È passato quasi un anno dal lancio su PC e Xbox Live Arcade di Trine 2, l’action platform in “2.5D” sviluppato da Frozenbyte e pubblicato da Atlus. Rispetto al dayone di dicembre 2011, il gioco è poi approdato su Playstation Network solo a marzo 2012 e a distanza di 10 mesi il Metascore di Trine 2 può contare su un incredibile 84% per la versione PC. Riprendiamo a parlare del gioco grazie all’uscita del DLC Goblin Menace, disponibile su Steam dal 6 settembre al prezzo di 6,99? e cogliamo l’occasione per offrirvi una doppia recensione.
I tre eroi delle fiabe
Un mago, un guerriero e una ladra: no, non si tratta di scegliere la classe per il proprio alter ego in un gioco di ruolo, ma stiamo parlando dei tre protagonisti di Trine 2, ovvero Amadeus, Pontius e Zoya. Il gioco riprende le vicende del primo capitolo in maniera distaccata: seppur non si faccia menzione circa gli avvenimenti che hanno caratterizzato la precedente storia, l’avventura comincia con il mago Amadeus che viene svegliato da un bagliore che lo invita ad uscire di casa. Questa entità si rivela essere il Trine, il manufatto leggendario scoperto dai tre protagonisti nel primo episodio della serie. Dopo un breve dialogo spunta dalle retrovie Pontius, che spiega ad Amadeus come è stato convinto dal Trine ad iniziare la nuova misteriosa avventura. Nel giro di qualche minuto, anche Zoya dirà la sua e il trio si ricompone.
Il Trine porta i protagonisti in una foresta infestata dai goblin, senza dare loro alcun tipo di informazione circa il problema da risolvere. Anche il narratore, che racconta la storia del gioco, non si lascia andare a nessun commento se non quelli relativi allo stato d’animo di ciascun personaggio. Tastiera e mouse pronti per l’azione, il videogiocatore viene dunque gettato nell’universo di Trine 2 parecchio confuso sul da farsi, se non con la più classica delle idee: andare avanti e vedere cosa succede. Il prologo che annuncia i tre protagonisti funge come tutorial, permettendo di imparare i semplici comandi a disposizione di ciascun eroe. Ognuno dispone di due azioni: Amadeus può evocare uno o più cubi metallici di diverse dimensioni -a seconda della gesture compiuta col mouse- e far lievitare determinati oggetti; Pontius attacca con la spada o col martello e si ripara con lo scudo; Zoya colpisce con l’arco ed usa il rampino. Come è possibile notare, le abilità dei tre sono molto differenti tra loro -proprio come insegna la storia delle tre classi- e per superare i vari livelli è necessario cooperare?o inventarsi qualcosa.
Tutti utili alla causa
Trine 2 è un action platform basato soprattutto su enigmi ambientali studiati per far cooperare i tre personaggi: tramite i tasti 1, 2, 3 è infatti possibile switchare immediatamente all’eroe desiderato, che dispone magari della skill utile per affrontare il problema che caratterizza la schermata. I livelli si presentano in scrolling prettamente orizzontale, anche se non mancano sezioni in cui è necessario scalare verticalmente gli elementi presenti su schermo, come ad esempio raggiungere una piattaforma sopraelevata. Uno dei punti di forza del level design è senz’altro l’interazione con l’ambiente: in questi frangenti primeggia Amadeus, che grazie all’abilità di far lievitare o muovere determinati oggetti, si presenta come l’eroe adibito soprattutto alla risoluzione degli enigmi – e non ce ne voglia il mago per il tanto sforzo. Gli esempi sono diversi: è possibile inclinare una piattaforma di legno che si mantiene in aria con delle liane per poter raggiungere l’estremità più bassa – o al contrario, correre verso quella più alta per ottenere maggior slancio. In alcuni frangenti, sarà necessario indirizzare un corso d’acqua magica verso una piantina attraverso la giusta inclinazione di un tronco. Ovviamente la lievitazione di oggetti svolge un ruolo anch’esso primario: oltre a poter utilizzare alcuni macigni per raggiungere posizioni altrimenti inaccessibili, vi sarà l’occasione per utilizzarli come tappi contro delle piante magiche che sputeranno palle di fuoco, oppure come sezioni sicure su cui saltare per evitare le spine in terra.
