Sviluppare un gioco e frammentarlo in vari episodi è sempre una grossa scommessa. In certe occasioni è un ottimo metodo per far lievitare le vendite e i guadagni, evolvendo il gioco a seconda delle esigenze degli utenti, ma in altre può rivelarsi clamorosamente fallimentare. È sempre rischioso proporre una singola, minima “porzione” di gioco, ed è anche una notevole responsabilità doverne esprimere un giudizio – più o meno – imparziale. Nessun gioco è perfetto, e ci si trova sempre a giocare parti meno convincenti di altre. Back To The Future, nella sua prima puntata, ci aveva colpiti positivamente, tanto per l’atmosfera molto ben ricreata quanto per una storia inedita e un doppiaggio di ottima fattura; rimanevano diverse perplessità però, come una cattiva calibrazione del sistema di controllo e l’eccessiva linearità degli enigmi. Col ‘senno di poi’, però, a fronte di una puntata pilota convincente, avevamo sperato in un secondo episodio capace di fare ancora meglio del primo, magari correggendo gli aspetti che più difficilmente avevamo mandato giù. Ma così non è stato. Scopriamo perché.

Back in Time?

Senza rivelare troppi particolari riguardanti la trama di Get Tannen!, che di certo non passerà alla storia per la propria durata (inferiore persino al suo predecessore), riprenderemo il controllo di Marty lì dove l’avevamo lasciato: in procinto di sparire per sempre dal tempo e dallo spazio. I due protagonisti, quindi, si ritroveranno a viaggiare nuovamente nel tempo, ripercorrendo le loro azioni precedenti e cercando di capire cosa sia andato storto. Il problema, però, verrà quando i due si renderanno conto che, per far tornare tutto alla normalità, dovranno vedersela con il temibile Kid Tannen…

Purtroppo, per ragioni prettamente narrative in primis, il 90% di Get Tannen! si svolge esattamente nelle stesse location che facevano da teatro a It’s About Time; anzi, a dirla tutta, molte di esse non sono nemmeno visitabili, e quelle inedite si contano sulle dita di una mano. A dispetto di una presentazione tutto sommato intrigante, e di qualche prima sequenza “d’antipasto” divertente, ci si rende conto che il nuovo episodio pubblicato da Telltale non ha molto altro da offrire. Per lo più, ci si ritroverà a vagare per la piazzetta di Hill Valley e a conversare con i vari personaggi non giocanti, i quali, fin troppo frequentemente, ci offriranno tutte le soluzioni ai nostri problemi dopo qualche battuta. Se, infatti, in It’s About Time ci si poteva lamentare della relativa semplicità degli enigmi, in Get Tannen! piuttosto bisognerebbe denunciarne l’assenza. Più che di enigmi, in effetti, si può parlare di “puzzle”. L’uso degli oggetti è ridotto all’osso, e le uniche sequenze che richiedono un po’ più di ingegno si basano su una risposta corretta durante una conversazione o l’esecuzione di certe azioni nell’ordine giusto. Tuttavia, la possibilità di ripetere all’infinito certi dialoghi o certe manovre fino al raggiungimento della soluzione corretta, rischia spesso di far perdere credibilità alla maggior parte delle situazioni di gioco. I personaggi sembrano del tutto ignari delle nostre intenzioni, anche quando le esasperiamo fino alla sfrontata evidenza; e se questo può risultare divertente, durante le prime battute, è comprensibile che la comicità possa tradursi facilmente in ridicolezza, dopo poco. A questo si aggiunge l’assoluta linearità degli obiettivi e degli enigmi: praticamente, dovrete risolvere tutti i vostri problemi nell’ordine prestabilito.

Le uniche cose di cui non ci si può lamentare sono, come al solito, l’ottimo doppiaggio e l’ineguagliabile carisma che già aveva contraddistinto It’s About Time. Tuttavia, proprio a causa dell’eccessiva brevità dell’esperienza e della scarsa mole di contenuti offerti, anche la narrazione ha subito un certo ridimensionamento, a partire dalla quantità di dialoghi per finire con la varietà delle singole scene. Per intenderci, potete scordarvi l’ottimo esempio di regia regalatoci dal primo episodio durante l’esperimento nel laboratorio di Emmett: Get Tannen! è pura immobilità, a confronto.

In breve

“Get Tannen!” è un episodio deludente. Tutte le perplessità destate dal suo predecessore trovano qui conferma e, in molti sensi, risultano ancora più evidenti. Probabilmente chi ha già giocato la prima puntata non potrà fare a meno di provarlo, magari sperando che Telltale decida di fare di meglio, con la prossima. Ma sperando troppo, qui si rischia di finire l’ultimo episodio chiedendosi se non ci sia da tornare indietro nel tempo, per rifare tutto da capo…

CI PIACE
Coglie a pieno l'atmosfera delle pellicole
Dialoghi vivaci e ingegnosi
Doppiaggio e soundtrack da favola
NON CI PIACE
Enigmi eccessivamente semplici
Pochi contenuti
Inaccessibile ai non anglofoni
8Cyberludus.com
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