Se n’è parlato tanto, e se ne parlerà per moltissimo tempo ancora: L.A. Noire è letteralmente il gioco che ha stravolto i canoni del realismo e della simulazione visiva nel mondo dei videogames. Concepito come esclusiva punta di diamante di casa Sony per Playstation 3, il progetto ha attirato a sé talmente tanta attenzione e belle speranze da indurre Redmond a far di tutto per portare il gioco anche sulla sua console “verde”, fino a riuscirci. Dopo tante chiacchiere, l’Europa ha potuto mettere mani sul titolo Team Bondi/Rockstar Games a partire dal 20 Maggio. Scopriamo insieme quali sono le enormi soddisfazioni che L.A. Noire può regalare ai videogiocatori!

Coscienze sporche

L.A. Noire può essere tranquillamente definito “il gioco dedicato alle coscienze sporche”, perché qualora fosse stato un film, oltre a far incetta di nomination e Premi Oscar, avrebbe mostrato a tutti come è facile cadere in tentazione: perdere la testa per i soldi, per le donne, per la carriera, per semplice riscatto personale o per vendetta. L.A. Noire narra la storia di Cole Phelps , un veterano di guerra protagonista nella battaglia di Okinawa di non molto tempo fa. Assieme al Sesto Reggimento , da lui comandato, svolge un ruolo fondamentale e da tutti -o quasi- viene ritenuto la perla del successo: medaglia, congedo con festa, titoli suoi giornali e carriera spalancata per i piani alti della LAPD: Los Angeles Police Department . Il nostro amico Cole, come potete immaginare dai suoi difficili trascorsi militari, è una persona con dei sani principi, che si nutre con pane e giustizia e cerca in tutti i modi di non sbagliare mai. La sua carriera poliziesca nel dipartimento comincia come semplice agente di pattuglia, ma questo è solo l’inizio della sua personalissima carriera in ascesa: ben presto viene promosso nella divisione del Traffico, collaborando con un agente più esperto, il polacco Bekowsky. Con lui, Phelps avrà modo di confrontarsi con casi sempre più difficili ed intricati, che spesso dietro ogni vittima si nasconderanno verità che forse non era opportuno svelare per qualcuno. Successo dopo successo, Phelps continuerà a salire di grado fino a mettere le mani nei peggiori magagni delle multinazionali di Los Angeles, andando a toccare particolari interessi di persone più o meno potenti, passando dal dipartimento degli Omicidi, della Narcotici ed infine degli Incendi dolosi. Tra un ricco imbroglione, un assassino senza scrupoli, uomini lussuriosi e ferite profonde dovute alla guerra, Phelps verrà assalito dal suo passato, dai suoi errori recenti e da una forte volontà di cambiamento emotivo. Parallelamente, aspettatevi gentaglia intenta a rosicare, a dubitare o a cercare di affossare terzi incomodi, o un gruppo di persone implicate in una situazione più grande di loro.

La Città degli Angeli, di Hollywood, della droga, del sesso e della corruzione: pronti per il tour?