Spesso le due skill del mago serviranno quasi in contemporanea: ad esempio, non basterà utilizzare solo il macigno per raggiungere una piattaforma in alto, ma a questo andrà scaricata sopra una cassa meccanica evocata per l’occasione. È previsto anche un level-up globale che, a seconda dell’esperienza raccolta -sotto forma di boccette e bolle di energia- e della sconfitta dei nemici, consente di ottenere un punto skill che è possibile investire su uno dei personaggi. Il sistema di crescita del mago – le skill del DLC Goblin Menace sono trattate separatamente- prevede di poter evocare fino a 4 oggetti contemporaneamente, che possono essere casse o tavole, a seconda della gesture col mouse: tenendo premuto il tasto sinistro e disegnando un quadrato si otterrà una cassa di dimensione inerente al gesto, anche se sono presenti max e min predefiniti; disegnando una linea verrà evocata la tavola, utile soprattutto come trampolino. Per quanto riguarda l’attacco, Amadeus è decisamente povero sotto questo punto di vista, tuttavia ha a disposizione l’abilità di far lievitare un nemico -magari per lasciarlo cadere su qualcosa di letale o buttarlo giù da una piattaforma per facilitarne l’uccisione con un secondo personaggio- o semplicemente imprigionarlo in una cassa.
Meno ingegnoso e più diretto, Pontius è il classico guerriero dotato di arma e scudo. Pertanto, col tasto sinistro del mouse è possibile sferrare colpi rapidi con la spada, mentre il tasto destro serve per proteggersi con lo scudo dagli attacchi nemici. È il più lento dei tre e si fa preferire agli altri solamente per eliminare i nemici. È dotato di un martello pesante come seconda arma -switch tramite lo scrolling della rotellina del mouse- che grazie ad una skill può essere lanciato per fare più danni o rintontire chi subisce il colpo. Attaccando col martello si è più letali, tuttavia gli attacchi sono lenti e viene meno la possibilità di proteggersi con lo scudo. Pontius non ha vere e proprie abilità da imparare, infatti i punti skill sono spendibili su semplici upgrade delle armi. Oltre il già citato martello da lanciare, è possibile sbloccare un colpo potente che danneggia i nemici nei limitrofi dell’area colpita, oppure potenziare lo scudo aumentando le possibilità che il nemico venga ghiacciato dopo aver respinto un attacco. In più, il guerriero utilizza la skill Carica: come suggerisce il nome, Pontius parte all’attacco dell’avversario travolgendolo, ottenendo anche un bonus nel salto. Per questa abilità, vi è una specifica barra che si consuma ad ogni attivazione.
Infine la ladra Zoya, da molti considerata il personaggio principale tra i tre eroi. Dotata di agilità, Zoya è la più indicata per eseguire salti tra le piattaforme e passaggi a tempo, anche grazie alla disponibilità del rampino, che la rende un personaggio prezioso per raggiungere le zone più alte. Il rampino può essere utilizzato solo su determinate superfici, in particolare alla base delle piattaforme di legno: una volta appesa, Zoya può ondeggiare da una parte all’altra fino a raggiungere la velocità ideale per compiere un salto e balzare sulla sagoma. Un’abilità così importante, chiaramente, non è stata sottoposta a nessuna skill, lasciando spazio soprattutto all’arco: la ladra può avanzare di livello ottenendo frecce gelate che ghiacciano i nemici piuttosto che punte infuocate che esplodono al contatto. Rispetto a Pontius, Zoya è più lenta nell’attaccare, infatti l’arco va ben tirato prima che l’indicatore della freccia sia pronto. Inoltre, entra in gioco il peso e la fisica: è necessario tenere in considerazione l’altezza l’arco per scoccare tiri precisi. Come si confà ad una esperta ladra, Zoya ha a disposizione una propria modalità furtiva che, per 10 secondi, rende la ladra invisibile alle bestie. La modalità furtiva dispone di una barra proprio come la Carica di Pontius, e si esaurisce in 5 secondi se la ladra attacca.
