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Il videogame ispirato ad Heart of Darkness di Joseph Conrad , sviluppato da Yager Development e pubblicato da 2k Games , Spec Ops: The Line , vedrà la luce il 29 Giugno in tutta Europa e inizia ad attirare l’attenzione su di sé qualche settimana prima con il rilascio della demo ufficiale. La versione dimostrativa è stata rilasciata su Steam, Playstation Network, Xbox Live  ed offre più di uno spunto per carpire l’atmosfera che si respirerà nel titolo ambientato a Dubai e già vittima di critica e censura da parte degli Emirati Arabi Uniti.

La ricchezza contro la natura

I protagonisti della vicenda sono tre soldati della squadra Delta Force: Lugo , Adams e il capitano Walker , nonchè l’uomo che guiderà il videogiocatore. La demo ci porta direttamente in mezzo al deserta città di Dubai, mentre i tre cercano informazioni direttamente in una delle basi presente nel centro della zona di battaglia. Dopo qualche centinaio di metri, i ribelli del posto fanno saltare la copertura dei protagonisti ed è già ora di far piovere piombo da ogni angolo, e così è fino alla conclusione del capitolo. Sfortunatamente a demo completata si avverte un problema di tipo comunicativo, in quanto ogni capitolo della storia probabilmente avrà il difetto di non spezzare il ritmo di gioco con cutscene all’altezza degli sparatutto concorrenti ed in grado di rivelare a poco a poco il plot affrontato nel videogame. Tuttavia, la demo è costruita ad arte ed i capitoli sono mischiati volutamente per aumentare la curiosità attorno al titolo: i tre soldati risultano fin da subito protagonisti in egual modo nelle vicende e, nonostante la storia sia narrata direttamente da Walker tramite flashback e ricordi, possiamo ammirare l’ironico Lugo in grado di far battute sempre poco consone alla situazione piuttosto che il più calmo Adams.

Riprendendo molti spunti da altri videogame oltre che dal romanzo sopracitato, Spec Ops: The Line racconta la Dubai sopraffatta da una gigantesca tempesta di sabbia in cui, tra i migliaia di cittadini che non ce l’hanno fatta, i più fortunati tentano disperatamente di evacuare. Il colonnello John Konrad – qui la citazione allo scrittore – è ancora lì, avvolto dal mistero circa le sue condizioni, mentre nella ex ricca metropoli imperversa una guerra interna.

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La speranza di stupire

Il gameplay di Spec Ops: The Line non aggiunge alcuna novità rispetto ad altri prodotti dello stesso genere già usciti. Nei panni di Walker, il videogiocatore si muoverà in spazi prevalentemente stretti in cui un numero non esagerato di soldati farà la propria comparsata a step più o meno regolari: siamo di fronte al classico sparatutto ricco di coperture che ormai sta facendo storia in questa generazione, ma la caratteristica del gioco sta nel poter chiedere ai due compagni di squadra di eliminare un bersaglio per conto nostro premendo il pulsante centrale del mouse. In questi casi viene mostrato il buon lavoro fatto con l’IA dei compagni che riesce a gestire i comandi in maniera piuttosto coerente con la pressione dei nemici in quel momento: non basterà semplicemente ordinare di eliminare uno ad uno i nemici, poiché in assenza di fuoco di copertura i fedeli alleati potrebbero non farcela, così come è spesso difficile agire indipendentemente, nonostante il buon rateo di fuoco dei compagni.

Il lavoro di gruppo, insomma, paga tantissimo in Spec Ops: The Line e non mancheranno le occasioni in cui i compagni si feriranno, con la conseguente necessità di portare le cure all’amico prima o durante il proseguo dello scontro a fuoco.

Il generale spara-spara tra le coperture trova qualche variante gradita, che spazia dall’uso di armi fisse a momenti in cui il tempo rallenterà per favorire l’uccisione di più nemici, a seconda delle circostanze: non è un bonus spendibile o un’abilità innata del protagonista, ma semplicemente è un elemento del gioco che si attiva quando lo richiede la storia. La demo ha mostrato anche una piccola fase stealth in cui i tre soldati dovevano eliminare i nemici con le arme silenziate, e una breve sezione di cecchinaggio.

Cari vecchi corridoi

Limitandoci all’esperienza offerta dalla demo, il comparto tecnico di Spec Ops: The Line divide la valutazione soprattutto per via della natura dello sparatutto: la scelta di utilizzare apparenti location vaste per poi definire il percorso in piccoli corridoi si ritorce contro il titolo che sfoggia entusiasmanti modelli poligonali durante le cinematics per poi popolare le schermate con pochissimi dettagli ed oggetti di contorno. L’infinito deserto, già povero di elementi per natura, viene circoscritto in un corridoio artificiale tramite qualche espediente come macchine distrutte o muri alti, ed anche le location al chiuso si fermano a qualche atrio quadrato e comunque molto ridotto in termini di poligoni calpestabili. Nell’insieme, le location peccano quasi del tutto: paradossalmente vi sono più coperture che oggetti di puro scenario ed in ciò il deficit viene pagato dall’immersione col mondo di gioco, che resta piuttosto distante al videogiocatore con esperienza.

Più interessanti, come detto, le cinematics e soprattutto i modelli poligonali, in cui brillano per la cura i volti dei protagonisti, sempre in grado di restituire la giusta risposta alle emozioni che traspirano durante un evento della storyline. La sporca e semidistrutta Dubai ha poco da offrire, come detto, ed anche gli spunti durante il gameplay sono pochissimi, contando sulla quasi totale assenza di interazione con l’ambiente – salvo per copertura, raccolta di armi e munizioni ed espedienti per abbandonare una zona – e qualche piccolo effetto bullet time per gli headshot eseguiti con successo.

Più che convincente tutta la parte sonora: il titolo pubblicato da 2k gode di doppiaggio italiano e la qualità è piuttosto alta, non lesinando frasi forti e mugugni durante gli spari, anche se alcune delle frasi del team vengono riproposte ciclicamente. Non esiste una vera e propria soundtrack ma brevi schitarrate che ben si sposano con l’atmosfera.

Il punto forte del comparto tecnico è sicuramente la regia, visti gli innumerevoli tagli cinematografici che compongono le cinematics con cui viene narrata la storia: la sensazione di trovarsi soli in mezzo a un gran casino è tanta…e ci piace.

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3 personaggi in cerca dell’autore

La demo di Spec Ops: The Line convince, purchè preso per un ennesimo sparatutto che in termini di giocabilità non ha da offrire nulla in più degli altri titoli simili. Il discorso cambia molto volgendo lo sguardo verso la storyline e la regia, in cui il gioco targato Yager Development riesce a dare il meglio di sé: seppur non possiamo giudicare appieno la trama proposta – ma che sarà certamente valida viste le fondamenta su cui si basa – apprezziamo tantissimo le cinematics e l’aria che si respira nella disperata Dubai avvolta dalla sabbia. Poco meno di due settimane e Spec Ops: The Line sarà sugli scaffali per il verdetto finale delle vicende del trio Walker-Lugo-Adams.

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