Tutto questo, come detto, passando di ruolo in ruolo nella gerarchia della LAPD. Assieme a Stefan Bekowsky , Phelps comincerà ad occuparsi di casi che riguardano il Traffico , dove incendi ed omicidi vedono come protagonista almeno un veicolo. Le fasi investigative di questi casi si baseranno soprattutto sull’analisi degli indizi rinvenuti sul luogo del ritrovamento del cadavere o della vettura, cercando di capire se effettivamente si è trattato di un incidente oppure di un omicidio, tentato o riuscito. Bekoswky, come tutti gli altri partner, non lesineranno aiuti a Phelps, esponendosi molto spesso a giudizi ed opinioni più che personali, ma il ruolo principale spetterà sempre a “chi deve imparare”, ovvero il nostro caro protagonista. Il cuore della prima parte di gioco si sviluppa nel dipartimento Omicidi , assieme alla “leggenda” del dipartimento, Rusty Galloway . Poco loquace, amante dei bar e dei liquori, con tre divorzi alle spalle e pregiudizi difficili da eliminare, è proprio la spalla ideale per il fulcro dei casi che Phelps dovrà cercare di risolvere nel dipartimento, alle prese con diversi omicidi che sanno di killer seriale con modus operandi simile a quello della Black Dahlia , oppure con pazzoidi emulatori dello stesso: donne uccise e rinvenute prive di vestiti, segni di strangolamento e nessun gioiello ritrovato. Assassino meticoloso e disturbato, amante della lettura classica inglese. Tutto l’occorrente per tenere il videogiocatore ben incollato davanti lo schermo. Superata la fase Dalia Nera, Phelps diventerà il partner di Roy Earle , “la star” del dipartimento della Narcotici . Come si può ben capire dal nome stesso che porta il dipartimento, le vittime avranno tutte un comune denominatore: la droga . Ma ben presto, Phelps e compagno capiranno che non si tratta di droga qualsiasi, ma di un carico rubato a una nave dell’esercito.
Infine, l’ultimo dipartimento ad ospitare la nostra avventura sarà quello degli Incendi dolosi , assieme al solitario Herschel Biggs , prossimo alla pensione ed anche lui con trascorsi importanti nell’esercizio. I casi relativi a questo dipartimento spalancheranno le porte verso uno dei finali più belli ed inaspettati della storia dei videogame . Ragion per cui, godetevi attentamente ogni evolversi della storia! Cioè che accomuna ogni dipartimento e i rispettivi casi, è la sensazione di non avere a che fare con diversi colpevoli, ma che in realtà ogni caso è legato all’altro da 2-3 indizi che non trovano altre spiegazioni, fino a mettere le mani su un progetto di cospirazione o di una mente disturbata ben più grande di quello che si poteva immaginare all’inizio. Molto spesso, la corruzione nella polizia giocherà un ruolo fondamentale, andando a bloccare determinate azioni e conclusioni di Phelps, chiudendo il caso come vuole il boss incravattato di turno piuttosto che facendo emergere la verità assoluta. Inoltre, parallelamente alla storia di Phelps, il videogiocatore ne approfondirà, apparentemente distante dal giovane ex-tenente, attraverso una sorta di flashback leggendo il titolo alla prima pagina del giornale odierno al caso. Vi saranno in tutti 13 giornali da recuperare, rendendo la narrazione della storia completa e longeva, svelandone un pezzo per volta.

Esperienza senza paragoni