Cervellone
Come detto in precedenza, i livelli sono organizzati in maniera tale da sfruttare tutti e tre i protagonisti, anche se un achievement Steam permette di capire che, in realtà, anche un solo personaggio potrebbe bastare, magari dopo aver sbloccato tutte le skill. Che si scelga di far cooperare gli eroi piuttosto che avanzare in solitudine, l’utente si troverà davanti molti enigmi difficili da affrontare, tra cui varie schermate che possono essere superate solo con l’ingegno: infatti, se alcune difficoltà sono aggirabili seguendo un classico percorso -ad esempio spostare delle casse per creare piattaforme sopra le spine- altre necessitano di inventiva. Si tratta perlopiù di schermate bonus, con le boccette di esperienza su piattaforme molto alte o bauli che contengono gli extra del gioco. In questi casi non esiste un pattern da seguire, ma l’utente ha piena libertà per raggiungere l’obiettivo. Aldilà di questo, gli enigmi sono molto diversificati tra le schermate e si farà utilizzo di vari strumenti più o meno divertenti: specchi magici che fungono da portali, bolle di vapore su cui salire e tutto che è stato precedentemente citato per i tre protagonisti. In alcune fasi sono anche presenti dei percorsi secondari: in questi frangenti cambiano gli enigmi ed eventualmente i nemici di affrontare, ma la difficoltà di gioco resta la stessa.
La minaccia dei Goblin
Goblin Menace è il primo e, almeno per ora, unico DLC rilasciato da Frozenbyte. L’espansione si può giocare iniziando una nuova partita e porta l’utente in un viaggio di 6 livelli che dal punto di vista narrativo comincia immediatamente dopo la fine del gioco base. Nonostante i capitoli non raggiungano la doppia cifra, le location sono varie e di tutto rispetto: l’ambientazione è il deserto, ma nei restanti capitoli c’è spazio per la candida neve di montagna e una chicca che non va sprecata tra queste righe. Come suggerisce il nome del DLC, il fulcro dell’avventura è lo scontro tra i 3 eroi e i fastidiosi goblin, tuttavia dovranno vedersela anche con nuovi nemici, enigmi e boss. Di particolare interesse sono le skills che vanno a sommarsi a quelle presenti nel gioco base e che possono essere utilizzate anche nella trama principale fin dal primo capitolo, punti skills a parte. Ciascuno dei tre eroi ha a disposizione due nuove abilità: una va a potenziare una skill già presente, l’altra chiude l’albero di crescita del personaggio. Amadeus può rinchiudere un nemico nella gabbia, evocandola direttamente sulla creatura, e può magnetizzare tutti gli oggetti evocati: in sostanza, creando un’impalcatura di casse e/o tavole, magnetizzando il tutto si ottiene un unico blocco manipolabile. Anche se può sembrare utile, tale abilità non è spesso gestibile facilmente, soprattutto con una lunga pila di casse. Per quanto riguarda Pontius, il guerriero può contare su due skill per lo scudo: una gli consente di magnetizzare il nemico che lo colpisce, respingendolo in aria; l’altra gli permette addirittura di "volare" per qualche secondo: ovviamente non si consideri letteralmente il termine ripreso dal gioco, in quanto questa abilità è più vicina ad una planata stile Rayman, che tiene Pontius in aria il tempo di superare un dirupo. Concludiamo con Zoya: in modalità furtiva, è in grado di piazzare un manichino per confondere i nemici, che esplode dopo qualche secondo. Inoltre, può lanciare una speciale freccia che crea una sfera a gravità zero in cui qualsiasi personaggio/nemico/oggetto al suo interno viene inesorabilmente rallentato. La sfera non presenta limiti di tempo e permane finchè non ne viene lanciata un’altra. Caratteristica decisamente importante nelle situazioni in cui a farla da padrone sono le sfere esplosive lanciate dalla piante piuttosto che piattaforme e meccanismi a tempo. Come detto, le skill sono utilizzabili anche nell’avventura principale del gioco.
Ricordiamo che per giocare Goblin Menace è necessario possedere Trine 2. A tal scopo, Atlus ha lanciato la Trine Complete Collection al prezzo di 29,99? che contiene i primi due capitoli della saga e il DLC Goblin Menace.
