Jambo! Safari è il tentativo di SEGA di portare un vecchio ed apprezzabile titolo arcade sulle console casalinghe, siano esse da tavolo, siano portatili. La versione di cui ci occuperemo in questo articolo è quella relativa alla handheld Nintendo. Accendiamo i motori della nostra jeep 4×4 alla ricerca di un contatto diretto con la natura. Scopriamo insieme quanto può essere dura la vita di un ranger nella savana.

A stretto contatto con la natura

Jambo! Safari è un simulatore di ranger. Strano a dirsi, ma è così! Impersoneremo un ranger alle prime armi che decide di intraprendere la dura carriera per ottenere la certificazione ufficiale. Prima di riceverla, ovviamente, dovremo portare a termine una lunga serie di compiti, assegnateci dal nostro superiore in grado, che ci accoglierà a braccia aperte e ci fornirà tutte le informazioni utili. Si parte anzitutto dai luoghi visitabili. Inizialmente avremo accesso solo a determinate aree di gioco e, pian piano che svolgeremo le mansioni assegnateci, potremo procedere verso zone sempre diverse. I nostri compiti li svolgeremo tendenzialmente a bordo di una jeep che potremo anche decidere di personalizzare a nostro gusto, facendo di tanto in tanto una capatina nel garage. L’editor del veicolo non è dei più completi ma, del resto, non siamo di fronte ad un racing game a la Need for Speed. Dopo aver deciso di che colore verniciare la nostra fidata jeep, potremo finalmente avviarci per le lande adiacenti al ranch. Il radar posizionato nello schermo in basso ci segnalerà tutte le missioni attive che potremo decidere d’intraprendere. Il vero fulcro dell’avventura consiste per lo più nella cattura di animali da salvare e tale meccanismo di imprigionamento è uguale per tutte le specie, sia che si tratti di una iena maculata piuttosto che di una giraffa o di una zebra. Una volta posizionata la nostra jeep dietro l’animale, si attiverà automaticamente un “lock on” che ci darà la possibilità di utilizzare i tasti dorsali per lanciare il nostro lazo. Dopo questa prima operazione occorrerà far stancare la preda, così da poterla definitivamente imprigionare attraverso la nostra rete. Questo meccanismo funziona per le prime volte, ma diventa assolutamente ripetitivo andando avanti nell’avventura. Dopo aver catturato la bestia in questione, questa verrà subito trasferita al recinto dove la attendono cure adeguate prima di poterle restituire la dovuta libertà. Sulla mappa di gioco sono, poi, dislocate altre missioni di diversa tipologia: ad esempio dovremo anche trasportare per il parco alcuni turisti, ricercare metalli o minerali preziosi, o altri incarichi attinenti alla natura e alla vita della savana. Accanto a queste missioni , per così dire principali, utili per ottenere tutte le certificazioni da ranger, avremo a disposizione anche compiti secondari, simili in tutto e per tutto a mini giochi in cui dovremo utilizzare soprattutto il pennino. Ad esempio, verrà richiesto di curare gli animali che abbiamo catturato e, per far ciò, occorrerà semplicemente strofinare lo stilo su determinate parti del corpo dell’animale. Nulla, dunque, di profondo o di minimamente paragonabile a titoli del calibro di Trauma Center. La semplicità di fondo di ogni missione è, quindi, la vera pecca del gioco. Gli incarichi appaiono privi di profondità e consistenza. Un titolo sicuramente riservato ad un pubblico di più giovani, considerata anche la scarsa difficoltà proposta dall’avventura. I minigiochi risultano altrettanto semplici e poco “interattivi”. Se si fosse inserita una maggiore attenzione nella cura degli animali, dando l’opportunità di intervenire con operazioni più complesse, avremmo sicuramente apprezzato di più il prodotto. Ma, proprio per il target giovane cui è rivolto, si è preferito lasciare una vena di semplicità e, se vogliamo dirlo, di superficialità.

Il lato tecnico della savana

Anche dal punto di vista tecnico abbiamo apprezzato prodotti più curati. Le ampie aree di gioco (ampie finché non ci accorgeremo di muri invisibili a circondare ogni territorio) presentano pochi e semplici elementi. Il background visivo appare povero e spoglio di particolari. Anche gli animali, vari per tipologia e specie, sono caratterizzati da un senso di superficialità. Le texture risultano poco curate e ogni bestia non è realizzata con quella vivacità naturale che circonda il regno animale. A questo proposito, Nintendogs aveva in passato dimostrato come, nonostante le limitazioni imposte dall’hardware del DS, fosse possibile sviluppare un manto animale vivace, dinamico e credibile. Il versante sonoro, invece, nonostante la sua semplicità di base, non dispiace e i motivetti tribali che accompagnano le lunghe “cavalcate” in jeep suonano godibili e orecchiabili.

Conclusioni

Jambo! Safar i è un titolo sicuramente fruibile da un pubblico più giovane. Il sistema di “acchiappa animali” funziona tutto sommato bene, ma è la semplicità che contorna ogni missione a far storcere il naso. Semplicità, a cui si contrappone, invece, un complesso e macchinoso sistema di navigazione dei menù, davvero troppo complessi da gestire per un prodotto siffatto. Gradevole l’ampia e ricercata tipologia di animali che fa capolino sulla scena, anche se la realizzazione grafica appare sottotono e poco curata. Insomma, se avete intenzione di tirar su un ranch e vivere a stretto contatto con la natura, potreste aver bisogno di questo gioco… ma volete davvero diventare ranger? Magari per questa volta sarà il caso di volgere l’attenzione ad una professione più tradizionale.

CI PIACE
Varie specie di animali
Sistema di cattura animali piacevole
NON CI PIACE
Tecnicamente migliorabile
Poco Profondo
5.5Cyberludus.com
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