di risposta, in alcuni frangenti eccessivamente lenta. Detto ciò, gli scontri saranno quasi sempre sufficientemente interessanti e complicati e, quasi mai, ci indurranno all’affrontarli con “sufficienza”.

Un’altra caratteristica particolare del gioco, saranno le “relazioni” che intercorreranno fra i vari combattenti: ad esempio, potremo scoprire che fra due eroi specifici esiste una connessione di sangue e che, nel caso dovesse uno dei due esser sconfitto, l’altro svilupperebbe la necessità di andare alla ricerca del suo consanguineo. Oltre a piacevoli sviluppi di trama, che in generale non sarà, nonostante le intriganti premesse, particolarmente profonda, la questione potrebbe tradursi specificatamente in un bonus (o un malus, in alcuni casi, quando ad esempio uno degli eroi tremerà al cospetto di una divinità di cui ha “paura”) che graverà sulla testa dell’eroe prescelto in relazione al dungeon che decideremo di affrontare. In generale, Gods Will Fall offrirà un gameplay strutturalmente pregevole ed interessante, che però non sarà privo di alcuni nei (tra questi, taluni “opinabili”). Il primo, naturalmente, è la difficoltà, piuttosto elevata soprattutto all’inizio: infatti, la sensazione è che, nelle battute iniziali, il gioco non “progredisca” proprio per la notevole difficoltà di completare i dungeon. In più, data la natura casuale della creazione dei personaggi, potremo ad esempio imbatterci in una “cucciolata” sfortunata dove una buona fetta degli eroi potrebbero non adattarsi al nostro stile di gioco. Ciò, naturalmente, si tradurrebbe, nell’ipotesi in cui si verificasse, in una run difficile e dispendiosa a livello di tempo. E questo sarà ben chiaro quando, specialmente nelle boss battle, ci troveremo a ritentare d’abbattere una divinità ogni 20/30 minuti, calcolando che una volta morti dovremo reiniziare da capo il dungeon. A questo, naturalmente, si aggiunga un certo palpabile disequilibrio tra le varie combinazioni di equipaggiamento e di abilità, che sembrano favorire visibilmente personaggi agili e veloci, rispetto a quelli lenti seppur pesantemente corazzati.

Tecnicamente

Artisticamente e tecnicamente parlando, Gods Will Fall è una buona produzione seppur, anche in questo frangente, non esente da alcuni “spigoli”. Il design complessivo è sicuramente pregevole e piuttosto originale, mescolando i tipici canoni immaginifici del genere ad uno stile personale e vicinissimo, ma non troppo, ai “dogmi” dell’animazione cartoon. In definitiva, un colpo d’occhio riuscito, impreziosito da una più che egregia caratterizzazione dei nemici e degli ambienti, mai troppo simili tra di loro. Seppur, in generale, la sensazione è di un gioco “imbellettato” in modo mirato ma che, a fatica, riesce a nascondere un’estetica non esattamente modernissima. Da un punto di vista specificatamente tecnico, la versione testata del gioco, quella Xbox, non ha mostrato particolari problematiche se non qualche sporadico rallentamento e alcune “spruzzate” di texture, specialmente ambientali, qualitativamente meno “apprezzabili”.

Comunque sia, l’atmosfera complessiva che traspare dal titolo di Clever Beans, è sicuramente pregevole e intrigante: anche il complessivo comparto audio, sia a livello di effettistica che per quanto concerne le armonie musicali presenti, sarà ben realizzato e strutturato in modo da accompagnare, in modo coerente non solo all’azione ma anche all’ambientazione, le peripezie dei nostri impavidi eroi.

Concludendo…

Gods Will Fall è un “potente” what if: un gioco dalle idee originali, dalle ambizioni notevoli. Nonostante una carrellata notevole di ottime idee, esse, procedendo innanzi nel gioco, sterzano un po’ dalla bontà iniziale, cadendo in alcune “trappole” disseminate lungo la via. In generale, la mescolanza Diablo/Dark Souls, con una spruzzata di roguelike, è egregiamente amalgamata, seppur a volte semplificata o in altri casi non perfettamente inserita. In generale, il titolo è sicuramente divertente e da provare, se si è amanti del settore, ma attendendosi un gioco sicuramente particolare ma dagli ampi e “acuminati” spigoli.

CI PIACE
  • Un po’ Diablo, un po’ Dark Souls
  • Artisticamente pregevole
  • Gameplay interessante e con trovate personali…
NON CI PIACE
  • …seppur non privo di difetti
  • Combat system imperfetto
  • Può divenire frustrante
Conclusioni

Gods Will Fall è un titolo dalle ottime premesse, grazie alle diverse – e originali – idee che riesce a mettere su schermo che, però, perdono un po’ di forza dopo le battute iniziali. Resta comunque un ottimo mix tra i classici del genere come Diablo e i souls-like di From Software.

8Cyberludus.com

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