Ci sono dei giochi che diventano veri e propri fenomeni pop, in grado di rivelarsi immediatamente dei successi commerciali pur vivendo la loro parabola di ascesa e declino in archi temporali relativamente brevi. Uno fra tutti è sicuramente Among Us, un titolo dalla formula semplice ma geniale, capace di catapultare i suoi utenti in una sorta di “Lupus in Tabula” videoludico: la sua forza è legata soprattutto al fatto che il titolo mette a disposizione una struttura di gioco minimalista e che ai giocatori è lasciata la completa libertà di codificazione delle finalità.
Nonostante un declino di vendite fisiologico, la sua influenza è riuscita a dare il via alla produzione di giochi che ne reinterpretano gli schemi, alcuni dei quali in grado di configurarsi come esperimenti riusciti, con personalità da vendere. In questo gruppo possiamo annoverare, senza alcun timore di smentita, Project Winter dei ragazzi di Other Ocean Interactive, una piccola perla che da circa un anno sta mietendo successi su Steam e che ora è sbarcata anche sullo store di Microsoft e di Xbox Series S\X.
Ristabilire i contatti con la civiltà
Project Winter è un gioco tanto semplice quanto profondo. Siete uno degli otto sopravvissuti in una landa selvaggia dal carattere montano, l’inverno rigido non fa che peggiorare la situazione visto che spesso si dovrà far fronte a bufere in grado di far colare a picco la vostra barra dell’energia. L’unico modo per sopravvivere è quello di collaborare con gli altri sette giocatori al fine di ristabilire un contatto radio con il mondo civilizzato nella speranza che, una volta localizzata la nostra posizione, mandino qualcuno a salvarci. Per far sì che ciò accada sarà necessario cercare risorse, raccoglierle e trasformarle attraverso un sistema di crafting mai troppo impegnativo, così per accedere a nuove risorse e raggiungere gli obiettivi che ci verranno affidati. Le poche mappe a disposizione rischiano di rendere i suddetti obiettivi col tempo monotoni: si spera nella vivacità produttiva della software house per arginare questo pericolo fisiologico di un genere che non brilla per varietà, soprattutto sul lungo periodo.
Contemporaneamente dovremo impegnarci a tenere sotto controllo anche parametri vitali come la salute, la temperatura corporea e la fame, e le modalità per farlo sono tante, tutte in mano al giocatore: si potrà, ad esempio, decidere di mangiare delle bacche, un pasto veloce ma poco sostanzioso per continuare la ricerca dell’ingranaggio prima della prossima bufera, o andare a caccia e saziarvi completamente, cosa che vi costerà del tempo prezioso per craftare un’arma, andare a caccia – con tutti i rischi connessi a questa attività potenzialmente fatale anche per il cacciatore – tornare alla base e cucinare.
Come si può facilmente intuire, dunque, Project Winter non è un gioco complesso per quel che concerne le sue meccaniche, ma riesce a equilibrare piuttosto bene tutti gli elementi che le compongono. Nella sua globalità non possiamo che promuoverlo a pieni voti.
Le interazioni umane perno dell’intera esperienza
Ma cos’è che rende profondo un gioco tanto semplice e immediato? Beh, come detto durante l’introduzione, Project Winter è una “variazione sul tema” di Among Us, quindi il vero perno dell’intera esperienza è il gioco di ruolo che il titolo di Other Ocean Interactive ci costringerà a fare. Due degli otto sopravvissuti dovranno tramare alle spalle degli altri sei per sabotare il ripristino delle comunicazioni e la chiamata dei soccorsi, cercando – se possibile – di neutralizzare gli avversari uccidendoli nei modi più vari: usando armi contundenti, da fuoco, avvelenando il cibo, piazzando trappole… insomma, tanti modi per raggiungere un obiettivo che dovrà comunque essere accompagnato da sapiente dissimulazione, poiché farsi scoprire è esattamente quello che il resto della compagnia vuole per togliervi di mezzo.
Le interazioni con gli altri personaggi saranno davvero fondamentali. Si comunica parlando al microfono e solo i personaggi in prossimità del vostro alter ego potranno sentirvi (si potranno sentire anche i personaggi lontani a patto di aver trovato una coppia di walkie talkie), vien da sé l’importanza di immergersi nel ruolo e ponderare le parole dette e ascoltate, analizzare le azioni, valutare le accuse e dubitare di tutti. L’esperienza è davvero appagante, soprattutto se vissuta con gli amici, e solo giocandoci si capiscono le motivazioni del successo dietro al gioco e perché, a distanza da più di un anno dall’uscita, non accenna a diminuire. Diventa un po’ complicato – a tratti poco incisivo – se affrontato con sconosciuti con i quali non condividiamo la stessa lingua, ma questo problema può essere arginato cercando community di italiani appassionati di Project Winter.
Dal punto di vista tecnico basta vedere qualche immagine per rendersi conto che lo stile e la linea pulita del tratto cartoonesco abbiano voluto infondere personalità senza appesantire troppo un motore grafico capace di girare su macchine anche non recentissime. La versione Windows 10 da noi provata non ha mai mostrato un attimo di incertezza con una 5500 XT, ma supponiamo si possa scendere ancora di più a livello di hardware senza che l’esperienza ne risenta.
Concludendo…
Project Winter su Windows Store e su Xbox Series S\X è esattamente il piccolo gioiellino che miete successi su Steam da più di un anno. Più di una semplice variazione sul tema visto che è riuscita nel non facile compito di migliorare la formula di Among Us aggiungendo una componente survival snella ed efficace. Tecnicamente è stato pensato per essere accessibile a una platea enorme, anche a giocatori con macchine che hanno più di qualche primavera sul groppone: la possibilità del cross-play tra piattaforme diverse non fa altro che aumentare ulteriormente la suddetta platea, aumentando allo stesso modo anche la possibilità di giocare con utenti che parlano la nostra stessa lingua, una priorità perché in questo genere è necessario farti capire quando maledici un traditore.