Un bisogno di Move

Nemmeno un anno fa Playstation Move è arrivato negli scaffali dei negozi, attirando i possessori PS3 con tutte le caratteristiche tipiche delle periferiche di movimento di questa generazione videoludica. Più preciso del Wii Remote e meno rivoluzionario di Kinèct, il controller Sony ha conquistato il successo, totalizzando fino ad ora ben 8 milioni di pezzi venduti in tutto il mondo.

Ma come per le console, anche per il Move ciò che conta non sono solo le caratteristiche, ma anche e soprattutto i giochi a fare la differenza. Questo rappresenta in un certo senso un tasto (mezzo) dolente, perché se si esclude l’interessante line-up di lancio ed il supporto di tantissimi giochi alla tecnologia Move, il panorama attuale dedicato al nuovo controller non appare certo rigoglioso.

In attesa di vedere l’intrigante Sorcery, praticamente scomparso da un anno, l’E3 2011 ci ha regalato non poca speranza per il futuro. Questa speranza si chiama Medieval Moves: Deadmund’s Quest , action/adventure interamente dedicato alla tecnologia della nostra periferica e in arrivo su Ps3 entro l’autunno. Breve ma intenso, il nostro viaggio tra foreste, castelli e labirinti pieni di mostri, ci ha entusiasmato non poco: scopriamo insieme cosa c’è da sapere su questo promettente titolo.

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Dallo sport alle leggende

Gli autori del gioco sono niente poco di meno che i ragazzi di Zindagi Games , gli sviluppatori di Sport Champions: chi ha giocato la brillante punta di diamante della line-up Move, saprà per certo che il team ci sa fare per ciò che concerne precisione e divertimento, soprattutto con il tiro con l’arco e i combattimenti tra gladiatori. Adesso dimenticate per un attimo  sfide a pallavolo e tornei di bocce e catapultatevi con la mente nel passato, più precisamente tra fiaba, leggenda e fantasie, dove draghi, creature della notte e magia erano i pilastri di ogni racconto. Adesso ci siete: Medieval Moves eredita le meccaniche di Sport Champions, ma le evolve in virtù di un gioco d’avventura con una massiccia impronta action. Nostro alter ego virtuale sarà un buffo quanto divertente cavaliere- scheletro (con tanto di elmo e mantello) armato di tutto punto. Lo scopo del gioco? Sopravvivere all’orda di creature da fiaba del terrore che ostacoleranno la nostra impresa e tentare di farci strada risolvendo semplici ma interattivi enigmi ambientali attraverso i sensori di movimento. Non abbiamo altri dettagli sulla trama, ma la natura leggera e giocosa del titolo lascerà probabilmente spazio più  all’umorismo colorato che ad una sceneggiatura profonda, com’è giusto che sia del resto.

Ricordi medioevali

L’aspetto che ci ha subito colpito attraverso la dimostrazione e le immagini presentate durante l’E3 2011, è stato senza dubbio il design. Il titolo si può definire in una sola parola: coloratissimo: tutte le ambientazioni sono a dir poco brillanti grazie a tonalità che vanno dal rosso acceso, al verde e al giallo, per non parlare degli effetti particellari, che rendono ogni singolo scenario irresistibilmente esplosivo. Ciascun livello presenta scorci di panorama a tema: roccaforti impenetrabili situate in cima ad una scogliera, sotterranei nascosti pieni zeppi di segreti e orrori indicibili, giostre medievali pericolosissime e gli sviluppatori promettono tantissime altre locations affascinanti. Il design del protagonista e dei personaggi è naturalmente e volutamente buffo e cartoonesco , per conferire alla natura del gioco una vena ironica e spassosa.

Abbiamo gradito la pomposa voce narrante (tipica delle favole), le musiche epiche ed un campionario suoni adeguato ad ogni contesto. Ci auguriamo un discreto ed esilarante doppiaggio in italiano.

In guardia con Move

Non crediate però che le cose siano facili nell’universo di Medieval Moves: sin dai primi istanti, sarete costretti a destreggiarvi contro scheletri armati fino ai denti e giganteschi boss non proprio amichevoli. Per fortuna il vostro inventario farà invidia anche al più prode dei cavalieri: balestra, arco, lame rotanti, spada, scudo e tantissimi strumenti adatti per ogni occasione, aggressiva o difensiva che sia. Addentriamoci nelle meccaniche di gioco: il nostro alter ego sarà visibile attraverso un modello poligonale, elemento che indurrebbe a pensare ad un action in terza persona. Ma non è proprio cosi, dato che durante le fasi di combattimento, la visuale passerà in prima persona, allo scopo di conferire non solo una maggiore immersione nel gioco, ma garantire nel contempo visuale e precisione migliori. Esattamente come in Sport Champions, potrete utilizzare (ma è facoltativo) anche un secondo Move: sfoderando ad esempio la spada e lo scudo, le due periferiche di movimento, sotto l’attenzione costante della nostra fida Playstation Eye, riprodurranno perfettamente i nostri movimento. Su schermo appariranno spesso suggerimenti con tanto di dimostrazione, allo scopo di apprendere alla perfezione e con precisione tutti i movimenti necessari. Le azioni da compiere sono davvero innumerevoli: oltre ai classici fendenti con la spada e le parate con lo scudo, possiamo abbattere i nemici con arco e frecce, colpire punti specifici dello scenario per far crollare massi o botole giganti che schiacceranno i cattivoni di turno o provocare esplosioni letali. L’importanza del Move la si vede anche nella risoluzione degli enigmi e nel recupero di extra nascosti nello scenario. L’interazione sembra notevole. Porte che si aprono solo attraverso i nostri movimenti mentre giriamo la chiave, passaggi segreti nascosti oltre muri fragili da abbattere e meccanismi e ingranaggi da attivare col giusto tempismo. Non mancano nemmeno le fasi platform, che ci vedranno ad esempio in bilico su un tronco mentre fiamme ardenti tentano di ustionarci su ogni lato mentre noi (da casa) saremo costretti a mantenere l’equilibrio. Abbiano notato la presenza di un rampino che, una volta lanciato, ci permetterà di raggiungere altezze inarrivabili  e di attirare verso di noi (o verso i nemici) oggetti pesanti e distruttibili. L’immersone è cosi realistica che dovremo anche simulare i movimenti mentre beviamo la pozione della vita per rigenerarci o mentre estraiamo le armi dalle loro fodere. Non manca proprio nulla. Ci auguriamo solo varietà costante livello dopo livello, dato che la ripetitività e la monotonia sono i nemici giurati di questa tipologia di giochi.

Conclusioni** **

Inutile negarlo: Medieval Moves: Deadmund’s Quest ha risvegliato in noi il desiderio di utilizzare Playstation Move, al momento un po’ coperto dalla polvere a causa dei pochi titoli disponibili che esprimono al meglio le potenzialità della periferica di movimento Sony. Zindagi Games è simbolo di garanzia e la loro padronanza nelle meccaniche Move infonde parecchia fiducia. Lo stile, l’ambientazione e l’interazione di questo titolo sono motivi sufficienti per seguirne lo sviluppo passo dopo passo. Appuntamento a questo autunno per la nostra recensione.

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