Definire il genere a cui appartiene L.A. Noire è decisamente complicato. L.A. Noire si presenta al pubblico come un action free roaming molto più profondo, dove la fanno da padroni i dialoghi con i personaggi, siano questi semplici testimoni che possibili sospettati. Allontaniamo subito i paragoni con altri titoli: L.A. Noire non ha nulla a che vedere con la serie Mafia di 2K o con GTA della stessa Rockstar . Il gioco è strutturato in singoli casi che vanno a dividere la storia in veri e propri capitoli: ogni volta che inizia un caso, Phelps e il partner di turno usciranno dal dipartimento con l’intento di recarsi sul luogo dell’incidente. Seppur la libera esplorazione della città non è vietata, il videogiocatore sentirà quasi certamente il bisogno di continuare la storia del caso piuttosto che andare a zonzo per la Città degli Angeli a far niente. Anche perché, per ogni cittadino ucciso o ferito e per ogni elemento urbano o privato, a fine caso verrà data una penalità in denaro che potrà abbassare la valutazione finale. Con questi paletti è difficile immaginare qualcuno interessato a “sporcare” il caso con l’esplorazione della mappa, limitando all’osso l’uso della città. Giunti sul posto, la prima cosa da fare sarà quella di parlare col coroner per scoprire qualcosa sull’incidente, e poi iniziare a scoprire ed analizzare gli indizi. Ogni volta ci sarà un oggetto da analizzare, la telecamera si avvicinerà allo stesso e sarà possibile ruotarlo nelle mani di Phelps, individuando eventualmente una particolarità che sbloccherà un indizio. Il videogiocatore avrà a che fare con i portafogli per conoscere le generalità della vittima, borsette, documenti, lettere, foto e quant’altro, facendo attenzione a non considerare gli oggetti non inerenti al caso. Alcune volte -raramente però- per ricevere un indizio più o meno importante bisognerà completare un piccolo enigma basato sullo spostare degli elementi al posto giusto. Attraverso la gestione dei comandi è possibile ricevere un feedback di vibrazione del pad nei pressi di un indizio, oppure attivare la “musica di indagine” che si fermerà non appena saranno stati raccolti tutti gli indizi. Le zone in cui indagare saranno abbastanza limitate, e spaziano da ambienti all’aperto tra strade, parchi e ferrovie, fino ad ambienti chiusi come bar ed appartamenti. Spesso bisognerà chiamare la centrale per ricevere l’indirizzo di un locale o rintracciare una persona o un veicolo. Questo dà l’opportunità al videogiocatore di apprezzare ulteriormente i dettagli secondari curati da Team Bondi e Rockstar : si pensi che i telefoni urbani o fissi hanno un’icona bianca e, quelli in città, sono contenuti in un’apposita scatola metallica rossa, mentre quelli della polizia hanno icone e scatole metalliche blu, e mettono in contatto Phelps direttamente con la centrale senza passare dal centralino. Il ritrovamento di indizi è fondamentale per affrontare il cuore pulsante del gameplay: i dialoghi.Parlando con una persona implicata nel caso per un qualsiasi motivo, Phelps aprirà il suo taccuino in cui sono riportati gli indizi, i luoghi e le persone associate all’indagine. Verranno mostrate le possibili domande da porre alla persona, che potrà rispondere in modo sincero, dicendo una bugia o nascondendo parzialmente la verità. Dopo ogni risposta ricevuta dalla persona interrogata, Phelps potrà dichiarare VERA tale testimonianza, DUBITARE di questa o accusare di MENZOGNA il suo interlocutore, a patto però di dimostrare di avere ragione, andando a chiamare in causa un indizio che smentisca la dichiarazione ricevuta dall’interlocutore. Sbagliando l’approccio ad un dialogo potrebbe essere difficile risalire al colpevole e si potrebbe perdere un indizio fondamentale, come un’accusa o un particolare che l’interlocutore dà solo quando Phelps azzecca la sua reazione.
Ad aiutare il videogiocatore a scegliere la risposta più adatta ci penserà l’incredibile realizzazione delle espressioni facciali: per una volta tanto, tutto il chiacchiericcio su una nuova tecnologia usata dai developers corrisponde a realtà!

