Nato come Air Combat sulla prima Playstation, mutato poi in Ace Combat , è il brand videoludico più gettonato fra i simulatori di volo. Project Aces , lo studio di sviluppo dietro questa serie, ha sempre caratterizzato i propri giochi con un’ impronta di controllo, gestione e personalizzazione dei velivoli prettamente realistica, combinata con un gameplay sostanziale ed immediato; ciò s’è tradotto in un miscuglio vincente, tanto che nel corso degli anni molti publisher hanno notato le potenzialità del brand ed hanno contribuito alla sua espansione – uno su tutti Namco. E’ proprio quest’ultimo che ha incentivato gli sviluppatori a riportare la serie su PSP , dopo che già quattro anni fa collaborarono per il primo approdo di questa sulla console portatile Sony con Ace Combat X: Skies of Deception. Eccoci allora di fronte ad Ace Combat: Joint Assault, prossimo prodotto della serie che promette una serie di novità e si propone come punto di partenza per un nuovo ciclo di Ace Combat.
Facciamo “volare” le nostre PSP
Come accennato, Ace Combat si trova d’innanzi ad un “esperimento” che ne determinerà le linee guida future: uno dei punti cruciali in questi 15 anni è sempre stato il mantenimento di peculiarità introdotte sin dal primo titolo, ma è chiaro che un punto di svolta era necessario per non far sprofondare la serie nell’anonimato; questa rivoluzione passa proprio attraverso Ace Combat: Joint Assault, sull’amata console portatile di casa Sony.
La trama ci vedrà vestire i panni di un pilota che lavora per la Martinez Security, compagnia militare privata che offre supporto bellico mercenario – in sostanza, si vende al miglior offerente – e verremo chiamati in causa per sgominare una compagnia terroristica che sta mettendo a rischio la sicurezza mondiale. Seppur narrazione e storia rimangano in secondo piano, già da qui gli appassionati noteranno che per Joint Assault qualcosa è cambiato: infatti, gli eventi si svolgono in reali cittadine di tutto il mondo, mai accaduto in nessun titolo precedente dove non venivano mai menzionate le locations. Come di consueto, la gamma d’aerei a nostra disposizione sarà molto vasta e, soprattutto, realistica: vi troviamo fedeli riproduzioni dei più noti caccia militari, oltre 40 velivoli in tutto; questi potranno essere opportunamente modificati e personalizzati a seconda delle nostre esigenze e dell’approccio con la missione: che sia “aria-aria”, “terra-aria” o “aria-mare”, dovremo raggiungere il giusto equilibrio nella distribuzione di armi primarie e secondarie, valutando fattori come gittata, potenza e precisione. Un sistema gestionale ricco e simulatorio, marchio indelebile sul successo degli Ace Combat.
Le missioni sono state inserite in una sorta di tabella narrativa nella quale è il giocatore a fare le proprie scelte, a seconda della missione che si compie in un determinato lasso di tempo si andranno a modificare gli eventi futuri e varie parti della narrazione stessa. Questo garantisce al gioco un buon tasso di giocabilità, ne aumenta la longevità ed immerge maggiormente il giocatore nelle vicende intercorrenti.
Squadra che vince non si cambia
Il gameplay è uno degli aspetti rimasto a grandi linee quello tipico della serie.
Ancora una volta l’approccio dei principianti con i controlli non è il massimo (rimasto invariato rispetto Skies of Deception): risulta poco intuitivo e, per certi aspetti, risponde troppo rapidamente per coloro che ancora stanno imparando; i più esperti, invece, non si troveranno di fronte a nulla di nuovo. La visuale è rimasta classica: disponibile in prima persona, dalla cabina di pilotaggio o in terza persona, con il macchinoso sistema di cambiamento gestito tramite il menu di pausa – il ché implica mettere in pausa il gioco e modificarne le opzioni ogni volta.
Sul terreno di battaglia il gioco si presenta come tutti i precedenti: l’obiettivo è sempre quello di eliminare il bersaglio nemico, che sia aereo, terreno o marittimo, spesso entro un determinato lasso di tempo; molto classico, quasi arcade, totalmente uguale ai predecessori.
Da notare quanto il livello di sfida sia stato reso particolarmente ostico: la possibilità data al giocatore di variare la difficoltà è quasi futile, in qualsiasi settaggio impostassimo la CPU avversaria, risulterà sempre molto alta la possibilità di essere abbattuti dal fuoco nemico – basteranno infatti solo pochi colpi; il ché rende il tutto particolarmente frustrante, soprattutto per i più impazienti.
Cosa c’è di nuovo
In primis, come accennato nella trama, le ambientazioni: la scelta degli sviluppatori di applicare come sfondo dei reali scanning fotografici delle città (simil Google Earth) facenti da sfondo al gioco (da Londra a Tokyo, sono ammirabili il Big Ben ed altri monumenti famosi), immerge maggiormente il giocatore nella missione e dona al titolo un aspetto grafico decisamente apprezzabile. Proprio nel comparto grafico troviamo grande novità: rispetto a Skies of Deception, Joint Assault spreme al massimo le capacità della PSP, la resa dei dettagli è d’alto livello e la realizzazione degli aerei è davvero di qualità. Anche il comparto sonoro, condito da effetti sonori molto fedeli ai reali, è stato visionato con cura ed attenzione; inoltre, il doppiaggio è ben caratterizzato e ci terrà compagnia nelle missioni in singolo.
Il multiplayer cooperativo è invece la grande innovazione introdotta in questo nuovo Ace Combat. La possibilità di giocare e condurre missioni in cooperativa fino ad otto giocatori è una nuova esperienza di gioco introdotta da Project Aces con l’intento di allargare il bacino d’utenza al quale il titolo si rivolge, coinvolgendo non solo gli appassionati, ma anche nuove schiere di giocatori; inoltre, la possibilità di modificare la storyline, propria ed altrui, giocando assieme le missioni, permette d’immergere maggiormente i giocatori nelle partite, garantendo gioco di squadra e senso tattico.
Commento Finale
Ace Combat: Joint Assault era stato promesso come titolo rivoluzionario della serie, invece sostanzialmente ha portato solamente all’aggiunta dell’agognato multiplayer e ad una veste grafica tutta nuova. Possiamo considerarlo un inizio della svolta che Project Aces ha in mente per il proprio maggior brand, anche se essendo appunto una sorta d’esperimento avrebbero potuto osare maggiormente implementando nuovi aspetti nel gameplay.
In definitiva, possiamo affermare che Joint Assault è un gioco che non deluderà sicuramente i fans, che però non dovranno aspettarsi troppi stravolgimenti, molto curato tecnicamente e con un multiplayer che ormai risulta essere l’aspetto fondamentale di ogni gioco.