Aziende come 2K, Valve e Blizzard hanno rimosso le loot boxes dai loro titoli in Belgio dopo che, ad aprile, la Belgian Gaming Commission ha dichiarato tale sistema illegale, paragonandolo al gioco d’azzardo. EA, al contrario, non si è lasciata intimorire non effettuatando modifiche in FIFA 18 e a quanto pare la Commissione non l’ha presa bene, avanzando una causa legale contro il colosso statunitense.
A maggio, EA (che non è nuova a scandali del genere, ricordate il caso Star Wars Battlefront II vero?) tramite il suo amministratore delegato, Andrew Wilson, ha respinto le accuse e si è giustificata difendendo il sistema di microtransazioni presente in FIFA 18.
Peter Naessens della Belgian Gaming Commission ha contestato la giustificazione di Wilson condannando soprattutto i livelli di “rarità” che contraddistinguono le carte che i giocatori possono trovare casualmente dopo aver pagato. Se il pubblico ministero di Bruxelles dovesse decidere di andare avanti, il caso potrebbe finire in tribunale. Nel caso in cui l’ufficio si pronunci a favore di EA, la legislazione sul gioco d’azzardo potrebbe subire delle modifiche.