Le animazioni facciali sono rese incredibilmente bene, restituendo un volto incredibilmente reale. Nelle prime investigazioni avremo a che fare con personaggi poco bravi a mentire, che quindi alzeranno gli occhi, si guarderanno attorno o sghignazzeranno, mettendo in evidenza le loro menzogne. Col progredire nel gioco e per casi più importanti, i personaggi saranno più bravi a nascondere la verità, sia come dichiarazioni che come espressioni facciali. Per i meno avvezzi alla psicologia video ludica, viene incontro un sistema di aiuto basato sull’Intuito. Grazie a questo sistema, il giocatore può spendere fino a 5 punti intuito che si ripercuote nei dialoghi con l’esclusione di una risposta e di indizi, mentre a livello investigativo con l’apparizione di un’icona in corrispondenza di ogni indizio da poter raccogliere. I punti intuito, come detto cumulabili fino ad un massimo di 5, si ottengono con la crescita del personaggio, che otterrà esperienza per ogni interrogatorio completato con risposte corrette.

L’interazione con i protagonisti però non si ferma qui

Talvolta, bisognerà rincorrere un sospetto in fuga per arrestarlo, a piedi o in macchina, mentre altre bisognerà colpirlo a pugni per farlo ragionare. Immancabili invece le situazioni in cui servirà la forza bruta, con brevi fasi di sparatorie. Tutti i sistemi di gameplay sono stati implementati in modo ottimale. Durante le fasi ad inseguimento a piedi, il videogiocatore dovrà scavalcare muri o grate per non perdere il sospettato, scendendo o salendo grondaie o scale antincendio, dando vita ad inseguimenti in corsa mozzafiato. Negli inseguimenti in auto, Phelps dovrà cercare di non perdere mai di vista l’auto del fuggitivo, cercando di tamponarlo oppure spostandosi sul fianco per dar modo al partner di sparare alle gomme del veicolo. Il fuggiasco potrà essere fermato dal videogiocatore, dal partner o addirittura dal traffico stesso. Queste possibili soluzioni rende sempre imprevedibili queste fasi, e molto piacevoli. Il sistema di combattimento corpo a corpo è molto semplice: entrando in “modalità pugilistica”, il giocatore potrà colpire, schivare o parare. Infine, le sparatorie sono riprese pari pari da GTA IV, con la possibilità di coprirsi praticamente dietro ogni oggetto su schermo. I muri e gli oggetti, quasi tutti interamente dotati di fisica, rendono assolutamente entusiasmanti le sparatorie più intense, che potranno essere affrontate con la pistola di ordinanza posseduta da Phelps o con varie bocche di fuoco recuperate dai nemici, come fucili a pompa o mitragliatrici leggere. A fine caso, la schermata di epilogo oltre a mostrare la quantità di penalizzazioni, darà una valutazione da 1 a 5 stellette, descrivendo l’eventuale errore commesso o le conseguenze delle scelte dell’utente. A tal proposito, la guida che vi proponiamo a questo indirizzo vi permette di trovare tutti gli indizi caso per caso e di condurre gli interrogatori nel miglior modo possibile, senza sbagliare una reazione. Tra l’esplorazione di un luogo inerente al caso e l’altro, guidando un veicolo della polizia sarà frequente ricevere chiamate dalla centrale per risolvere un crimine in strada. Ogni crimine in strada presenta un filmato iniziale che ne delinea gli elementi caratterizzanti, come una rapina, una sparatoria, un maniaco ed altro. Successivamente, bisognerà sparare i delinquenti o inseguirli per arrestarli, correndo per i vicoli o dai tetti o a bordo di un veicolo. In tutto, i casi unici del gioco sono 40 e purtroppo, a parte queste due possibili soluzioni di approccio, talune volte combinate in un singolo crimine, non c’è altro da fare. Completando tutti i casi di un dipartimento verrà sbloccata la modalità free roaming dello stesso, in cui è possibile girovagare per la città e/o completare i crimini in strada non ancora affrontati.
Nonostante, come detto, la storyline di L.A. Noire abbia una bassa percentuale di divertimento andando in giro per strada, nella modalità free roaming è possibile affrontare le diverse sfide di esplorazione che durante il caso vengono lasciate in disparte per i motivi sopra citati. Si potrà quindi cercare di scoprire tutti i luoghi famosi, i veicoli speciali nascost i e i rulli dorati senza preoccuparsi di investire qualcuno o fare danni alle strutture urbane e private. Inoltre, dopo aver completato un caso sarà possibile rigiocarlo per cercare di ottenere una valutazione migliore, godere delle altre sfaccettature del caso o completare la ricerca dei giornali.

Una nuova identità artistica

Il paragone con Mafia e GTA viene ulteriormente allontanato dalla realizzazione di Los Angeles . Con Mafia, condivide il contesto temporale in cui si svolge la storia e, a dirla tutta, mette in risalto ben altri elementi degli anni ’40. Ancor più distante invece è la natura del titolo rispetto a GTA, di cui condivide solo parte dello staff che ci ha lavorato su.

Possiamo infatti definire L.A. Noire un gioco che presenta lo stampo fresco ed originale di Team Bondi , che si nota soprattutto a livello ambientale: la città di Los Angeles è riprodotta fedelmente, con 30 luoghi famosi da trovare identici a quelli originali. A colpire sono invece i colori e i dettagli ambientali: tonalità vivaci, città viva ed insegne ne fanno da padroni dal primo all’ultimo quartiere, elementi ben lontani dal “cupe” metropoli di GTA, contraddistinte invece da colori scuri e texture molto differenti. Inutile dire che la realizzazione grafica è notevolmente distante da quella dei compagni criminali di GTA. La speciale tecnica di cattura e riproduzione del viso e delle espressioni facciali porta con sé un diverso tipo di texture, più lisce e pulite, che hanno costretto gli sviluppatori Rockstar ad abbandonare la grafica “cartonata”. Il risultato finale è assolutamente soddisfacente: modelli poligonali come mai se ne sono visti in un videogame (eccezion fatta per Enslaved ), ed eccellenza che non riguarda solo il volto e le espressioni facciali, ma anche il resto del corpo, restituendo globalmente una recitazione digitale difficilmente migliorabile da altri titoli in uscita nel prossimo futuro, grazie anche ad un doppiaggio eccezionale. Per quanto riguarda la riproduzione digitale dei volti, se non credete che “identici agli originali” sia l’espressione migliore da utilizzare, date pure uno sguardo a questo indirizzo . Le animazioni dei personaggi sono estremamente realistiche, e vanno dai gesti con le mani per aiutare la parlantina e la spiegazione, fino ad arrivare alle fughe in corsa, che mostrano una particolare attenzione nei riguardi delle collisioni tra texture dell’ambiente e dei protagonisti, che individuano un modello per poi scavalcarlo o evitarlo.

