Semplicità d’accesso agli strumenti necessari e facilità di arrivare ad un bacino d’utenza molto grande, hanno reso il mondo dello sviluppo indipendente un “sogno fattibile”. E se ogni tanto emerge qualche perla luminosa dal vasto e affollato panorama indie, capitano piuttosto spesso giochi dalle premesse “assurde” e fantasiose, riprova appunto della completa libertà d’espressione digitale che stiamo vivendo.
Un protagonista “normale”
YIIK: A Postmodern RPG rientra proprio in quest’ultima categoria, trattandosi sostanzialmente di un gioco di ruolo a turni la cui si storia si concentra sulle peripezie di un gruppo di persone all’apparenza “normali”, negli anni ‘90. Il protagonista del gioco è Alex, un neo-laureato in cerca di lavoro, che verrà suo malgrado coinvolto in una storia densa di oscurità ed esseri soprannaturali. In linea generale, l’ambientazione e la sceneggiatura del gioco ben presto prenderanno un inatteso e bizzarro “twist” verso lidi piuttosto surreali e onirici, nonostante una partenza improntata alla normalità. Il gioco è stra-colmo di riferimenti e omaggi che puntano a diversi stereotipi sociali e culturali, quali il nerd, l’hipster ecc, i quali saranno tendenzialmente rappresentati in una versione argutamente “cinica”.
In generale, lo scopo “sotterraneo” del gioco, seguendo anche i continui monologhi interiori del protagonista principale, è quello di parlare di tristezza, depressione e scuro esistenzialismo in un mondo originale e “strano”, fatto di ironia sprezzante, follia surreale e inaspettati momenti di “umanità”. Ciò si traduce in una narrazione ondivaga, un’ambientazione incoerente e spesso sconnessa, inquadrata in una trama con un dinamismo sui generis. Fattori che, di fatto, potrebbero essere non completamente apprezzati da tutti gli utenti.
Il protagonista mostra una buona dose di caratterizzazione anche se tendente ad una certa stereotipicità e standardizzazione tipiche dell’era digitale. Questa lacuna sarà ancora più sentita nei personaggi che accompagneranno il nostro alter-ego nella sua avventura, i quali saranno semplicemente rivisitazioni post-moderne di classici “personaggi-cliché” a cui decadi di fumetti, anime e serie tv ci hanno abituato. Avremo facoltà di reclutare svariati comprimari ad ogni città che raggiungeremo, le quali saranno contenute in una mappa di gioco piuttosto vasta incorniciata in un’esperienza di gioco che si attesterà intorno le 20 ore.
Evoluzione post-moderna dei giochi di ruolo
YIIK: A Postmodern RPG offre un gameplay sostanzialmente fedele ai canoni ludico-ruolistici, con cittadine-hub, dungeon popolati di nemici surreali e, in definitiva, tutto ciò che ci si aspetterebbe da un RPG. Il combattimento, come già preannunciato, utilizzerà un classico sistema a turni in stile JRPG old style coadiuvato da una serie di mini-game correlate alle azioni che decideremo di compiere. I mini giochi saranno tutti incentrati sulla velocità di esecuzione di determinati comandi che appariranno a schermo, il cui preciso rispetto si tradurrà in gioco in un danno superiore.
Nonostante la curiosa premessa teorica, in realtà il sistema non funziona perfettamente e si noterà quasi immediatamente un piccolo “input lag” nella risposta a video di alcuni mini giochi, il quale spesso causerà una non perfetta esecuzione degli stessi. Oltre a piccoli moti di frustrazione, i quali rientreranno subito data la bassissima difficoltà generale del gioco, alle volte la succitata latenza prolungherà oltre il dovuto battaglie dall’esito sostanzialmente scontato, aumentando una sensazione “sotterranea” di un design generale lento e non perfettamente ottimizzato.
Questa sensazione, ad esempio, è riscontrabile anche in altri contesti relativamente connessi al sistema gioco. Ad esempio, i menu’ in battaglia saranno costituiti da lunghi listoni-calderone in cui saranno presenti tutti gli oggetti accumulati, senza distinzioni per tipologia o addirittura per utilizzo in battaglia. Ad esempio, sarà possibile scorgere le armi presenti in inventario, le quali però non potranno essere utilizzate durante gli scontri. Le stesse che, ad esempio, non potranno essere comparate fra loro con degli appositi menù.
Tecnicando
YIIK: A Postmodern RPG offre di base un comparto tecnico più che sufficiente, senza particolare infamia o lode. Nell’esperienza di gioco, sono state riscontrare alcune imperfezioni che hanno per certi versi appesantito il fluire generale (come ad esempio tempi di caricamento abbastanza lunghi quando si entra in edifici o in battaglia). Tutto sommato, la produzione si attesta ad un livello di qualità per certi versi superiore alla media delle produzioni indipendenti.
Un plauso, ad ogni modo, va fatto per il design setting e l’artwork generale, il quale tocca punte di visionaria surrealtà (chi non ha mai voluto prendere a bastonate un cartello stradale?) ed è in generale settato per risultare gradevolmente retrò. Un altro punto segnato a favore è sicuramente il comparto audio, fatto di musiche underground provenienti da talentuosi compositori e da un, per certi versi inatteso, doppiaggio/recitazione vocale di alto livello.
Concludendo…
YIIK: A Postmodern RPG è un rpg piuttosto originale e surreale, con una premessa intrigante e meccaniche sicuramente personali. Nonostante le succitate caratteristiche, alcune scelte di design ed un generale feeling un po’ troppo “onirico”, lo rendono probabilmente adatto ad una nicchia di giocatori in grado anche di apprezzare i continui riferimenti e rifacimenti ad un certo tipo di cultura.