I Chimera invadono Vita
Ce lo aspettavamo: dopo tre capitoli principali imperdibili e un episodio esclusivo Playstation Portable, sapevamo che la celebre serie sparatutto Resistance avrebbe debuttato anche su Playstation Vita . D’altronde, quale occasione migliore per sfruttare al massimo il secondo stick analogico ( perfetto per gli FPS) e i nuovi controlli touch della neonata handheald Sony ?! Al timone di questo spin-off della serie, non ci sono i talentuosi ragazzi di Insomniac Games (Resistance 1,2 e 3 per PS3) né Sony Band (Retribution). La palla per questo giro passa a Nihilistic Software (autori di Zombie Apocalypse). La domanda è: saranno riusciti i nostri eroi di turno nell’ardua impresa di infondere le stesse atmosfere e regalare le stesse caratteristiche imprescindibili che distinguono da sempre la serie incentrata sulla lotta tra gli umani e i temibili Chimera? Sicuramente avrete già dato una sbirciatina al voto che abbiamo assegnato, ma vi consigliamo di leggere la nostra recensione per carpire i motivi che ci hanno indotto a non considerare Resistance: Burning Skies quel tanto vociferato capolavoro che tutti si aspettavano.
Dal fuoco alla guerra
Dimenticate i “militarissimi” e patriottici eroi dei capitoli usciti fino ad oggi: protagonista della nostra storia è il buon Tom Riley, un vigile del fuoco impegnato a raggiungere la prossima zona della città, dove è scoppiato l’ennesimo incendio da domare. Cronologicamente siamo vicini agli eventi di Resistance 2: la minaccia Chimera, dopo gli eventi del capostipite, ha sfondato le linee britanniche e si prepara ad attaccare duramente gli Stati Uniti. In questo contesto, il povero Tom apprende velocemente che, quello che sembrava l’ennesima pericolosa fuoriuscita di gas, non era altro che un attacco della feroce razza aliena, determinata a spazzare via la razza umana e sfruttare i superstiti per la loro causa attraverso innominabili esperimenti. Nonostante la trovata (più o meno) originale di passare lo scettro da protagonista a un cittadino non molto ferrato nell’arte militare e nel combattimento, Tom Riley non regala nulla di originale: anzi, si tratta purtroppo di un personaggio abbastanza anonimo, preso tanto e non quanto dai tragici eventi se lo circondano e che si evolvono introno a lui. Nemmeno il cast di personaggi secondari passerà alla storia e la trama desterà di tanto in tanto la nostra attenzione tra un colpo di scena e qualche situazione scontata. Da uno sparatutto non ci saremmo aspettati una sceneggiatura da Oscar, ma nemmeno la solita, tiepida minestrina che fa da contorno a miriadi di sparatorie.
Cieli infuocati, ma poco curati
Usare Uncharted: L’abisso D’oro come termine di paragone ogni volta che esce un nuovo titolo Vita, non solo sta diventando un luogo comune, ma anche e soprattutto una scelta deleteria quando la delusione attende dietro l’angolo, come in questo contesto. Il comparto tecnico di Resistance Burning Skies ci ha inaspettatamente delusi: immaginavamo una resa grafica leggermente inferiore a quella del primissimo capitolo, e invece sembra di avere tra la mani una PSP. Texture poco gradevoli, per non dire decisamente sottotono, colori slavati, animazioni approssimative ed effetti speciali che non fanno gridare al miracolo. Il tutto gira sui 30 e non sui 60 frame come sperato. Sia chiaro: la visione d’insieme non dispiace, ma con la potenza tecnica di Vita si poteva fare molto, ma molto di più sul piano grafico. Nulla di da dire sul comparto audio, se non un elogio all’apprezzabile doppiaggio in italiano (come da tradizione del resto) e agli effetti del campionario suoni, decisamente realistici e in grado di immedesimarci nel pieno della battaglia. Interessante ma non memorabile la colonna sonora.