A tal proposito, è stato svolto sicuramente un lavorone da parte degli sviluppatori per i dettagli ambientali, che per il 99% degli stessi è dotato di fisica. Tra i maggiori benefici di questa scelta possiamo notare un feeling di guida eccezionale, per caratteristiche di gameplay molto simile ad altre produzioni Rockstar, in cui si ricevono dei feedback di vibrazione credibili quando le ruote passano sui binari del tram, per una strada in pendenza o in salita, quando si frena e quando si sbatte, rendendo piacevole l’uso del veicolo -ma se ancora non vi soddisfi potrete anche far guidare il partner arrivando immediatamente al luogo prestabilito. L’azione, come detto, si svolgerà sia all’aperto che in luoghi chiusi, con un’ottima alternanza. Visiteremo diversi edifici -che risultano complessivamente molto più sfruttati e curati rispetto ad altre produzioni Rockstar- da appartamenti ad officine, passando per edifici statali e centri urbani importanti. Dal punto di vista audio, il doppiaggio in lingua inglese è assolutamente perfetto, anche se vista la particolarità del titolo, un buon investimento in doppiaggio localizzato avrebbe agevolato che non mastica molto inglese e deve leggere i sottotitoli prestando attenzione alle movenze dei protagonisti interrogati. La soundtrack richiama brani dell’epoca, e va a braccetto col resto dell’immersione anni ’40 dovuta alla presenza d i 95 veicoli d’epoca ed altre chicche sparse per la Città degli Angeli . La longevità a livello di storyline, ponderando attentamente le risposte durante gli interrogatori ed analizzando attentamente le zone in cui è possibile investigare, è di circa 20h, senza contare la raccolta degli extra e l’ottima rigiocabilità per ogni caso, al fine di ottenere la valutazione migliore. L.A. Noire non è esente da difetti, anzi, ne ha talmente tanti da rendere difficile la valutazione finale.

Fin dai primi casi affrontati, il videogiocatore più avvezzo al genere capirà subito che le fasi investigative siano abbastanza superficiali: il tutto, infatti, si riduce all’analizzare la scena del crimine o un appartamento, senza ricevere -salvo un paio di casi- delle comunicazioni dal laboratorio tecnico. Scordatevi quindi analisi di dna, campioni di sangue, luci ultraviolette, tessuti capillari, comparazione di impronte digitali e quant’altro, perché Phelps è talmente superficiale in questo da maneggiare le prove addirittura senza guanti! La scelta di non approfondire più di tanto l’aspetto investigativo è sicuramente dovuta al fatto di porre al centro del gameplay i dialoghi e, più in generale, l’interazione con i protagonisti dei singoli casi. Va detto però, che essendo L.A. Noire un titolo investigativo che si svolge all’interno di vari dipartimenti investigativi per l’appunto, sotto questo punto di vista si poteva fare molto di più. La stessa superficialità d’indagine che si nota durante i casi la si ha anche nelle fasi conclusive dello stesso, ovvero quando tra più indiziati si deve incolpare una persona. Infatti, nonostante vi siano diverse incongruenze, poche prove certe e tanti indizi ammucchiati, il gioco “non si fa scrupoli” a procedere per la sua strada nonostante durante il caso questa venga compromessa o negata del tutto dalle dichiarazioni dei protagonisti, spiazzando talvolta il giocatore. Vi sono anche alcuni problemi di natura tecnica come ritardi nei comandi, considerevole lentezza generale nelle reazioni fisiche di Phelps e un discutibile sistema di salvataggio a checkpoint. Resta un mistero -e un peccato- come mai con un design artistico così curato e una meticolosa attenzione per i dettagli secondari -leggasi come riferimento ai telefoni- siano stati trascurati alcuni aspetti importanti, di cui un paio fondamentali. Nota a margine per i cali di framerate: la versione Xbox 360 è afflitta da freeze e cali di framerate per molti videogiocatori, scarsa ottimizzazione probabilmente dovuta alla forzata scissione del gioco in tre 3 supporti digitali.

Cambia radicalmente la concezione di “videogioco” ma presenta così tanti difetti?

