Il 2009 fu l’anno dell’esperimento di Demon’s Souls, ideato da Hidetaka Miyazaki e sviluppato da From Software. Oggi quel nuovo approccio crudo e punitivo ha rivoluzionato il genere degli action rpg moderni grazie alla saga di Dark Souls, la rinomata trilogia con cui From Software ha definitivamente massimizzato le sue idee. Questo nuovo genere videoludico ha fatto sfornare alla compagnia la bellezza di cinque giochi, tra cui il già citato Demon’s Souls e lo splendido Bloodborne, tutti caratterizzati da universi complessi, ricchi di storie fra le righe e un gameplay capace di far impallidire il più hardcore dei gamer.
È però con il più recente Dark Souls 3 che Miyazaki ha deciso di chiudere il suo ciclo dark fantasy, che oggi ci saluta definitivamente col secondo e ultimo DLC a esso dedicato. Il primo DLC, Ashes of Ariandel, non ci aveva pienamente convinti principalmente per la sua durata piuttosto esigua (se rapportata agli altri DLC della saga) e soprattutto per una certa mancanza di mordente, sia per l’ambientazione suggestiva ma poco approfondita, sia soprattutto per un misero numero di boss che davano l’impressione di un’occasione sprecata. Oggi è il turno di prova di The Ringed City, che oltre ad avere lo scomodo compito di risollevare il gioco dai fasti di Ashes of Ariandel, ha anche il titanico dovere di dare un degno addio a una delle saghe più importanti degli ultimi anni.
The Ringed City
Per accedere al DLC avrete a disposizione due metodi: il primo consiste in un falò situato nei pressi dell’ultima zona del gioco di base, ovvero prima del boss Soul of Cinder; il secondo metodo invece prevede un falò nella stanza del boss principale di Ashes of Ariandel, situata nei pressi della statua umano-serpente. Si tratta di un discreto espediente, che permette anche ai giocatori che magari hanno cominciato da poco un game plus di accedere al DLC relativamente in poco tempo. Comunque, una volta utilizzato uno dei due falò, verremo catapultati in una versione estesa e ampliata del già citato scenario finale del gioco di base, in cui tutte le ere del fuoco sono aggrovigliate fra di loro, illuminate dalla strana eclissi visibile nel cielo incolore.
The Ringed City, sin dai suoi primi istanti, si dimostra incredibilmente accattivante dal punto di vista dell’ambientazione grazie a degli scorci spettacolari ma soprattutto freschi e originali. Il DLC si divide in due scenari principali, dove il primo è come detto sopra è l’insieme delle ere accatastate fra di loro, luogo in cui i fan della saga avranno modo di identificare luoghi ed edifici molto familiari, saggiamente posti in un modo che riesce quasi a spaesare grazie alla scala massiccia e sconfinata dell’ambientazione. La città che dà il titolo al DLC, invece, si presenta più intricata e contenuta, ma non per questo meno complessa: si passa dalla parte superiore, ricca di vegetazione ed edifici sullo sfondo, a un tetro scenario sottostante, corrotto e pericolosissimo.
Le differenze fra le due parti del gioco sono presenti anche nelle meccaniche di gioco, che in The Ringed City vengono ampliate grazie a un nuovo set di mostruosità che vi faranno letteralmente venire gli incubi. Esse spaziano dai fastidiosissimi angeli corrotti, entità volanti che vi bersaglieranno con raffiche energetiche finché non riuscirete a sbarazzarvene (e farlo è una vera odissea), ai temibili cavalieri dell’eclisse che incontrerete nella seconda metà della storia, incredibilmente ostici e abili, oltre che esteticamente spettacolari.
The Ringed City ci concede anche qualche nuovo aggeggio da utilizzare durante gli scontri, che passa dalle varie armature e armi, come ad esempio un paio di ultra-greatswords speciali, a un nuovo set di incantesimi, come nel caso di un ottimo miracolo che farà sbucare dal terreno circostante una moltitudine di lame. Contenutisticamente The Ringed City si presenta completo e soddisfacente, riuscendo sia a riempire il vuoto del finale di Ashes of Ariandel grazie a delle intriganti aggiunte alla lore, sia a proporci la bellezza di quattro bossfight uniche e curate. Questi scontri, come d’altronde il resto del DLC, sono uno sguardo nostalgico e citazionista a tutti i Soulsborne e spaziano da nemici multipli con fasi a sorpresa a creature enormi, resistenti e terribilmente efficienti nell’uccidere.
Non è comunque tutto oro quello che luccica: The Ringed City è probabilmente l’opera più ostica e frustrante sviluppata da From Software, il che ha i suoi pro e contro. Se i nuovi nemici si presentano come una valida sfida all’ultimo sangue (es. cavalieri dell’eclisse), gli angeli sono invece incredibilmente fastidiosi per il loro cast infinito, visto che sono anche situati in alcune zone letteralmente piene zeppe di altre mostruosità minori che vi spingeranno spesso e volentieri a rushare alcune aree. I boss, nonostante la loro inventiva, si sono rivelati tra i più resistenti della saga, il che è più che lecito, ma in un caso specifico purtroppo ci sono dei grossi problemi legati alla cosa: onde evitare spoiler, chiamerò alla vostra memoria lo scontro con l’Old Monk in Demon’s Souls. Ve lo ricordate? Bene, in The Ringed City è presente un combattimento dotato delle stesse, geniali, meccaniche che integrano perfettamente PVE e PVP. Il problema sorge però quando appaiono i due comprimari del boss, terribilmente agili e soprattutto messi lì apposta per curarlo ripetutamente. Non posso dire altro purtroppo, ma una volta che affronterete lo scontro capirete perfettamente di cosa stia parlando e di quanto possa arrivare ad essere frustrante.
Sul fronte tecnico The Ringed City ci regala come già detto un set di ambientazioni massicce e accattivanti, che brillano per originalità e complessità. Non siamo ai fasti del level design del primo Dark Souls, ma c’è da dire che questo DLC sa difendersi molto bene grazie anche all’ottima resa tecnica, mai slavata e ottimamente performante sui nostri PC, anche se diversi giocatori hanno registrato pesanti cali di frame immotivati. La colonna sonora è come al solito incalzante e ottimamente orchestrata, capace di rendere epici tutti gli ostici e spettacolari scontri principali di The Ringed City.
Concludendo…
The Ringed City è un ottimo DLC che è riuscito a farmi scomparire quel lieve pessimismo sviluppato durante Ashes of Ariandel. Non siamo di fronte al miglior contenuto aggiuntivo da parte di From Software, ma è innegabile che le ambientazioni e il nuovo bestiario siano tra le cose più ispirate e accattivanti della saga. Adorerete alcune delle nuove armi, che purtroppo sono anche le migliori nelle loro classi (ergo: se non avete il dlc rischiate comunque di beccarvele contro) e il set di miracoli e piromanzie introdotto si rivela interessante ma stranamente inefficace contro gli ottimi boss, tra i più duri e tosti della saga, anche se in alcuni casi si rivelano frustranti. The Ringed City riuscirà a colmare l’impianto narrativo del precedente DLC e a espandere al meglio la già ricca lore di Dark Souls 3. Nonostante dubitiamo riuscirà a colmare il vuoto lasciato dalla saga, è innegabile che si tratti di un dolce e profondo addio. Almeno per ora.