Approcciarsi ad un gioco come Destiny è assai difficile. L’hype ahimè è un cattivo consigliere e, senza esagerare, Destiny è probabilmente il prodotto più atteso dell’anno. Meriterà tanto hype?
Non è tutto Halo quel che luccica
Prima un breve ma necessario preambolo. Bungie è una grande compagnia, con una ricca storia pre-Halo e una competenza formidabile. La scelta del multiplatforming e della pertanto ovvia separazione da Microsoft è stata una di quelle che hanno segnato la storia dei videogames, una scelta coraggiosa, vista l’oasi di intoccabile tranquillità che Microsoft aveva eretto intorno allo studio, lo stipendio sicuro e l’incognita tecnica dello sviluppo su piattaforme diverse, specialmente nel periodo** cross-generation**. Quando Destiny si mostrò per la prima volta al pubblico, nel lontano 2012, generò uno spettro di reazioni piuttosto ampio: gli Halo hardcore fans, genere estremisti religiosi, si scagliarono contro il titolo, accusando Bungie di voler creare un Halo-clone su cui monetizzare per gloria riflessa. A prescindere dalla qualità intellettuale dell’accusa in sé (discutibile), la prospettiva era completamente fuori asse. Non è che Halo abbia reso grande la Bungie, piuttosto è la Bungie che ha reso Halo una leggenda, una serie capolavoro amata da milioni di gamers. Questo è il punto in cui smetteremo di parlare di Halo e cominceremo a parlare esclusivamente di Destiny, come è giusto che sia.
I primi passi verso la gloria
Ho cominciato a scaricare Destiny nel momento esatto in cui si è reso disponibile per il preload, nel tardo pomeriggio di giovedì 17 luglio. Boom, Psn imploso. Ripetuti errori di download e Network instabile, per tutti. Diverse imprecazioni dopo, ho “placidamente” deciso di sospendere il supplizio e rimandare di qualche ora, masticando del vetro per ingannare il tempo. In serata, verso le 22 circa, le cose erano migliorate tanto da permettermi di scaricare il gioco in relativa tranquillità, procedura che, un po’ per la congestione dei server, un po’ per la mia connessione non troppo performante, si è conclusa intorno alla mezzanotte. Irritato dal ritardo (immaginando che tutti gli altri testers sarebbero stati ormai irraggiungibili) mi sono messo “al lavoro”. Boom, una nuova esplosione, stavolta del mio cervello. Siamo dentro. Finalmente.
Partiamo dalla creazione del personaggio, passaggio obbligato in qualsiasi MMO “of sorts” che ci mostra subito l’ottimo lavoro svolto da Bungie sul fronte della modellazione 3D. Le razze giocabili sono 3: i classici umani, i misteriosi insonni dalla pelle bluastra e gli occhi brillanti, e i potenti Exo, macchine senzienti di forma umanoide. Quaranta minuti per scegliere l’aspetto del mio primo eroe (nuovo record personale di velocità) e mi ritrovo a scegliere la classe. Ancora tre opzioni: titano (assaltatoretank), cacciatore (cecchinopistolerorogue) e streagone (la versione Destiny di un caster). Scelgo il cacciatore in un tempo incredibilmente ragionevole, sarà per l’intrigante look “cappa e spada sci-fi”. E’ il momento della intro CG. Eccezionale. Raggiungo il Nirvana per qualche momento mentre il narratore, splendidamente doppiato in italiano, dipinge con pennellate baritonali l’ambientazione di gioco. E le musiche, diamine, cosa non sono le musiche di questo gioco. Qualche minuto dopo esco dall’estasi mistica e incontro lo Spettro, un piccolo e fluttuante robot senziente che in Destiny vi farà da guida, narratore personale, hud e amico. Mi trovo sulla Terra, in una versione post-apocalittica e devastata dell’ “antica” Russia.
L’impatto grafico è notevole. Le texture e i colori sono straordinari, con una direzione artistica che vizia l’occhio del giocatore con panorami e vedute incredibili a 1080p. Ok, torniamo alla missione. Devo procurarmi un mezzo e lasciare il pianeta, ma prima un’arma. Qualche minuto e sono pronto a fare fuoco. Non sono solo, a fianco a me ci sono altri due giocatori (assolutamente sconosciuti) pronti ad accompagnarmi nella mia avventura, a sottolineare la natura massiva, sebbene istanziata, del titolo. Il boss del tutorial non ha speranze contro le armi e le abilità di ben tre guardiani, e la sua sconfitta è il solo il primo passo verso un Destino di grandezza. Menate autocelebrative a parte, la sensazione di epicità è una costante e ogni momento offre soddisfazione a palate. Recupero un’astronave e sono pronto a visitare la Torre, principale hub e punto di incontro comunitario.
Torniamo sulla Terra
A questo punto è il momento di prendere una pausa, lasciar diradare il velo di hype che offusca i miei sensi e tornare in modalità critico (a.k.a zitella inacidita). Parliamo dei problemi. Cominciamo dalla scelta di limitare a 30 il framerate, senza dubbio un colpo basso da parte di Bungie. La fluidità generale non è male, badate, ma la mancanza dei 60 si sente, specialmente quando il Pve lascia il passo al Pvp. Il secondo punto sulla mia lista dei difetti tecnici riguarda i controlli. In Destiny le meccaniche di gunplay sono ancora in fase beta e offrono, allo stato attuale, un’esperienza è tutt’altro che appagante.
Colpi imprecisi, feel delle armi non troppo esaltante e una generale difficoltà a rimanere sul bersaglio, complice anche un supporto alla mira da rivedere. Da notare anche una certa ridondanza nel level design, con tutti i livelli beta che, in pratica, sono la stessa area vista da prospettive diverse. Sospendiamo il verdetto su questo punto, determinato, probabilmente, dalla natura limitata di questa Beta. Sulle stesse note evitiamo di lanciarci in valutazioni di massima su Pve, progressione e Pvp, ammettendo solo che lo sviluppo delle tre componenti sembra molto promettente. Il Pve risulta divertente e piuttosto vario, con una componente esplorativa sostenuta dalla presenza di loot accuratamente nascosto. Il Pvp ricorda in molte cose (le migliori) Halo, con sorti determinate più dalle abilità del giocatore che da quelle del personaggio e una componente veicolare interessante e affatto intrusiva. L’integrazione Fps-Mmo lascia soddisfatti, merito di un’attenzione particolare alla personalizzazione dei “toons” per quanto riguarda aspetto, equipaggiamento e abilità. Anche il balancing delle classi ci è sembrato buono, libero da archetipi imbattibili e build “uber”.
Conclusioni Beta
Ammesso (e non concesso) che Bungie riesca a sistemare i difetti del gioco, specialmente sul lato gameplay, nei due mesi scarsi che mancano per la release ufficiale, siamo sicuri che il risultato finale sarà una vera pietra miliare nel panorama generazionale.
Videopreview