Ubisoft Montreal è il nome dello studio di sviluppo che si cela dietro ad alcune delle più celebri perle videoludiche che la storia ci ricordi: da Prince of Persia – Le sabbie del tempo a Splinter Cell, arrivando, in ultimo, ad Assassin’s Creed. Non c’è spazio per i dubbi, alla Ubisoft sanno fare molto bene il loro dovere, ed entro la fine di quest’anno lo dimostreranno, ne siamo certi, ancora una volta. Assassin’s Creed 2, seguito del gioco più conosciuto e discusso del 2007, sta per arrivare, ed è del tutto intenzionato a surclassare il predecessore e la concorrenza in un colpo solo.
C’ERA UNA VOLTA ALTAIR, ADESSO C’E’ EZIO
Il primo Assassin’s Creed metteva il giocatore nei panni di un sicario di nome Altair, membro della famosa setta degli Assassini, che eseguiva omicidi su commissione per il maestro di questa singolare “gilda”.
Il gioco era ambientato nel 1192, ovvero nel bel mezzo della terza crociata, quella militarmente più dispendiosa e incerta, la crociata guidata da re Riccardo “Cuor di Leone”. L’obbiettivo di Altair era colpire le personalità più influenti della politica medievale, al fine di ostacolare qualsiasi fazione, fosse essa cristiana o musulmana. Non di meno: l’assassino doveva difendere la propria setta dalla minaccia dei Templari.
Secondo quanto riferito in merito ad Assassin’s Creed 2, il giocatore non agirà più nelle assolate lande desertiche della Terra Santa, e non tornerà al periodo delle crociate. Il nuovo gioco targato Ubisoft è ambientato in Italia, nel 1476 e, prima che sorgano i primi interrogativi sul destino di Altair, basti sapere che il protagonista di questa nuova avventura non sarà l’assassino conosciuto in quel di Gerusalemme. Questa volta ci saranno affidate le gesta di Ezio Auditore, discendente di Altair e avo di Desmond Miles. Quest’ultimo è il ragazzo che s’è visto costretto a subire esperimenti scientifici, che hanno come fine quello di risalire alla memoria genetica di una persona per scoprire il genere delle azioni compiute dai progenitori. E’ grazie a Desmond se oggi sappiamo tutto, o quasi, delle gesta degli assassini.
Le locazioni certe che si potranno esplorare sono diverse; su tutte spicca Firenze, patria di Ezio e culla del Rinascimento. Il capoluogo toscano è famoso anche per gli intrighi di palazzo, la politica efferata, il clero corrotto e la presenza di un uomo eccezionale che è, di fatto, la personificazione di quel periodo storico: Lorenzo de’ Medici, detto “Il Magnifico”. Oltre a Firenze ci sarà largo spazio per esplorare il territorio della Toscana, in maniera del tutto analoga a quanto abbiamo visto durante le esplorazioni del “regno” di Riccardo. Infine agiremo a Venezia, una delle più potenti repubbliche marinare e autentico “ponte” economico, culturale e sociale tra Oriente musulmano e Occidente cristiano.
IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI
Oltre al già citato Lorenzo de’ Medici, Ezio avrà a che fare con alcune delle più importanti personalità del Rinascimento: Caterina Sforza, Niccolò Machiavelli e Leonardo da Vinci sono i nomi più gettonati che vengono insistentemente associati a quello del protagonista di Assassin’s Creed 2. Non sappiamo se queste persone siano alleati o amici, con i quali Ezio potrà intavolare discorsi sicuramente molto interessanti. Quel che sembra certo è che di Leonardo, Ezio potrà utilizzare un numero non precisato di marchingegni e strumenti. Che sia la famosa macchina che fa volare l’uomo, il prototipo di carro-armato o un nuovo tipo di arma? Comunque, una cosa è certa, ne vedremo delle belle e lo spettacolo è assicurato.
A nostra disposizione ci attende un arsenale davvero pauroso: spade, lance, mazze da guerra, lame gemelle e daghe. Utensili da guerra che faranno la felicità di tutti gli appassionati schermidori, dei cultori dell’azione e del collezionismo di armi bianche. Ogni strumento di morte avrà un proprio, inconfondibile, stile, ed una mossa speciale unica e irripetibile. Questo dettaglio apre molte porte in campo di varietà durante gli scontri, e ci piace pensare che ogni arma godrà di punti di forza, ma soffrirà di punti di debolezza che spingeranno ad adottare l’arma giusta per l’avversario giusto. E a proposito di varietà, in risposta a tutti i detrattori del primo Assassin’s Creed, gli sviluppatori hanno pensato bene di offrire ben sedici tipi di missioni diverse tra loro. Tutto ciò ha comportato anche la clamorosa eliminazione delle missioni di borseggio e spionaggio.
Il protagonista sarà soggetto ad un preciso indicatore di reputazione, che definirà profondamente l’approccio alle missioni e le reazioni di militari e civili nei suoi confronti. Ogni azione, quindi, deve essere pesantemente ponderata, a meno di non voler scatenare un vespaio e portare le guardie ad un ordine del tutto simile “all’uccidere a vista”. Oltre a ciò, Ezio saprà nuotare e muoversi sott’acqua, per non soccombere come un incapace (come capitava nel primo Assassin’s Creed, quando il protagonista cadeva in acqua). Altre novità degne di nota risiedono nel poter eliminare le persone mentre si è nascosti nei mucchi di fieno, nel poter impugnare contemporaneamente due “lame dell’assassino”, nell’incontrare più difficoltà durante le faticose sessioni di arrampicamento sugli edifici più alti delle città.
CONCLUSIONI
Assassin’s Creed 2 farà parlare di sé a lungo, nel bene o nel male. Ha sulle spalle l’onere di spazzare via la pioggia incessante delle critiche di cui, l’illustre predecessore, è stato bersaglio. Al di là di un impatto visivo e sonoro sbalorditivi, gli sviluppatori promettono una marcata differenza di stile per quanto riguarda il ritmo di gioco e, soprattutto, la varietà. Il fatto di essere lento, noioso e monotono, era il difetto principale che si imputava al primo Assassin’s Creed. I proclami degli sviluppatori suonano estremamente confortanti. Assassin’s Creed era un gioco quasi perfetto, ottimamente realizzato, ma fin troppo monotono per far breccia nel cuore di tutti. Dagli errori si impara, e Ubisoft Montreal impara in fretta. Se tutte le promesse saranno mantenute, Assassin’s Creed 2 sarà nominato all’unanimità come un autentico capolavoro. Noi videogiocatori aspettiamo e speriamo.
Antonio “Aurenar” Patti