Eh già, il paradosso è reale ed evidente. L.A. Noire, a mente fredda, è un titolo difficilissimo da giudicare. Valutandolo immediatamente dopo una corposa run di gioco, si incorrerebbe inevitabilmente a pensieri troppo esaltati, vicini alla perfezione tanto desiderata ma che mai arriverà.
I problemi di L.A. Noire , in realtà, sono palesi. Come già sottolineato in precedenza, Team Bondi si è preoccupato di ogni minimo particolare di contorno, trascurando di molto il cuore del gioco, ovvero le fasi investigative. Preoccuparsi che tutto quadrasse alla perfezione doveva essere vitale per un titolo simile, così come un sistema di investigazione approfondito e di colpevolezza più o meno assoluta, senza lasciare la decisione finale alla somma di più di indizi legati tra di loro con un filo di cotone piuttosto che con del cemento. Siamo davvero davanti ad un titolo che cambia il modo di intendere il videogioco, ma L.A. Noire oltre che a suggerire diverse strade geniali percorrendole per qualche metro, non compie il vero salto rivoluzionario. Il titolo Team Bondi si produce in idee fantastiche e ricche di passione, chiaro segno che l’attesa per tale gioco era più che giustificata, così come il successo che sta ottenendo da critica ed utenti. Va detto però, e lo ripetiamo, che non raggiunge il suo obiettivo principale, ovvero quello di regalare la svolta nel mondo dei videogame, ma semplicemente ne fornisce eccezionali suggerimenti. Maggiore attenzione per il gameplay, il plot narrativo di ogni singolo caso e alcune sfaccettature tecniche, avrebbero elevato L.A. Noire a capolavoro assoluto.

Esperienza unica, ma solo per appassionati

L.A. Noire offre una storyline avvincente ed affascinante, degna di un premio Oscar per la miglior sceneggiatura. Il protagonista, Cole Phelps , è quanto di più “americano patriottico” si possa volere, con sani principi ma non sicuramente un santo e privo di scheletri nell’armadio. Con lui, un “cast” di livello assoluto, in cui ogni personaggio avrebbe potuto avere un ruolo chiave senza deludere nessuno. Grazie alla nuova tecnica per la cattura del viso e delle espressioni facciali, è in assoluto il titolo graficamente più vicino alla realtà, inoltre il continuo progredire della carriera di Phelps permette al videogiocatore di non annoiarsi mai e di affrontare ogni caso con la dovuta attenzione ed immersione. L’ottimo e vasto approccio con i personaggi, grazie all’inedito sistema di dialoghi basato sulle espressioni del viso dei protagonisti, unito a un corposo sistema action, si contrappone a diverse mancanze a livello di gameplay, che poteva essere approfondito maggiormente. L.A. Noire sarà un gioco difficilmente apprezzabile da chi non è abiutato a spremere le meningi e prestare attenzione ad una trama tanto bella quanto complicata. Probabilmente l’esperienza di gioco che offre la creatura Team Bondi-Rockstar Games non lascerà il segno a chi solitamente fa prevalere un bel fucile al plasma piuttosto che le parole per risolvere i problemi, ma dato la caratura del titolo, l’acquisto è certamente obbligato per tutti gli amanti dei videogame.* ..

CI PIACE
  • Animazioni facciali e modelli poligonali praticamente perfetti
  • Ottima riproduzione di Los Angeles
  • Titolo tra i pi&ugrave originali di sempre
  • Finale tra i pi&ugrave belli di sempre
  • Personaggi carismatici e recitazione digitale di livello assoluto
  • Col senno di poi, l’intera sceneggiatura fa restare a bocca aperta
NON CI PIACE
  • La fase investigativa poteva essere ampliata
  • I crimini in strada sono tutti simili tra di loro
  • Molti casi vengono risolti superficialmente nonostante molte incoerenze
Conclusioni

L.A. Noire offre una storyline avvincente ed affascinante, degna di un premio Oscar per la miglior sceneggiatura.

9.2Cyberludus.com

Articolo precedenteVirtua Tennis 4
Prossimo articoloDarksiders 2 presentato all’E3!
CyberLudus è un'Associazione Culturale che opera nel settore videoludico dal lontano 2007, a stretto contatto con produttori e distributori di tutto il panorama internazionale. La nostra redazione segue con passione ed entusiasmo l'evolversi di questo mondo, organizzando tornei e contest, partecipando a manifestazioni ed eventi e, attraverso il nostro portale, fornendo all'utenza un piano editoriale che prevede recensioni, anteprime, guide strategiche, soluzioni, rubriche ed approfondimenti.