A caccia di alieni
E passiamo finalmente all’azione: se c’è un aspetto in cui Resistance Burning Skies non delude, è quello dei controlli, decisamente immediati e facili da padroneggiare grazie all’introduzione del secondo stick analogico. La differenza tra PSP e PSVITA, in questo contesto, è abissale. Tom si muove liberamente e senza incertezze nello scenario di gioco: il tasto L e il tasto R sono affidati alla mira e al fuoco; con il tasto direzionale Giù si passa alla fase di corsa, con Triangolo si cambia arma, con Quadrato si ricarica e con Cerchio il protagonista avanza accovacciato. Di tanto in tanto Tom potrà sfruttare i controlli touch, non solo per passare da una schermata all’altra, ma ad esempio per utilizzare l’ascia, con la quale non solo potrà sfondare alcune porte, ma anche difendere i nemici quando le munizioni finiranno. Potrete creare slide su schermo con un semplice tocco anche per cambiare arma al volo, per la gestione del fuoco secondario di tutte le armi e per il lancio delle granate. Infine potrete utilizzare il touchpad frontale per potenziare le vostre armi (una volta raccolti gli indispensabili cubi azzurri). Tutte trovate carine certo, ma come al solito superficiali e decisamente accessorie, per non dire obbligatoriamente forzate per giustificare la presenza di questo titoli nella line-up “tattile” di Playstation Vita. Ma è l’azione quella che ci interessa davvero e il titolo ci proietta senza problemi nella dimensione senza respiro che tanto abbiamo amato in questi anni. Ancora una volta la curva di difficoltà e il numero di munizioni non vanno sottovalutati nemmeno in modalità Facile: pochi errori e lo schermo passerà da rosso al Game Over. Questo perché l’intelligenza artificiale, seppur non particolarmente rifinita, si rivela decisamente aggressiva, andando a stanare il giocatore troppo prudente, rendendo ogni scontro adrenalinico e potenzialmente letale. Per questo sarà vitale sfruttare il grezzo – ma dopo un po’ di pratica efficace- sistema di coperture, che sfrutta gli angoli delle pareti e diversi oggetti presenti nello scenario. I Chimera, dal canto loro, arriveranno come sempre in massa, attaccandovi sul più bello e senza fiato. Dai classici soldati, si passa ai più scaltri arrampicatori, capaci di saltare da un punto all’altro, spazientendovi non poco durante la mira, fino ad arrivare a colossali boss di fine livello. Una lotta del genere non può certo essere sostenuta senza armi di tutto rispetto: Burning Skies alterna strumenti comuni, come fucili e mitragliatrici, a poderosi gingilli alieni, in grado ad esempio di guidare la traiettoria dei proiettili, di sparare oltre i muri, di creare barriere protettive e tanto altro ancora. Concludiamo con l’immancabile modalità multiplayer, impreziosita da diverse e piacevoli varianti: il Deathmatch classico, in cui dovrete collezionare il maggior numero di uccisioni in un dato limite di tempo; si passa al match a squadre, in cui un gruppo di giocatori dovrà avere la meglio sull’altra (sempre nel minor tempo possibile). Infine la modalità Sopravvivenza, quella che preferiamo di più, dato che, ogni caduto dell’esercito umano si arruolerà automaticamente nell’esercito dei Chimera. Tante ore spassose e imperdibili, soprattutto se considerate che non impiegherete più di sette ore per terminare la campagna in singolo.
Concludendo…
Nutrivamo grandi aspettative per il primissimo “vero” sparatutto per Playstation Vita. Eppure, Resistance: Burning Skies ci ha divertito, ma solo fino a un certo punto. Ottimo il lavoro svolto sui controlli che, assieme allo stick analogico destro, rendono la nuova console portatile Sony una valente piattaforma per questo genere. Tuttavia, una trama retta dai grissini, un protagonista non all’altezza e un comparto tecnico oltremodo superato, non rendono giustizia a quello che poteva essere un titolo accattivante e magnetico, non solo per il cultori della saga (che non accetteranno il sistema di coperture spartano e non collaudato a dovere), ma anche a quelli dell’azione frenetica, qui di tanto in tanto interrotta da piccoli difetti che evidenziano una certa fretta, o magari pigrizia.
Confidiamo in un seguito e ci auguriamo che Nihilistic Software prenda coscienza delle critiche (costruttive) in merito al lavoro svolto, per poter cosi creare il seguito perfetto pronto per la rivincita, sui Chimera quanto sugli scettici giocatori.