Un mondo incantato
La saga Trine è graficamente qualcosa di incantevole, e lo dimostra ancora di più con il secondo capitolo e il DLC. L’insieme di colori, luci ed ombre che circondano il videogiocatore tra i livelli rende unica qualsiasi schermata, in grado di trasmettere passione e poesia. I protagonisti compiono un viaggio nel classico mondo fantasy fatto di goblin e draghi, passando per diverse minacce fiabesche. Fin dalla caratterizzazione dei personaggi notiamo la propensione degli sviluppatori a creare degli eroi bizzarri: Amadeus non vuole lasciare la famiglia per partire all’avventura e si intuisce tutta la sua codardia in ogni occasione; il panzone di Pontius fa di lui il Sergente Garcia della causa; Zoya ama approfittarsi delle occasioni che le capitano a tiro, pensando perlopiù a monetizzare il più possibile. Le location sono molto diverse tra loro, inglobando anche interni, seppur in minima parte: texture perfette e cura maniacale per ogni schermata danno vita a scorci indimenticabili per tutta l’avventura, che si potrebbe vivere con lo scatto degli screenshot a intervalli regolari. Gli effetti visivi degli elementi come acqua, fuoco e magia sono perfetti, e anche la fisica compie il suo dovere, nonostante qualche piccola incertezza a cui ci si abitua dopo aver preso confidenza con i controlli.
Gli splendidi modelli poligonali dei personaggi e la struttura fiabesca del comparto grafico ben si sposano con animazioni realistiche e praticamente perfette: dai combattimenti del guerriero passando alle agilità della ladra e arrivando alle gesture del mago, tutto si traduce in armoniosi movimenti dei character, in cui non sfigurano nemmeno i nemici e l’IA che li muove: i goblin attaccano perlopiù in gruppi di 2 o 3, mentre gli arcieri restano su piattaforme innalzate per colpire meglio il videogiocatore e garantirsi maggior copertura da Pontius. I combattimenti si rivelano piuttosto difficili soprattutto a modalità massima di difficoltà, in cui manca il sistema di salvataggio a checkpoint: nella modalità hardcore un personaggio morto non può essere recuperato e basterà qualche colpo ben assestato o farsi prendere da spine/palle esplosive per dire addio all’eroe. Inoltre, il fatto di non poter contare sui checkpoint obbliga l’utente a rigiocare dall’inizio il livello. È bene sottolineare che la difficoltà può essere cambiata in qualunque momento, tuttavia la rigiocabilità del titolo è quasi necessaria per completare ogni livello al 100% raccogliendo esperienza e bonus. La longevità di Trine 2 si attesa tra le 8 alle 12 ore, qualcosina in più per chi intende affrontare l’avventura in hardcore. Ai 13 capitoli del gioco base vanno sommati i 6 del DLC Goblin Menace, che porta la longevità oltre le 16 ore di gioco. Presente e divertentessima la modalità co-op multiplayer: ovviamente ogni stanza ospita al massimo 3 giocatori, e ciascuno di essi può impersonare uno dei tre eroi. La collaborazione tra player si rivela piacevole e spesso fondamentale per non impazzire nei livelli che richiedono complicati enigmi da risolvere con un solo protagonista.
Conclude l’analisi tecnica l’ottimo doppiaggio inglese, affiancata dalla magica soundtrack che riprende il solito stile fiabesco: nonostante i brani non siano tanti, è piacevole ascoltare la musichetta di sottofondo che cambia in base al contesto, come ad esempio la comparsa dei goblin dalle retrovie. Anche il DLC porta in dote alcuni brani inediti che accompagnano il walkthrough per i 6 livelli aggiuntivi.
Che la fiaba cominci
Trine 2 è un platform splendido, capace di incantare i piccoli videogiocatori tanto quanto i più grandicelli. Con la sua atmosfera leggera e rilassante, il gameplay ricco di spunti e l’ottimo level design, gli sviluppatori hanno offerto un lungo viaggio vario e divertente con i tre protagonisti del capitolo precedente. I tre eroi possiedono caratteristiche ben distinte e i livelli sono studiati per invitare l’utente a farli cooperare sfruttando tutte le abilità a disposizione: in tal senso, il co-op in multiplayer si rivela un’arma non obbligata ma sicuramente intrigante. Il comparto grafico e sonoro fanno il resto: dagli effetti visivi alla qualità di dettagli e texture, tutto risplende come in una magia. Acquisto obbligato.